Deeper||Stydia

By craintedoubli

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"Perché lui l'aveva ascoltata,anche quando non era obbligato a farlo. L'aveva ascoltata perché voleva capirla... More

PROLOGO
CAPITOLO 1: Come tutto iniziò.
CAPITOLO 2:"Tu sei la mia nuova migliore amica"
CAPITOLO 3: Roscoe la jeep.
CAPITOLO 4: Goodbye Jackson.
CAPITOLO 5: Come fai?
CAPITOLO 6: "Cos'è Lydia?"
CAPITOLO 7: La banshee.
CAPITOLO 8: Lydia is back.
CAPITOLO 9: Sensi di colpa.
CAPITOLO 10: Primo appuntamento?
CAPITOLO 11: La freccia d'argento.
CAPITOLO 12: Deeper
CAPITOLO 13: Ansia.
CAPITOLO 14: L'appuntamento perfetto,o quasi.
CAPITOLO 15: Protezione
CAPITOLO 16: Werewolf Stiles
CAPITOLO 17: Liquido nero
CAPITOLO 18: Voices
CAPITOLO 19
CAPITOLO 20: Vita e morte.
CAPITOLO 21: Lacrime.
CAPITOLO 22: DOLORE.
CAPITOLO 24: Dead inside.
CAPITOLO 25: Your best friend loves coffee.
CAPITOLO 26: Ritorno alla media.
AVVISO
CAPITOLO 27: La coppia più anormale del mondo.
CAPITOLO 28: Un'altra Hale.
CAPITOLO 29: Qualcosa di troppo.
CAPITOLO 30: Profezia
CAPITOLO 31: Non puoi salvare nessuno.
CAPITOLO 32: Mai sottovalutare una banshee.
REMEDY
CAPITOLO 33: Giuralo.
CAPITOLO 34: Calore.
CAPITOLO 35: Love isn't enough
CAPITOLO 36: Nervosismo
CAPITOLO 37: Perchè?
CAPITOLO 38: Assassino
CAPITOLO 39: Last One
EPILOGO e ringraziamenti.
A voi

CAPITOLO 23: Run away.

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By craintedoubli

Le spalle ben delineate e la schiena tesa mentre saliva sul piccolo podio. Lydia lo osservava ricordando con la mente ogni neo presente sul suo corpo,che lei aveva tentato di memorizzare.

Fece un piccolo sorriso mettendo in mostra le fossette,mentre sistema accuratamente il microfono.

Le gambe di Lydia tremarono leggermente quando si voltò a guardarla,come se stesse cercando fiducia nelle sue iridi verdi.

«Derek era l'uomo meno ironico,solare,o divertente che io abbia mai conosciuto. Aveva costantemente la mascella serrata,le braccia tese e lo sguardo di pietra. Non si abbandonava mai ai sentimenti in pubblico,ma io una volta l'ho visto piangere. Lui non l'ha mai saputo,ma io lo visto chino sulla foto di sua sorella a piangere. E quello,per quanto possa sembrare triste,è il ricordo di lui che preferisco. Perché in quel momento lui sembrava finalmente reale e,anche se ha renderlo così era il dolore,io capii che Derek Hale non era solo l'uomo bruto e freddo che sembrava ma anche quello fragile e indifeso a volte.»

Alzò lo sguardo verso il pubblico,la metà stava piangendo mentre l'altra era fissa con lo sguardo a terra. Lydia era accigliata e le sue iridi erano rivolte dietro di Stiles. Chissà a cosa stava pensando e dove stava guardando. Sembra,come troppo spesso era successo in quei mesi,lontana chilometri e chilometri.

«La maggior parte delle volte non lo sopportavo,aveva un pessimo senso dell'umorismo lo sappiamo tutti noi...»

Alcune risatine amare riempirono la chiesa vuota,facendo eco. Un suono dannatamente triste.

«Ma come non amarlo in fondo? Nel suo essere grezzo,mi ha dimostrato più volte di avere un cuore. Il mistero che lo circondava ti allontanava da lui e allo stesso tempo ti ci spingeva contro. Aveva a cuore pochissime persone,e quelle persone erano estremamente fortunate. Io lo ero. E lo sono ancora,perché Derek mi ha sempre protetto e probabilmente in qualche strano modo continuerà a farlo.»

Tornò al posto fin troppo velocemente,e Lydia si sorprese di vedere un espressione fredda. Non sembrava nemmeno triste. Non sembrava nemmeno sia lì. Le strinse di nuovo la mano ma non la guardò mai,sembrava seguire solo la cerimonia in modo piuttosto indifferente.

Allungò lo sguardo verso Scott,lo vide con la stessa espressione indifferente.

Trovò Allison in fondo alla sala,gli occhi vuoti.

Tutto quel dolore li aveva resi dei robot. Vuoti persino quando davanti a loro c'era la morte.

La cerimonia stava per finire,quando Stiles si voltò.

«Quando devi... Insomma,tornare lì?»
«Subito.» sospirò lei.
«E se non tornassi mai più?»
«Che intendi?»

Si passò velocemente una mano nei capelli,arruffandoli ancora di più e poi iniziò a camminare. Teneva Lydia per mano mentre sembrava volerla condurre fuori dalla chiesa. Lei guardava il suo volto che sembrava cercare qualcuno.

Vide Allison annuire con il capo prima di rivolgersi all'infermiere che aveva accompagnato Lydia. Da pervertito quale era,gli rivolse subito la sua massima attenzione.

Stiles accelerò il passo verso il piccolo spiazzo nel retro della chiesa,e Lydia riconobbe subito Roscoe parcheggiata tra le varie auto. Quella vecchia carcassa azzurra l'avrebbe riconosciuta anche ad occhi chiusi,seguendo l'odore troppo forte di benzina che emanava. Stiles le aprì la portiera e continuò a guardarsi intorno,stuzzicandosi ripetutamente il naso,mentre faceva il giro dell'auto.

Si sistemò davanti al volante,e lo strinse forte tra le mani come per ricevere coraggio. Si guardò intorno ancora una volta,poi prese i polsi di Lydia. Lo sguardo era frenetico.

«Okay,noi tutti potremmo scappare da Beacon Hills ora,in questo preciso istante.» iniziò a dire,mentre Lydia cercava di seguirlo.

«Abbiamo un piano,un piano perfetto,che potrebbe funzionare. Allison probabilmente partirà in ogni caso,ma io vado solo se vai tu.»

Tentò di dare un senso a quelle parole.

«Non voglio costringerti a scegliere di scappare. Sei abbastanza forte e intelligente da decidere da sola,lo so io e lo sai tu. Solo,devi decidere in fretta. Se scappiamo ora,niente più Eichen House,magari possiamo diplomarci e tutto,abbiamo già un piano te l'ho detto. L'abbiamo studiato alla perfezione in questi tre mesi,davvero. Ma se scappiamo tu lascerai qui anche tua madre,Jackson,o chiunque altro a cui sei affezionata...»

Trattenne il respiro al nome di Jackson.

«Scappare?» disse alla fine,guardandolo negli occhi.

«Scappiamo e basta.» le lasciò i polsi.

«Sono incinta.» sospirò alla fine.
«C-cosa? C-come? È...»
«Uno schifo lo so. Credimi lo so benissimo.» abbassò lo sguardo.
«È... È mio?»

Pensava davvero potesse essere di qualcun'altro? Magari pensava fosse di Jackson? Non era ancora abbastanza sicuro?

«Certo.»
«Wow.»
«Gia...»

«Ti amo Lydia...» iniziò a dire stringendogli il viso tra le mani.

«Ma ho 19 anni e non voglio un figlio.» continuò lei. «Beh sappi che anche io non avevo nei piani di diventare una mamma teenager,e ancora meno di essere una povera e penosa ragazza madre.» sbuffò lei mentre apriva la portiera.

Sentì il polso di lui bloccarla. Le lacrime le rigavano il viso quando si voltò. Era stata stupida a pensare che Stiles fosse così diverso al punto da accettare una cosa del genere.

E solo ora si rendeva conto di conoscerlo a malapena da sei mesi. Si rendeva conto che tre di questi erano stati passati l'uno lontano dall'altro,con un semplice legame di penna. Certo era stati i sei mesi più confuso e intensi della sua vita,ma pur sempre sei mesi. Aveva avuto appena un appuntamento con lui,e si era concessa forse troppo presto.

Gli occhi nocciola la guardarono.

«Non ti abbandonerei mai,specialmente non ti abbandonerei in questa... Umh... Situazione... Ti amo Lydia,e possiamo scappare comunque.»

«Davvero?»
«Se tu lo vuoi...»

È vero,il tempo è l'unica unita di misura. Il tempo è l'unica cosa reale. 

Ma nel tempo si può vivere o si sopravvivere. Nel tempo con Stiles lei aveva vissuto. Vissuto davvero. E non importava quanto sembrasse illogico e irrazionale,e fottutamente stupido. In quel momento,quel preciso istante,il tempo era dalla sua parte. Tutti gli attimi vissuti si sommarono e formarono una striscia di ricordi. Ricordi di tempo speso bene. Questo avrebbe voluto fare nella sua vita,questo chiunque avrebbe dovuto fare nella sua cita: spendere bene il proprio tempo.

Perché il tempo è la sola cosa che possediamo realmente.

Stava per mettere in moto,dopo che lei aveva annuito anche se non troppo convinta. Ma poi sentì il rumore della sua fronte contro il finestrino,un rumore forte. Il vetro si sgretolò piano piano,mentre lui riafferrava la testa di Lydia sanguinante. Lo sguardo sconvolto,mentre la scuoteva avanti e indietro. Aveva gli occhi chiusi e quell'espressione rilassata che Stiles non vedeva più da tempo sul suo volto. Quando riaprì gli occhi vide le iridi verdi vuote,si preparò a quello che stava per succedere.

Un urlo agghiacciante.

Più delle altre volte.

Era così forte che tutti nella chiesa lo sentirono.

Così forte che quando Scott corse fuori,il tempo sembrò fermarsi.

Così forte che fermò tutto,ogni cosa.

I suoni si sospesero,scese solo un grande silenzio,e persino l'aria sembrava essersi fermata attorno a quel corpo senza vita.





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Non farò mai trovare pace a nessuno in questa storia. Secondo voi cos'è successo? Vediamo se indovinate nei commenti.

Cliccate la stellina in basso se vi piace il capitolo.

E,visto che sono curiosa di sapere tutto quello che vi passa per la testa leggendo il capitolo,commentate. 

Volevo ringraziarvi perché diventate sempre più dolci,awaw. 




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