You're here-Hawks

By -unacomunelettrice-

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> > Il ragazzo che l'aveva colpita si voltò, fu in quel momento che Yuri lo vide bene per la prima volta. Un... More

0.1
1.The beginning
2.The story of my life
3.Her
4.Grandma is mom
5.Divine miracle
6.The end of the beginning
7.The day the music started
8.Fascinating
9.Make a wish
10.Loving is hard
11.A new hero
12.Blue flames
13.Feathered bastard
14.Fucking liar
15.God remembers me
16.Michael
17.Why me?
18.A little sweetness
19.The test
20.Plug
21.Thank you
22.New beginnings?
23.Please, forgive me
24.He paved the way for you
25.Stay here
26.Jealous
27.It hurts, doesn't it?
28.Zing
29.I know she can do it
30.Only a genius
31.A gift
32.Come here, with me
33.You're beautiful
34.Mariposa
35.Doctor Michael
36.Deku and Kacchan
37.Lips
39.A Rose
40.Happy birthday
41Who are...?
42The Dreams

38.Merry Christmas

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By -unacomunelettrice-

Evergreen- Richy Mitch and The Coal Miners

<<Buona Vigilia, Yuri!>>
Gridò Nejire tutta contenta con addosso un ridicolo cappellino di Natale.
<<Buona Vigilia anche a voi ragazzi!>>
Strillò ancora rivolgendosi a Mirio e Tamaki che ringraziarono velocemente.
Yuri era contenta di passare la vigilia di Natale con i suoi amici, era passato davvero tanto tempo dall'ultima volta che erano stati tutti insieme in quel modo, per colpa della scuola e dei tirocini era andato tutto a rotoli.
<<Stai bene?>>
Le sussurrò Tamaki, lei annuì distrattamente.
<<Sono solo un po' sovrappensiero>>
Lui rimase a guardarla un paio di secondi per poi afferrare uno dei mille piatti preparati da Nejire per il pranzo.
<<Non puoi ignorarlo per sempre>>
Disse deciso.
<<Mi ha baciata, Tamaki, e la mattina dopo non se lo ricordava nemmeno>>
Yuri non l'aveva presa poi così male, aveva capito che Hawks era soltanto ubriaco fradicio ma la cosa le metteva imbarazzo comunque, cosa avrebbe dovuto fare?
La mattina successiva al bacio era andata a scuola senza svegliare Hawks e poi gli aveva lasciato un messaggio in cui diceva che in quei giorni sarebbe tornata a casa sua per prepararla in attesa dell'arrivo di sua sorella.
Lui le aveva risposto chiedendole se fosse tutto ok e se la sera prima avesse detto o fatto qualcosa di stupido.
Lei aveva semplicemente detto di no.

Con la scusa del Natale non aveva neanche dovuto inventarsi una bugia grande quando una casa perché sua sorella avrebbe davvero passato il Natale con lei, avrebbero festeggiato insieme e finalmente si sarebbero viste dopo mesi passati a sentirsi tramite chiamate.
Era felice.
Tuttavia non aveva nessuno con cui passare la vigilia e i suoi amici, per non lasciarla sola, avevano anticipato il così detto "pranzo di Natale" al giorno prima, per stare insieme.
Si erano anche scambiati i regali e, con grande sorpresa, Yuri aveva trovato un'enorme libro chiuso nella carta regalo.
<<In ogni pagine ci sono delle lettere, lettere da ognuno di noi per un determinato momento, per quando sarai felice, triste o sentirai la nostra mancanza, così ci saremo sempre, anche se lontani>>
E Yuri aveva dovuto trattenere le lacrime.
Aveva coinvolto tutti in un grande e caloroso abbraccio di gruppo in cui Nejire si era fatta scappare qualche lacrima che aveva prontamente asciugato con il dorso della mano.
La giornata passò velocemente tra scherzi e risate e quando arrivò il momento per loro di andare via, Yuri si sentì improvvisamente sola.
Si era seduta sul divano di casa sua, incapace di muoversi e senza nulla da fare, poteva guardare un film di Natale, ma non le andava, voleva continuare ad avere quella bella sensazione di completezza che aveva prima, ma che ora sembrava sparita.
A furia di vivere a casa di Hawks, si era dimenticata di quanto fosse triste e sola la sua casa, quanto la facesse sentire piccola.
Prese il cellulare tra le mani pronta a fare una maratona di social media fino alla mattina successiva ma, con sorpresa, si ritrovò ad aprire la chat con Hawks.
Avrebbe dovuto dirgli quello che era successo? Come avrebbe reagito? Davvero era così ubriaco da non ricordare nulla?
Poi le venne in mente una cosa, così basilare, stupida, ma non ci aveva pensato prima.
Hawks era sicuramente solo quel giorno.
Viveva da solo, pranzava da solo, non sembrava uscire la sera con amici, non aveva parenti a quanto sapeva, come stava passando la sua vigilia? Aveva qualcuno con cui condividere quel giorno o era totalmente da solo?
Il senso di colpa le attanagliò lo stomaco, cosa avrebbe dovuto fare?
Con le mani tremolanti si ritrovò a digitare le uniche parole che le sembravano sensate.

Y: Buona vigilia, Hawks

La sua risposta non tardò ad arrivare.

H: Buona vigilia, Yuri

Y: Sei da solo?

E si pentì immediatamente di quello che aveva scritto quando, in risposta, le arrivò la fotografia di Hawks, seduto ad un tavolo, con accanto Mirko.
Quella non era casa di Hawks ma nemmeno un bar, quindi doveva essere per forza casa della ragazza.
Una strana sensazione la prese.

Y: Capisco, meglio così

Spense il telefono prendendo un libro e iniziando a leggere.
L'arrivo di alcuni messaggi fece illuminare lo schermo del cellulare ma lei decise fermamente che avrebbe ignorato tutto ciò che riguardasse Hawks quel giorno, non si sarebbe fatta rovinare la vigilia a causa sua e di quella stupida sensazione che sentiva.

Qualche ora dopo rimase piacevolmente sorpresa dal tag di Nejire in un post pubblicato sul suo account Instagram contenente una decina di foto di quel giorno.
Accettò la sua richiesta di condivisione delle foto anche sul suo profilo ed andò a controllare quelle che erano le richieste per seguirla.
Con grande sorpresa lesse il nome di Hawks e anche quello di Mirko.
Non aveva mia pubblicato chissà che foto, la maggior parte dei contenuti erano foto o video di lei insieme ad i suoi amici, raramente aveva messo contenuti su ste stessa.
Il massimo che si poteva trovare erano un paio di foto dei suoi diciotto anni, qualche scatto rubato dalla vecchia fotocamera di Tamaki e qualche selfie fatto in un momento di autostima ma nulla di veramente accattivante.
Vergognandosi del suo corpo e ritenendolo per nulla attraente la maggior parte delle angolazione portavano in primo piano il suo viso, aveva anche qualche foto con i capelli rossi.
In quelle in cui si notavano le sue forme indossava abiti larghi e comodi che, almeno un minimo, mascheravano l'effettiva magrezza delle sue gambe e delle sue braccia, cosa su cui aveva pianto decine e decine di volte.
Qualche attimo dopo le arrivò la notifica di un like dall'account di Mirko ad una sua vecchia foto, molto vecchia.
Era del suo primo anno, quello in cui portava ancora quei vestiti orrendi, quando il suo corpo era ancora quello di una bambina e nemmeno il suo viso risultava minimamente carino o gradevole alla vista.
Era una foto seduta sui banchi di scuola insieme a Nejire, lei spiccava con tutta la sua vivacità anche in un fotogramma, era sempre stata splendida.
Aveva le braccia in alto sopra la testa facendo con le dita il segno della vittoria mentre Yuri aveva portato le mani in grembo e sorrideva dolcemente verso la fotocamera.
Era orrenda in quella foto e Hawks e Mirko l'avevano appena vista e probabilmente anche commentata.
Le venne un groppo in gola.
Le venne da piangere quando, scorrendo fra i post un po' più recenti, capitò su una foto fatta allo specchio di quasi due anni prima, erano tutti e quattro insieme, felici, e Yuri aveva un pantaloncino corto ed un top.
Le gambe e il petto magro erano in bella vista, non ci aveva mai fatto caso ma le venne l'istinto di eliminare la foto.
Tamaki le avvolgeva il collo con un braccio e ridevano senza pensieri.
Ricordava quella foto, era stata qualche giorno dopo l'inizio delle vacanze estive, una delle poche volte che Nejire l'aveva convinta ad uscire da suo involucro di insicurezze.
Scorrendo ancora trovò alcune fotografie in cui aveva i capelli colorati, il periodo in cui aveva iniziato a truccarsi e a vestirsi in maniera diversa, quasi le mancava.
Il posto più recente risaliva al suo diciottesimo compleanno, erano giusto un paio di foto di lei con il suo vestito, nulla di più.
Guardando meglio vide che gli account del due eroi stavano mettendo like a qualsiasi cosa capitasse sotto mano.
Si vergognò da morire pensando a come avrebbero potuto commentare e denigrare il suo aspetto.
Stava quasi per chiudere Instagram quando le venne in mente che Nejire l'aveva costretta a scattarsi alcune foto qualche settimana prima, quando l'aveva trascinata a bere un un vecchio e lurido pub insinuando che fosse elegante e facendole mettete un vestito corto.
Tuttavia, ritrovò improvvisamente uno scatto fatto dall'azzurrina quella stessa sera che ritraeva lei, seduta su dei morbidi cuscini con la testa buttata all'indietro e il volto dilaniato dalle risate.
Il vestito che le aveva fatto mettere quella sera presentava una profonda scollatura a v che metteva in risalto quel poco di seno che si ritrovava.
La foto faceva notare ancora di più i boccoli lunghi pendenti verso il basso e i brillantini sul vestito sembravano risplendere.
Era una foto bellissima.
Ci pensò su diversi volte.
Era una cosa giusta?
Forse era infantile ma, quando vide la notifica dell'ennesimo messaggio di like proveniente da Mirko non ci vide più dalla rabbia.
Non l'avrebbero vista come la stupida ragazzina brutta, non da lui.
Spinse sul tasto per condividere e buttò il telefono sul divano.
Le arrivarono un paio di notifiche che la costrinsero a riprenderlo poco dopo.
Qualcuno aveva commentato la sua foto.

_Nejire_1: Chi è che ti ha convinto a mettere quel vestito?Eh?Eh???

Mirio.togata_: Questa è la mia migliore amica signore e signori

_Tama.ki__: Semplicemente incredibile

Contro ogni aspettativa le arrivarono numerose notifiche di like, anche da parte di persone che non aveva mai visto prima o con cui non aveva mai parlato.

H: Pensavo fossi a casa

Y: Lo sono

H: Dalla foto avevo capito il contrario

Y: Cosa c'è, sei per caso geloso?

H: Non piace quando la gente mi racconta cazzate

Y: Non è una cazzata, sono a casa mia, è una foto vecchia

Insieme al messaggio allegò una foto di lei sul divano.

Y: Mi raccomando, non mettere anche quella come sfondo del cellulare.

H: Ti ho fatta arrabbiare?

Y: Provo molto fastidio quando vengo definita una bugiarda

H: Ero geloso, va bene?

Yuri non si aspettava quella risposta così schietta e finì per arrossire vistosamente.

Y: Non credo tu né abbia motivo, il mio profilo è orrendo

H: Perché dici così?

Y: Be', diciamo che non ero il massimo?

H: Eri bella anche prima

La situazione stava degenerando in fretta e la corvina si limitò a inviare qualche emoji a caso, troppo imbarazzata per rispondere correttamente.

H: Ti ho messo in imbarazzo?

Y: Ma tu non sei in giro con la tua amica?

H: Scusa, la prossima volta mi tratterrò dal farti dei complimenti

Yuri non sapeva cosa fare, le sembrava di stare portando avanti la conversazione per nulla.

H: Ti sento pensierosa, va tutto bene?

Non voleva dirgli davvero quello che sentiva, sarebbe stata troppo in imbarazzo.

Y: Ho scoperto che il mio migliore amico ha avuto un appuntamento e non mi ha detto nulla

H: Tamaki?

Y: Già

H: Forse aveva paura di dirtelo

Y: Ma noi ci diciamo tutto! Ogni cosa! Lui sa ogni cosa di me, letteralmente

H: Sento un po' di gelosia

Y: Non sono gelosa
Y: È il mio migliore amico, è come un fratello

H: Questa frase di solito nasconde altro

Y: Questa volta no, non sono il suo tipo

H: Questo lo pensi tu

Y: Fanculo Hawks

H: Comunque, dagli tempo, forse non voleva allarmarvi per poi scoprire di non volere niente con questa persona

Y: Può darsi...Possiamo cambiare argomento?

Ed Hawks smise di risponderle.

Qualche attimo dopo il cellulare iniziò e suona e e Yuri, pensando fosse Hawks, era già pronta a rispondergli male ma, con sua grande sorpresa, vide il nome di Vivio sullo schermo.

<<Ciao tesoro, che succede?>>
E quando sentì quasi dei singhiozzi dall'altra parte capì subito quale sarebbe andato l'andamento di quella serata.

Yuri sbuffò prima di sentire il campanello suonare.
Dentro il suo cuore, per un attimo, si formò la speranza che fosse il ragazzo.
Ma quando aprì la porta la verità fu diversa.
Sua zia si ergeva in un paio di tacchi alti neri a spillo, una gonna stretta lunga e un maglione probabilmente nero coperto da un cappotto.
Elegante come sempre, pensò Yuri.

<<Pensavo arrivaste domani mattina>>
Disse in modo freddo.
<<Non la smetteva più di rompere ed io ho degli impegni>>
Sua zia entrò senza chiedere il permesso lasciando un paio di zaini nell'ingresso della casa.
<<Vivio, vai a sistemare le tue cose, io devo parlare un po' con nostra zia>>
La donna sbuffò visibilmente e la ragazzina sparì dalla loro vista alla velocità della luce.

<<Che c'è?>>
Gridò frustrata la donna sentendosi osservata.
<<Chi è Shin?>>
Domandò sottile.
<<Un amico, quindi?>>

<<Da quando vai a letto con gli amici?>>
Sua zia si bloccò sul posto.
<<Anzi, da quando vai a letto con gli amici sposati e con figli?>>

La donna cercò di svignarsela raccogliendo la borsa dal tavolo ma Yuri la bloccò.
<<Se pensi di poter fare quello che ti pare con chi ti pare con mia sorella in mezzo ti sbagli di grosso>>
Per la prima volta il tono non era basso.
<<Non osare squadrarmi dall'alto in basso razza di microbo, tu non sai niente>>

<<Quello che so è che hai dato un calcio in culo a mio zio e ora ti diverti a saltare nel letto di un uomo sposato>>
Si avvicinò velocemente.
<<Vivio non sa nulla, Shin sta per divorziare, è solo questione di tempo>>
Sembrava cercate di convincere se stessa.
<<Davvero? E che altro ti ha detto? Che le cose fra loro non vanno bene, che sta già cercando un avvocato?>>
La rabbia le faceva tremare le mani.
<<Lui è diverso, è il mio Shin, voi tutto non sapete nulla>>
Cercò di aprire la porta per poi accorgersi che fosse chiusa a chiave.
<<Quello che so è che ti scopi un uomo sposato, con una moglie che lo aspetta a casa per cenare con i suoi figli, mentre Vivio è nella stanza accanto!>>
Sua zia parve perdere il controllo.
<<Lei non lo ama! Non come lo faccio io, Lola non è la persona giusta per lui, lo trascura, lo tratta male, non lo merita>>
Gridò con le lacrime agli occhi.
A Yuri iniziò a fare veramente pena.
<<Ho pensato che tu fossi una persona orribile ma credevo che conservassi almeno un briciolo di amor proprio per non diventare la seconda donna di qualcuno>>
Ora anche lei aveva alzato i toni.
<<Io non sono l'altra donna! Lei lo è!Lui è innamorato di me, è me che chiama quando sta male, quando vuole qualcuno con cui parlare, sono io quella che chiama, non lei!>>
Stava urlando talmente tanto da avere le guance rosse.
<<A te chiama per fare tutto questo quando sua moglie è a lavoro e tu lo fai entrare liberamente nella stessa casa in cui c'è anche mia sorella!>>
La donna ebbe uno spasmo improvviso, afferrò la maniglia girando la chiave e farfugliando che sarebbe tornata due giorni dopo.
Il suono dei tacchi riecheggiò per il vialetto.
<<Comunque...>>
Cominciò la corvina ma sua zia non si fermò.
<<Ho pensato che tu fossi una stronza, bugiarda e acida, ma mai che saresti stata una di quelle donne che accusa la moglie se il marito la tradisce>>

<<Yuri, zia è andata via?>>
La corvina mise da parte per un attimo i suoi pensieri stringendo sua sorellabtranle braccia e sorridendo.
<<Ora va tutto bene>>

Avevano parlato un pochino del più e del meno ma ormai si era fatta sera tardi e Vivo moriva di sonno.
Le diede la buonanotte e si mise il pigiama, prima di chiedere gli occhi afferrò il cellulare.
Hawks le aveva mandato dei messaggi.
La giornata era andata via via degenerando e con ogni briciolo di forza che aveva in corpo, non rispose e chiuse gli occhi.

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