The Return Of Nightmare

By lucy387

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(LA STORIA È STATA SCRITTA ALLA VENERANDA ETÀ DI 13 ANNI (2015/16) E NON È REVISIONATA) Un morto. Un assassin... More

prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Epilogo
Ringraziamenti
Sequel

Capitolo 4

741 114 74
By lucy387

PER CHI VUOLE DELLA PUBBLICITÀ O ALTRO BASTA CHIEDERE ;), INOLTRE LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE INFONDO, GRAZIE SE LO FATE. ❤❤

La macchina correva velocemente tra le strade di Londra, la sirena della polizia emetteva un fischio fastidioso che faceva girare la maggior parte dei passanti, ma nessuno gli dava più di tanta importanza.

La ragazza, ormai, si era calmata e ora guardava il paesaggio che Londra le forniva: persone che parlavano al telefono, chi camminava velocemente forse per il ritardo, chi invece passeggiava con calma, bambini che giocavano, urlavano, piangevano, chi passeggiava con amici e sorrideva o rideva, ma una cosa che catturò l'attenzione della ragazza fu un gruppo di amici che ridevano, tra essi una ragazza sui 15 anni sorrideva anche lei, ma nessuno si accorgeva che era un sorriso finto, tirato.
Quella ragazza era proprio la copia identica di Serena: si teneva tutto dentro, non faceva trasparire niente.

O almeno così pareva a Serena, non era mai stato una brava a intuire lo stato d'animo di qualcuno, ma quel sorriso era identico al suo.

A ridestarla da quei pensieri fu la macchina che si era fermata davanti al vialetto della nuova casa di Serena, a seguire molte altre macchine di Polizia si fermarono e appena Serena aprì la porta di casa un massa di poliziotti si spinse dentro facendo quasi cadere la ragazza.

Ormai erano passate più di quattro ore dall'ultima chiamata di Rosaline e Serena era sempre più preoccupata.

La corazza che si era creata piano piano si stava sgretolando e non poteva farci nulla perché se fare avanti e indietro in una stanza rischiando di diventare pazza facendosi mille film mentali era una soluzione, il problema era risolto.

L'ansia la stava mangiando viva, in quelle quattro ore Mark e il padre cercarono di farla calmare dicendogli 'non ti preoccupare, la troveremo' o ' si sarà sentita male e ora sarà in ospedale, il telefono sicuramente gli sarà caduto' su questa frase Serena, cercava sempre di protestare, ma non ce la faceva era troppo pensierosa sul da farsi. Alla fine decise doveva andare, ma senza far sapere niente a nessuno, neanche a Mark, infondo era uno sbirro.

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2 ORE PRIMA, CENTRALE DI POLIZIA DI LONDRA.

"Quindi lei mi sta dicendo che la signorina Black, scomparsa dopo che le ho riferito la notizia del fratello?"

"Commissario, Rosaline mi ha chiamata chiedendomi aiuto almeno mezz'ora fa ed io sono ancora qui a convincerla che l'hanno rapita!" disse la mora tra i denti. Se c'era una cosa che lei odiava, era sicuramente quando le persone cercavano, in tutti i modi, di contraddirla.

"Signorina Wright, noi non siamo sicuri che la sua amica sia stata rapita, può darsi che si è sentita male o che so io." Serena si stava trattenendo da non urlargli contro, ma era al limite.

"Commissario, vede" chiuse un attimo gli occhi per calmarsi "se forse per me non sarei corsa qui a chiederle il suo aiuto, solo che per colpa di Qualcuno" girò verso Mark "ora mi ritrovo qui seduta su una sedia, sapendo che una mia amica potrebbe essere in pericolo."
Ecco il suo autocontrollo era andato a farsi una vacanza alle Hawaii.

"In primo luogo, signorina Wright si calmi e se lei la pensa in questo modo metteremo sotto sorveglianza casa sua e il suo cellulare, d'accordo?" Rispose il commissario irritato dal comportamento della ragazza.

" , ma prima potrei andare in bagno?" E prima che il commissario parlasse, Mark prese parola.

"Certo, ti accompagno io!" Il padre gli scoccò un' occhiataccia per il tono così confidenziale, ma lui non ci fece caso.

Serena si alzò e si fece guidare fino al bagno femminile. Appena entrata, si chiuse dentro, prese il cellulare nella sua borsa e accendendolo vide un messaggio.

-Sconosciuto:

Cara Serena,
So che la tua amica è stata rapita e tu sei uscita da casa incontrando quell'agente e ti ha portato con fino alla centrale della polizia e adesso sei ancora lì.
Il punto è che se vuoi rivedere la tua amica:
-cancella tutti i 'nostri' messaggi.
-fatti trovare al parco abbandonato dov'è morto il tuo findanzatino è morto,ricordi? Se porti la polizia dietro, la tua amica farà la stessa di Jack.
X-
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La casa ormai era tutta messa sotto controllo così come il cellulare e molti agenti cercavano nelle stanze anche se le due si erano appena trasferite.

Serena, intanto, aveva deciso. Così si era vestita di fretta e furia: pantaloncini e canottiera e ai piedi delle semplici scarpe da tennis.
Corse fuori da quella casa, prima che qualcuno glielo impedisse e inizio a correre verso il parco. Dove tutto era iniziato.

Serena correva più veloce che poteva, si maledì mentalmente di non aver preso la sua macchina, ma meglio non destare sospetti, dato che già il fatto di fare jogging non convinceva gli agenti Wilson.

Aveva lasciato il telefono a casa sua sapendo che gli agenti gli avevano aggiunto un GPS.

Dopo un pò, però, si accorse che qualcuno la stava seguendo, così si fermò facendo finta di aggiustarsi i capelli usando come specchio la vetrina di un negozio. Nel riflesso scorse un agente che stava a casa sua.

L'avevano seguita, non si fidavano.

"Sbirri." Sibilò.

A questo punto c'era solo una cosa da fare. Fece finta di non essersene accorta ed entro in un Fast&Food.
Si avvicinò alla cassa.

"Ciao, posso aiutarti?" Chiese il cassiere o chiunque esso sia.

Nel frattempo la fastidiosa campanellina fece capire a Serena che l'agente era entrato cancellando ogni suo dubbio.

"Oh, ehm si, saprebbe dirmi dov'è il bagno?"

"Certo, vai dritto e poi gira a sinistra" disse il ragazzo.

"Grazie mille" gli rispose cordialmente Serena.

Nel mentre si girava, diede 'casualmente' una spallata all'agente e alzò la testa.

"Scusi" disse con aria innocente.

L' agente sembrava aver visto un fantasma, ed Serena gli stava per ridere in faccia.

"N-non fa niente, s-signorina."

Serena, dopo questo entro in bagno e cercò una via d'uscita, diede un'occhiata veloce a tutto ciò che aveva in torno. Il suo sguardo si posò sulla finestra. "Bingo" sussurrò.
Si arrampicò sul davanzale ed aprì la finestra, notando che l'altezza era bassa decise di saltare. Così fece.

Appena toccò il terreno si mise a correre verso il parco è come svoltò l'angolo, George, l' agente si precipitò fuori e sbattè i piedi per terra come un bambino e con le mani tra i capelli imprecò a bassa voce. Se l'era fatta scappare.

Intanto Serena era arrivata al pacchetto e si era seduta su una panchina in legno immersa nella natura.

Quel pacchetto che era stata la sua rovina, sua e di Jack, certo, ma non poteva non ricordare tutte le volte che ci era stata col fidanzato e non, non poteva non ricordare quanto era caro questo pacchetto a lei e al fidanzato.

Ancora non si capacitava che in quel parco era cessata una vita.

Senza rendersene conto, Serena si era alzata dalla sua postazione e si era avvicinata ad un albero, non un albero qualsiasi era il loro albero: sulla corteccia erano 'scolpiti' i loro nomi.

Serena sorrise ricordando quel giorno.

Flashback

"Jack, Jack ma che fai?"

"Hey Serena, ciao anche a te!" Sorrise Jack guardando quella Dea che aveva per fidanzata.

"Ciao, scusami ma non rispondevi al cellulare e mi sono spaventata, che stavi facendo?" Disse Serena preoccupata.

"Guarda e capirai" disse Jack spostandosi su un lato.

Serena spalancò gli occhi, si gettò tra le braccia di Jack e gli stampò un bacio sulle labbra.

Se solo avrebbe saputo che quello sarebbe stato l'ultimo bacio...

Fine Flashback

Serena si ridestò dai suoi pensieri e con le lacrime agli occhi toccò il tronco dell' albero.

Si alzò di scatto e si incamminò verso il sentiero che portava al lago pensando che forse lo sconosciuto la stava aspettando lì.

Non fu proprio una buona idea.

Ad un certo punto, qualcuno da dietro le afferrò la vita con un braccio e con l'altra mano le mise un fazzoletto sul naso e sulla bocca.
Serena cercò di reagire, ma il ragazzo o l'uomo in questione era troppo forte.

Pian piano sentì le forze venirle meno e prima di cadere in un sonno profondo sentì l'uomo dire:
"Dormi bene piccola."

Poi il buio.

Spazio autrice

Ciao a tutte/I ,
Eccoci qui con un nuovo, intrigante (speriamo) capitolo. Quindi ora che Serena e nelle mani di queste persone, cosa succederà? Ros riuscirà a liberarsi? E Mark cosa farà?
Le risposte saranno nel capitolo 5, quindi se lo volete scoprire basta avere un po di pazienza, inoltre mi scuso per gli eventuali errori e anche a chi ho promesso un capitolo prima di adesso.

Oggi è il primo settembre, quindi per chi prima e per chi dopo inizierà la scuola (che noia), quindi i capitoli non so quando li pubblicherò penso sempre uno a settimana, ma è una cosa ancora da decidere.

PER QUANTO RIGUARDA LA PUBBLICITÀ, (LO SCRITTO ANCHE NELLO SPAZIO AUTRICE PRECEDENTE), CHI VUOLE, PUÒ INVIARMI IN CHAT O OVUNQUE VOGLIATE LA VOSTRA STORIA E IO LA PUBBLICHERÒ QUI SOTTO.

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SPAZIO PUBBLICITÀ (Oggi ne metto solo una)

- il tempo del riscatto- di Mrt00
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Ci vediamo al prossimo capitolo ciaooo

-lucy387 ❤

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