29.I know she can do it

42 6 0
                                    

Yuri si era svegliata soltanto una volta quella notte, probabilmente per il freddo o per la posizione scomoda in cui si trovava.
Ancora assonnata si poggiò a quello che doveva essere sicuramente il divano, ma perché il divano profumava di vaniglia ed era così caldo?
Appena fu leggermente più lucida si rese conto di trovarsi inesorabilmente e completamente stesa sopra Hawks che si svegliò pochi attimi dopo a causa dei suoi movimenti.
<<Scusami, forse dovrei andare a casa>>
Sussurrò imbarazzata.
Hawks guardò il suo telefono.
<<Sono le undici e mezzo, è tardi per andare a casa, dormi>>
Il ragazzo le circondò la vita con un braccio tirandosela addosso.
La testa di Yuri era subito sotto quella di Hawks, le loro gambe intrecciate e le braccia del ragazzo intorno a lei.
Lui usò una sua piuma per portare una coperta che sistemò su di loro per ripararsi dal freddo.
Yuri era in imbarazzo.
Non aveva mai dormito così vicina ad un ragazzo, neanche con James, con cui si era rifiutata categoricamente di passare la notte.
All'inizio era rigida ma pian piano, grazie alle carezze di Hawks sulla schiena, al calore che il suo corpo emanava insieme all'odore, i suoi muscoli si rilassarono finendo per addormentarsi nuovamente.

Yuri non seppe mai che in realtà erano soltanto le dieci di sera.

La mattina successiva entrambi aprirono gli occhi molto presto, Hawks per primo rimanendo fermo finché anche Yuri non fu totalmente sveglia.
<<Vuoi qualcosa di particolare per colazione?>>
<<Tornare a dormire>>
Disse la corvina in tono lamentoso poggiano la testa sul tavolo.
Hawks le preparò una tazza di caffè insieme a dei pancake conoscendo la passione per i dolci della corvina.
Yuri iniziò a mangiare in silenzio con ancora la sensazione del corpo di Hawks sotto il suo.
<<Immagino che tu debba andare con la tuta da eroe>>
Yuri quasi si strozzò.
La sua tenuta da eroe era estremamente comoda e veloce da indossare ma lasciava scoperta una buona porzione di pelle ed era attillata su altre zone.
Il ragazzo si rese conto del suo nervosismo.
<<Che hai?>>
<<Ho paura di quello che succederà>>
Hawks la guardò.
<<Hai fatto tantissimi progressi da quando abbiamo iniziato il tirocinio, non dovresti essere così preoccupata, sono sicuro che andrà tutto bene>>
Yuri si sentì consolata.
<<Ho già fatto delle esercitazioni con quella classe, hanno tutti dei Quirk prevalentemente da attacco, se dovessero aver creato una strategia per bloccarmi non ho la minima idea di come potrei agire>>
Il ragazzo le rubò il piatto di pancake da sotto al naso.
<<Allora apri un buco nella loro strategia, pensa ad un piano, trova un punto debole, essere forte non vuole dire solo unirsi nella mischia e buttare pugni ovunque>>
Yuri lo guardò, forse per la prima volta da quando era in quella casa.
La sua attenzione venne attirata da una piccola cicatrice che Hawks aveva poco prima dell'attaccatura dei capelli, un piccolo segnetto bianco, quasi invisibile.
<<Cosa farai dopo?>>
<<Dopo cosa?>>
Hawks la guardò.
<<Il diploma, lavorerai in qualche agenzia?>>
<<Suppongo di sì>>
<<Supponi?Frequenti la più importante scuola per eroi, pensavo avessi chiaro cosa vuoi come futuro>>
Yuri guardò il suo piatto.
<<So che voglio fare qualcosa che aiuti le persone, voglio farle ridere, sentire al sicuro ma mentirei dicendo di non aver mai pensato che la vita potesse riservarmi altro>>
Hawks non capì subito cosa volesse dire.
<<E cosa avresti voluto fare?>>
<<Non vederla come un "non vorrei essere qui ma lì" ma più come un "non mi sarebbe dispiaciuto", mi sarebbe piaciuto diventare una scrittrice magari, o lavorare nel mondo del cinema- cominciò a dondolarsi sulla sedia- a volte sogno di girare per il mondo, diventare una pittrice forse, o una veterinaria, ti ho mai detto che mi piacciono gli animali? Magari vivere a Parigi o in qualche paesino della Norvegia, vicino ad una campagna o ad una spiaggia, forse con dei bambini, un giorno, anche se dubito che una sola cosa di queste possa accadere>>
Hawks mangiò con calma rendendosi conto di quanto fosse presto, nemmeno le sei e mezza di mattina.
<<Su questo non sono d'accordo, ci sono numerosi eroi che hanno scritto libri o con carriere da artisti già avviate nonostante il loro lavoro>>
Yuri sbuffò.
<<Dimentichi una cosa importante però, per fare certe cose ci vuole talento>>
Ora fu il torno del ragazzo di sbuffare.
<<Il lavoro duro batte il talento>>
<<Questa è una cazzata>>
Hawks la fulminò con lo sguardo così Yuri continuò.
<<Il duro lavoro può battere il talento solo se quest'ultimo non ha la determinazione, se ci pensi è semplicemente logica, Hawks>>
Il ragazzo si impuntò.
<<Fammi almeno un esempio allora>>
Yuri assottigliò lo sguardo, domandandosi se la stesse prendendo un giro o meno.
<<Lo hai di fronte>>
Il pennuto corrugò le sopracciglia.
<<Fra me e te c'è un mare, Hawks; per quanto io mi possa impegnare o allenarmi, è molto molto improbabile che io riesca mai a batterti, perché tu hai talento e lo hai coltivato, anche io l'ho fatto ma non sono nata sotto una stella buona, la differenza tra noi due ci sarà sempre, che sia abissale o sottile>>
Hawks la guardò come se avesse visto un fantasma.
Le parole che aveva appena pronunciato per lui erano inconcepibili, non per il concetto come tale, bensì per il pensiero che lei stessa aveva di sé.
<<Non è solo il talento>>
Yuri lo ascoltò.
<<Ho conosciuto decine e decine di ragazzi con talento, persone che erano il top del top a scuola, nelle esercitazioni, persone che avrebbero fatto qualsiasi cosa per eccellere e che avevano tutti le carte in regola per farlo, ma quanti hanno davvero brillato?Si possono contare sulla punta delle dita; non è solo il talento quello che conta ma quello che hai e fai in aggiunta, la tua mente, i tuoi pensieri, i tuoi ideali, la determinazione che ci metti, anche qualcuno che non è talentuoso può diventare bravo>>
<<Ma bravo non è abbastanza>>
<<Dovrebbe bastare invece>>
<<Voglio essere la migliore altrimenti non voglio essere niente>>

You're here-HawksWhere stories live. Discover now