The Return Of Nightmare

By lucy387

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(LA STORIA È STATA SCRITTA ALLA VENERANDA ETÀ DI 13 ANNI (2015/16) E NON È REVISIONATA) Un morto. Un assassin... More

prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Epilogo
Ringraziamenti
Sequel

Capitolo 16

363 58 45
By lucy387

Leggete, per favore lo spazio autrice. Grazie. Buona lettura.

"A che punto siamo?" La sua voce rimbombò in quella stanza ormai diventata la stanza riunione.
Il capo era nervoso e nessuno aveva intenzione di sfidarlo nemmeno con lo sguardo. Tutto taceva nella stanza, solo il fastidioso ticchettio dell'orologio si udiva.
Il capo aspettava una risposta da qualcuno.
Le nocche erano bianche e le mani chiuse a pugno segno che si stava innervosendo.
Parecchio.
Stava cercando di apparire calmo, anche se dentro stava già cercando il piano per uccidere qualcuno.

Ebbene sì, lui si rilassava così. Col sangue. Eppure ogni volta che doveva porre fine alla vita di qualcuno, le mani non se le sporcava. Il capo era un uomo per bene. Dava solo gli ordini. I suoi scagnozzi erano così ebeti che facevano tutto ciò che lui voleva. Ovviamente però,  esistevano anche altre 'categorie' di scagnozzi: quelli furbi, quelli venticativi e quelli che per la mafia facevano di tutto.
Lui amava in particolar modo  quelli venticativi, che a dirla tutta, poi, erano quelli 'che per la mafia facevano di tutto'. Solo per vendetta.
Il capo, da quando era salito al 'potere', si era sentito forte, e quella forza l'aveva collegata alla sua vendetta personale che, in oltretutto, era stata la causa della sua irrascibilità e del suo modo di essere cattivo.
Pregustava da sempre la vittoria, amava vincere e se la causa era importante poteva anche morire. Bastava che vincesse.
Molti lo definivano egoista ma il capo non lo era mai stato, lo aveva messo in chiaro: chi voleva poteva fare ciò che voleva bastava avvisarlo.

D. era stato uno dei tanti, con la sola differenza era che lui  gli si era affezionato. E non solo...

"Beh? Allora? Qualcuno ha intenzione di parlare?  O dovete restare muti fino a domani?" Urlò ad un punto, poi si rivolse ad un ragazzo da poco entrato in quella banda.
Per il capo, quelle, erano le prede più innocenti "Stefan, allora mi dici ciò che voglio sapere?" Domandò in modo abbastanza rude al ragazzo.

Stefan si alzò in piedi e inizio a blaterare "Non so capo... sono entrato da poco...e mi è stato affidato...solo lo spaccio..."

In risposta si sentì un forte tonfo: le mani di lui che sbattevano sul tavolo. Era infuriato, lo si vedeva dalla faccia adesso. Come era possibile che fossero tanto rimbambiti da far entrare un ragazzo che non sapeva neanche impugnare una pistola? In realtà la sua non era vera e propria rabbia: si divertiva a far spaventare le sue vittime. Sorrise a quel pensiero e subito dopo lo nascose in una smorfia arrabbiata.

"MA COME È POSSIBILE? È APPENA ENTRATO E NON SA NEMMENO INPUGNARE UNA PISTOLA, E COME PERFETTI IDIOTI FATE ENTRARE UN RAGAZZINO, UN RAGAZZINO! VI RENDETE CONTO? SAPETE CONTARE FINO A CINQUE? O NO?" Si rivolse al ragazzo che lo guardava impaurito " tu sei SUBITO fuori!" Il capo si giro nella direzione degli altri presenti " anche voi, ADESSO!" Il ragazzo se ne andò di corsa, così come il resto del gruppo.

Nella stanza rimasero solo lui e il suo collaboratore: D. Sapeva bene che voleva il capo voleva parlare solo con lui.

"Allora? Come mai anche tu te ne sei stato zitto? Speravo che almeno tu ti facessi avanti!" Riprese.

"Lo so, lo so. Ma purtroppo, non ci sono buone notizie... la Wright ha scoperto qualcosa che ancora non sappiamo ma ci stiamo lavorando su, mentre Mark Wilson, si sta dando da fare." Spiegò il ragazzo senza nessuna paura.

Il capo sorrise a quelle parole.

"Scommetto che quella Kate ha lasciato qualche indizio. Abbiamo fatto bene a ucciderla. Mi fido di te D., so che non mi deluderai." Finito ciò sorrise. Un sorriso terrificante.

"Non lo farò. " La risposta fu immediata.

Il capo gli voltò le spalle e si ritirò nel suo studio mentre lui si avviava alla porta di ingresso.
Doveva darsi da fare.
Quando uscì dalla casa, colse da lontano quello che doveva essere Stefan; gli sorrise e poi si diressse verso la macchina.

Era il momento.

Serena avrebbe ricevuto un nuovo messaggio anonimo.

Spazio Autrice.

Holaaaaaaaaaaaa.

Allors, questo capitolo non è uno dei migliori, ma ci tenevo a scriverlo, anche per farvi capire qualcosa in più sul "capo" che, detto tra noi fa un po paura.
Quindi si è capito che quest'ultimo è un tipo irrascibile.
Non vorrei trovarmi in una situazione del genere. Mai.
Come detto non è il massimo ma ci voleva,so che questo non è carico di mistero ma volevo un po' cambiare anche perché non volevo scrivere subito di cosa fanno i tre ragazzi col romanzo.

Se vi è piaciuto come sempre lasciate un voto e soprattutto un COMMENTO. (Perché ho bisogno di pareri!) Scusate gli errori di stesura...eh niente...

Al prossimo capitolo (capitolo 16)

-lucy387❤

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