Maze Runner- La Chiave

By Ombre_dInchiostro

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COMPLETA Ada si ritrova in una gabbia con accanto un'altra ragazza che sembra morta. Arrivata alla fine del s... More

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Epilogo

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By Ombre_dInchiostro

Ada venne accompagnata da Newt fino all'edificio e venne fatta entrare. Si ritrovò tutti gli Intendenti davanti, Alby le indicò una sedia di fronte a lui mentre Newt si sedeva vicino al ragazzo.

Newt è subito sotto Alby? Ecco perché è lui che si occupa dei novellini... ha senso

«Bene, siamo qui oggi per discutere della punizione che verrà assegnata ad Ada per essere corsa nel Labirinto»
la giovane fece scorrere lo sguardo sui ragazzi, riconoscendo Winston e Gally; solo due non aveva idea di chi fossero ed ipotizzò essere gli Intendente degli Spalatori e degli Insaccatori.
«Ora, cara Fagiolina»
richiamò la sua attenzione il ragazzo di fronte a lei
«Sono venuto a sapere che oggi hai chiamato Thomas con un altro nome, dovresti dirci qualunque cosa che sai sul tuo passato, come sapevi come uccidere i Dolenti e, se te lo ricordi e senza mentire possibilmente, perché sei qui»
continuò lui dandole la parola. La ragazza fece un respiro profondo
«Ricordo di essere già stata in un Labirinto, ho probabilmente un fratello che ricordo con il nome di Aris mentre il nome che usa chi mi chiama nei sogni è "Alexis
fece una piccola pausa, tutti i ragazzi la ascoltavano attentamente
«Nell'altro Labirinto ero un Corridore, se non sbaglio li chiamavamo così, che sarebbero i vostri Velocisti. Sapevo come uccidere i Dolenti perché in quel labirinto ero già rimasta chiusa fuori dalla Radura e per salvare una...»
si chiese che cosa era stata per lei Rachel ma scosse la testa, non era quello il momento per rifletterci sopra
«Per salvare un'amica devo aver lottato contro uno di loro, Aris era nel Labirinto con me ed aveva detto a questa ragazza come ucciderne uno, io me lo son soltanto ricordato»
pensò un po' su a ciò che le aveva detto Alby e rispose all'ultima domanda
«E non ho idea del perché son qui, conoscevo Thomas e Teresa già da prima e penso che, visto che Thomas non vi ha aiutato come i Creatori volevano, hanno mandato qui me in modo da velocizzare le cose, il mio gruppo era già riuscito ad uscire prima che io arrivassi qua».
Alby sembrò in parte soddisfatto e in parte no dalle risposte della giovane ma era abbastanza certo che ella avesse detto la verità.

«Bene, penso che dovremmo mandarla nel Labirinto il prima possibile»
disse poi, Ada dovette contenere lo stupore
«Cosa?»
si fece sentire la voce di Winston
«Ragazzi, l'avete sentita, era un "Corridore" ed il suo gruppo è uscito, ritornare nel Labirinto la aiuterà con i ricordi».
La ragazza era mezzo contenta e mezzo impaurita: avrebbe finalmente potuto aiutare in modo concreto Newt e gli altri ad uscire da quel posto orribile, ma il fatto che avrebbe dovuto fare il tragitto che Minho e Thomas facevano tutti i giorni fino allo sfinimento non la attraeva più di tanto.
«Ma almeno sappiamo che funzionerà?»
chiese lo Squartatore
«La notte che siamo rimasti fuori ho ripreso il ricordo di quando ho salvato quella ragazza, quindi sì, per ora ha funzionato»
rispose lei, il ragazzo si morse le labbra ma poi annuì.
Ada si sentì sollevata.

«Non possiamo lasciarla impunita»
si intromise Gally
«Lo so Gally»
Alby si voltò verso di lui
«Ma non possiamo fare molto visto che ci serve al massimo delle sue capacità il prima possibile»
continuò
«Ma cosa diranno gli altri? Ha infranto una delle regole della Radura, se le diamo una punizione troppo mite penseranno che sia perché è femmina o caspiate del genere».
La giovane capiva benissimo Gally ed una parte di lei condivideva il suo pensiero ma, dall'altra, trovava più sensato non dover subire alcuna punizione: le sue condizioni fisiche non erano al loro culmine e, per esempio, una notte nella Gattabuia senza cibo né acqua non avrebbe sicuramente giovato.
«Dovremmo trovare un modo per far credere agli altri che ti abbiamo punita mentre in realtà faremo solo parte di ciò»
suggerì Newt, Alby guardò Ada negli occhi
«Ada, sei pronta a mettere tutta te stessa per trovare la soluzione del Labirinto?»
la giovane annuì in modo deciso e ciò piacque al ragazzo che sorrise leggermente
«Bene, per ultima cosa, che "punizione" dobbiamo darle?»
«Penso che sia giusto utilizzare la stessa pena data Thomas, una notte in Gattabuia senza cibo né acqua»
propose il ragazzo sconosciuto ad Ada, Alby annuì senza staccare gli occhi dalla ragazza.
«Bene così, ora, chi vota per far diventare Ada una Velocista in modo che possa uscire nel Labirinto?»
chiese Newt alzando la mano, tutti i presenti fecero lo stesso, anche Minho, e ciò fece felice la ragazza. Tutti si fidavano di lei e avrebbe fatto del suo meglio per portarli fuori da quel posto.

Ada venne scortata da Newt fino alla Gattabuia e ci venne chiusa dentro, sicuramente un'altra notte lì dentro non le sarebbe piaciuta ma era tutto per non far nascere degli scontenti tra i Radurai e questo lei lo capiva.
Il ragazzo biondo si appostò dietro alla pesante porta e si accasciò a terra, la ragazza fece lo stesso ma dalla parte opposta.
«Ora dimmi, che ti ricordi dell'altro Labirinto?»
esordì il biondo, annoiato
«Poco e niente, so solo che dovremmo inserire un codice e poi premere un pulsante in una stanza nera, poi si aprirà uno scivolo di melma e dovremo uscire da lì... non ricordo il codice»
ammise l'altra,
Newt annuì
«Il Labirinto viene mappato perché cambia ogni notte vero?»
chiese la ragazza
«Esatto»

E se il codice fosse formato da quello? Magari dobbiamo dividerlo in settori ed avremo una serie di numeri oppure ogni giorno forma una lettera e dobbiamo comporre una o più parole?

Pensò Ada

No, ci avrebbero già pensato... li sottovaluto troppo

Si diede della stupida e buttò via il pensiero
«Newt, tu hai lavorato sempre dentro alla Radura?»
il ragazzo, che prima stava disegnando forme a caso nel terreno si pietrificò
«No, prima ero un Velocista»
sussurrò rimanendo immobile: la piega che il discorso stava prendendo non gli piaceva molto.
Ada annuì
«In effetti ne hai un po' l'aria»
scherzò lei
«In che senso?»
«Clint ha detto che i Velocisti sono il meglio del meglio e mi è venuto d'istinto pensare che tu fossi uno di loro... o che almeno lo fossi stato»
il giovane rise in modo amaro, i ricordi gli vennero alla mente e gli occhi gli si fecero lucidi, odiava ricordare quel periodo.
«Qualcuno qui ha una cotta?»
cercò di dire con il tono più calmo e scherzoso che riuscì ad avere, si portò una mano sugli occhi e si morse le labbra
«Nah, solamente che tu sei tu, e confrontandoti con Minho mi sembrava strano che lui sia un Velocista e tu no, ho pensato che potessi avere una resistenza pari a zero ma poi ho scartato quell'opzione»
spiegò la ragazza appoggiando la testa sulla porta
«Ah»
il biondino non disse altro facendo così calare il silenzio.

«Vuoi sapere cosa ho fatto alla gamba?»
Ada fece spallucce e il ragazzo capì, dal silenzio, che in fondo voleva
«Brutto incidente con i Dolenti: uno mi stava inseguendo e mentre ci lottavo contro mi ha spezzato la gamba credo, Clint ha fatto tutta una diagnosi che non ti so spiegare»
Newt sospirò
«Fatto sta che Minho è arrivato in tempo ed è riuscito a portarmi in salvo»
«Che ha fatto?»
«Ha attirato l'attenzione di quel coso e lo ha portato chi sa dove mentre io strisciavo come un verme fino al primo muro che avevo vicino, poi mi sono alzato e nell'agonia ho zoppicato fino alla Radura».
Ad Ada venne un tuffo al cuore, un dolore le si espanse per tutto il petto e le venne da piangere mentre si ricordava ciò che aveva detto a quella donna

"Morirà"

Pensò e collegò che probabilmente stava parlando di lui, Newt aveva letteralmente rischiato la morte e ne era uscito male, molto male. La rabbia le fece contrarre i muscoli e schioccare la lingua sul palato.
«Mi dispiace Newt, mi dispiace un sacco»
disse
«Ormai è andata, sono qui e ciò è l'importante, sono soltanto un po' ammaccato»
egli rise cercando di nascondere l'amarezza di quella bugia ma Ada capì che c'era qualcosa che non andava.
«Avresti voluto continuare a fare il Velocista?»
domandò
«Decisamente, allora potevo uscire da questa caspio di Radura, il correre non era una passeggiata ma era liberatorio, qui siamo tutti chiusi in questa cacchio di Radura... è opprimente dopo un po'»
«Capisco»
alla mente di Ada venne in mente uno stupido pensiero che non riuscì a tenersi nel cervello
«Newt, so che potrà sembrarti una domanda invadente ed irrispettosa, ma... qualcuno qui ha mai tentato il suicidio?»
il ragazzo assottigliò lo sguardo e si mise a fissare il terreno, prese il bastoncino che stava usando prima e ricominciò a disegnare
«In un certo senso sì, tipo tutti quelli che si son sacrificati per provare se ci fosse un'uscita»
la giovane si ricordò del cimitero.
«Chi è stato il primo morto?»
«Il primo in assoluto fu George, è stato il primo ad essere punto dai Dolenti, io ed Alby non sapevamo che caspio farci con lui... si è preso tante di quelle botte»
la ragazza annuì.

«Mi chiedo come possano fare una cosa del genere»
mormorò Newt dopo un lungo silenzio
«In che senso?»
Ada corrugò la fronte
«I Creatori intendo, che problemi devono avere per mettere dei ragazzi qui dentro e sottoporli a cose del genere? Dovrebbero essere veramente malati»
«Magari è una cosa fatta dal Governo, forse è un gioco di sopravvivenza dove chi riesce ad uscire vince un milione di dollari»
Newt ridacchiò divertito
«Non starebbero bene comunque»
Ada rise a bassa voce.
«Decisamente. Oppure siamo sotto esperimenti ed i Creatori osservano come dei poveri ragazzi reagiscono ad una cosa del genere»
«Creando traumi?»
«Probabile»
il ragazzo sospirò
«Ahh, certo che gente malata al mondo ne esiste tanta eh»
«Sì... penso»
la giovane si ricordò che non sapeva nulla del mondo, non si ricordava assolutamente nulla di come esso funzionasse. Le vennero in mente poche nozioni di geografia secondo cui il mondo era diviso in continenti, stati e così via, si ricordò pure i nomi di probabili paesi ma non sapeva effettivamente come venisse amministrato il tutto. Nella storia c'era un enorme buco nero, erano successo nuove guerre? L'umanità era arrivata sulla Luna? Aveva vissuto su Marte? E chi lo sapeva, sicuramente non lei.
«Non ricordi nemmeno tu come è fatto lì fuori vero?»
chiese Newt
«Non ne ho la più pallida idea, tu?»
ribatté la giovane
«Zero assoluto, per me potremmo vivere anche un'apocalisse zombie»
«Una cosa tipo "The last of us"»
ridacchiò Ada
«Che?»
«È un gioco, penso... sai, quelli al computer»
«Non ho idea di cosa tu stia parlando»
«Era un vecchio gioco, non ricordo altro».
«Sarebbe divertente»
mormorò il biondo
«Cosa?»
«Vivere durante un'apocalisse zombie»
Ada fece spallucce
«Io non ne sarei così sicuro se fossi in te... hai il vantaggio che non hai un cervello e quindi non ti toccherebbero»
scherzò Ada sapendo quanto scontata fosse quella battuta,
«Ma- ehi»
protestò il ragazzo dall'altra parte della porta facendola ridere di gusto.
«Io ho solo detto la verità»
si giustificò quest'ultima
«Credo che sarebbe più probabile che mi prendano come uno di loro visto come cammino»
la ragazza smise di ridere e Newt si morse un labbro dandosi dello stupido.
«Magari finiremmo in mezzo ad inseguimenti e dovremmo fare slalom tra città distrutte e abbandonate»
disse cercando di far passare in secondo piano la sua battuta risultata terribile
«Madonna che ansia»
ribatté Ada
«Ti do ragione, loro che fanno tutti quei versi di gola tipo così»
il giovane fece degli strani rumori gutturali facendo pietrificare per un attimo la ragazza mentre la sua mano sinistra cominciò a tremare, il ragazzo rise ma si accorse dopo pochi secondi che c'era qualcosa di strano nell'aria.
«Ada, tutto okay?»
chiese un po' preoccupato, la Fagiolina deglutì e scosse la testa tornando al presente
«Sì tranquillo»
rispose in fretta e furia mentre l'immagine di una donna le si piazzava di fronte agli occhi facendola rabbrividire

Spaccati...

Pensò ricordando il sogno che aveva fatto su Aris e quegli altri uomini.

Non può essere vero, il mondo sarebbe allo scatafascio se fosse vero, là fuori potrebbe esistere veramente una malattia del genere?

Scacciò via il pensiero un po' impaurita da ciò che poteva essere la realtà; nella Radura erano isolati da tutto, e se a nove anni era stata già sotto la protezione della C.A.T.T.I.V.O., o qualunque altra strana agenzia del Governo, da quanto non andava a contatto con quello che era il mondo reale? Era sempre rimasta chiusa in una stanza o aveva conosciuto qualcuno di infetto? Aveva perso altri amici o persone care? E sua madre? Che fine aveva fatto? Perché l'avevano allontanata da lei? Era morta?.
Mille domande le affollavano la testa e la fecero lentamente distaccare dalla realtà mentre il biondino dall'altra parte della porta la chiamava.
«Ada, mi sto preoccupando, che succede?»
chiese il ragazzo preoccupato
«Nulla»
rispose l'altra di getto
«Sai che non ti credo vero?»
«Cavoli tuoi»
Newt rimase in silenzio un po', deluso da quella risposta.
«Senti, io sto bene, fine della storia»
continuò la ragazza, seguì ancora silenzio
«È la verità»
rincarò allora,
si sentì un sospiro
«Continuo a non crederti»
«Ma perché no?, se dico che sto bene, sto bene e basta»
«Ti sei come disconnessa, non rispondevi. Ada a nessuno di noi è mai successo di avere questi momenti di estraniazione da tutto capito? Mi preoccupo solo per te, ed è normale che io lo faccia cacchio»
aveva un qualcosa di scocciato nella voce e la ragazza lo capì
«Scusa se mi comporto come facevo prima»
mormorò Newt, Ada aggrottò la fronte non capendo.
«In che senso?»
chiese 
«Nulla»
tagliò corto il biondo
«Newt»
«Faccio come te, cos'è ti da fastidio?»
«Quanti anni hai, due?»
disse Ada sbuffando, il biondo ridacchiò.
«L'unico ricordo che ho di te ti stavo consolando, non piangevi ma fissavi il vuoto mentre continuavi a scusarti con me per non so quale motivo.»
ammise lui con voce distante, «Fin dalla prima volta che ti ho vista sapevo che ti conoscevo, non so che rapporto ci fosse tra noi due ma eravamo vicini, ricordo che eri più piccola di me e penso che sia per questo che ti sento non come un'amica... è strano, quasi come una sorella»
continuò,
Ada sorrise
«Io ricordo la prima volta che ti ho visto: eri più alto di me, di un bel po', e la tua faccia era più da angelo però non sei cambiato molto»
la ragazza appoggiò di nuovo la testa alla porta sorridendo, si portò una mano alla collana e cominciò a giocare con il ciondolo
«Il sorriso è sempre quello»
aggiunse ripensando a quel momento, Newt sorrise a sua volta e si mise a riflettere.
«Tu ricordi la mia faccia?»
chiese poi,
«Sì, di quel ricordo sei l'unico di cui possa vederla, è strano»
Newt fece spallucce
«Chissà cosa significa»
si chiese a voce alta
«In che senso?»
«Tu hai diversi ricordi, noi altri invece pochi e sfocati; soltanto chi ha passato la Mutazione ne ha qualcuno in più, tipo Alby o Gally»
spiegò il ragazzo
«E Ben? Lui ha detto che si ricordava di me»
«Ben è già stato punto una volta, ecco perché ti ricordava».
«Che lavoro svolgeva all'inizio?»
«Era un Velocista, lui e Minho erano molto legati, poi è arrivato Thomas e lui è impazzito, la storia la sai, e non si è mai ripreso del tutto»
«Minho o Ben?»
«Entrambi,» ammise il giovane con un sospiro «Ben era stato allontanato un po' da tutti perché avevano paura, parlava con alcuni ma non è mai tornato quello che era prima... e Minho...»
il ragazzo sospirò ancora,
«Minho si è chiuso sempre di più, quella testa di caspio è divertente e sarcastica come sempre ma c'è qualcosa che non mi torna in lui, Ben era uno dei suoi migliori amici. Se hai visto, quando lo abbiamo mandato fuori lo guardava con aria dispiaciuta»
Ada annuì.
«Però ha legato con Thomas»
tentò cercando di risollevare il morale dell'altro
«Tommy è stato una sorta di ancora di salvezza un po' per tutti: ha fatto alcuni progressi da quando è arrivato, ha sempre cercato di fare del suo meglio ed ha dato un po' di speranza a tutti... e poi c'è Gally che vorrebbe staccargli la testa, ma questo è un altro discorso»
il biondo ridacchiò
«Perché lo vuole uccidere?»
«Come ti ho detto prima, lui ha passato la Mutazione, dice che si ricorda di Tommy e che non dovremmo fidarci di lui. Però di te dice il contrario ed anche Alby gli da ragione»la giovane corrugò la fronte.
«In pratica entrambi dicono di averti vista e sono sicuri che eri dalla loro parte, tu ricordi qualcosa di loro?»
la ragazza scosse la testa
«Forse di Alby ma non ne sono tanto certa, c'era un ragazzo nero nei miei sogni e se non sbaglio qualcuno diceva il nome "Alby" ma è tutto confuso».
Il silenzio calò.

«Bene, ora dovresti dormire»
disse sbrigativo Newt di punto in bianco
«Qui è scomodo»
protestò Ada sdraiandosi a terra
«Ci sei già stata, che ti aspettavi? Una ristrutturazione in una camera di hotel a cinque stelle?»
la giovane rise a bassa voce ed appoggiò la testa sul braccio buono, le ferite alle mani stavano guarendo in fretta e l'unico dolore che sentiva era un piccolo fastidio allo zigomo che Minho le aveva colpito. La mano sinistra era intorpidita ma riusciva a muoverla bene
«Come va il braccio?»
domandò Newt, alla giovane le venne l'impulso di toccarsi la vecchia ferita ma fece di tutto per non farlo, deglutì una grossa quantità di saliva amara e parlò
«Bene, non sento alcun dolore»
chiuse ed aprì un paio di volte la mano sentendo delle strane sensazione per tutto l'arto. Newt sbuffò qualcosa che la ragazza non riuscì a sentire e si sdraiò a terra a sua volta.

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