You're here-Hawks

By -unacomunelettrice-

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> > Il ragazzo che l'aveva colpita si voltò, fu in quel momento che Yuri lo vide bene per la prima volta. Un... More

0.1
1.The beginning
2.The story of my life
3.Her
4.Grandma is mom
5.Divine miracle
6.The end of the beginning
7.The day the music started
8.Fascinating
9.Make a wish
10.Loving is hard
11.A new hero
12.Blue flames
13.Feathered bastard
14.Fucking liar
15.God remembers me
16.Michael
17.Why me?
18.A little sweetness
19.The test
20.Plug
21.Thank you
22.New beginnings?
23.Please, forgive me
24.He paved the way for you
25.Stay here
26.Jealous
27.It hurts, doesn't it?
28.Zing
29.I know she can do it
30.Only a genius
31.A gift
32.Come here, with me
33.You're beautiful
34.Mariposa
35.Doctor Michael
37.Lips
38.Merry Christmas
39.A Rose
40.Happy birthday
41Who are...?
42The Dreams

36.Deku and Kacchan

40 1 1
By -unacomunelettrice-

<<Farai tardi a scuola>>
Gridò Hawks dal bagno.
Yuri si alzò in fretta e furia inciampando e quasi cadendo per colpa delle coperte troppo lunghe del letto.
<<Yuri, ci sono i tuoi cazzo di calzini e...Oh, Dio, anche le tue mutande!Devi smetterla di spogliarti e lasciare le cose in giro!>>
La corvina lo ignorò buttandolo fuori dal bagno con i suoi vestiti.
<<Scusa, giuro che non lo faccio più!>>

<<Non ti scordare lo zaino e chiuditi bene la camicia!>>
Yuri sbuffò sistemandosi i bottoni e afferrando velocemente la cartella con i libri.
<<Oggi ho un rientro, arriverò stasera tardi>>
Hawks annuì e parve sul punto di dire qualcosa, aprì e chiuse la bocca diverse volte ma non proferì parola.
<<Buona giornata>>
Pronunciò e basta.

Yuri tremava chiusa nella giacca invernale che Hawks le aveva comprato.
Senza che nessuno se ne rendesse conto dicembre era arrivato come una furia portando il gelo con sé, mancavano meno di due settimane a Natale.
A Yuri non dispiaceva così tanto, amava l'inverno ma solo se chiusa dentro casa e al caldo.
Preferiva le mezze stagioni.
Aumentò il passo rendendosi conto di essere in ritardo.
Riuscì per miracolo ad arrivare davanti alla porta della classe in orario.
Prima di riuscire a pronunciare qualsiasi cosa Nejire le saltò al collo.
<<Ora mi devi spiegare un bel po' di cose!>>
A quanto pare qualche giornalista aveva scritto un articolo sull'incidente all'ospedale e in qualche modo il suo nome era finito in mezzo.
Una recluta in mezzo a degli eroi professionisti, qualcosa di insolito.
<<Alcune persone credono che tu abbia una relazione segreta con Hawks>>
Yuri si strozzò con l'acqua che stava bevendo.
<<Cosa?!>>
Alcuni compagni di classe si voltarono nella loro direzione.
<<Vivi a casa sua, Yuri!>>
Sussurrò poi l'amica.
<<Ma questo i giornalisti non lo sanno e non devono saperlo!>>
Nejire sospirò sconsolata e digitando qualcosa al telefono.
<<Credo che sia per colpa di questa>>
La corvina si ritrasse leggermente arrossendo.
Era una foto, scattata da qualcuno nel momento in cui Hawks l'aveva afferrata per non farla cadere.
Si poteva vedere il braccio del ragazzo intorno alla sua vita, la testa di Yuri poggiata dolcemente sulla sua spalla e il volto del pennuto girato nella sua direzione.
In effetti, era assolutamente una foto fraintendibile.
<<Stavo cadendo>>
Fece poi.
Nejire sospirò per l'ennesima volta prima che Aizawa facesse la sua apparizione, nel solito sacco a pelo giallo.
La lezione passò lenta e noiosa, più delle altre volte, il sesto senso di Yuri le diceva che sarebbe successo qualcosa e il suo corpo fremeva senza un effettivo motivo.
Così, quando il professore uscì dalla classe per la pausa pranzo sgattaiolò via anche lei cercando un posto isolato.
Nejire e gli altri stavano andando via, ognuno alla propria casa, solo lei aveva scelto di restare per il pomeriggio.
La verità è che si sentiva a disagio a casa di Hawks, dalla sera precedente.
Da come l'aveva guardata, da come l'aveva sfiorata.
<<Senpai Ashimo!>>
Gridò qualcuno alle sue spalle.
Izuku Midorya, in tutta la sua gioia e con i super riconoscibili capelli verdi arrivò davanti a lei in un lampo.
<<Ciao, Izuku>>
In quel momento di rese conto delle due figure dietro di lui.
<<Ciao anche a voi, Todoroki e Bakuogo>
Il primo la salutò educatamente con un piccolo inchino mentre il secondo le riservò un verso stizzito.
Ma ormai Yuri non lo vedeva più come un troglodita pompato, da quando l'aveva difesa da James il ragazzo aveva iniziato ad avere qualche nota positiva.
<<Ditemi>>
Izuku la guardò arrossendo leggermente.
<<Lei doveva rimanere a scuola per l'allenamento con il professor Aizawa?>>
Yuri annuì.
<<Ti prego, dammi del tu, abbiamo solo due anni di differenza!>>
Dichiarò lei a disagio per i modi formali dell'altro.
<<Vale anche per voi, non abbiamo poi età così diverse>>
Il verdino annuì energicamente.
<<Volevamo avvisarti che il professore non ci sarà a causa di alcuni impegni, tuttavia ci ha dato il permesso di allenarci anche senza la sua supervisione, a patto di non farci male>>
Questa volta fu Todoroki a parlare con voce fredda come il ghiaccio.
<<Capisco, cosa volevate chiedermi?>>

<<Di allenarci insieme>>
Dichiarò Bakuogo.
Yuri rimase piacevolmente sorpresa.
<<Certo, perché no>>
I tre sembrarono sollevati dalla sua affermazione.
<<Ti va di pranzare insieme?>>
Yuri annuì nuovamente.
Raggiunsero la mensa trovando un piccolo tavolo appartato.

Yuri non aveva molta fame, giocherellò con il cibo nel piatto per una manciata di minuti prima che Izuku la inserisse nella conversazione.
<<Abbiamo saputo ciò che è successo ieri>>
Yuri si rabbuiò.
<<Si, è stato abbastanza improvviso>>
Sembrava aver attirato la curiosità dei ragazzi.
<<Purtroppo quest'anno sto facendo un bel po' di assenze, scolasticamente parlando, il tirocinio continuo con Hawks mi porta via gran parte del tempo, fortunatamente quando si tratta di queste situazioni è tutto giustificato>>

<<Tra te e Hawks c'è qualcosa?>>
Domandò subito dopo Todoroki.
<<No>>
Rispose solamente lei, portando l'argomento su altro.
<<Sei migliorata tantissimo dall'ultimo scontro che abbiamo avuto, dichiaro, senza vergogna, di aver avuto un bel po' di paura prima dello scontro>>Il verdino arrossì grattandosi la testa.
<<Non dovresti farti parlare in quel modo da certi soggetti>>
Bakuogo spostò gli occhi rossi su di lei, con tono calmo e pacato.
<<Dite a Tokoyami che mi dispiace ancora del calcio>>
Ridacchiò poi lei.
<<Ho i miei dubbi che quando pensa a te si ricordi ancora di quello, è concentrato su altro>>
Yuri quasi si strozzò.
Tra lei e Tokoyami c'era sempre un velo d'imbarazzo senza effettivamente un vero motivo.
<<Altro?>>
Bakuogo fece un'espressione vagamente maliziosa e Yuri capì quello che intendeva.
Fortunatamente Todoroki risollevò la situazione alzandosi dal tavolo.

<<Nel corpo a corpo sono praticamente inutile>>
Affermò Yuri seria una volta arrivati in palestra.
I tre voltarono lo sguardo verso di lei.
<<La mia forza si basa sulla strategia, non sono portata per uno scontro fisico>>
Bakuogo si grattò la testa.
<<Quindi è come se non avessi un Quirk?>>
Questa affermazione fece stringere i pugni alla corvina.
Izuku parve essere leggermente a disagio.
Decise di non rispondere.

Il tempo passò molto velocemente, era ormai sera tardi quando finirono di allenarsi.
Qualche scontro a coppie e allenamenti individuali.
<<Non hai allenamento con Hawks oggi?>>
La corvina sorrise.
<<Dopo quello che è successo ieri mi ha dato la giornata libera>>
Izuku sembrò sul punto di dire qualcosa ma venne bloccato dalle voci di Todoroki e Bakuogo che li salutavano.
Rimasero da soli.

<<Non ascoltare ciò che ti ha detto Kacchan>>
Sussurrò lui poi.
<<Non l'ho presa come un insulto>>
Rispose dura.
<<Ma è fastidioso che lo usino come tale>>
Il verdino la guardò sorpreso e lei ricambiò il suo sguardo.
<<Mia sorella è una quirkless, Izuku>>
Sul volto del ragazzo passarono decine e decine di emozioni in un secondo.
Sembrò diventare giallo e poi verde come i suoi capelli e poi tornate del suo colore naturale.
<<Kacchan ha fatto degli sbagli in passato, ma non è una cattiva persona>>
Sussurrò quasi vergognandosi.
<<Non ho mai pensato il contrario, purtroppo è un'ideologia ancora radicata in troppe persone>>
Si sistemò la tenuta scolastica.
<<A volte si ha paura del diverso perché siamo abituati ad essere tutti uguali, quando mia sorella è nata ho capito che non è così>>
Quando ho visto lo sguardo delle persone su di me, ho capito che al mondo non nasciamo tutti uguali.

<<Si possono cambiare le cose>>
Ora era Yuri quella ad essere sorpresa.
<<Non devono essere i diversi a cambiare per gli altri ma dovrebbero essere gli altri ad accettarli, anzi, nemmeno, perché non faremo mai un passo in avanti finché penseranno cge sia qualcosa da accettare>>
Yuri rossise malinconica.
<<È una bella visione>>
Izuku arrossì.
<<Ma non so quanto possa essere realistica>>
Il verdino provò a protestare ma venne fermato.
<<Ho passato tutta la vita ad essere giudicata per l'unica cosa che non ho mai potuto cambiare, ho modificato ogni cosa di me, il mio aspetto, il mio carattere, ma non è mai andato bene, la gente non cambierà solo perché qualcuno è rimasto ferito dalle loro parole>>
Vedendo lo sguardo del ragazzo davanti a lei però, i sensi di colpa aumentarono.
<<Tuttavia, sarei felice di star sbagliando>>

<<Perciò non arrenderti e dimostrami che ho torto>>

Yuri camminava stretta nel giubbotto con le cuffie nelle orecchie ascoltando distrattamente una canzone.
Izuku l'aveva ringraziata un paio di volte con fin troppa energia e giurò di aver visto i suoi occhi pieni di lacrime.
All'improvviso venne fermata da una voce fin troppo alta.
<<Comparsa del cazzo!>>
Bakuogo le venne vicino.
<<Potresti anche chiamarmi per nome ogni tanto>>
Il ragazzo emise un sonoro "tsk".

Ad un tratto lo sguardo del biondo si fece più serio.
I suoi occhi erano molto più espressivi rispetto a prima, li puntò in quelli di Yuri e quest'ultima comparò le sue pupille a dei rubini.
<<Perché mi hai seguita?>>
Lo vide deglutire vistosamente.
<<Ho fatto degli errori in passato>>
Yuri lo guardò perdersi tra i pensieri e i ricordi.
<<Ma non voglio rifare gli stessi sbagli>>
Lei non sapeva cosa dire finché non venne presa da una rabbia enorme.
Il suo petto iniziò a bruciare di quello che definiva rancore.
<<Io->>
<<Pensi che ammettere di aver sbagliato ti conceda la redenzione?>>
Le parole uscirono rabbiose.
<<Ho passato anni, e anni e anni, ad inseguire una perfezione che non esiste perché quelli come te, mi hanno fatto credere di non essere abbastanza, ho cercato così tanto di essere come mi volevate e questo mi ha quasi resa una persona totalmente superficiale e senza carattere>>
L'ira e il risentimento nelle sue parole erano palpabili.
<<Non è colpa mia se qualcuno si è comportato male con te>>

<<Allora perché ti stai giustificando con me e non con lui?>>
Bakuogo sembrò rimanere colpito dalle sue parole e dal suo tono.
<<Come?>>
Ma lei non rispose.
<<È insopportabile>>
Le mani fremettero davanti allo sguardo interrogativo dell'altro.
<<È insopportabile che veniate con qualche misera frase di circostanza e pretendiate il perdono>>
Bakuogo fece per dire qualcosa.
<<Scusarti non ti rende un'eroe, non ti rende una persona più buona ma solo qualcuno che è consapevole della merda che ha fatto, io...Tu hai il dovere di fargli le tue scuse e lui ha il diritto di non perdonarti per quello che hai fatto>>
Sentiva gli occhi in fiamme.
<<Avevo dieci anni>>

<<Anche io avevo dieci anni!>>
Lui.
Lui aveva dieci anni.
Izuku aveva dieci anni.
Ma nessuno dei due ha mai pensato di fare una cosa del genere.
Nessuno dei due la meritava.

Bakuogo la guardò, forse per la prima volta davvero, con un'espressione che sembrava quasi piena di orrore, spaventata.
Yuri girò i tacchi e andò via correndo.
Le mancava il fiato, perché si era arrabbiata così tanto?
Izuku le aveva raccontato appena ciò che il biondo aveva fatto quando erano piccoli.
"Non era la sua battaglia."
Ma sapeva quanto non fosse vero.
Quando qualcuno viene preso in giro, preso di mira, umiliato e tu guardi senza intrometterti sei complice.
È una battaglia di tutti, di chi non subisce ma gira lo sguardo, chi parla sottovoce senza mai farsi sentire, chi lo sa ma tace.
Non esisterebbero casi di bullismo come i loro se le persone avessero il coraggio di alzare la voce.
Era una battaglia persa.
Perché l'omertà avrebbe vinto sempre, la paura delle conseguenze, di essere perseguiti non sarebbe mai stata abbattuta e quelli come Bakuogo avrebbero sempre vinto.
Per questo non era riuscita a rimanere in silenzio davanti a qualcuno che pensava di poter risolvere anni di prese in giro, di commenti negativi, anni in cui aveva desiderato sparire e in cui aveva messo da parte se stessa per gli altri, soltanto con "sono cambiato", come se potesse sistemare le cose.

Il senso di impotenza, di rabbia, la delusione di vedere gli altri girare lo sguardo o mantenerlo ma senza fare nulla, l'indifferenza, la paura, l'umiliazione, non le avrebbe mai superate, non se le sarebbe mai tolte di dosso.

Non vi perdonerò mai.
Mai, finché avrò vita, vi odierò sempre.

Quasi senza rendersene conto era arrivata di fronte a casa sua, o di Hawks.
Salì velocemente le scale, a due a due, come faceva di solito, aveva il fiatone quando arrivò davanti alla porta dell'appartamento.
<<Sono a casa>>
Quello che le arrivò in risposta fu un verso alquanto strano, quasi biascicato.
Arrivando nella camera da letto Yuri dovette reprimere la voglia di sbattersi una mano in faccia.
Hawks la guardava dal pavimento con uno strano sorrisino.
Lei lo richiamò.

<<Si può sapere come hai fatto ad ubriacarti da solo il martedì sera e finire in questi stato?>>

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