«call me Daddy»

By flavvss_

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Che succederebbe se un giorno a caso per una banale scusa due ragazzi che si evitano da ben due anni finisser... More

Prologo.
Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo 10.
Capitolo 11.
Capitolo 12.
Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 15.
Capitolo 16.
Capitolo 17.
Capitolo 18.
Capitolo 19.
Capitolo 20.
Capitolo 21.
Capitolo 22.

Capitolo 3.

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By flavvss_

Passa una settimana in fretta. È finalmente domenica e mio fratello si è messo in testa di comprarsi una macchina nuova, continuava a dire che quella che ha è un vecchio rottame.
«Brooke, muoviti» urla lui dal salotto. Recupero la borsa e lo raggiungo in macchina.
«È tanto lontano da qui?»
«No, tranquilla, hai fretta?» mi chiede e mi affretto ad alzare il volume della radio per non rispondere. Dopo aver parcheggiato entriamo in un locale ricco di macchine di tutti i tipi.
«Buongiorno, come posso esservi utili?» ci chiede un ometto dietro una scrivania. Tristan rimane a parlare con lui mentre io mi allontano di lì ed esploro le vetture che mi sembrano tutte uguali hanno di diverso solo il costo. Non ci capisco proprio niente di macchine, molto probabilmente non prenderò nemmeno la patente.
«Brooke, dove sei?» mi chiama mio fratello così lo raggiungo. Mi prende per la mano e giriamo insieme in quel locale che sembra quasi un labirinto.
«Come cavolo fai a scegliere una macchina?»
«Devo scegliere la più economica e carina» sorride.
«Venga» dice l'ometto che ci mostra una macchina nera parecchio grande. Mio fratello ci entra dentro e la osserva per diversi minuti.
«Avanti entra anche tu» mi chiama dalla vettura così sono costretta a raggiungerlo.
«Vedi, qui c'è anche uno spazio dove potresti mettere le tue cose, nell'altra non c'è» indica un cassettino davanti a me.
«Ma a me non serve, porto sempre la borsa Tris»
«D'accordo ma potrebbe essere comunque utile» annuisco non avendo altro da fare ed usciamo da quella vettura.
«Direi che è perfetta» afferma Tristan e l'ometto sorride. Lo seguiamo verso la scrivania dove Tris firma un foglio di carta e l'ometto spiega ogni minima cosa che riguarda la macchina e il modo per pagarla.
«Perfetto, entro la fine del mese la macchina sarà sua, i soldi le scaleranno dal conto in banca»
«Grazie mille e arrivederci» esclama mio fratello.
«Grazie a lei e buona giornata» risponde ed usciamo finalmente di lì. Saliamo di nuovo in macchina per tornare a casa e mi butto quasi subito sul divano, come mio solito.
«Pranziamo?» mi chiede Tris sfregandosi le mani. Annuisco dato che sto morendo di fame e vado in camera per prendere il cellulare.
*Piccola, ti aspetto oggi pomeriggio* dice il messaggio di Ross, l'ho visto solo a scuola questa settimana, certo, sono una ragazza, ho anchio quel periodo. Sorrido e digito una risposta.
*D'accordo, non vedo l'ora* mando e dopo qualche secondo lui mi risponde con una semplice faccina.
*😏* dice il messaggio.
«È pronto sorellina!» esclama mio fratello dalla porta. Scatto dal letto e lo raggiungo al piano inferiore per pranzare. Dopo aver mangiato lui prende il cellulare e mi fa vedere una ragazza dallo schermo.
«Chi è?»
«Si chiama Cara, la sto sentendo da qualche giorno ormai» sorride giusto un po' imbarazzato.
«Ma è fantastico Tris, dove l'hai conosciuta?»
«In un parco, si, sembra strano»
«No, non è strano, l'amore nasce per caso» mi sta dando di volta il cervello? Ma come parlo?
«Quanti anni ha? Studia?» scoppia a ridere e si sposta nel salottino.
«Ehi rispondimi»
«Ha 20 anni e lavora»
«Lavora?»
«Si, per pagarsi gli studi» ride.
«Mi stai prendendo in giro?» non risponde e si siede sul divano cosa che faccio anchio qualche secondo dopo.
«Oggi pomeriggio esco» affermo.
«Dove vai?»
«Da una compagna per un compito» mento ma lui annuisce. Mi sdraio sul suo petto e mi gusto insieme a lui la nuova puntata di una serie TV.
«A te piace questo tizio qui?» indica un attore.
«È un figone, guarda che addominali» rispondo agitandomi sul divano.
«Non ti permetto di usare certe terminologie per parlare di un ragazzo»
«A te interessa del mio rapporto con i ragazzi ora?»
«Sono tuo fratello, credi che ti lascerei andare ovunque con chiunque?» mi dice sistemandosi sul divano. Non è Tristan questo qui...
«Ah sai ho visto quel Ross andarsene di qui tardi l'altro giorno» mi dice e lo fisso. Lui continua a guardare la TV poi riprende a parlare.
«È rimasto tanto chissà che avete fatto...» mi dice sottovoce.
«Tristan...» lui gira di scatto la testa e mi fissa.
«Avanti Brooke so che hai avuto un pomeriggio piccante con lui» mormora e rimango a bocca aperta prima di nascondermi sotto un cuscino. Si mette a ridere.
«Ti imbarazza parlarne con me?» mi toglie il cuscino dalla faccia.
«Mi spaventi Tristan capisci?»
«Avanti, da quanto state insieme?»

insieme? Sai com'è, Tris, lo vedo solo per scopare

«Da qualche settimana...» rispondo facendo la vaga.
«E già te lo sei portato a letto? Capisco che è un bel ragazzo ma cavolo non hai proprio saputo resistere eh? Avevi gli ormoni a mille sorellina?»
«Tristan smettila!» urlo e mi alzo di scatto dal divano per dirigermi al piano di sopra.
«Ma dai stavo scherzando» lo sento ridere ma raggiungo ugualmente la mia camera per vestirmi decentemente.
«Io vado allora»
«Salutami quel Ross» ride e mi affretto ad uscire di casa. Cavolo non gli si può nascondere niente. Riesco a prendere l'autobus per raggiungere la casa di Ross e appena arrivo viene ad aprire la porta una ragazza bionda molto carina.
«Ross, è per te» urla lei con un sorriso.
«Vieni, entra pure» faccio quello che mi dice e lei chiude la porta dietro di me.
«Sono Rydel, piacere» mi dice quasi spaventandomi.
«Brooke» sorrido.
«Avanti Rydel, non dovevi uscire?» le dice Ross che ottiene un'occhiataccia dalla sorella. Si guardano per qualche secondo poi mi porta via dall'ingresso.
«È stato bello conoscerti» urla la biondina dal piano inferiore. Entro nella camera di Ross e poggio la borsa sulla scrivania.
«Allora io vado, ci vediamo dopo» dice Rydel lasciandogli un bacio sulla guancia. Io la saluto con la mano e Ross chiude la porta appena esce dalla stanza.
«Ora noi due ci divertiamo» mi dice dolcemente dopo aver afferrato i miei fianchi. Mi spinge sempre più all'indietro per far incollare la mia schiena al muro.
«Mi sei mancata...» sussurra vicino al mio orecchio per poi lasciare i suoi soliti baci sul collo.
«Mi sei mancato anche tu...» riesco a mormorare con non so quale voce. Afferra il mio braccio destro e mi manda sul letto.
«Ti sono mancato? È quasi strano detto da te...»
«Già...» mormoro e scoppia a ridere proprio vicino al mio orecchio. Sto amando sempre più la sua risata. Si toglie la camicia mostrandomi i suoi addominali scolpiti.
«Mh Daddy...»
«Quanto mi piace quando mi chiami così...» sorrido insieme a lui. Afferro la sua testa dalle ciocche bionde per portare le sue labbra vicino alle mie.
«Vuoi che ti baci?»
«Non ti va? Ti fanno così tanto schifo le...» provo a terminare la frase ma vengo interrotta dalle sue labbra che si vanno a scontrare con le mie. Infila anche la sua lingua che fa giocare con la mia per diversi secondi poi si allontana e mi fissa dritto negli occhi.
«Allora non ti fanno schifo le mie labbra...»
«Sembrano fatte apposta per essere baciate piccola...» sorrido senza mostrare i denti e lui pensa a togliermi il maglioncino.
«Sei sicuro che non ci disturberanno?»
«Mia sorella è appena uscita quindi siamo da soli» lancia via la sua camicia e il mio maglioncino poi torna a baciare il mio collo. Sento il suo respiro sul collo non resisto più, ho il bisogno di averlo totalmente mio ora.
«Ross avanti...» mormoro.
«Vuoi subito passare al piccante, piccola?» mi dice e ripenso alla conversazione che ho avuto con mio fratello. Mi bacia la mandibola e scoppio a ridere.
«Ora perchè ridi?»
«Nulla...»
«Sono curioso...» sussurra e pensa a sfilarmi i jeans.
«Mio fratello sa che abbiamo scopato l'ultima volta quando ci aveva lasciati da soli»
«E tu ci ridi sopra?» mi metto di nuovo a ridere per la sua faccia preoccupata.
«Devi stare tranquillo Ross, Tristan non è un pericolo» rimane a fissarmi.
«Quindi non mi farà alcun male?»
«Tristan è buono e di sicuro non è come quei fratelli iperprotettivi»
«Grazie al cielo» sospira e lancia via i miei jeans. Si stende di fianco a me così gli tolgo i pantaloni neri che si mette quasi sempre. Mi siedo sui suoi addominali e comincio a baciare le sue guance fino ad arrivare alle labbra.
«Brooke...»
«Dimmi Ross...» sussurro vicino al suo orecchio.
«Niente, nulla, ora togliti» risponde di getto e si posiziona fra le mie gambe facendomi sentire la sua erezione dai boxer grigi.
«Ora mi diverto un po'» afferma con uno strano sorrisetto. Mi sfila le mutandine io invece penso a togliermi il reggiseno. Perlustra il mio corpo con la sua lingua. Parte dall'inguine e fa un tragitto lungo passando per i seni per arrivare al mio collo. Mi scappa un gemito troppo forte.
«Ti è piaciuto eh?»
«Si Daddy...» mormoro. Fa il tragitto al contrario e si sofferma con la lingua sulle mie intimità per praticarmi del sesso orale. Mi agito dal piacere.
«Si Daddy si...» mormoro stringendo le coperte.
«Mi piace vederti godere piccola mia...»
«Allora fammi godere di più Daddy...» mi fissa negli occhi con un sorrisetto poi infila due dita che muove lentamente.
«Daddy più veloce perfavore...» lui continua allo stesso ritmo accasciandosi su di me. Aumenta di poco e mi bacia il collo.
«Così piccola?»
«Più veloce...» ride vicino al mio orecchio poi aumenta molto più di prima.
«Così?» mormora e riprende i baci
«Si Daddy così» mi lascia altri baci lungo il collo, dio quanto li amo.
«Sto per venire perfavore non fermarti...» all'improvviso aumenta ulteriormente la velocità.
«Ah Daddy si...» mormoro.
«Vieni per il tuo Daddy, piccola» mi dice poi continua a lasciarmi i suoi baci che contribuiscono al raggiungimento dell'orgasmo. Le sue dita entrano ed escono da me ad una velocità elevata che mi fa venire qualche secondo dopo. Faccio il respiro pesante giusto qualche momento prima dell'orgasmo.
«Si piccola...vieni...»
«Daddy...ah...» riesco a mormorare all'orgasmo.
«Bello eh?» mormora sfilando le sue dita da me.
«Bellissimo Daddy» si sdraia e mi indica le sue gambe.
«Vuoi godere anche tu Daddy?»
«Insieme a te» afferma e prende un preservativo. Gli tolgo velocemente i boxer e si mette il preservativo.
«Sai Ross, ho trovato un nome per lui» affermo indicando la sua erezione coperta dalla plastica del preservativo.
«Sentiamo»
«D'ora in poi lo chiamerò Willy»
«Bene, Willy ha bisogno di coccole» afferma invertendo la posizione. Si mette fra le mie gambe e mi penetra delicatamente per poi accelerare di getto.
«Ah Daddy ti prego...» mormoro e afferro le lenzuola accanto a me.
«Piccola voglio l'orgasmo...»
«Lo avrai...» sussurro e lui accelera ulteriormente aggiungendo i suoi bacini sul collo
«Ah Daddy si...» mormoro ripetutamente.
«Piccola mia...» sussurra.
«Daddy mio...»
«Piccola sto per esplodere...» scoppio in una risata che viene soffocata dai gemiti.
«Ti ho fatta ridere?» ansima. Annuisco. Poco dopo raggiungo l'orgasmo e urlo Daddy con tutta la voce a disposizione.
«Piccola...cazzo...si...» mormora invece lui al suo orgasmo poche spinte dopo il mio. Rimaniamo incollati e mi lascio coccolare dal biondino davanti a me che non cessa i suoi baci. Oggi non ha fatto altro che darmi baci, ha forse capito che li amo da morire? Si sposta successivamente dal mio corpo così mi accuccio sul suo petto.
«Che ore sono?» gli chiedo e lui mi mostra il suo orologio che segna le quattro.
«Ho bisogno di te» mi dice stringendomi a sè con un braccio.
«Hai bisogno di me? Ero convinta che mi odiassi» con un movimento rapido si mette di nuovo fra le mie gambe e io drizzo la schiena per parlargli guardandolo dritto negli occhi.
«Ti odio ancora ovviamente, ma ho bisogno di te»
«Avanti smettila che mi ci fai credere» abbasso la testa che lui rialza con un dito.
«Devi crederci perchè è la verità» rimango a fissarlo negli occhi poi mi ricordo del suo accordo e di tutta la storia sul sesso.
«Hai bisogno di me per scopare no?» si guarda attorno poi annuisce.
«Certo per il sesso...» mormora.
«Perchè proprio me invece delle altre tipe che ti vengono dietro?»
«Perchè...non so perchè...»
«Hai bisogno proprio di me perchè le altre di scuola ti chiedono i soldi per fare questo?»
«Ma che stai dicendo? Tu sei la prima alla quale ho proposto quest'accordo sul sesso»
«Ma ci odiamo Ross...»
«No Brooke, io ti...» prova a dirmi qualcosa quando qualcuno fuori sbatte ripetutamente i pugni sulla porta.
«Ross sono Riker apri la porta!» urla. Ross mi fissa poi si alza e si infila i boxer in un attimo.
«Fai finta di dormire, tranquilla» annuisco e mi copro con le lenzuola essendo nuda.
«Riker...» mormora Ross subito dopo aver aperto la porta.
«Oh, sei in compagnia vedo»
«Si, dimmi che vuoi»
«Ancora lei? Strano Ross ne cambiavi una ogni giorno o mi sbaglio? Rispondimi, mi sto sbagliando?» nessuno parla poi risponde Ross.
«Non ti sbagli Riker» mormora come per non farsi sentire. Non vuole che io senta la sua risposta.
«Te la da gratis ed è brava no? Hai trovato la puttanella giusta no?» apro di scatto gli occhi alle parole di Riker.
«Lei non è come le altre chiaro? Non è una puttana e non ho intenzione di darti altre spiegazioni ora vattene di qui!» urla Ross che subito dopo sbatte la porta in faccia a Riker. Io mi alzo di scatto dal letto senza rivolgergli la parola, non so letteralmente che dire.
«Brooke avanti...non ci crederai mica?» mi infilo le mutandine e il reggiseno senza scucire parola.
«Brooke prima ero un'altra persona credimi perfavore»
«E così sono diventata la puttana del momento? Quella economica, quella che nessun ragazzo lascerebbe perchè lavora gratis?» urlo e lui si siede sul letto.
«No, questo se lo è inventato mio fratello, io non ti considero una puttana Brooke» mi infilo i jeans silenziosamente.
«Brooke ascoltami perfavore, non sei come le altre per me» prendo il maglioncino e lo infilo facendo attenzione al verso.
«Non sono come le altre ma mi tratti allo stesso identico modo Ross!» lui si alza e mi prende le mani.
«Tu sei speciale, Brooke, provo diverse emozioni quando lo faccio con te, capisci?» dice fissandomi dritto negli occhi.
«Non capisco anzi non voglio capire» mi allontano da lui.
«Piccola perfavore già ti ho detto che ho bisogno di te, non voglio litigare per colpa di un Ross che ormai non esiste più»
«Per me quel Ross lì esiste eccome. Un lato di una persona non scompare come per magia»
«Smettila di inventarti mille scusanti per mollarmi. Se davvero non vuoi più frequentarmi perchè sono una persona insopportabile fallo ma me lo devi dire in faccia» afferma e rimango in silenzio, sul letto ad infilarmi le scarpe. Lo fisso mi verrebbe da piangere. Io non ho assolutamente intenzione di chiudere il rapporto che si sta creando fra di noi dato che giusto pochi giorni fa ci odiavamo.
«Io...non voglio essere trattata come una puttana da te Ross...» mi alzo ma lui mi ferma.
«Rispondi a ciò che ti ho detto prima, vuoi finirla con me?»
«Non eri tu l'unico che poteva finirla?»
«Già ma ti sto offrendo l'opportunità per andartene quindi ti conviene prenderla in considerazione»
«Noi ci odiamo»
«Io credo di no»
«Oh si che ci odiamo, ci siamo sempre odiati quindi ci odiamo anche ora»
«Smettila lo sai anche tu che il nostro rapporto è cambiato»
«Stai facendo di tutto per farmi rispondere di no alla tua domanda»
«Ti sto semplicemente facendo capire la realtà»
«Sei uno stronzo»
«Brooke cazzo devi rispondermi»
«Vuoi una risposta eh? Va bene, finiamola qui, addio Ross» affermo ed esco di casa andando addosso ad un moretto.
«Togliti di mezzo tu!» urlo spingendolo ma poi mi fermo per capire chi è.
«Ellington, piacere» mi porge la mano.
«Brooke...» mormoro afferrandogliela.
«Amore!» urla Rydel scendendo le scale.
«Brooke non te ne andare perfavore!» urla Ross dietro alla sorella. Lo fisso quasi con malinconia e me ne vado finalmente via da quella casa per raggiungere in fretta la mia.
«Tristan sono tornata!» urlo. Non risponde nessuno così mi dirigo nel salottino.
«Brooke, tesoro mio!»
«Mamma...» mormoro.

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