Mi svegliai. Delle braccia olivastre mi stringevano, in quel momento, pensai solo alle cose più belle che fossero successe nella mia vita: nascere, incontrare Jacob, baciare Jacob.
Scrollai la testa, incominciavo a diventare troppo dipendente da Jake. Piuttosto, pensavo alla mamma e al papà, chissà cosa stavano facendo adesso, chissà cosa fanno i vampiri di prima mattina...
Chiusi la porta del bagno e mi catapultai sotto la doccia, tirai la tenda.
-Vediamo, ciliegia o cocco? ...Cocco, ovviamente.- finito il mio piccolo monologo sullo shampoo, aprii l'acqua e mi massaggiai la testa insaponandomi i capelli, che stranamente oggi erano molto più mossi e meno secchi, come rinvigoriti.
Era un giorno particolare. Quando entravo in doccia era come se tutte le brutte sensazioni, che avevo provato poche ore prima si fermassero e si scomponessero, per quella decina di minuti. Mi piaceva l'abbraccio secco del vapore, che mi rendeva la gola impastata, il tripudio di odori contrastanti che mi infiammava i polmoni. Erano tutte piccole cose che apprezzavo fin troppo.
Mi venne in mente una canzoncina che ascoltavo sempre mentre guardavo i cartoni animati.
-Festa e balli, fantasia
E il ricordo di sempre...
ed un canto vola via,
quando viene Dicembre.
Sembra come un attimo,
i cavalli s'impennano...
torna quella melodia ,
che il tempo portò via...
Sembra come un'attimo,
i cavalli s'impennano...
sento quella melodia
nella memoria mia...
Forse un giorno tornerò
il mio cuore lo sente...
Ed allora capirò,
il ricordo di sempre...
Ed un canto vola via...
quando viene Dicembre...-
Quella canzoni mi piaceva tantissimo, risvegliava in me il cuore trepidante e sereno delle favole. Il vizio di imparare a memoria tutte le canzoni dei film era un mia fissazione.
-Perchè non ti iscrivi ad un corso di canto?- la voce di Jacob mi sveglio del tutto, quando mi accorsi che i capelli erano già più che puliti e sciacquati.
-MI stavi ascoltando?- gli chiesi felice, per il suo intervento improvviso.
-Si, da "Sembra come un attimo...". Devo dire che non sei malaccio.- confermò lui, lasciandosi trasportare dalla ridarella.
-Come non sono malaccio? Io sono bravissima...- affermai con tono teatrale, sotto le risatine compulsive di lui.
-Si è vero dovresti fare un corso di musica...- questa era la voce di mio padre, non del tutto accondiscendente.
-A proposito... Cosa ci fai tu Qui?- chiese, col suo tipico tono acido.
-Ci faccio quel che ci faccio.- disse svenevole Jake.
-Finitela!- gli imposi io. Non vorrei che finisse di nuovo come ieri notte.
-Vorrei proprio sapere sei voluto venire in camera di MIA figlia.- sottolineò Mia per zittirlo
- Beh abbiamo solo chiacchierato...- rise lui, sapendo che mio padre gli avrebbe letto nel pensiero.
-Brutto... Come hai osato metterle le mani sopra...- cosa?! Lui che avrebbe fatto?!
-Papà, non hai più fiducia in me? Come potresti mai pensare che io mi lasci fare queste cose?!- centrato in pieno. Jacob si voltò, e rimase a guardare la finestra.
-Devo uscire dalla doccia! Vi volete levare o devo chiamare la zia Alice?- domandai per farli uscire. Appena sentirono il nome della zia, decisero di tagliare la corda, sapendo che se c'è n'era il bisogno l'avrei chiamata... eccome!
Aprii la tendina verde, e feci attenzione a non scivolare, posando i piedi atterra.
Vidi che la mia pelle era un po più rosea del solito, non era pallida come prima.
Le mie mani più affusolate, ed il mio corpo più snello e cresciuto, non più infantile.
A quel punto decisi di alzare lo sguardo, e quello che vidi allo specchio mi terrorizzò.
-Ahhh!- ero totalmente ambiata.
I miei occhi più verdi, le mie labbra più rosse e carnose, la mia faccia più delicata, ma sopratutto i capelli; che ora erano sul rosso granata, e più mossi...
-Che cosa è successo Nessie?!- chiese Jacob dal corridoio.
-Non entrare! Non provare ad entrare!- gli urlai.
-Cos'hai?- addolcì il tono cercando di convincermi.
-Niente, stavo scivolando e... non serve che tu entri...- dissi io recitando.
-Okay va bene...- non ne sembrai convinta, ma dopo che sentii i suoi passi e la porta chiusa, dedussi che potevo uscire, e che lui non c'era più.
Mi misi l'asciugamano attorno al corpo, e varcai la soglia imperlata di gocce di vapore. Non avevo più idea di che cosa mi stesse succedendo, ma oramai non mi ostinavo più a capire ciò che non potevo.
-Nessie... sei diversa...- mi immaginavo che lui non fosse uscito. La sua curiosità arrivava fino ai limiti dell'impossibile.
-Jacob ma non fai mai quel che ti chiedo?- domandai io ironicamente distrutta.
-Che mi sta succedendo?- chiesi io poi.
-Non lo so, ma credo che questa sia il tuo ultimo cambiamento...- mi aspettavo che venisse ad abbracciarmi, a consolarmi, invece continuava a stare fermo e distante da me.
-Senti io andrei...- pronunciò quelle parole davanti a me. Non potevo credere che Jake fosse davvero così...
-Dopo che ti sei divertito mi lasci sola eh? Che stupida che sono stata a credere che tu fossi un ragazzo a cui importava per davvero di me...- mi voltai e aprii l'armadio, non volevo guardarlo negli occhi.
-Me ne sto andando soltanto perchè se rimango ancora un po qui, ti salterei addosso.- rise.
-Beh, allora saltami addosso Jake...- dissi sempre voltata.
-Non posso farlo...- e con questo lasciò la stanza
Sorrisi tra me e me. Ora credo che dovrei saltare dalla gioia, ma non lo feci, pensai soltanto che non vedevo l'ora di stare da sola con lui....
EDWARD'S P.O.V
-Credo che per un piccolo momento lei ti abbia odiata... Sì.- risposi a Bella, che era sdraiata nel letto, e mi guardava dispiaciuta. Stava male, Carlisle non aveva trovato alcuna soluzione al problema. Ed io mi stavo chiedendo se ci fosse qualcosa che centrasse con i Volturi.
Infondo Bella non avrebbe mai fatto del male a Renesmee o a Jacob, anche se qualche volta avrebbe voluto...
-Edward.... Cosa mi sta succedendo?- mi chiese affaticata. In quel momento pensai proprio a Jacob; nella sua tribù i ragazzi si erano trasformati in seguito all'arrivo dei vampiri; e se anche noi ci stessimo trasformando in macchine da guerra grazie all'arrivo di qualcuno?
-Non lo so Bella. Ma cercherò di fare tutto il possibile per farti rimanere al mio fianco...- gli diedi un bacio sulla fronte imperlata di sudore, poi piano piano staccai la mia mano dalla sua. Uscii dalla stanza, e decisi che dovevo parlare con Carlisle...