Capitolo 16.

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mi riportano nella stanza dopo quasi un'ora. Sono piena di lividi su tutto il corpo per colpa di quelle maledettissime analisi.
Da quando mi sono svegliata non fanno altro che tartassarmi di raccomandazioni tipo stare ferma, non fare sforzi e altre cose che si dicono a un malato. Ma io sto bene ora che mi sono svegliata...no?
Cerco di alzare la schiena ma non ci riesco, non ho un minimo di forze ormai. Non mangio e non dormo da una settimana ed ecco il risultato.
Ross ha sempre cercato di aiutarmi ma io testarda come sono ho sempre respinto i suoi aiuti che se avessi seguito non mi avrebbero fatta finire in questo maledetto ospedale.
Lo noto in corridoio a parlare con dei medici insieme ad Ashley che lo stringe a sè. Chissà cosa c'è stato fra quei due in passato, probabilmente, anche se Ashley mi ha detto che non ha mai avuto ragazzi, si sono amati, sono così teneri insieme.
Alzo la manica del pigiama e ci trovo sotto un braccialetto verde con scritto "Brooke", Tristan ne porta uno simile arancione con sopra inciso il suo nome. Li avevamo presi qualche anno fa a Tokyo. Mi scende una lacrima pensando a lui poi scoppio totalmente a piangere
«perchè!» urlo fra le lacrime che continuano a scendere calde lungo le guance. Noto Ross fissarmi poi spalanca gli occhi e corre verso di me
«amore mio che succede? Stai male? Ti fa male qualcosa piccola? Ci sono i dottori qui fuori» dice impanicato e lo bacio per tranquillizzarlo. Lui rimane rigido al mio gesto ma poi si scioglie e mette più passione nel nostro bacio. Alza il braccio per carezzarmi la guancia bagnata e si allontana incantato
«perchè piangevi?»
«Tristan...» mormoro con un filo di voce trattenendo le lacrime che vogliono ancora uscire
«Brooke, ascoltami. Appena uscirai da qui dentro ti aiuterò a cercarlo anche se si trovasse dall'altra parte del mondo»
«lo faresti davvero?»
«certo amore, devo farlo. Mi distrugge vederti così» sorrido e riesco ad abbracciarlo con le poche forze che ho
«ti amo» mormora e mi bacia
«Ross...» lo chiamo mentre mi lascia baci umidi sotto l'orecchio
«dimmi amore» gli prendo una mano e la metto sul mio cuore che batte all'impazzata
«lo senti? Senti come batte veloce?» annuisce e mi fissa con compassione
«è quello che mi fai provare amore mio»
allontana la sua mano dal mio petto e la intreccia con la mia
«ti amo Brooke e non immagini quanto. Io ti ho sempre amata cazzo, dalla prima volta che ci siamo visti, ma ero troppo orgoglioso per ammetterlo a me stesso» sbatto velocemente le palpebre per riprendermi. Mi ero persa nei suoi occhi. Faccio un lungo respiro e lui abbassa la testa
«io mica me la sono scordata la nostra prima volta Ross» sorride leggermente
«cavolo piccola eri così indifesa quel giorno. Anche se lo avevi smentito, pensavo persino che fossi ancora vergine e avevo paura a toccarti»
«pensavi ti avessi detto una bugia solo per apparire superiore ai tuoi occhi?» annuisce
«lo pensavo, non credevo possibile che una come te non fosse vergine»
«sono così brutta?» rido cosa che fa anche lui
«sei bellissima» afferma sorridendo. Sento le guance diventare sempre più calde per il suo modo di guardarmi dopo aver detto quelle due semplici paroline che sembrano poco ma per me contano molto
«quel giorno sembravi una bambina amore e le bambine danno l'idea della purezza»
«lo ammetto Ross, quel giorno ero molto timida e più bambina del solito. Non so, forse perchè non ti avevo mai parlato»
«piccola, ti saresti mai aspettata di finire a letto con me?» scuoto la testa
«tu pensi che se me lo fossi aspettato sarei rimasta ugualmente in una camera da sola con te?» ride
«beh, dovevamo comunque fare il progetto»
«non avrei assolutamente lasciato che mi seducessi però» ripenso a quella scena e mi metto a ridere da sola
«ora perchè ridi?» sorride
«pensavo al tuo spudorato modo di convincermi a farlo con te» ridacchia anche lui e riesco a vedere dei rossori sul suo viso. È imbarazzato?
«non sapevo come prenderti nemmeno ti conoscevo» lo guardo con un sorrisetto malizioso dopo aver compreso un doppio senso nella sua frase
«avanti Brooke, per una volta che non mi riferisco al sesso potresti evitare di trovare doppi sensi?» sorrido ma lui rimane serio
«scusa» mi affretto a dire vedendolo dispiaciuto. Rimanimo in silenzio per qualche secondo e perfortuna Ross riprende a parlare bloccando l'imbarazzo che si stava creando
«comunque nemmeno io mi aspettavo di farlo con te, strano vero?»
«detto da te si» piego leggermente la testa
«è che ti ho sempre ritenuta la sfigatella della classe insomma fare sesso con te non era nei miei piani ma è successo e cazzo guarda cosa ci ha fatti diventare quel giorno lì» lo guardo perplessa
«come scusa? La sfigatella della classe?»
«mi davi quell'impressione, scusa»
«io ti facevo uno di quegli arroganti ed egocentrici e fidati, alla tua mania per il sesso non ci ho minimamente pensato»
«egocentrico?»
«si, e lo sei davvero»
«smettila» mette il broncio
«hey scherzavo amore» annuisce e si tocca ripetutamente una collana che porta al collo mantenendo il broncio
«che ti succede Ross? Hai cambiato espressione da un momento all'altro, sono stata io?»
«no no, penso a mio fratello, non so cosa mi ci ha fatto pensare ma ce l'ho in mente»
«Riker?» annuisce
«non ti sembra strano che ti abbia violentata e subito dopo salvato la vita?» appena pronuncia la parola "violentata" mi tornano in mente le immagini di quella serata. Riker che tentava in tutti i modi di spogliarmi, mi ricordo le sue battutine, i miei urli e pugni per fermarlo, ma era molto più forte di me gli facevo solo il solletico. È riuscito a fare ciò che voleva, a violentarmi, ad abusare del mio corpo solo per il suo piacere. Io potevo solo stare in silenzio e farmi usare da lui, dal quel mostro che però mi ha salvato la vita
«Brooke, rispondimi» mi chiama Ross e torno nella realtà
«si, mi sembra molto strano» rispondo scossa
«vedi, sono un coglione Brooke! Un coglione!» comincia ad urlare allontanandosi dal letto. Mi ha anche spaventata un po'. Sposto la mia visione dal mobiletto davanti a me, sul quale mi ero incantata, a Ross
«perchè?»
«perchè ti ho fatto ricordare quella cazzo di serata»
«non è colpa tua» si avvicina di nuovo e mi prende una mano
«è colpa mia invece, non ho un minimo di tatto cazzo» stringo la sua mano
«stai tranquillo, non hai colpa di niente anzi, sei rimasto qui con me per tutto questo tempo e mi hai sempre sostenuta in ogni mio momento, sia positivo che negativo, Ross. Posso solo che ringraziarti, davvero» sorride ma non mostra i denti
«io ti devo stare vicina amore, da sola non ce l'avresti mai fatta»
«grazie» mimo e centro in pieno le sue labbra così calde e morbide.
Entra improvvisamente un dottore rovinando questo bellissimo momento e Ross si allontana subito da me
«Brooke Evans» mormora lui sistemandosi il camice
«qui trovi scritta la terapia completa per la tua perfetta guarigione, Brooke, che potrai benissimo fare fuori di qui, ma devi seguire tutti i passaggi capito?» Ross mi passa la cartella e trovo sopra un sacco di nomi di medicinali
«devo prendere tutte queste medicine?»
«si ma per poco, non temere» annuisco
«quando può uscire di qui?» gli chiede Ross e lui mi fissa
«anche domani mattina» sorrido cosa che fa anche lui
«d'accordo, grazie mille» il dottore annuisce semplicemente ed esce dalla stanza
«da domani sarò finalmente libera» affermo sospirando
«amore mio, hai sentito il dottore? Devi seguire la terapia chiaro? Hai capito?»
«si Ross stai tranquillo, poi ci sei tu a controllarmi no?»
«certo certo e azzardati anche di poco a saltare qualche passaggio e ti giuro che ti caccio di casa»
«la seguirò per bene, te lo prometto» annuisce sorridendo
«dov'è Ashley, Ross?» domando per trovare qualcosa di cui parlare
«è dovuta tornare dai suoi genitori, non può rimanere fino a tardi fuori casa, il padre le ha messo una specie di coprifuoco»
«capisco» affermo.
Comincio a sbadigliare dalla stanchezza e mi sdraio per bene sul letto
«okay, ti lascio riposare io vado a prendere qualcosa da mangiare. Non mangio da ieri. Torno fra poco» mormora ed esce dalla stanza.
Mi copro e chiudo gli occhi ma qualche minuto dopo vengo svegliata da dei baci umidi sul collo seguiti da alcune carezze sulle mie guance. Vorrei aprire gli occhi per baciarlo ma non ci riesco, sono stanchissima
«amore miooo, so che sei svegliaaa» comincia a canticchiare e riprende i baci. Mi alzo di scatto, non so con quale forza, e lo abbraccio. Ride e mi coccola
«hai mangiato?»
«si amore stai tranquilla»
«ci hai messo pochissimo»
«beh, sono stato un'ora fuori»
«un'ora?»
«ti sarai addormentata amore e il tempo ti è passato veloce» annuisco e lo stringo di nuovo a me
«ti amo tanto ma ora lasciami dormire...Daddy»
sorride appena sente l'appellativo
«d'accordo piccola, io mi metto sulla poltroncina, tu dormi tranquilla» avvicina la poltroncina al mio letto e ci si mette sdraiato
«buonanotte piccola mia» afferma e chiude gli occhi
«e il bacio della buonanotte?» apre gli occhi di scatto poi si alza e mi accontenta poggiando le sue morbidissime labbra sulle mie
«notte Daddy» mormoro e riesco finalmente ad addormentarmi insieme a lui.
Mi sveglio la mattina dopo con uno strano fastidio alla pancia
«Ross...» mormoro agitandomi sul letto
«Ross svegliati perfavore!» urlo dato che il fastidio comincia a diventare dolore. Lui apre lentamente gli occhi e vedendomi così si precipita fuori a chiamare qualcuno
«un cazzo di dottore c'è?» urla nel corridoio che sembra un deserto. Il dottore di ieri corre verso di me e mi fa una di quelle visite di controllo
«stai tranquilla il tuo corpo ha solo reagito male ad un medicinale, non è grave» caccio un respiro di sollievo
«e ora? Che deve fare?»
«lei niente, il suo corpo provvederà all'espellimento del medicinale» afferma e mi viene improvvisamente da rimettere così mi faccio forza e vado in bagno
«cazzo» urlo
«il suo corpo ha reagito in fretta» afferma il dottore ridendo. Mi sciacquo la faccia e torno a letto lentamente
«ora devi solo riposare, Brooke. Io devo far rimuovere questo medicinale dalla tua terapia poi potrai tornare a casa» prende in mano una scatolina con delle pasticche che mi hanno fatto prendere ieri durante le analisi. Deve essere quello il medicinale cattivo. Cerco di sorridere e ci lascia da soli
«come ti senti ora piccola?» mi chiede Ross avvicinandosi a me
«molto meglio» rispondo diretta. Lui si siede di nuovo sulla poltroncina stropicciandosi gli occhi
«scusa per prima, stavi dormendo così bene»
«ma come fai a scusarti? Pensa se fosse stata una cosa grave. Non mi avresti svegliato?»
«certo hai ragione» affermo
«ma mi dispiace lo stesso»
«sei troppo buona tu» mi guarda quasi con compassione. Cerco di sorridere e lui si stiracchia. Rimaniamo in silenzio per qualche altro minuto quando il dottore fa di nuovo ritorno da noi
«allora, Brooke, ecco qui la tua terapia al posto del medicinale che ti ha fatto male ne abbiamo messo uno più adatto al tuo corpo»
«grazie mille»
«puoi anche andare ora, ma ricorda che non devi saltare nessuna fase della terapia» annuisco
«non rischia con me» dice Ross e il dottore accenna un sorriso poi se ne va. Ross mi aiuta ad alzarmi dal letto e mi passa i vestiti da mettere poi pensa a chiudere la porta e ad abbassare le tapparelle per evitare che qualcuno mi veda da fuori. Mi sfilo la maglietta del pigiama e mi alzo in piedi per togliere anche i pantaloni rimanendo in intimo. Alzo gli occhi e vedo Ross squadrare ogni cosa che faccio
«smettila di fissarmi mi metti in imbarazzo»
«uhm piccola non ce la faccio, mi hai appena offerto uno spogliarello» scuoto la testa sorridendo e si avvicina a me. Mi passa un brivido lungo la schiena appena mette le sue mani sui miei fianchi nudi. Pensavo scherzasse
«Ross fermati»
«ah cazzo piccola mi sto eccitando» mormora lasciandomi baci sul collo fino ai seni. I miei occhi cadono accidentalmente sul cavallo dei suoi pantaloni dal quale si vede benissimo un'erezione. Mi spinge sempre più verso il letto non riesco a fermarlo
«Ross d-dovresti fermarti siamo in un ospedale perfavore»
«solo un ultimo bacio» mi da questo santissimo bacio ma non si ferma, anzi, mi stende totalmente sul letto. Ammetto che lo vorrei scopare come cristo comanda anche qui su questo letto ma non mi sembra una cosa da fare, è comunque un ospedale
«ROSS CAZZO TI HO DETTO CHE DEVI FERMARTI» alzo molto più la voce e lui sta volta sembra ascoltarmi
«d'accordo, vestiti» mormora e si siede sulla poltroncina
«vedi di fartela passare quella» indico la sua erezione mentre mi alzo dal letto. Lui sbuffa
«se ti vesti magari passa» lo ascolto e mi preparo completamente così finalmente riusciamo ad uscire da quella stanza. Troviamo fuori il solito dottore che salutiamo cordialmente
«ora noi torniamo a casa e tu ti riposi poi mangi e prendi le medicine» mi dice Ross in macchina
«stai tranquillo mi metti ansia così» raggiungiamo finalmente casa sua nella quale trovo la famiglia al completo, mancano solo Riker e il padre
«bentornata Brooke» mi dice Stormie
«grazie» mormoro e salgo con Ross in camera ignorando i suoi fratelli
«devi riposare ricordi?»
«ora voglio vedere Riker»
«che cosa?» si gira di scatto verso di me. Okay forse avrei dovuto formulare una domanda per dirglielo.
Si passa una mano fra i capelli agitandosi sempre di più
«io ho paura Brooke. Ho paura che ti faccia qualcosa cazzo» alza di poco la voce
«non devi averne e poi abbiamo detto che rimarrai con noi no? Non mi devi lasciare da sola con lui»
«no no no, tu non lo vedrai punto! Decido io quello che puoi o non puoi fare e ti vieto assolutamente di vedere quello stronzo» cambio espressione e lui sembra essersi pentito di ciò che mi ha detto
«scusa piccola cazzo sto impazzendo» si gratta la testa poi si siede sulla sedia davanti a me
«io voglio solo ringraziarlo Ross, mi sento in dovere di farlo. Mi ha salvato la vita» comincia a fissarmi intensamente poi annuisce
«d'accordo, va bene, si. Puoi vederlo e ti conviene non parlarne più con me altrimenti cambio idea»
scatto dal letto e lo abbraccio
«grazie Ross» urlacchio ed esco dalla sua stanza per andare da Stormie
«Stormie, dovrei chiederti una cosa» comincio il mio discorso direttamente
«dimmi tutto tesoro»
«potresti...ecco...insomma...far venire qui Riker?» lei mi guarda con gli occhi sbarrati
«vorrei ringraziarlo, solo questo»
«ma ringraziarlo per cosa?» mi chiede smarrita
«per avermi donato il suo sangue no?» lei si siede sulla sedia più vicina e le porto un bicchiere d'acqua. Sembra non lo sapesse
«pensavo lo sapessi...Ross mi ucciderà» mormoro andandomene ma lei scatta di nuovo in piedi per fermarmi
«Brooke, fermati. Ora chiamo Riker e lo faccio venire qui» mi dice con un sorriso forzato
«grazie mille Stormie» l'abbraccio e torno da Ross.
Appena entro nella stanza lo trovo seduto sul letto con addosso solo i suoi boxer rosa
«vestiti» gli lancio i suoi vestiti
«perchè?»
«sta per venire tuo fratello» appena pronuncio l'ultima parola sentiamo un campanello e faccio per uscire dalla sua stanza
«no cazzo non azzardarti a scendere senza di me» urla Ross ma non lo sto a sentire e scendo al piano di sotto dove trovo Riker seguito da Mark all'ingresso
«Riker...» sussurro quasi senza voce
«ciao Brooke» afferma lui

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«call me Daddy»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora