The Return Of Nightmare

By lucy387

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(LA STORIA È STATA SCRITTA ALLA VENERANDA ETÀ DI 13 ANNI (2015/16) E NON È REVISIONATA) Un morto. Un assassin... More

prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 30
Capitolo 31
Epilogo
Ringraziamenti
Sequel

Capitolo 29

282 32 41
By lucy387

La macchina sfrecciava veloce su una strada non asfaltata piena di buche e fossi. Dei ragazzi viaggiavano ormai da un quarto d'ora circa e non vedevano l'ora di arrivare, o meglio, non vedevano l'ora di scoprire la verità. E ci erano davvero vicino.

"Siamo arrivati?" Domandò per la milionesima volta una testa mora.

"No!" Rispose il rosso.

"Uffa, ma dove si trova questa villa?" Sbuffò la nera.

"Ma volete aspettare? Dico per davvero! Cioè siamo in macchina da soli quindici, e ripeto quindici, minuti e voi avete chiesto già trenta volte se siamo arrivati! Voi vedete ville?" Sbottò alla fine Luke che era al limite della sopportazione.

"No, però trenta volte sono esagerate!" Gli rispose Ros.

Luke alzò il volume dello stereo per non sentire le due ragazze parlare. 'Perché l'ho fatto?' Si chiese mentalmente.

La strada era piena di buche, ai lati c'erano delle piante le cui foglie si sporgevano sulla strada. A destra si intravedeva un fiume, a sinistra il tetto della villa. Eh sì, erano finalmente arrivati.

---
Mark entrò nel suo ufficio e si tolse di dosso il cappotto di pelle per poi appenderlo all'attaccapanni. Si sedette sulla sua sedia girevole e guardò la sua scrivania. In realtà era la scrivania del padre, Aaron, che da poco era andato in pensione lasciando il posto al figlio. I ciuffi dei suoi capelli erano tenuti alti grazie al gel, la maglietta invernale che indossava era non troppo lunga, aveva dei jeans stinti e infine, ai piedi aveva degli anfibi neri e semplici. Un outifit decisamente ideale per quel giorno. Mark odiava il freddo,odiava l'inverno ma purtroppo il suo lavoro l'obbligava a uscire. Ultimamente però era rimasto in centrale, concentrandosi sugli affari elettronici che erano serviti per vedere cosa Kate, nei giorni prima della sua morte, aveva fatto. E ci era quasi riuscito. Aveva notato difatti, alcuni orari un pò strambi nei quali Kate usciva e rientrava. Si era informato di più e aveva scoperto che Kate aveva giocato con il fuoco, forse anche un pò troppo.
Non si spiegava inoltre, il perché quell'anonimo che li avvisava sempre di un nuovo 'attacco' non li aveva chiamato in tempo. E neanche dopo. 'Forse è morto' Pensò Mark.
Mentre viaggiava con la sua mente, qualcuno bussò alla porta.

"Avanti!" Urlò un pò per farsi sentire.
Dall'altra parte un uomo fece la sua entrata.

"Mark, sono appena arrivati i risultati delle chiamate registrate sul cellulare di Kate." Disse mentre passava i risultati a Mark. Quest'ultimo fece cenno di uscire all'uomo, poi lui aprì i risultati gli diede uno sguardo intenso. Di colpo si alzò e corse nella sala delle intercettazioni.
Però prima si avvicinò alla scrivania di una giovane poliziotta.

"Agente, mi chiami l'agente Moore e l'agente Mills. Le deve dire che li aspetto in sala intercettazioni." Disse Mark con tono risolutivo.

"Agli ordini capo!" Rispose la ragazza.

"Grazie Melody, non so come farei senza di te!" Le disse strizzandole un occhio. Poi si avviò.

Quando arrivò aspettò circa dieci minuti poi i due agenti si avvicinarono a lui.

"Allora che succede?" Gli chiese uno.

"Ho appena saputo che Kate nelle ultime settimana di vita riceveva molte chiamate da un privato, spero che loro riescano a rintracciarlo." Spiegò il nuovo commissario.

"E allora che aspetti?" Chiese il secondo.

"Aspettavo voi, se non sbaglio voi avete a che fare con questa storia, vero Pet?"

"Certo, ma ho solo chiesto!" Rispose il secondo ragazzo difendendosi.

"Okay, okay. Non complichiamo le cose e vediamo cosa ci dicono loro." Disse l'agente Moore indicando gli uomini che lavoravano dietro un computer.

"Bene, allora andiamo." Rispose Mark.
---

D. sedeva su una sedia con una pistola in mano. La stava pulendo con uno straccio che man mano si macchiava di sangue.
Qualche ora prima, infatti, aveva dovuto uccidere un uomo che neanche conosceva. Questo era l'unica pecca del suo 'lavoro': uccidere chiunque non stava a genio al capo. Certo, non se ne faceva un problema ma sentiva comunque qualcosa nel suo corpo diverso dall'adrenalina però anch'essa c'era.
A lui importava solo la sua vendetta, se così la si poteva chiamare.
Si tolse il passamontagna e lo lanciò sul tavolo di fronte a lui mentre si metteva la pistola tra la cinta e i jeans. Si passò una mano tra i capelli biondi mossi. I suoi occhi erano azzurri ed era molto palestrato, forse più di due anni addietro. Eppure non era molto cambiato. Stesso modo di camminare, stessi taglio di capelli, stessi occhi allegri e allo stesso tempo intriganti, stesso rubacuori, stesso bugiardo ma soprattutto stesso assassino. Era sempre stato lui.

L'artefice di tutto.

Si alzò e andò ad aspettarli nella sala riunioni, dove tempo prima aveva trovato Kate, sicuro che sarebbero arrivati piuttosto presto e li avrebbe beccati come aveva fatto con la ragazza ormai morta.
---

"Finalmente siamo arrivati non ce la facevo più a stare seduta in macchina." Parlò Rosaline sgranchendosi le gambe.

"A chi lo dici!" Rispose di rimando Serena.

"Ma dai! Siamo stati in macchina meno di mezz'ora!" Luke uscì dalla macchina.

"Oh, non è niente di che, secondo te? Comunque andiamo?" Rosaline aveva paura ma non lo dava a vedere.

Il rosso alzò gli occhi al cielo. "Va bene, andiamo!"

Sì trovavano dietro la villa, dove una piccola botola faceva da passaggio segreto fra l'esterno e l'interno. Era una piccola porta di legno massiccio.
Luke si fece avanti e dopo pochi tentava riuscì ad aprire la porta con una chiave presa in prestito da Stefan.
Stefan era un ragazzo timido entrato da poco in quella banda. Però, il rosso non sapeva cosa lo avesse spinto a diventare un mafioso. LuKe però, aveva intuito che riguardasse l'onore della sua famiglia o qualcosa del genere ma si vedeva lontano un miglio che lui non voleva farlo, non era portato.
Entrò seguito dalle due ragazze.

"State attente mi raccomando; adesso mettetevi i passamontagna sulla faccia e fate finta di nulla, se qualcuno vi rivolge la parola fate rispondere a me...non vi allontanate per nessun motivo e state pur sempre all'erta." Disse in tono serio. Sembrava di parlare con delle bambine piccolo.

'Si papà.' Pensò Rosaline ma evitò il commento.

Luke li portò in un ascensore per poi farli entrare dentro esso è premere il bottone che portava al secondo piano.
L'ascensore ci mise circa dieci secondi a portali a destinazione.
Nessuno sembrava accorgersi di loro e Serena diede ragione a Kate. La cosa fin lì era stata piuttosto facile. Ma adesso arrivava il difficile.
Dopo esser usciti dall'ascensore, il rosso li portò alla sala riunioni.
Erano davvero un passo vicino alla verità, alla vittoria.

Si chiusero a chiave la porta alle spalle poi si tolsero i passamontagna.

"Allora adesso dividiamoci, Serena tu cercherai gli appunti di D., Rosaline tu sul capo ed io ti aiuterò. Il capo si sedie a capotavola, D. alla sua destra." Disse Luke. Poi si misero all'opera.

Passarono al massimo cinquanta secondi e niente si sentiva nella stanza. Silenzio.

Poi lo stesso silenzio venne infranto da un battito di mani.

'D.' Pensarono tutti e tre.

Serena si girò di scatto. Quella voce l'aveva già sentita.
Qualcosa la lasciò perplessa. Davanti a lei c'era un ragazzo, senza passamontagna, coi capelli biondi e gli occhi azzurri.
Serena sentì la realtà schiacciarla e stava per cadere ma prontamente Luke la prese.
La mora ancora incredula aprì la bocca per parlare.

"Fr-Francesco?"

Spazio Autrice.

Ehylà che fate? *fa finta che non sia successo niente* Io sto ok, tranne per il fatto che tra poco lascerò per sempre questa storia è spero per quelle/i che la leggeranno adesso o prossimamente quando finirà rimanga un pezzetto nei vostri cuori❤... okay questo lo finirò di scriverlo nei "ringraziamenti"...
...
...
...
...
...
Sconvolte?

TANTO

O

POCO?

Ho lasciato lo spazio proprio per sapere come siete sconvolte... e infine

No, non è Mark (quel Buon ragazzo, non so perché ce l'avevate Co lui ^^')

No, non è né Moore (micheal) né Mills( peter) { e da come potete capite sono agenti [fate 2+2 = tutto torna] (o almeno tutto)}

E come ha detto una volta in un commento FioreDArgento( "...nella tua mente contorta potrebbe...") tutto potrò inventarmi.
Ora spero che non vi arrabbierete o cose così, le motivazioni Saronno svelate nel capitolo 30 e poi ci sarà l'epilogo e infine i ringraziamenti.

Ragazze/i la fine era già decisa, spero di non avervi, come dire, illusi/e o delusi/e.

Detto questo vi saluto, aspetto tantiiissiiimiii commenti:) e poi se vi è piaciuto votate. Scusate gli errori che sicuramente incontrerete perché sono troppo curiosa di sapere cosa ne pensate (so che non ho scritto molto sulla vera persona di D. Però ho pensato che descrivendo D. Avreste capito cosa passa in mente a il personaggio di D. ...)

Detto questo vi aspetto.

A presto
-lucy387❤

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