Deeper||Stydia

By craintedoubli

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"Perché lui l'aveva ascoltata,anche quando non era obbligato a farlo. L'aveva ascoltata perché voleva capirla... More

PROLOGO
CAPITOLO 1: Come tutto iniziò.
CAPITOLO 2:"Tu sei la mia nuova migliore amica"
CAPITOLO 3: Roscoe la jeep.
CAPITOLO 4: Goodbye Jackson.
CAPITOLO 5: Come fai?
CAPITOLO 6: "Cos'è Lydia?"
CAPITOLO 7: La banshee.
CAPITOLO 8: Lydia is back.
CAPITOLO 9: Sensi di colpa.
CAPITOLO 10: Primo appuntamento?
CAPITOLO 11: La freccia d'argento.
CAPITOLO 12: Deeper
CAPITOLO 13: Ansia.
CAPITOLO 14: L'appuntamento perfetto,o quasi.
CAPITOLO 15: Protezione
CAPITOLO 16: Werewolf Stiles
CAPITOLO 17: Liquido nero
CAPITOLO 18: Voices
CAPITOLO 19
CAPITOLO 20: Vita e morte.
CAPITOLO 21: Lacrime.
CAPITOLO 22: DOLORE.
CAPITOLO 23: Run away.
CAPITOLO 24: Dead inside.
CAPITOLO 26: Ritorno alla media.
AVVISO
CAPITOLO 27: La coppia più anormale del mondo.
CAPITOLO 28: Un'altra Hale.
CAPITOLO 29: Qualcosa di troppo.
CAPITOLO 30: Profezia
CAPITOLO 31: Non puoi salvare nessuno.
CAPITOLO 32: Mai sottovalutare una banshee.
REMEDY
CAPITOLO 33: Giuralo.
CAPITOLO 34: Calore.
CAPITOLO 35: Love isn't enough
CAPITOLO 36: Nervosismo
CAPITOLO 37: Perchè?
CAPITOLO 38: Assassino
CAPITOLO 39: Last One
EPILOGO e ringraziamenti.
A voi

CAPITOLO 25: Your best friend loves coffee.

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By craintedoubli

La caffettiera lasciò andare uno sbuffo di fumo dritto verso l'alto. Lydia si avvicinò,la spense e versò il caffè nella sua tazza. La scritta recitava "your best friend loves coffee". Gliela aveva portata un giorno Allison,dopo un weekend trascorso fuori con la sua famiglia. A quanto pare,aveva incontrato una vecchietta che decorava tazze per la colazione,e l'unica scritta che le venne in mente fu proprio quella. Sembrava banale,ma era una delle poche cose di Allison che le restavano.

Era alla sua seconda settimana di college ormai,era entrata a Standford come aveva sempre voluto. Tentava di tenersi occupata con le lezioni,e di non pensare ad Allison anche se il suo volto sorridente le tormentava il sonno e non solo. C'erano settimane particolarmente buie in cui le sembrava di sentire la voce della sua migliore amica,sembrava dannatamente reale,e dover ricordarsi che Allison non avrebbe più usato quella voce le faceva male.

Stiles tentava di starle vicino,ma Beacon Hills era lontana. E la lontananza cambia tante cose. Molte.

Le lasciava messaggi,e parlavano al telefono quasi tutte le sere,ma era un modo così freddo di amarsi.

Lydia vedeva uno psicologo tutti i giorni,e si sforzava di non far capire quanti problemi la circondassero. Non aveva detto a nessuno dell'aborto spontaneo,a parte a Stiles e a Scott. Era successo nell'esatto momento in cui la visione di Allison sotto la macchina l'aveva spinta ad urlare. Ora lei però doveva andare avanti,erano passati ben due mesi,e per quanto le sembrasse presto non poteva lasciarsi andare al dolore,o non ne sarebbe uscita viva. Doveva iniziare a sentirsi meglio. Doveva e basta.

«Lydia,hai visto il mio accappatoio?» disse la voce acuta di Malia dal corridoio.

I dormitori femminili avevano bagno e cucina in comune. Era uno strazio dover far colazione con tutte quelle persone intorno,per questo Lydia faceva sempre in modo di svegliarsi per prima. Malia,la sua compagna di stanza,impiegava un'eternità per farsi la doccia e quindi era meglio che la facesse per prima, considerando la fila che si formava quando tutte iniziavano ad alzarsi. Quindi,dato che era acora presto,Malia e Lydia erano le uniche sveglie.

«No,ma se vuoi posso prestarti il mio!» urlò lei in risposta,per sovrastare il rumore del getto d'acqua.

«Si grazie!» disse la voce di Malia.

Si diresse verso la porta del bagno,adiacente a quella della cucina,e le lanciò l'accapatoio. Quando uscì fuori,Malia,le rivolse il suo caldo sorriso. Aveva gli occhi azzurri,i capelli corti che da bagnati le arrivavano appena sulle spalle,e un orecchino a spirale rosa che non toglieva mai.

«Non lo togli nemmeno per la doccia?» chiese Lydia,indicando l'orecchino.

«È un ricordo di mia madre,è morta quando ero piccolina,non lo tolgo mai.»
«Oh.»
«Un po' come te con la tua tazza.» sorrise caldamente.

«Come scusa?» Lydia spalancò gli occhi,non le aveva mai parlato di Allison.

«Non la abbandoni mai no?» sorrise ancora,e la ragazza dai capelli rossi tirò un sospiro di sollievo.

Quando finalmente tornarono in camera,si sistemarono per andare a lezione. Lydia raccolse i capelli in un grande chignon sulla testa,infilò una maglietta lunga fino a metà coscia,bianca con righine blu orizzontali,e scelse di lasciare le gambe nude. Malia invice mise come sempre i suoi shorts di jeans,e l'accompagnò fino alla zona del campus dedicata alle lezioni.

Non sentiva Stiles dalla sera prima,ed era strano non gli avesse ancora mandato un messaggio di buongiorno. Era tentata dal chiamarlo,ma si chiedeva se fosse la cosa giusta. Magari era ora che lui fosse libero,e sarebbe stato giusto permettergli una trega dalle catastrofi della vita di Lydia Martin.

«Aspetti una chiamata?» chiese curiosa Malia,e solo in quel momento Lydia si accorse di come stava fissando il telefono da più di dieci minuti.

«Non lo so,forse.» alzò un po' le spalle.

«Beh,non stressartici troppo,chiunque sia,e ricorda che sei al college!» allargò entrambe le braccia verso l'enorme edificio davanti ai loro occhi.

Era composto da mattoni di colore marrone scuro,grandi finestroni si aprivano sul giardino immenso in cui stavano camminando. C'erano studenti sdraiati a terra a leggere,o a parlare raccolti in gruppi,era un ambiente caotico.

«Vieni,ti presento i miei amici.» disse Malia,facendo cenno di seguirla.

Il gruppo era prevalentemente composto da ragazzi,si presentarono velocemente e Lydia non ebbe nemmeno il tempo di memorizzare i nomi. Si sedette tra loro,allungando le gambe davanti a se ed incrociandole. L'immagine delle gambe nude a contatto con il prato,le fece ricordare il giorno in cui lei e Stiles avevano marinato la scuola.

Sorrise al pensiero,ma poi sentì una forte fitta allo stomaco realizzando quanto fosse tutto così diverso.

Alcune volte non si riconosceva nemmeno più.

«Ti annoi?» la voce di un ragazzo la distolse dai suoi pensieri.

«Ero solo persa nei miei pensieri.»

Sorrise.

«Lo vedo.»

Aveva degli occhi verdi pieni di sfumature,una folta chioma bionda,e un sorriso perfetto.

«Domani sera c'è una festa,dovresti unirti a noi.» sorrise ancora lui.

Non era una cattiva idea. Aveva sempre sognato il college,e aveva sempre immaginato di prendere parte ad una di quelle enormi feste. Ma erano cambiate così tante cose,in quei mesi aveva affrontato troppe perdite e ora la sua vita era così diversa.

Si chiedeva cosa ne fosse rimasto di Lydia Martin,quale versione di lei era quella vera?

«Magari potrei fare un salto.» disse sorridendo appena,cercando di non far trasparire troppa tristezza dai suoi occhi.

Il ragazzo di cui non ricordava il nome le sorrise ancora,di quel suo sorriso perfettamente bianco. Avrebbe dovuto chiedere che dentifricio usasse. Era spaventoso quanto quei denti fossero bianchi.

Quando allungò lo sguardo però,vide una chioma castana arruffata di spalle. Si alzò in piedi di scatto,sarebbe stato possibile per lei non riconoscerlo.

Quando si voltò verso di lei,ci volle qualche secondo prima che trovasse con precisione i suoi occhi verdi. Il caldo delle sue iridi nocciola gli entrò dentro,facendola sentire viva per la prima volta dopo mesi.

Allargò le braccia e divaricò appena le gambe,pronto a riceve il corpo di Lydia. Lei gli salì addosso,con talmente tanta forza,da farlo cadere all'indietro sull'erba.

Erano proprio un buffo disastro,quei due.

Risero insieme per diversi minuti,prima che uno dei due trovasse la forza necessaria per allontanarsi da quell'abbraccio.

Lydia si alzò in piedi,e gli tese la mano che lui afferrò rialzandosi. Indossava la sua solita felpa bordeaux,lasciata aperta,e dei jeans chiari.

«Mi sei mancata tantissimo.» le disse stringendola forte tra le sue braccia.

«Anche tu,Stiles.» ammise con un filo di voce,ricambiando l'abbraccio.

Gli gettò le braccia al collo,cercando le sue labbra. Lasciò la lingua di lui entrare,e si abbandonò a quel caldo contatto.
«Dovrò venire a trovarti più spesso» mormorò lui,mentre riprendevano il lento e caloroso bacio,con le fronti attaccate e i respiri ancora affannati.

«Quanto ti fermi?» disse lei,allontanandosi dal suo viso abbastanza per guardarlo.

«Un weekend,credi di poter saltare le lezioni oggi?» sorrise.

Annuì.

La voce di Malia la richiamò,e Stiles si accigliò un po' quando vide tutti quei ragazzi lì seduti.

Lei lo tranquillizzò con lo sguardo,e lo condusse per mano verso il gruppeto seduto sull'erba.

«Lei è Malia,la mia compagna di stanza,mentre loro sono... I suoi amici.»

Si presentarono tutti a Stiles stringendogli la mano,e in quell'occasione Lydia capì il nome del ragazzo biondo: Jordan Parrish.

«Porterai anche lui alla festa?» le chiese,senza smettere di sorridere.

«Quale festa?» domandò Stiles,accigliato.

«L'abbiamo convinta ad unirsi a noi,dovresti venire amico.»

Lydia lo guardò sospettosa. Lei e Stiles non erano nemmeno esattamente una coppia normale,l'unica festa a cui avevano partecipato era finita con la presunta morte di Jackson. Ma ora le cose potevano cambiare,no?

«Umh,sì,okay.» disse Stiles.

E festa sia.

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Ciao ragazze!

Allora,questo capitolo è un po' noioso più che altro mi serviva per fare un collegamento per i prossimi capitoli.

Non so per quanto deeper andrà avanti,visto che la mia ispirazione si sta esaurendo. Mi dispiace ma non sono un robot,e molto spesso la mia mente va per cazzi suoi ahah.

Ho un idea interessante riguardante Isaac,vi piacerebbe? Fatemi sapere.

Passate poi a leggere la mi nuova storia: "The only exeption",lasciatemi un commento per farmi sapere se vi piace o se vi fa schifo ahaha.

Grazie ancora a tutte per i commenti e le letture,di cuore.

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