28.Zing

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Hawks non era mai stato una persona in grado di esprimere le proprie emozioni.
Tendeva a mascherare ciò che provava con un velo di ironia sperando che gli altri non facessero domande.
Non aveva mai amato i gesti plateali e trovava ridicole quelle frasi fatte da film come "mi sei scoppiata dentro al cuore", eppure, quando quella mattina si svegliò per colpa dei raggi di sole e la prima cosa che vide fu il viso di Yuri a pochi centimetri dal suo, l'unica frase che poteva rispecchiare ciò che stava provando fu quella.
La corvina era piegata in una posizione strana e probabilmente molto scomoda, era ancora seduta sulla sedia e la sua mano era ancora fra i capelli di Hawks che, con soddisfazione, constatò come tenesse addosso la felpa che le aveva comprato.
Il suo sorriso svanì quando si rese conto di come avesse avuto una nottata orribile a causa sua.
Si sentiva un po' stordito ma sicuramente meglio rispetto al giorno precedente.
Ad un tratto i ricordi della sera precedente tornarono come un lampo facendo infuocare le guance di Hawks.
Al diavolo, aveva decine di ragazze che ci provavano con lui quotidianamente, non era certo un ragazzino inesperto.
Il corpo di Yuri era già per metà spalmato sul letto, con un movimento deciso spostò anche la parte inferiore sul letto permettendole di stare comoda.
Lentamente la sistemò ricoprendola e sistemandole il cuscino.
Rimase a guardarla dormire finché lei non si dimenò sbattendoli la mano in faccia ancora addormentata mugugnando qualcosa che il ragazzo non capì.
Hawks sbuffò nervoso e si limitò a fissare la ragazza di cui ora vedeva solo le spalle.
Ti voglio sempre vicino ma da lucido sono stupido.
Che cosa aveva pensato per dire una cosa del genere?
Si maledisse in ogni lingua possibile.
Ma forse se Yuri era ancora lì e non era scappata a gambe levate non l'aveva spaventata così tanto.
Hawks rimase a bearsi del caldo delle coperte ancora per un po' prima di vedere Yuri aprire lentamente gli occhi.
Senza sapere il motivo il ragazzo d'istinto chiuse i suoi di occhi, fingendo di dormire.
Non voleva che lo sorprendesse a fissarla.

La ragazzi fissò il volto davanti a lei.
Hawks sembrava rilassato.
Portò una mano sulla sua fronte constatando come la febbre fosse passata.
Accarezzò debolmente i suoi capelli prima di notare il leggero tremolio delle palpebre di Hawks, tipico di chi fa finta di dormire.
Invece di infuriarsi Yuri si trovò decisamente divertita dalla situazione.
Aveva un mal di schiena assurdo e una grande voglia di prendersela con quel pennuto.
La mano che teneva fra i suoi capelli scivolò sul suo collo accarezzandolo lentamente ed Hawks pensò di poter avere un infarto quando le dita sfiorarono le piume delle sue ali e sentì un fiato caldo sull'orecchio, le labbra che sfioravano il suo orecchino.
<<Russi quando dormi>>
E poi gli diede una spinta improvvisa facendo cadere rovinosamente Hawks sul pavimento.
<<Stronza>>
Yuri ridacchiò sonoramente mentre il pennuto si alzava in piedi massaggiandosi la schiena.
<<Non si fa così con le persone che dormono>>
<<Non si fa con le persone che dormono veramente>>
Hawks le rifilò un'occhiata micidiale prima di provare a rimettersi sul letto venendo immediatamente fermato dalla corvina che gli puntò un dito al petto.
<<Fermo lì, devo prima rifare il letto>>
Il pennuto strabuzzò gli occhi mentre vedeva Yuri che sfilava le coperte, guadagnandosi uno sguardo imbarazzato quando la ragazza si rese conto di non essersi spiegata bene.
<<I miei vestiti sono sporchi, ieri non ho avuto il tempo di cambiarli e tu avrai sicuramente sudato per la febbre, meglio che pulisca e poi torni a letto>>
Yuri frugò dentro un armadio trovando le lunzuola di ricambio e scegliendo una maglia e un pantalone pulito da indossare.
Intanto che lei cambiava il letto Hawks andò a farsi una doccia.
Una sana e dovuta doccia.
Per qualche strano motivo sentiva ancora la pelle formicolare là dove Yuri l'aveva toccato poco prima, come se fosse entrata sotto pelle e non avesse intenzione di andare via.
Sbuffò quando, uscito dal bagno con i capelli bagnati, Yuri lo sgridò.
<<Avevi la febbre fino a ieri sera ed esci così con questo freddo?!>>
<<Non mi va di asciugarli>>
Hawks la oltrepassò prendendo qualcosa da mangiare dentro un cassetto della cucina.
<<Non ho intenzione di stare un'altra sera a badare a te che non ti reggi neanche in piedi perché non hai voglia di usare un cazzo di phon!>>
Il ragazzo la ignorò di nuovo sedendosi al tavolo.
<<Non ho dodici anni Yuri, so badare a me stesso>>
<<Infatti, mia sorella di dieci anni è più responsabile di te>>
Hawks si innervosì.
<<Mi prendo sulle spalle la responsabilità di decine di persone al giorno e non sarei in grado di badare a me stesso?>>
<<Esatto, perché pensi più agli altri che a te stesso e ora, se ti sei scocciato di sentirmi come credo, potresti, gentilmente, farmi il favore di andarti ad asciugare i capelli?>>
Hawks sbuffò addentando una patatina.
<<Se me li asciughi tu va bene>>
Affermò sicuro che la corvina si sarebbe tirata indietro.
<<Ci sto>>
E il pennuto quasi si strozzò.
Yuri lo afferrò per il braccio conducendolo verso il bagno.
Lo fece sedere se una specie di sgabello in modo che fosse più basso di lei ma comunque in grado di vedersi allo specchio.
<<Sai almeno come si fa?>>
Domandò temendo per i suoi capelli.
<<Certo che so come si fa, di solito asciugo i capelli a Mirio>>
Questa volta Hawks non rispose.
<<Se divento una specie di nido per uccelli giuro che ti butto fuori di casa a calci in culo>>
Yuri lo guardò dall'alto.
<<Almeno sapresti dove mettere le uova, razza di piccione irriconoscente>>
Prese in mano il phon accendendolo.
<<Prima di tutto non sono un piccione ma un falco>>
Puntualizzò lui alzando la voce per farsi sentire sopra il rumore.
<<Mi scusi, sua altezza, non mi permetterò più>>
Hawks sorrise strafottente.
<<Così va meglio>>
Yuri gli tirò uno schiaffo dietro la testa e il ragazzo borbottò qualche insulto sotto voce.
<<Ma dimmi un po', mangiare tutto quel pollo non potrebbe essere considerata una strana forma di cannibalismo?>>
<<Zitta e concentrati prima che i miei capelli vadano a fuoco>>
Yuri si indispettì.
<<Ti sei alzato dalla parte sbagliata del letto?>>
Ironizzò.
<<Sono stato spinto dalla parte sbagliata del letto per essere precisi, da una ragazzina stronza>>
Yuri tirò leggermente le sue ciocche all'indietro, non tanto forte da fare male ma abbastanza per creare fastidio.
<<Hai mangiato chiodi per colazione?>>
Disse nervosa.
<<Mi sono svegliato e ti ho visto, direi che è già un risveglio abbastanza traumatic-Ahia!>>
Yuri aveva sbattuto la parte fredda del phon sopra la sua testa per zittirlo.
<<Non fingere che ti abbia dato fastidio svegliarti e trovarmi>>
Continuò ad asciugare i capelli come nulla fosse.
<<In realtà preferisco stare da solo, per tua informazione>>
Accavallò le gambe e drizzò la schiena.
<<Ah, davvero?Strano, eppure ricordo che ieri sera hai detto una frase tipo "non lasciarmi da solo" oppure "non andar"->>
Hawks si girò di scatto afferrandola per la maglia e tirandola a terra.
Yuri si paralizzò per un momento, pronta a sentire il dolore alla testa ma, stranamente, atterrò su qualcosa di morbido, e prima di riuscire a capire che fosse l'ala di Hawks lui aveva già preso a farle il solletico e lei si stava già contorcendo su se stessa con le lacrime agli occhi.
Il phon giaceva abbandonato a terra da qualche parte ancora acceso ma nessuno dei due sembrò preoccuparsene.
<<Questo è per insegnarti che non si rinfacciano le cose>>
Yuri rideva a crepapelle e una marea di brividi le investirono la schiena mentre Hawks la toccava.
Provò a formulare qualche frase di senso compiuto ma senza successo.
Una lacrima le solcò il viso scosso dalle risate.
Hawks la raccolse con l'indice in un gesto dolce, in netto contrasto con quello che stava facendo fino a pochi secondi prima.
I loro occhi si incontrarono e a Yuri, nel momento più sbagliato possibile, ritornò in mente il sogno che aveva fatto pochi giorni prima.
L'imbarazzo la colse ed una sensazione strana le artigliò il basso ventre.
Si alzò in piedi più rapidamente possibile spazzolandosi i vestiti e impedendo al suo sguardo di cadere su Hawks.
Spense il phon senza dire una parola e improvvisamente si ricordò di una cosa.
<<Aizawa!Domani abbiamo delle esercitazioni con i primini, come ho fatto a dimenticarmene?>>
La corvina si precipitò in soggiorno.
Hawks la guardò curioso mentre prendeva posto sul divano.
<<Devi venire anche tu>>
Yuri si ricompose di nuovo, grattandosi la testa.
<<Non è obbligatorio, ma hanno dato il permesso ai tutor dei tirocinanti di dare un'occhiata anche alle lezioni, se possono e vogliono>>
Hawks continuava a non rispondere.
<<In realtà domani non è nulla di che, lo abbiamo già fatto altre volte ma in questo periodo iniziano le battaglie fra classi e volevo informarti, domani ci scontriamo con la 1A, cioè, non è un vero e proprio scontro, in realtà prendiamo a botte quelli più piccoli per una sorta di nonnismo ma sono un po' preoccupata perché in quella classe ci sono diverse persone con Quirk molto forti a livelli fisico e io non sono molto brava su quel piano, ma questo già lo sai>>
Yuri si muoveva avanti e indietro davanti al divano, davanti ad Hawks.
Parlava in maniera talmente veloce e nervosa che spesso alcune parole usviavno fuori sdentate.
<<Insomma, non dovrei preoccuparmi, ma ci saranno i tutor di altri ragazzi ed ecco, mi farebbe piacere se tu venissi>>
Abbassò lo sguardo, di nuovo imbarazzata.
<<Yur->>
<<Non sentirti obbligato!Immagino che tu non ti senta ancora bene dopo la febbre e magari avrai tantissimo lavoro da fare, ma se riuscissi a fare un salto, anche cinque minuti, andrebbe benissimo, ti informo dell'orario dell'incontro, magari potresti venire al prossimo, in uno in cui forse non farò la figura dell'idiota totale e non ti farò vergognare di avermi scelta come tirocinante>>
Ridacchiò nervosa, ma con un leggero strato di tristezza.
Midorya Izuku e Bakuogo Katsuki.
Aveva visto entrambi la festival sportivo ma avevano già avuto alcune esperienze in combattimento.
Se avessero trovato il modo di fermare il suo Quirk, per lei sarebbero stati grossi guai.
<<Verrò>>
Quasi non credette alle sue orecchie.
Balbettò qualche frase assolutamente patetica prima di gridare un "fantastico" a gran voce e sedersi sul divano accanto ad Hawks.
La gamba andava su e giù.
L'ansia la stava divorando viva.
Perché aveva detto ad Hawks della possibilità di andare a vedere?
Così avrebbe fatto una pessima figura davanti a lui e l'avrebbe fatto vergognare.
<<Scusa se ogni tanto inizio a straparlare ma spesso arriva l'ansia anche per cose stupide e se sto zitta poi mi sento male, mia sorella spesso dice che le faccio venire mal di testa, quindi se parlo troppo o se ti annoio, puoi fermarmi e dirmelo, non mi offendo>>

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