Capitolo 1.

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Oggi, come tutti i giorni dall'inizio del liceo, mi alzo alle sette meno un quarto per arrivare in tempo. Indosso le mie solite adidas bianche e nere con i jeans e il mio maglioncino, regalo di mio fratello
«Brooke, ti serve un passaggio?» mi domanda proprio lui dal piano di sotto
«Te ne sarei veramente grata, Tristan»
Bevo al volo il mio caffè e recupero il mio zaino per poi uscire insieme a mio fratello. Lui mette in moto la macchina e in un attimo arriviamo davanti a quell'edificio odiato dalla maggior parte dei ragazzi del quartiere.
«Buona scuola» mi dice lui lasciandomi un bacio sulla guancia. Lo saluto con la mano ed esco raggiungendo la classe.
«Buongiorno» dico sedendomi al mio posto
«Signorina Evans, buongiorno» mi dice la prof di storia particolarmente su di morale. Tiro fuori dallo zaino i miei libri e appena alzo la testa noto entrare dalla porta il ragazzo che odio dall'inizio del mio terzo anno in questo schifo di liceo, anche se non ci ho mai parlato.
«Ross!» lo chiamano da dietro così lui si siede al suo posto proprio dietro di me. Ammetto che è abbastanza affascinante, ma ispira prepotenza.
«Bene ragazzi, ho impostato la vostra prossima interrogazione, che si farà in coppia. Dovrete esporre un progetto sulle colonizzazioni»
Ecco ci mancava questa, oltre alle verifiche di cui ci riempiono ogni giorno devono metterci anche i progetti a coppie ovviamente.
«Faccio io le coppie e non voglio lamentele da parte vostra» dice prendendo un foglio. Io sposto i capelli da una parte all'altra aspettando il mio nome.
«Lynch ed Evans, altra coppia»
Sgrano gli occhi e sento un rumore provenire dal banco dietro il mio.
«Avanti prof, fra tutte le persone della classe proprio lei?» urla lui alzandosi in piedi. Io roteo gli occhi sbuffando.
«Siediti e non fare storie Lynch» lo sgrida la prof che continua ad abbinare nomi alla cazzo. Passo tutta l'ora a sentire le lamentele di Ross, me ne accorgo dal suo sbuffare e dallo "sfigatella" ripetuto sempre più volte. Fnalmente quest'ora e quella dopo passano velocemente e mi affretto ad uscire da quell'aula per l'intervallo.
«Aspetta Evans!» urla qualcuno afferrandomi per il braccio, Lynch.
«Oggi vieni a casa mia subito dopo scuola, abito al 23 della strada secondaria» dice quasi come un ordine.
«Oggi?» sbuffo
«Si, non mi hai sentito?»
«Bene, perfetto» lo saluto con la mano e mi allontano. Accendo il cellulare e avverto mio fratello, una volta che non gli ho scritto che sarei rimasta da un'amica ha addirittura chiamato la polizia quindi meglio evitare che succeda un'altra volta.

***

Dopo altre tre stressanti ore esco da quella scuola e vado al bar per prendere un panino, muoio di fame. Mi dirigo successivamente alla fermata dell'autobus per la strada secondaria, numero 23.
«Avanti, salta su» urla Ross da dentro una macchina nera sicuramente parecchio costosa. Mi avvicino per capire se si riferisce a me, strano, sembra di si. Faccio il giro e mi siedo al posto del passeggero. Lui non mi rivolge la parola fino a quando arriviamo a casa sua. Appena suona il campanello un altro biondino appare alla porta.
«Ora chi è questa?» chiede lui squadrandomi.
«Riker, togliti di mezzo»
Ross mi prende per mano e mi fa salire delle scale a chiocciola facendomi arrivare in una stanza, la sua camera, e chiude la porta a chiave. Così non mi aiuta di certo, che motivo c'è di chiudere a chiave la porta?
«Sei vergine?» mi domanda sedendosi sul letto.
«Che cosa?» domando alquanto sorpresa.
«Ti ho chiesto se sei vergine»
«No» abbasso la testa. Che cazzo di domande fa?
«Perfetto, vieni qui» mi indica le sue gambe.
«Non ci penso nemmeno» poso il mio zaino a terra, accanto alla scrivania. Lui si alza di scatto dal letto e mi blocca dalle braccia per spingermi contro il muro.
«Che stai facen...» cerco di parlare ma lui poggia le sue labbra sulle mie. Si allontana da me qualche secondo dopo passato a far scontrare le nostre lingue con un ritmo costante. Stringe la presa sulle mie braccia e passa a baciare il mio collo.
«Ross perfavore...»
«Brooke...devi lasciarti andare...» sussurra vicino al mio orecchio. Non riesco a rispondere e mi lascio sedurre dal ragazzo che evito da ben due anni. Mi prende in braccio così sono costretta ad aggrapparmi al suo corpo. Continua a lasciarmi dei baci sul collo facendomi anche scappare un gemito. Ci stacchiamo dal muro e mi stende delicatamente sul letto. Si posiziona perfettamente fra le mie cosce così lo avvicino ancor di più a me stringendo le mie gambe attorno alla sua vita.
«Ci sai fare...» continua a mormorare anche se siamo solo noi due nella stanza. Cerca di liberarsi dalla mia presa così lo lascio andare e passa una mano sotto al mio maglioncino arrivando a toccare un seno. Poggia per la seconda volta le sue labbra sulle mie ma sta volta si allontana quasi subito per sfilarmi il maglioncino.
«Non mi ero mai accorto del tuo corpo ben formato» sussurra per poi leccare la parte di seno che il reggiseno tiene scoperta. Arriva con la sua lingua fino al mio ventre e decide improvvisamente di sbottonare i jeans che poi lancia insieme al maglioncino a terra. Comincio a tremare all'idea che fra pochi istanti mi vedrà nuda.
«Che ti prende?» mi fissa dritto negli occhi.
«Io...ehm...»
«Tranquilla» mormora dopo aver lasciato un bacio proprio sotto la mia mandibola. Dopo le sue parole riesco a tranquilizzarmi, sa essere sensuale, dolce e delicato in una maniera incredibile. Passa successivamente la sua lingua dal ventre fino al ferretto centrale del reggiseno facendomi gemere. Mi toglie il reggiseno che poi getta a terra. Mi viene d'istinto di coprirmi e lo faccio ottenendo una sua occhiataccia.
«Che fai, ti copri ora?»
«Sembra di si» mormoro. Sorride
«Ti vergogni?»
«Un po'...» ammetto. Rimane turbato ma poi si addolcisce.
«È normale, devi lasciarti andare e smettere di pensarci troppo» mi dice carezzandomi una guancia. Annuisco teneramente e lui pensa a sfilarsi la camicia rimanendo a torso nudo. Negavo l'esistenza dei suoi addominali così scolpiti.
«Posso?» mi chiede indicando i miei slip. Rimango a fissarlo come una stupida. È tremendamente dolce e carino con me ora. A scuola è l'opposto, sembra un altro Ross. Annuisco e lui procede a sfilarmi lentamente gli slip che senza farlo apposta sono abbinati al reggiseno. Chiudo gli occhi e quando li riapro trovo Ross intento a fissare tutto il mio corpo. La vergogna è davvero troppa in questo momento. Ora sono totalmente nuda davanti, o meglio, sotto, di lui. Quando passa una mano sulle mie intimità emetto un gemito quasi senza rendermene conto. Si avvicina con la faccia fra le mie coscie ma si ferma e mi fissa per qualche secondo poi riprende a fare il suo lavoro. Poggia le sue labbra proprio nel mio punto più sensibile e comincia a muovere la lingua ovunque. Cerco di muovermi ma proprio non ci riesco, sono totalmente immune. Infila due dita e le scorre velocemente dentro e fuori di me mentre passa la sua lingua in ogni angolo delle mie intimità. Riesco ad emettere solo qualche verso.
«Ti piace?» mi chiede dolcemente fissandomi dritto negli occhi. Annuisco e stringo la presa della coperta inarcando la schiena dal piacere. Sto per raggiungere l'orgasmo ma lui ferma il movimento.
«Continua perfavore» mormoro e cerco di avvicinarlo a me con le gambe. Lui si allontana ignorandomi e torna con un preservativo dalla bustina giallo fluorescente. Poi si siede vicino a me e si mette a succhiare i miei capezzoli lasciandoci baci intorno.
«Sei bella, te lo ha mai detto nessuno?» mi dice all'improvviso. Ricevere questo aggettivo da lui è quasi una cosa illegale.
«No...ehm...grazie»
«Non devi ringraziarmi, ho detto solo la verità» afferma sorridendo. Sorrido anchio poi si allontana da me per sbottonarsi i jeans. Subito dopo si sdraia accanto a me e rimane lì sdraiato aspettando che io faccia qualcosa.
«Avanti anchio voglio godere come hai fatto tu» mi dice vedendomi spaesata. Drizzo immediatamente la schiena e mi metto su di lui. Cavolo mi sta chiedendo di fargli un pompino e io non ne ho mai fatto uno, non so minimamente che fare, spero che almeno la posizione sia giusta. Prendo il respiro e tiro giù la cerniera dei suoi jeans che sfilo per poi lanciarli a terra insieme al resto degli indumenti. Sotto indossa, o meglio, indossava, dei boxer rosa.
«Muoviti» implora. Rimango a fissare il suo membro non sapendo che fare.
«Che ti succede?» mi chiede.
«Ehm...non ne ho mai fatto uno...» mormoro e chiudo gli occhi aspettando una risata da parte sua.
«C'è sempre una prima volta no?» risponde lui così riapro gli occhi.
«Si ma non so farlo»
«Tu provaci poi ti dico se fai bene»
«Ma non...»
«Devi provarci almeno cavolo» alza di poco la voce poi si rimette comodo. Annuisco e afferro il suo membro con la mano. Comincio il mio lavoro con la mano guardando ovunque tranne che ne suoi occhi. Si, mi vergogno.
«Con la bocca,perfavore» dice bloccando la mia mano. Lo ascolto e provo a soddisfarlo nel miglior modo possibile anche se so di essere un disastro totale.
«Sicura sia il primo che fai?» domanda gemendo fra una parola e l'altra.
«Cazzo sei un fenomeno» continua e afferra con un pugno il lenzuolo accanto a sè. Smetto il mio lavoro per guardarlo dritto negli occhi.
«Sto andando bene?» rispondo e riprendo subito il movimento.
«Vai benissimo cavolo, si» si agita sempre più.
«Basta smettila, non voglio l'orgasmo ora»
Mi sposto subito dal suo corpo e lui pensa ad aprire il pacchetto del preservativo che decide di infilarsi da solo. Mi metto comoda su di lui.
«Sei pronta?»
«Non è la mia prima volta,vai tranquillo»
«D'accordo» afferma e mi penetra immediatamente.
«Ah Ross!» urlo dal piacere ma lui mette una mano sulla mia bocca poi ferma il movimento.
«Ci sono i miei fratelli di là, cerca di godere in silenzio, okay?» annuisco e riprende con le sue spinte.
«Brooke...» mormora Ross ansimando.
«Ross...si...» lui continua a ripetere il mio nome mentre io penso solo a gemere ed ansimare ad ogni sua spinta.
«Ah Ross non fermarti»
«Non mi fermo»
Quando arrivo all'orgasmo urlo il suo nome e mi accascio sul suo petto sfinita.
«Brooke...ora lo voglio...voglio l'orgasmo» mormora e viene qualche secondo dopo sussurrando il mio nome. Rimane rigido sotto di me mentre io cerco di alzarmi dal suo corpo invano.
«Rimani qui»
«Devo tornare a casa...»
«No, resta qui ancora un po', perfavore» annuisco e riesco a rotolare alla sua sinistra. Mi sistemo per bene sul suo petto, sotto alle coperte, riuscendo anche ad addormentarmi.
«Evans!» urla qualcuno svegliandomi.
«Brooke Evans, avanti svegliati!» è Ross alla mia destra. Mi stropiccio gli occhi e mi alzo dal letto di scatto per cercare i miei vestiti.
«Odio essere svegliata in questo modo» dico mentre mi allaccio il reggiseno.
«Hai un ragazzo?» mi domanda lui per cambiare discorso.
«Credi che avrei scopato con te se avessi avuto un ragazzo?» rispondo infilando anche le mutande.
«Tu avresti scopato con me comunque»
«Mi avresti costretta a farlo con te?»
«No, saresti comunque ceduta tu alle tentazioni»
«Piantala» mi infilo i jeans sbuffando.
«Comunque non ti credevo così. Ho voluto provare a sedurti ma pensavo non saresti mai ceduta e invece ti sei fidata di me e ti sei lasciata andare» mi dice lui toccandosi con il pollice il labbro inferiore.
«Già, non sono la classica sfigatella che credevi che fossi» recupero anche il maglioncino e mi siedo accanto a lui per allacciarmi le adidas.
«Perchè l'hai fatto?» domando e lui mi fissa ancora con i suoi boxer rosa.
«Mi andava di farlo»
«Non è una motivazione»
«Amo il sesso» risponde diretto e mi alzo per recuperare lo zaino.
«Ho notato»
Esco dalla sua stanza ma lui mi blocca dai fianchi.
«Ehi aspetta, non dovevamo fare quel progetto?»
«Hai detto bene, dovevamo»
Mi accompagna alla porta, ancora in boxer, e mi lascia un bacio a stampo.
«Ciao» dico teneramente notando, dietro Ross, il biondino di prima scrutare tutta la scena. Faccio uno squillo a mio fratello e salgo sull'autobus per tornare a casa.
«Allora? Avete fatto quel progetto?» mi chiede lui appena entro a casa.
«Certo, s-solo che dobbiamo finirlo» mento.
«Okay, vai a posare lo zaino e vieni a tavola»
«Si si scendo subito»
Salgo in camera e mi siedo sul mio letto a fissare il vuoto. Come cazzo ho fatto? Mi sono lasciate sedurre da quel mostro cavolo. Da quel ragazzo che dal terzo anno pensa solo a sparlarmi dietro ,ad insultarmi, ad ignorarmi completamente per apparire figo con i suoi amici. Ma quel ragazzo lì oggi sembrava essere scomparso. È apparso dolce e carino con me ma lo ha fatto solo per ottenere sesso, lo so, domani tornerà ad ignorarmi e comportarsi allo stesso modo con me.

-Il sesso Brooke? Non lo odiavi? Eppure oggi mi sei sembrata particolarmente attiva!
-Odio il sesso, coscienza mia, ma Ross me lo ha fatto amare come non mai

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