Capitolo 9.

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passano diverse settimane dalla partenza di Cara. Mio fratello sembra essersi ripreso ma ogni tanto pensa ancora a lei, beh, è stato il suo primo amore e sarà difficile per lui dimenticarlo. In quanto a me, ho ancora i miei sensi di colpa ma sono comunque felice per lei perchè potrà vivere con sua madre e trovare felicità, che con me non avrebbe mai trovato. Riker? Non lo sento da molto, so che si trova a Chicago perchè Tristan, appena ha scoperto che è stato lui a violentarmi, l'ha mandato lì e Ross ha contribuito a questa specie di esilio.
«Tris, avanti, muoviti» lo chiamo dalla porta di casa. Non posso arrivare tardi oggi dato che ho la verifica di fisica in prima ora. Ho passato la giornata di ieri a sentire la musica e beh non ho aperto libro per il compito in classe di oggi. Prevedo una catastrofe. Tris scende rapidamente le scale e mi raggiunge per accompagnarmi a scuola, se non ci fosse lui mi toccherebbe aspettare e prendere l'autobus ogni santa mattina.
«Che hai sorellina?» mi chiede in macchina.
«Nulla, che devo avere?» sbuffo.
«È da quando sei salita che ti stai torturando il labbro con i denti» non me ne ero nemmeno accorta.
«Ho ansia per una verifica, Tris» abbasso la testa.
«Andrà bene, sei una secchiona, se anche ti andrà male la prof farà di tutto per metterti comunque 10»
«Stronzo» gli do un colpo sul braccio.
«Funziona così, Brooke, sei la loro studentessa preferita»
«Si ma non ho ripassato ieri, capisci? Andrò malissimo cazzo» mi metto una mano sulla fronte. Più ci penso più mi viene voglia di ammazzarmi.
«Smettila e scendi che siamo arrivati» mi guardo intorno.
«D'accordo...devo calmarmi...è solo una verifica...» mormoro.
«Devo andare a lavoro, muoviti a scendere» continua lui così prendo lo zaino ed esco dalla sua vettura senza nemmeno salutarlo, ho troppi pensieri per la testa ora, non posso ricordarmi anche di salutare mio fratello. Appena raggiungo l'entrata di scuola, che ha ancora il cancello chiuso,mi metto a camminare per cercare di smaltire l'ansia.
«Brooke!» urla qualcuno vicino a me ma lo ignoro totalmente, devo ripassare ciò che ho studiato. Lo faccio sempre prima di ogni verifica e questa volta mi serve assolutamente.
«Ehi Brooke!» continua ad urlare fino a quando non afferra le mie braccia e comincia a scuotermi.
«Che cazzo fai?» urlo. Sbatto velocemente gli occhi e sento le guance scaldarsi appena mi accorgo che è Ross la persona davanti a me.
«Brooke...ehi...calmati...»
«Ross...» mormoro poi abbasso la testa.
«Che ti succede piccola?»
«Ho paura per la verifica, Ross...» lo abbraccio e lui mi accoglie fra le sue braccia.
«Dovrei essere io quello che ha paura dato che non ho toccato libro ieri sera»
«Ross cazzo, devi recuperare» mi scanzo dal suo corpo.
«Lo so ma...non ci capivo niente e ho lasciato perdere...» abbassa lui la testa, sta volta.
«Avresti potuto chiamarmi, Ross, e ti avrei spiegato tutto...» almeno in quel modo avrei potuto ripassare anchio.
«Se fossi venuta a casa mia avremmo fatto di tutto tranne che studiare, lo sai anche tu»
«No, io ti avrei convinto a farlo»
«Si, forse hai ragione tu. Quando ti metti in testa una cosa nessuno può farti cambiare idea» ride un po'.
«Ecco, vedi, sei stato uno stupido»
«Scusa...è che...un po' mi vergognavo...» riesco a vedere dei rossori sul suo viso.
«Non devi vergognarti, Ross. La prossima volta che hai bisogno di qualche spiegazione puoi benissimo chiedere a me okay? Qualsiasi materia davvero» poggio una mano sul suo viso.
«D'accordo Brooke...grazie...» struscia il suo viso sulla mia mano.
«Figurati» sorrido.
«Ma oggi che faccio Brooke? Potresti aiutarmi durante il compito?» mi guarda con un faccino abattuto.
«Ma come faccio? La prof ci beccherà sicuramente»
«Perfavore...mi basta la sufficienza...» incrocia le mani davanti alla sua bocca.
«Cazzo Ross, lo sai che se la prof ci becca mette due ad entrambi?»
«Ormai il due è il mio voto giornaliero, Brooke...»
«A me non ci pensi eh? Che ti frega se io prendo due, basta che ti salvo il culo per farti prendere la sufficienza» sbuffo sonoramente e accelero sempre più il passo verso la porta d'ingresso dopo il suono della campanella. Percorro il corridoio con la presenza di Ross dietro alle mie spalle per arrivare nell'aula di fisica che è ancora vuota. C'è solo la prof che mi sorride appena varco la porta. Mi siedo al mio posto e Ross decide di mettersi al banco accanto al mio.
«Brooke...perfavore...» sussurra mentre alcuni della nostra classe entrano nella stanza.
«Stai zitto» gira la testa dall'altra parte poi si alza dalla sedia con in mano il suo zaino.
«Ehi, dove vai?» afferro il suo braccio.
«Da qualcuno che sia disposto ad aiutarmi dato che la mia fidanzata non vuole farlo» rimango a bocca aperta sia per il suo comportamento e sia per il fatto che mi abbia chiamata fidanzata.
«Ross perfavore rimani qui, ho bisogno di te per smaltire l'ansia»
«Io ho bisogno di una sufficienza in fisica invece»
«Ti aiuto io» mi arrendo. Ross si guarda attorno poi poggia lo zaino e si siede di nuovo accanto a me.
«Se non mi aiuterai faremo i conti a casa poi» mi minaccia appena la prof si alza dalla sua sedia per consegnarci i fogli. Leggo tutta la verifica. Mi scappa un sorriso. Ci sono le cose che ricordo. Grazie al cielo non rovinerò la media. Per concentrarmi meglio giro lo sguardo verso destra dove vedo Ross che si passa le mani fra i capelli. Devo aiutarlo, non può prendere un altro brutto voto, deve per forza recuperare altrimenti rischia di essere bocciato con tutte le insufficienze che ha. Dopo diversi minuti passati a trovare le risposte alle mie domande comincio a trascriverle sul mio foglio mentre Ross rimane lì con le mani in testa. Finchè non mi chiede qualcosa io non posso aiutarlo.
«Brooke...» sussurra, infatti, poco dopo, e mi indica la seconda domanda che è immancabilmente diversa dalla mia. Scrivo la risposta sul banco e lui con un sorriso la copia sul suo foglio.
«Ancora dieci minuti» urla la prof. Ho dieci minuti per ricontrollare ogni domanda, dato che ho finito la verifica già da un po'. Ross per tutti i dieci minuti restanti non ha fatto altro che chiedermi le risposte alle sue domande e io, con il mio buon cuore, l'ho aiutato. Ho praticamente fatto due verifiche diverse in un'ora anche se, lo ammetto, in alcune risposte di Ross ho dovuto commettere degli errori altrimenti sarebbe stato troppo evidente che si è fatto aiutare.
«Brooke, aspettami» mi dice alla fine dell'ora, così mi fermo vicino alla porta della classe. Quando raggiungiamo insieme il mio armadietto sento le sue mani cingere i miei fianchi.
«Grazie...» sussurra vicino al mio orecchio.
«Devi studiare, Ross. Questa è la prima e l'ultima volta che ti aiuto» mi giro verso di lui.
«Studierò, te lo prometto»
«Devi prometterlo a te stesso non a me, Ross» poggio una mano sul suo viso.
«Lo prometto a me stesso e a te» sorrido.
«Avanti ora vai in classe ci vediamo qui fuori all'uscita» gli lascio un bacio a stampo al quale risponde facendo incollare i nostri due bacini.
«D'accordo, a dopo» sorride vicino alle mie labbra poi scappa via per andare a lezione.

«call me Daddy»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora