«call me Daddy»

By flavvss_

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Che succederebbe se un giorno a caso per una banale scusa due ragazzi che si evitano da ben due anni finisser... More

Prologo.
Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 10.
Capitolo 11.
Capitolo 12.
Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 15.
Capitolo 16.
Capitolo 17.
Capitolo 18.
Capitolo 19.
Capitolo 20.
Capitolo 21.
Capitolo 22.

Capitolo 9.

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By flavvss_

passano diverse settimane dalla partenza di Cara. Mio fratello sembra essersi ripreso ma ogni tanto pensa ancora a lei, beh, è stato il suo primo amore e sarà difficile per lui dimenticarlo. In quanto a me, ho ancora i miei sensi di colpa ma sono comunque felice per lei perchè potrà vivere con sua madre e trovare felicità, che con me non avrebbe mai trovato. Riker? Non lo sento da molto, so che si trova a Chicago perchè Tristan, appena ha scoperto che è stato lui a violentarmi, l'ha mandato lì e Ross ha contribuito a questa specie di esilio.
«Tris, avanti, muoviti» lo chiamo dalla porta di casa. Non posso arrivare tardi oggi dato che ho la verifica di fisica in prima ora. Ho passato la giornata di ieri a sentire la musica e beh non ho aperto libro per il compito in classe di oggi. Prevedo una catastrofe. Tris scende rapidamente le scale e mi raggiunge per accompagnarmi a scuola, se non ci fosse lui mi toccherebbe aspettare e prendere l'autobus ogni santa mattina.
«Che hai sorellina?» mi chiede in macchina.
«Nulla, che devo avere?» sbuffo.
«È da quando sei salita che ti stai torturando il labbro con i denti» non me ne ero nemmeno accorta.
«Ho ansia per una verifica, Tris» abbasso la testa.
«Andrà bene, sei una secchiona, se anche ti andrà male la prof farà di tutto per metterti comunque 10»
«Stronzo» gli do un colpo sul braccio.
«Funziona così, Brooke, sei la loro studentessa preferita»
«Si ma non ho ripassato ieri, capisci? Andrò malissimo cazzo» mi metto una mano sulla fronte. Più ci penso più mi viene voglia di ammazzarmi.
«Smettila e scendi che siamo arrivati» mi guardo intorno.
«D'accordo...devo calmarmi...è solo una verifica...» mormoro.
«Devo andare a lavoro, muoviti a scendere» continua lui così prendo lo zaino ed esco dalla sua vettura senza nemmeno salutarlo, ho troppi pensieri per la testa ora, non posso ricordarmi anche di salutare mio fratello. Appena raggiungo l'entrata di scuola, che ha ancora il cancello chiuso,mi metto a camminare per cercare di smaltire l'ansia.
«Brooke!» urla qualcuno vicino a me ma lo ignoro totalmente, devo ripassare ciò che ho studiato. Lo faccio sempre prima di ogni verifica e questa volta mi serve assolutamente.
«Ehi Brooke!» continua ad urlare fino a quando non afferra le mie braccia e comincia a scuotermi.
«Che cazzo fai?» urlo. Sbatto velocemente gli occhi e sento le guance scaldarsi appena mi accorgo che è Ross la persona davanti a me.
«Brooke...ehi...calmati...»
«Ross...» mormoro poi abbasso la testa.
«Che ti succede piccola?»
«Ho paura per la verifica, Ross...» lo abbraccio e lui mi accoglie fra le sue braccia.
«Dovrei essere io quello che ha paura dato che non ho toccato libro ieri sera»
«Ross cazzo, devi recuperare» mi scanzo dal suo corpo.
«Lo so ma...non ci capivo niente e ho lasciato perdere...» abbassa lui la testa, sta volta.
«Avresti potuto chiamarmi, Ross, e ti avrei spiegato tutto...» almeno in quel modo avrei potuto ripassare anchio.
«Se fossi venuta a casa mia avremmo fatto di tutto tranne che studiare, lo sai anche tu»
«No, io ti avrei convinto a farlo»
«Si, forse hai ragione tu. Quando ti metti in testa una cosa nessuno può farti cambiare idea» ride un po'.
«Ecco, vedi, sei stato uno stupido»
«Scusa...è che...un po' mi vergognavo...» riesco a vedere dei rossori sul suo viso.
«Non devi vergognarti, Ross. La prossima volta che hai bisogno di qualche spiegazione puoi benissimo chiedere a me okay? Qualsiasi materia davvero» poggio una mano sul suo viso.
«D'accordo Brooke...grazie...» struscia il suo viso sulla mia mano.
«Figurati» sorrido.
«Ma oggi che faccio Brooke? Potresti aiutarmi durante il compito?» mi guarda con un faccino abattuto.
«Ma come faccio? La prof ci beccherà sicuramente»
«Perfavore...mi basta la sufficienza...» incrocia le mani davanti alla sua bocca.
«Cazzo Ross, lo sai che se la prof ci becca mette due ad entrambi?»
«Ormai il due è il mio voto giornaliero, Brooke...»
«A me non ci pensi eh? Che ti frega se io prendo due, basta che ti salvo il culo per farti prendere la sufficienza» sbuffo sonoramente e accelero sempre più il passo verso la porta d'ingresso dopo il suono della campanella. Percorro il corridoio con la presenza di Ross dietro alle mie spalle per arrivare nell'aula di fisica che è ancora vuota. C'è solo la prof che mi sorride appena varco la porta. Mi siedo al mio posto e Ross decide di mettersi al banco accanto al mio.
«Brooke...perfavore...» sussurra mentre alcuni della nostra classe entrano nella stanza.
«Stai zitto» gira la testa dall'altra parte poi si alza dalla sedia con in mano il suo zaino.
«Ehi, dove vai?» afferro il suo braccio.
«Da qualcuno che sia disposto ad aiutarmi dato che la mia fidanzata non vuole farlo» rimango a bocca aperta sia per il suo comportamento e sia per il fatto che mi abbia chiamata fidanzata.
«Ross perfavore rimani qui, ho bisogno di te per smaltire l'ansia»
«Io ho bisogno di una sufficienza in fisica invece»
«Ti aiuto io» mi arrendo. Ross si guarda attorno poi poggia lo zaino e si siede di nuovo accanto a me.
«Se non mi aiuterai faremo i conti a casa poi» mi minaccia appena la prof si alza dalla sua sedia per consegnarci i fogli. Leggo tutta la verifica. Mi scappa un sorriso. Ci sono le cose che ricordo. Grazie al cielo non rovinerò la media. Per concentrarmi meglio giro lo sguardo verso destra dove vedo Ross che si passa le mani fra i capelli. Devo aiutarlo, non può prendere un altro brutto voto, deve per forza recuperare altrimenti rischia di essere bocciato con tutte le insufficienze che ha. Dopo diversi minuti passati a trovare le risposte alle mie domande comincio a trascriverle sul mio foglio mentre Ross rimane lì con le mani in testa. Finchè non mi chiede qualcosa io non posso aiutarlo.
«Brooke...» sussurra, infatti, poco dopo, e mi indica la seconda domanda che è immancabilmente diversa dalla mia. Scrivo la risposta sul banco e lui con un sorriso la copia sul suo foglio.
«Ancora dieci minuti» urla la prof. Ho dieci minuti per ricontrollare ogni domanda, dato che ho finito la verifica già da un po'. Ross per tutti i dieci minuti restanti non ha fatto altro che chiedermi le risposte alle sue domande e io, con il mio buon cuore, l'ho aiutato. Ho praticamente fatto due verifiche diverse in un'ora anche se, lo ammetto, in alcune risposte di Ross ho dovuto commettere degli errori altrimenti sarebbe stato troppo evidente che si è fatto aiutare.
«Brooke, aspettami» mi dice alla fine dell'ora, così mi fermo vicino alla porta della classe. Quando raggiungiamo insieme il mio armadietto sento le sue mani cingere i miei fianchi.
«Grazie...» sussurra vicino al mio orecchio.
«Devi studiare, Ross. Questa è la prima e l'ultima volta che ti aiuto» mi giro verso di lui.
«Studierò, te lo prometto»
«Devi prometterlo a te stesso non a me, Ross» poggio una mano sul suo viso.
«Lo prometto a me stesso e a te» sorrido.
«Avanti ora vai in classe ci vediamo qui fuori all'uscita» gli lascio un bacio a stampo al quale risponde facendo incollare i nostri due bacini.
«D'accordo, a dopo» sorride vicino alle mie labbra poi scappa via per andare a lezione.

***

Dopo l'ultima ora esco da quella struttura e aspetto Ross sotto il nostro albero al centro del cortile.
«Brooke!» si avvicina a me con un sorriso.
«Che ti è successo Ross? Hai preso qualche bel voto?»
«Sono solo felice di stare con te ora» poggia la mia schiena sulla corteccia dell'albero poi incolla il suo corpo al mio.
«Sei davvero felice di stare con me, Ross?» mormoro.
«Si, mi rendi felice piccola...» sussurra vicino al mio orecchio. Sorrido alle sue parole. Sapere che lo rendo felice fa impazzire il mio cuore che batte sempre più veloce.
«Ti amo, Ross...» comincia a baciare il mio collo.
«Ti amo anchio, Brooke...» metto una mano sui suoi morbidi capelli per avvicinarlo ancor di più al mio corpo. Rimaniamo in silenzio a coccolarci, sotto quell'enorme albero.
«Oggi vieni da me, piccola?» si scanza un po' dal mio corpo.
«Certo che vengo...»
«Mi manchi piccola...ho bisogno di toccare di nuovo questo corpicino...» muove ripetutamente la sua mano destra dal mio fianco al seno.
«Mi manchi anche tu, Daddy...» gemo per il movimento della sua mano.
«Ti scoperei anche sotto questo albero, piccola mia»
«Devi resistere fino ad oggi pomeriggio...»
«Resisterò...» sorridiamo entrambi e subito dopo mettiamo a contatto le nostre labbra poi successivamente le nostre lingue che si scontrano ad un ritmo costante.
«Avanti, Ross, abbiamo tutto il pomeriggio per baciarci...» cerco di dire ma le labbra di Ross premute sulle mie mi fanno emettere solo qualche verso.
«Zitta» afferro il suo viso con entrambe le mani per bloccarlo.
«Continuiamo oggi pomeriggio, Ross» carezzo la sua guancia.
«D'accordo, piccola, ti aspetto a casa» sorrido e mi incammino per prendere l'autobus che mi lascia, come sempre, vicino casa.
«Sono tornata, Tris» urlo.
«Ehi Brooke, allora, com'è andato il compito?»
«Bene, per fortuna c'erano domande su argomenti che ricordavo» sorrido cosa che fa anche lui.
«Brava la mia sorellina» mi bacia la fronte. Si sdraia sul divano io invece rimango in piedi davanti a lui.
«Oggi esco» affermo.
«Non esci da molto, Brooke, ti è successo qualcosa?» rimane a fissarmi con un'espressione preoccupata.

Ho avuto il ciclo e non potevo divertirmi con Ross

«Mi volevo dedicare allo studio, tutto qui»
«D'accordo, hai fatto bene, ora vai a fare i compiti poi quando hai finito esci»
«Agli ordini, capo» sorride e me ne vado in camera per osservare meglio il pacco che è arrivato proprio ieri. Contiene un completino intimo nero che ho ordinato su internet. Non sono la tipa da "intimo abbinato" ma volevo fare una sorpresa a Ross, così l'ho comprato.

***

Dopo diverse ore passate sui libri apro lo scatolone e tiro fuori ogni pezzo del completino che indosso piano piano. Metto subito il reggiseno nero, che è ricoperto di pizzo, e le mutandine con sopra il reggicalze formato da un gonnellino attillato che si aggancia alle calze, che indosso su entrambe le gambe, grazie a due fili elastici. Richiudo la scatola che mando sotto al letto poi indosso una felpa e un paio di jeans.
«Ci vediamo dopo, Tris»
«Okay, divertiti con Ross» si, sono stata costretta a dire a mio fratello che sarei andata da Ross altrimenti non mi avrebbe lasciata in pace. Prendo l'autobus, che arriva anche in ritardo, e raggiungo la casa di Ross a piedi.
«Piccola mia» esclama proprio lui alla porta d'ingresso che successivamente richiude dietro di sè.
«Non vedevi l'ora che venissi, Daddy?» sorride.
«Non resistevo più...» mi avvicino lentamente al suo corpo.
«Dov'eravamo rimasti oggi, Ross?» sorride poi avvicina le sue labbra alle mie per farle toccare. Cinge i miei fianchi e sposta le sue labbra sul mio collo.
«Andiamo in camera...» sussurra così ci precipitiamo nella sua stanza. Continuiamo a baciarci sul letto ma quando prova a togliermi la felpa blocco immediatamente la sua mano.
«Ehi Brooke, che ti prende?» mormora.
«Dovrei...andare un attimo in bagno Ross...» rimane per qualche secondo a fissarmi poi mi lascia andare.
«Fai presto!» urla così mi affretto ad entrare in bagno dove mi spoglio per rimanere solo con il mio completino che a Ross farà impazzire, ne sono convinta.
«Brooke, muoviti, sto impazzendo» urla lui da fuori. Esco lentamente da quella stanza e mi fermo appoggiata alla porta.
«Che dovevi...» prova a dire poi si ferma per guardarmi. Ha la bocca e gli occhi spalancati.
«Piccola cazzo...» mormora con gli occhi ancora puntati sul mio completino che sembra piacergli davvero tanto.
«Vieni qui, muoviti» sorrido e lo raggiungo sul letto. Mi siedo su di lui che ha già solo i suoi boxer neri dai quali si vede benissimo la sua enorme erezione. Deve essersi spogliato mentre ero in bagno.
«Piccola mia...sei bellissima con questo addosso...» ansima.
«Ti ho fatto una sorpresa, Daddy» mi stringe forte a sè poi decide di invertire le posizioni.
«Mi ecciti da morire conciata così» sorrido appena stringe forte il mio seno destro in una mano.
«Ma mi ecciti di più quando non hai niente addosso...» sussurra vicino al mio orecchio. Si sistema per bene e comincia a sganciare i fili che collegano le calze al gonnellino.
«Daddy...» mi scappa un gemito troppo forte mentre Ross lancia via il gonnellino. Con un movimento rapido sfila e getta a terra anche le mutandine.
«Sei già bagnata vedo...» mormora.
«Non resisto più, Daddy» sorride e afferra le mie cosce per poi sprofondare la faccia fra le mie gambe.
«Ross...» ansimo. passa la sua lingua ovunque per farmi godere per bene.
«Daddy...si...» alza la testa subito dopo e rimane a fissarmi dritto negli occhi.
«Devi venire per me, piccola, per il tuo Daddy»
«Si Daddy...» infila due dita dentro di me che muove molto veloci.
«Cazzo...si...» ansimo e gemo. L'orgasmo è vicino.
«Vieni piccola!» urla e pochi secondi dopo vengo espellendo la mia solita sostanza.
«Sei sempre più buona piccola mia» mi limito a sorridere  mentre lui si lecca le sue dita. Si toglie i boxer e prende un preservativo da una bustina argentata che si trovava nel cassetto del comodino.
«Muoviti, Daddy...» si mette comodo e mi penetra con un movimento rapido.
«Piccola...» si accascia su di me per lasciare i suoi bacini sul mio collo che stranamente fino ad ora non mi aveva dato.
«Daddy...» accelera sempre più il movimento. Sento il solito dolore che dopo ciò che mi ha fatto Riker si è intensificato di più.
«Piano....Ross...» provo a dire.
«Piccola mia...» non mi ascolta, continua sempre più veloce.
«Mi fai male...perfavore...» sussurro.
«Resisti piccola» stringo con le unghie la sua schiena fino a quando non raggiungiamo entrambi l'orgasmo che per me significa giramento di testa e voglia di dormire improvvisa, aggiungendo anche che ho un dolore atroce fra le gambe. Non mi sono mai sentita così...male. Faccio respiri profondi per riprendermi. Il mio cuore accelera troppo e il respiro, anche se cerco di regolarlo, risulta comunque affannato.
«Ehi piccola...stai bene?» mi chiede Ross che sta lì fermo, immobile a guardarmi.
«Non credo...» sussurro mentre si infila i boxer.
«Vado a prenderti un bicchiere d'acqua, aspettami qui, non ti muovere, rimani sdraiata» annuisco e corre al piano di sotto ma ritorna con passi lenti per non far cadere l'acqua a terra.
«Grazie, Ross»
«Avanti...bevi piccola...» afferro il bicchiere e mando giù tutta l'acqua che conteneva.
«Sto meglio, davvero...»
«Sono stato io cazzo...non dovevo andare veloce...mi hai anche detto di rallentare ma io ho continuato...» indosso solo il reggiseno e le mutandine, troppo tempo per mettere tutto il completino, e torno subito sul letto da Ross. Si sdraia accanto a me così mi metto comoda sul suo petto nudo.
«Scusa amore...» sussurra.
«Non...» cerco di dire qualcosa ma il mio cervello riesce a pensare solo al fatto che mi abbia chiamata amore.
«Non...ehm...sto meglio ora...» sento le sue braccia stringere il mio corpo al suo.
«Amore mio...» ripete. Sento il mio cuore accelerare più di prima. Passa una mano fra i miei capelli dove fa dei massaggi che con il passare dei minuti diventano sempre più rilassanti.
«Brooke...» sussurra qualche minuto dopo.
«Dimmi» Ross rimane in silenzio così mi giro verso di lui che sta appoggiato al cuscino con gli occhi chiusi. Sta dormendo.
«Brooke...vieni qui...» continua a sussurrare. Mi scappa un sorriso, è così tenero...
«Brooke...» mi scanzo un po' dal suo corpo per osservarlo meglio. Sembra un bambino mentre dorme. Mi stropiccio gli occhi e quando riprendo la vista noto Ross cambiare espressione.
«BROOKE» alza la voce. Comincia ad agitarsi sul letto, sembra indemoniato.
«BROOKE» urla più forte. Mi avvicino al suo corpo e lo stringo forte a me.
«Calmati...sono qui...» sussurro.
«Brooke...»
«Sono qui con te...tranquillo...» sento le sue braccia stringere sempre più forte il mio corpo.
«Amore mio...cazzo...piccola...» si è svegliato.
«Ma che hai sognato eh? Continuavi a ripetere il mio nome e poi hai cominciato ad agitarti» mi siedo vicino a lui.
«Non ho sognato nulla...niente...ti amo piccola...» scatta dal suo posto per abbracciarmi.
«Ti amo anchio Ross...» rimaniamo in silenzio ad abbracciarci.
«Ti amo davvero tanto...» riprende a mormorare. Afferra le mie braccia e in un attimo incolla le sue labbra alle mie. Picchia il mio labbro con la sua lingua che lascio entrare alla ricerca della mia. È un bacio passionale, diverso dai soliti che ci siamo dati fino ad ora, è lento, piacevole...troppo per due non-fidanzati.
«Ross...» sussurro ma lui si affretta ad attaccare di nuovo le sue labbra alle mie.
«Piccola non andare...ti voglio con me...»
«Devo tornare da mio fratello...mi ucciderà...Ross lasciami andare...» riesco a dire fra un bacino e l'altro.
«Io voglio stare con te Brooke...»
«Ci vediamo domani...»
«Ti voglio ora...» rimaniamo di nuovo in silenzio a baciarci fin quando Ross non decide di allontanare le nostre labbra. Rimane a fissarmi, non capisco cos'abbia oggi.
«Come hanno fatto quelli che sono stati con te ad essersi lasciati sfuggire una ragazza bella e dolce come te?» sorrido ma poi ripenso a Cameron, il mio ex, e a tutto quello che mi costringeva a fare.
«Usandomi solo per scopare...» abbasso la testa. Rimane a bocca aperta.
«E perchè stai ancora con me? In un certo senso anchio ti uso per il sesso...»
«Perchè tu mi ami cosa che Cameron non faceva»
«Cameron? È uno dei tuoi ex?»
«Si...»
«Che ti faceva, Brooke?» afferra la mia mano destra.
«Non voglio parlarne...»
«Perfavore dimmelo» mi alzo di scatto dal letto.
«Ti ho detto che non ne voglio parlare...lasciami stare...devo tornare a casa ora...»
«Scusa piccola...non volevo infastidirti...»
«Ma lo hai fatto...»
Entro in bagno per prendere i miei vestiti
«Brooke!» urla così sbuco dal bagno e mi vesto davanti a lui. Infilo i jeans e la felpa con gli occhi di Ross puntati costantemente sul mio corpo.
«Smettila di guardarmi...» si alza dal letto per raggiungermi.
«Brooke...ascoltami...» mi giro verso di lui.
«Che c'è ancora?»
«Domani vado in campeggio» afferma tutto contento.
«Bene, bravo, buon per te» mi allontano ma lui afferra il mio braccio costringendomi a girare.
«Tu verrai con me, saremo solo noi due» lo fisso negli occhi.
«Perchè un campeggio?»
«Perchè voglio stare per un po' di tempo da solo con te»
«Perchè proprio un campeggio, Ross?»
«Cazzo non lo so...ci andavo sempre con mio padre...vorrei portare anche te...» afferro le sue mani.
«Vengo» sorride.
«Davvero?» il suo faccino si illumina. Avvicino la faccia al suo collo.
«Anchio voglio stare un po' di tempo da sola con te...» ride un po'.
«Scusa per prima piccola...» mi stringe forte a sè.
«Tranquillo, sei solo curioso e ti capisco...»
«Allora mi hai perdonato?» mi spinge sempre più verso il letto.
«Forse...» mi lascia dei piccoli baci sul collo che poi si trasformano in morsi.
«Ora?»
«Probabile...» sorrido poi mi stende sul letto dove mi riempie di baci ovunque.
«Ora, amore mio?» perdo un battito. Non posso reagire così ogni volta che mi chiama amore, o mi abituo oppure devo chiedergli di smetterla.
«Ehi, mi hai sentito?» continua i suoi baci fin sotto alla clavicola.
«Si amore...si...» sussurro poi lascio che le sue labbra tocchino le mie. La sua lingua si affretta ad entrare per giocare con la mia.
«Ora devo andare Ross...» mormoro interrompendo quel momento bellissimo.
«Non ora piccola...vorrei baciarti per tutta la serata...» sussurra poi sposta le sue labbra sul mio collo.
«Anchio ma mio fratello mi sta aspettando ed è tardi...»
«Va bene...» si scanza finalmente dal mio corpo. Mi sistemo la felpa che Ross ha spostato per baciarmi poi ci dirigiamo entrambi alla porta d'ingresso.
«Domani ti vengo a prendere alle nove, piccola»
«Okay...» sorrido.
«Mettiti il costume e perfavore...prepara da mangiare...» mi supplica e io scoppio a ridere.
«D'accordo va bene, ci vediamo domani allora»
«Si piccola mia» ci diamo un bacio veloce poi mi allontano dalla sua casa per prendere l'autobus per tornare nella mia adorata casuccia. Appena varco la porta d'ingresso trovo mio fratello sul divano. È tutto spento, anche le luci. C'è solo lui con le mani in faccia.
«Tristan...» lo chiamo. Poso la mia borsa e corro da lui sul divano. Sta piangendo cavolo. Lo ammetto, non mi è mai capitato di consolarlo prima d'ora.
«Che ti succede Tris?» carezzo il suo viso bagnato.
«Cara...» sussurra poi si rimette a piangere. Dal momento della partenza ha sempre tenuto le sue emozioni dentro di sè. Questo sfogo doveva arrivare prima o poi.
«Non mi ha mai amato...mi ha usato...» sussurra piano.
«Non dire così Tristan...non ti ha usato...»
«Si che mi ha usato Brooke, ha usato me per farsi passare l'interesse verso le ragazze e mentre stava con me amava un'altra persona, una ragazza e se n'è andata via da me per lei...»
«Tristan, quella ragazza sono io» affermo. Prima o poi questa cosa sarebbe saltata fuori. Lui alza di scatto la testa, non se lo aspettava.
«Ma che stai dicendo?»
«Cara si era innamorata di me ed è tornata in Francia per non soffrire dato che io non ricambiavo il sentimento»
«Sei stata tu! Cara se n'è andata via per colpa tua!» urla e copro la mia faccia da eventuali schiaffi da parte sua.
«Non...picchiarmi...» mormoro. Ho paura di mio fratello ora? Beh dopo il primo schiaffo che mi ha dato me ne aspetto altri...
«Cara...io...non hai colpe tu...» si gratta la testa poi si alza in piedi e si gira di scatto verso di me.
«È stata Cara a scombussolare le nostre vite, ora sono felice che se ne sia andata dalla mia vita» continua.
«Anchio. Lì potrà essere davvero felice e noi potremo vivere la nostra vita sapendo questo. Ora lei deve diventare un bel ricordo, è stato il tuo primo amore, ricordalo così»
«Devo riuscirci, ho bisogno di voltare pagina, non posso pensare tutta la vita a lei» si siede di nuovo accanto a me. Annuisco.
«Grazie sorellina» mi abbraccia forte a sè. È da tanto che non ricevo un abbraccio simile da parte sua.
«Di nulla Tristan...» libera il mio corpo poi si sdraia per guardare la televisione.
«Tristan, domani vado con Ross ad un campeggio»
«Un campeggio?» spalanca gli occhi.
«Si e ci staremo tutto il weekend...»
«Con chi altro andate? Con la sua famiglia?»
«Andiamo solo noi due Tris...» abbasso la testa.
«Cosa? Tu e lui da soli? In una tenda? Lì fuori? Per due giorni? Non se ne parla» scuote la testa.
«Io vorrei tanto andarci Tristan...» rimane in silenzio.
«Non mi fido di Ross» ammette.
«Ross è un bravo ragazzo, è carino con me, fidati di me»
«È di lui che devo fidarmi, Brooke» sbuffo sonoramente e mi alzo di scatto dal divano per rifugiarmi in camera.
«Ma il campeggio potrebbe essere una prova per Ross per dimostrarmi che posso fidarmi di lui» mi blocco sulle scale con gli occhi spalancati.
«Posso andare quindi?» lo raggiungo di nuovo sul divano.
«Si piccola, puoi andare, ma alla prima cosa negativa da parte di Ross devi chiamarmi okay?»
«Ma tu ancora non ti fidi di Ross?»
«Piccola, se tu sei felice con lui io non posso ostacolarti, la mia opinione conta poco» sorrido.
«Grazie fratellone, ti voglio bene» lo abbraccio di nuovo.
«Ti voglio bene anchio ma voglio bene anche al mio stomaco che chiede pietà»
«Ora vado a cucinare» affermo.
«Vedi, mi capisci al volo tu» sorrido e mi affretto a preparare la cena dopo la quale salgo subito in camera per andare a letto. Domani mattina devo alzarmi presto e ho bisogno di dormire per affrontare il weekend.

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