The Return Of Nightmare

By lucy387

16.7K 2.3K 1.9K

(LA STORIA È STATA SCRITTA ALLA VENERANDA ETÀ DI 13 ANNI (2015/16) E NON È REVISIONATA) Un morto. Un assassin... More

prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Epilogo
Ringraziamenti
Sequel

Capitolo 3

806 129 90
By lucy387

L'imponente edificio si innalzava, davanti a lei,in tutta la sua magnificenza.

L'edificio aveva grandi vetrate che lasciavano intravedere l'interno, costituito soprattutto dagli uffici degli agenti. Al centro dell'imponente edificio era situata una grande scritta con lo sfondo giallo pallido e il 'POLICE' di un blu elettrico.

Serena scese dall'auto e si avviò dentro la struttura conosciuta come 'Centrale di Polizia di Londra'; ma lei preferiva semplicemente chiamarlo 'commissariato' o 'polizia'.

Appena entrò fu accolta da un giovane agente sui 25 anni, con occhi ambrati e capelli biondi.
Il ragazzo in questione chiese:

"Come posso aiutarla signorina...?"

"Wright, Serena Wright. Stavo cercando l'ufficio del comm-..."

"Oh si ho capito, tu sei la famosa Serena Wright che è scappata di casa..."

"Sì, sono io..." Le sorrise e poi disse:

"Bene, l'ufficio di mio padre è da questa parte, seguimi."

Il ragazzo - che ancora non si era presentato - guidò Serena all' ufficio del commissario Wilson e appena arrivati, il venticinquenne spezzò l'imbarazzante silenzio che si era creato.

"Scusami, non mi sono presentato, io sono Mark Wilson, se qualche volta avessi bisogno di me chiama questo numero." Gli diede un pezzetto di carta bianco con sopra scritto un numero di telefono, probabilmente il suo. Serena girò la testa per ringraziarlo ma, con grande sorpresa, non trovò nessuno.

Serena parve meravigliata e allo stesso tempo scocciata da quel ragazzo.
Si riprese subito e bussò sulla porta chiusa che aveva davanti.

Dall' altra parte si sentì un leggero 'avanti', così la mora, aprì la porta e trovandovi all'interno due figure entrambe famigliari.
Ros era seduta su una sedia rivestita in pelle e le dava le spalle, il commissario, invece, sedeva dall'altro capo della scrivania.

"Oh signorina Wright come sta? Prego si accomodi." Indicò la sedia vicino a Ros.

"Bene commissario, ma adesso potrebbe dirci il perché di questa chiamata? Perché sono sicura che non siamo qui per un visita di cortesia."

"Ha ragione signorina, vi ho convocato qui quest'oggi per informarvi di alcune cose sull'omicidio di Davis Jack, morto circa 2 anni fa-"

"Commissario, sappiamo cosa è successo, arrivi al punto." La voce di Serena era senza emozioni, anche se Rosaline aveva notato un pizzico di malinconia, allora decise di prendere parola.

"Signor commissario, Serena e ed io sappiamo la storia di Jack dato che era un mio amico e ricordo che prima di andarcene il caso è stato archiviato come suicidio, perché adesso ci ha riconvocato qui?"

"Signorina Black, avrete delle risposte a momento debito ora fatemi continuare...Stavo dicendo, Jack Davis fu trovato morto nel parco abbandonato a tre isolati da casa sua, comprata qualche mese prima. Il ragazzo è morto tra le 24 e l'1 della mattina del 18 agosto. A ritrovare il corpo e chiamare la polizia è stato uno spazzino quarantenne. Quando siamo arrivati sul posto, abbiamo fatto domande su domande a tutte le persone che c'erano per risalire all'identità del ragazzo, ma nessuno ci è stato d'aiuto. Ora arriviamo al punto: vicino alla vittima, abbiamo trovato un bracciale rosso fuoco con un cuore spezzato. Da quanto si è potuto costatare il bracciale era il suo, signorina Wright."

"Sì commissario, era il mio." Il commissario annuì .

" Nonostante tutto il caso è stato archiviato come suicidio e il suo bracciale è rimasto alla scientifica. L'assassino ha usato dei guanti e quindi non ha lasciato tracce neanche sul bracciale che è restato custodito come detto prima dalla scientifica, ma qualcuno è riuscito ad impossessarsene proprio quando le indagini ebbero una svolta."

"In che senso commissario?" Chiesero Ros e Ser all'unisono. Entrambe, all'improvviso, si erano raddrizzate sulle proprie sedie.

Wilson prima di parlare sospirò.

"Dopo che i vostri genitori mi hanno impedito di contattarvi, abbiamo archiviato il caso."

"Mi scusi commissario, ma i miei genitori non avrebbero motivo di-..."

" Non esattamente signorina Black, mio figlio ha indagato, senza il consenso di nessuno e h-..."

"Ha scoperto alcune prove per smentire il suicidio." Concluse qualcuno che non era Wilson.
Quest'ultimo alzò la testa e sorrise, mentre le due ragazze si girarono verso la porta per vedere chi aveva parlato.

Sullo stipite della porta, c'era un uomo alto, abbastanza robusto, capelli castano scuro e occhi anch'essi castani. In mano aveva un fascicolo e senza dire niente alle ragazze fece un cenno al commissario che annuì.

"Arrivederci." "Arrivederci." Risposero in coro.

Dopodiché Aaron - finalmente - riuscì a finire il suo discorso.

"Dopo che mio figlio ha scoperto tutto ciò, abbiamo contattato l'orfanotrofio dove Jack viveva prima di compiere la maggiore età. Qui ci hanno detto che la 'preside' ha dato il suo cognome a Jack perché lo vedeva come un figlio, ma il suo vero cognome è Black." E con questo guardò Rosaline che a sua volta lo guardavo sconvolta.

"È i-impossibile, perché i miei genitori non me l'hanno mai detto?!" Urlò.

"Ros calmati, so che è uno shock, ma calmati sentiamo prima cosa è riuscito a scoprire il commissario!" Serena la guardava preoccupata e fece cenno al commissario di continuare.

"Signorina Black, abbiamo interrogato i suoi genitori e loro hanno confermato il tutto, suo fratello è stato lasciato ad un orfanotrofio appena nato, non so perché l'hanno fatto...Mi dispiace signorina Black."

Nonostante i continui richiami dell'amica, Rosaline uscì da quell'edificio,piangendo e urlando, sicuramente le persone la prendevano per una pazza, ma non gli importava.

Correva verso l'ignoto, non aveva una meta.

Svoltò un angolo e si ritrovò in un vincolo cieco, si accasciò per terra e pianse. Poi ad un certo punto, sentì una una presenza vicino a lei. Non fece in tempo a vedere il volto della persona in questione che questa le mise un fazzoletto sul naso e attorno a lei si fece tutto buio.

Serena, intanto, era ancora bloccata alla centrale della polizia.

"Signorina Wright, prima che vada le vorrei chiederle se ha idea di chi avrebbe potuto prendere il suo bracciale."

"No, signor commissario, non lo so."

Wilson a quel punto si arrese, anche se sapeva che la ragazza mentiva, quindi la lasciò andare. Salutandola con un 'Arrivederci'.

Serena era preoccupata, aveva un brutto presentimento e lei su questo non sbagliava mai, stava per succedere qualcosa di brutto.

Appena uscì dall'edificio si accorse di una cosa abbastanza strana: Rosaline ancora non chiamava. Quindi le opzioni erano due: o ancora si stava sfogando o gli era successo qualcosa.

Serena optò per la prima e tornò a casa pensando che forse il suo sesto senso si stava sbagliando.

Ma non fu così il sesto senso di Serena non sbagliò neanche questa volta.

Appena tornò a casa decise di farsi un bagno caldo per calmare i nervi, così andò nel bagno della sua nuova casa, riempì la vasca e dopo essersi spogliata si rilassò con l'acqua.

Ad interrompere questo meraviglioso momento fu il suo stesso telefono, così dopo aver imprecato in tutte le lingue, uscì dalla vasca e si avvolse un asciugamano intorno al corpo, prese l'intimo e i vestiti e solo dopo esserseli messa decise di rispondere al telefono che non smetteva di squillare, ma prima vide l'orario.

'20.30. Wow, sono passate 2 ore da quanto sono entrata nella vasca.' Pensò, poi finalmente rispose.

"Pronto?"

"Ser!Aiutami ti prego!"

"Ros!dove sei?!" Ma la chiamata era già terminata.

Serena, senza pensarci due volte, uscì di casa e si mise a correre per raggiungere la sua auto.

Ma qualcosa glielo impedì o meglio qualcuno glielo impedì.

"Serena cos'è successo?" La diretta interessata alzò la testa e ...

"Oh M-Mark, ti prego a-aiutami..."

"Ehi, ehi calmati e dimmi quello che è successo?!" Rispose Mark.

"R-ros, la mia a-amica, l'hanno presa!" E con questo Serena scoppiò.

"Calmati, ci sono io, ora andiamo in macchina e mi dici quello che è successo, ok?"
Serena annuì, troppo debole per rispondere.

Si pulì la faccia dalle lacrime.

'Ros, ti prego resisti...'

Spazio Autrice

Ciao a tutte/I, mi scuso per gli eventuali errori anche per l'immenso ritardo, ma in questi giorni ho tantissime cose da fare.
Come premesso ho cambiato il titolo e la copertina della storia.
A questo punto ringrazio le numerose visualizzazioni,i voti e i commenti spero che c'è ne saranno anche in questo capitolo.

NOTIZIA DELL'ULTIMA ORA:
(hahaha)

HO DECISO DI FARE PUBBLICITÀ E CHI VUOLE MI PUÒ SCRIVERE UN MESSAGGIO IN CHAT O SUI COMMENTO FACENDOMI SAPERE I TITOLI DELL LORO STORIE.
IN OGNI CAPITOLO CI SARANNO DA 2 STORIE A 5.

SPAZIO PUBBLICITÀ:

-Nove mesi- di lettricedistelle
-Senzazioni effimere- di koffi1999
----------------------
Spero che andrete a vedere queste storie e beh che dire?!

Ci vediamo al prossimo capitolo ciaoo.
-lucy387❤

Continue Reading

You'll Also Like

20.2K 1.3K 74
Hannah è libera, ma la miniera è in fiamme. Cosa è successo a Richy? E Jake? Sarà riuscito a fuggire dall'incendio e dai federali? Perché Hannah ha...
1.7M 37.8K 53
Alyssa è una ragazza che ha lasciato vincere le proprie paure e non si è più ritrovata. Alyssa è giovane ma ha un peso sulle spalle insostenibile. Al...
886 166 13
A Spellmount, gli unici crimini che percorrono le strade sono quelli dovuti agli animali selvatici della foresta circostante che, per pura sopravvive...
263K 25.5K 51
VKOOK COMPLETA|Hai a disposizione solo una chiamata al giorno, sono in totale 31 giorni prima di passare ad un altro giocatore, la durata della telef...