Scelti Dal Destino (#Wattys20...

By Silvie_Marie

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[COMPLETA] Alyssa sta per cambiare vita e se ne rende conto appena conosce il misterioso ed affascinante Garr... More

Cast
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Copertina da cambiare
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Ringraziamenti
Il seguito ~ disponibile
Garrett's POV ~ disponibile
[Merry Christmas] ~ racconto extra
[Happy New Year] ~ racconto extra
🔆QUALCOSA IN TE
🌙STAGE MELODY
Sondaggio ~ Spin-off
Gruppo WhatsApp
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Versione Inglese del libro
Un anno insieme!
Bloody Cake? Una band?
Il sito web dei Bloody Cake
⭐️Nuovo libro in lavorazione⭐️
NUOVO LIBRO : 東京喰種: [TSC]
DOPO SCELTI DAL DESTINO...
VERSIONE ALTERNATIVA

• 13 •

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By Silvie_Marie

Il rumore ovattato dell'acqua che scorreva, mi svegliò.

Sbattei le palpebre e mi alzai dal letto diretta nel mio bagno, da dove proveniva il rumore.

Appena afferrai la maniglia, la porta si aprì, lasciandomi a bocca aperta alla vista di Garrett con solo un asciugamano che gli copriva la vita.

Mi morsi il labbro, mezza assonnata, e scossi la testa incontrando i suoi occhi verdi.

Le sue labbra si piegarono in un sorriso divertito, mentre si godeva, chiaramente, la mia espressione sorpresa.

Alzai gli occhi al cielo e incrociai le braccia al petto.

«Cosa diavolo ci fai nel mio bagno, Garrett?»

Lui alzò le spalle. «Faccio la doccia».
Strinsi gli occhi fino a farli diventare una fessura.

«Anche la tua camera è dotata di un bagno con una doccia uguale a questa» dissi, reprimendo la sensazione di fastidio.

Lui alzò di nuovo le spalle, come se fosse lo stesso. Scossi la testa e sospirai, cercando di non farci troppo caso. Come al solito sbagliavo tutto. Come diavolo avevo potuto confidare una parte intima di me a questo ragazzo?

Mi sfregai la mano sulla fronte accaldata e appiccicosa.

Appoggiai la schiena alla parete di fronte alla porta del bagno e lo fissai assonnata, nell'attesa che se ne andasse immediatamente dalla mia camera.

Non potevo sopportare ancora la sua presenza. Era così... Fastidioso.

Dopo vari minuti dove nessuno dei due sembrava spostarsi, mi feci coraggio e lo invitai il più gentilmente possibile ad andarsene.

Lui mi sorrise, incominciando ad avvicinarsi.

«Nah» commentò assente, dimezzando sempre di più la distanza, fino a quando non me lo trovai di fronte. «Non ho ancora finito».

Mi portai una mano alla bocca mentre sbadigliavo annoiata. Senza che me ne accorgessi, Garrett mi afferrò le dita e invece che unirle alle sue, le tenne a mezz'aria: tra lui e me.

Il contatto mi aveva procurato dei piccoli brividi che si erano sparsi velocemente in tutto il corpo. Schiusi la bocca, sorpresa.

«E che cosa devi ancora terminare?» chiesi senza alcun interesse. Non vedevo l'ora che si levasse di torno, considerato quello che era successo l'altra notte. Quando mi aveva chiaramente fatto capire che non mi voleva quanto lui dichiarava. Quindi che senso aveva continuare?

La parte finale delle sue labbra si incurvò mentre spostavo lo sguardo sui suoi occhi verdi scintillanti di una luce insolita, che ero curiosa di conoscere ma di cui era anche timorosa.

«Beh non è ovvio?» domandò sorpreso e allo stesso divertito.

Un'ondata di irritazione mi investì. Che cosa doveva essere chiaro? Che lui mi volesse solo come un passatempo? Certo! Allora perché era ancora qui a farmi credere di essere importante?

«No» risposi secca, mentre osservavo minuziosamente i suoi movimenti. Magari da essi potevo anticipare le sue mosse.

Avvicinò le mie dita alle sue labbra e ne tracciò tutto il percorso, facendomi rimanere di stucco pervasa dall'adrenalina.

Alzai un sopracciglio. «Cosa hai intenzione di fare?»

Fermò le mie dita e mi guardò come se avessi confessato di essere un'alieno. Poi, senza rispondermi, mi trovai a sobbalzare per l'improvviso dolore che mi aveva scosso.

Mi morsi il labbro, mentre lanciavo un'occhiataccia a Garrett che mi aveva appena morso un dito.

Ma che diavolo credeva di dimostrare? Che ci sapeva fare? Che era davvero Il Signore del Piacere Sfrenato?

«Dobbiamo chiarire la nostra situazione» confessò incominciando a far passare la lingua sulla zona arrossata.

Lo guardavo sempre più confusa e nonostante lo trovassi abbastanza assurdo, mi piaceva.

Allontanò la mia mano e si leccò le labbra, senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.

«Ah, perché ora c'è un noi?» replicai indignata mentre mi spingevo sempre più contro la parete.

Lui mi sorrise, divertito. «Certo. Perché nonostante tu non lo voglia ammettere, vorresti stare con me».

Mi ritrovai a scoppiare in una grossa risata. Era assurdo: io e lui insieme? Nah, manco nei miei sogni più assurdi sarebbe accaduta una cosa simile.

Lui mi guardò, la testa piegata da un lato, con la bocca stretta in una linea dura, ma i suoi occhi sembravano avere ancora qualche residuo di divertimento.

«Perché non lo vuoi ammettere, Alyssa?» mi chiese, avvicinandosi finché le sue labbra non incontrarono il mio collo.

Mi scostò i capelli e mi sentii pervasa dai battiti del cuore accelerati che mi risuonavano nelle orecchie.

Fece passare le sue labbra sul mio collo, finché non raggiunse la spallina del reggiseno e, saltandola con mia sorpresa, continuò il percorso sul braccio sfiorandomi con la sua barba ruvida.

Ansimai controllata unicamente dal piacere di cui mi sentivo invasa.

Mi morsi il labbro inferiore e strinsi le dita nei suoi capelli.

Lui alzò la testa e incontrò il mio sguardo, disegnando una smorfia con le labbra.

«A che cosa stai pensando, studentessa?» domandò tutt'a un tratto, facendomi perdere il respiro.

Mollò il mio braccio, poi le sue dita morbide e calde si infilarono sotto al mio mento, così da alzarlo.

Sospirai, sentendomi ridicola. Stavo pensando a come evitare di cadere un'altra volta nella sua trappola.

Ignorai anche questa domanda. Magari se non gli davo retta, l'avrebbe smessa di darmi così tante attenzioni.

Le sua mano finí sulla mia schiena e con foga mi attirò contro di lui.

Alzai gli occhi al cielo mentre ignoravo i miei battiti accelerati che si mescolavano ai suoi.
Strinsi la bocca in una linea e mi costrinsi a mantenere la calma. Del resto, se non potevo sconfiggerlo, perché non rivoltargli contro la sua stessa arma?

Gli feci scivolare le dita sulla schiena nuda. Sentii dei piccoli sussulti da parte sua, ma nulla che gli fece scomparire il sorriso fiero che continuava a sfoggiare. Quello da pugno in faccia.

Così, presa dall'adrenalina e dalla voglia di riscattarmi per la figura patetica che avevo fatto ieri, allargai le gambe e gli saltai in grembo, stringendomi contro il tessuto morbido.

Il piacere di quella mia mossa inaspettata e coraggiosa si poteva intravedere nelle sue pupille dilatate.

Sfoggiai uno dei miei ghigni soddisfatti e gli circondai il collo con le braccia.

Lui avanzò finché non toccai con la schiena la parete, poi le sue mani si spostarono suoi miei fianchi nudi.

«Volevo solo liberarti dal dolore...» mormorò lentamente, scandendo ogni parola.

Sospirai, accennando un sorriso. «Ah, e lo avresti fatto col sesso?! Bel modo di aiutare un'amica».

Feci scorrere le miei dita nei suoi capelli, mentre lui saliva con le mani, fino a fermarsi al reggiseno.

«So cosa vuol dire soffrire...» mormorò a bassa voce. Tutto d'un tratto si era incupito. «É l'unico modo che conosco è quello».

«Non deve essere per forza quello, Garrett».
Lui abbassò lo sguardo, come se stesse cercando di nascondere qualcosa.
Qualcosa che conoscevo... Il dolore.

Gli alzai il mento lentamente, mentre le sue dita mi stringevano di più la pelle. «Per esempio il fatto che sei rimasto quando te l'avevo chiesto».

Ispezionai il suo sguardo, all'improvviso triste, consumato da una sofferenza nascosta e remota.

«Non devi per forza portarmi a letto per avere la mia amicizia» gli sussurrai, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi.

«Alyssa... Non lo hai ancora capito?»

«Capito cosa?»

«Che... Mi... Piaci» pronunciò quelle parole con difficoltà come se fosse arduo ammetterlo apertamente.

Mi morsi un labbro, colpita dal tono in cui pronunciò le parole.

A differenza dell'altra volta, le parole suonavano più deboli, sincere e con un filo di imbarazzo.

La mia vocina annuì. Per la prima volta era d'accordo con me. "Alyssa, fai la cosa giusta, per te e per lui. Devi allontanarti il più possibile".

Sicuramente Garrett mi piaceva e parecchio, ma alla fine, sapevo che fine avrei fatto e non avevo voglia di essere usata.

Scossi la testa col rimorso che già mi invadeva il petto. Nonostante mi dispiacesse tenere le distanze da lui, lo dovevo fare. Sarebbe stato peggio iniziare qualcosa che sarebbe stato impossibile portare avanti.

Sciolsi la presa sulla sua vita. Lui aggrottò la fronte.

Appoggiai i palmi delle mie mani sul suo petto per sentire ogni suo muscolo irrigidirsi. Inspirai a fondo e trovai il coraggio.

«Non possiamo continuare così» la voce era impastata e priva di emozioni.

"Non voglio soffrire, non voglio soffrire, non voglio soffrire", mi ripetei trovando il motivo per andare avanti.

«E' meglio per tutti e due se prendiamo le distanze».

La sua faccia sbiancò e il suo sorriso si tramutò in una smorfia sarcastica e vagamente triste. «Capisco» disse infine, dopo un lungo e doloroso silenzio che mi fece stare male.

Non volevo che prendesse le distanze da me, ma non volevo neppure soffrire a causa sua.

Si staccò da me e mettendosi le mani tra i capelli umidi e guardando il pavimento sospirò profondamente.

La mia parte più razionale era fiera di me, ma la parte più profonda del mio cuore si stava contorcendo dal rimorso e dalla tristezza.

Mi sentivo un totale schifo e mentre pensavo a come sistemare l'ennesimo pasticcio nella mia vita, Garrett sbatteva la porta dietro di sé, facendomi sobbalzare dallo spavento.

Guardai per un po' la porta, in attesa del suo ritorno.

Poi sospirai, reprimendo l'amarezza, ed entrai nel bagno.

S/M

Grazie mille a tutti per aver fatto arrivare "Scelti Dal Destino" a 3317 visualizzazioni. Siete sempre fantastici!
Che dire? Beh, vi aspetto al prossimo capitolo... Secondo voi come andrà a finire?
Alyssa riuscirà a stargli lontano? E Garrett riuscirà a diventare un buon-migliore-amico?
Al prossimo capitolo. xx

P.S: non dimenticatevi, per scoprire news e seguire la storia tra Alyssa e Garrett, di mettere Mi Piace alla pagina Facebook (link nella mia descrizione)

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