La Fenice del vento - Fiore d...

Door Laperladelcielo

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PRIMO LIBRO. Nel regno della Fenice del vento, re Alessandro governa indisturbato. La pace ottenuta con l'ing... Meer

Copertina
Mappa
Incipit
Prologo
Capitolo 1: la voce narrante
Capitolo 2: Ventalun - 1° parte
Capitolo 2: Ventalun - 2° parte
Capitolo 3: il colore dei miei occhi- 1°parte
Capitolo 3: il colore dei miei occhi- 2° parte
Capitolo 4: sfumature di un tramonto-1° parte
Capitolo 4: sfumature di un tramonto - 2°parte
Capitolo 5: una lettera da Solarbiom-1°parte
Capitolo 5: una lettera da Solarbiom - 2°parte
Capitolo 5: una lettera da Solarbiom -3°parte
Capitolo 6: Anno della Lira - 1° parte
Capitolo 6: Anno della Lira- 2°parte
Capitolo 6: anno della Lira- 3°parte
Capitolo 7: anello di loto - 1°parte
Capitolo 7: anello di loto - 2°parte
Capitolo 7: anello di loto - 3°parte
Capitolo 8: Luesor - 1°parte
Capitolo 8: Luesor - 2° parte
Capitolo 9: calendario stellare- 1°parte
Capitolo 9: calendario stellare- 2°parte
Capitolo 10: bellezza fatale -1°parte
Capitolo 10: bellezza fatale -2°parte
Capitolo 11: il piano segreto del re -1°parte
Capitolo 11: il piano segreto del re -2°parte
Capitolo 11: il piano segreto del re - 3°parte
Capitolo 12: gli ultimi giorni a Ventalun -1°parte
Capitolo 12: gli ultimi giorni a Ventalun -2°parte
Capitolo 12: gli ultimi giorni a Ventalun -3°parte
Capitolo 13: nell'impero dei Draghi alati -1°parte
Capitolo 13: nell'impero dei Draghi alati -2°parte
Capitolo 14: il giorno della partenza -1°parte
Capitolo 14: il giorno della partenza -2°parte
Capitolo 15: il mantello scarlatto -1°parte
Capitolo 15: il mantello scarlatto -2°parte
Capitolo 15: il mantello scarlatto 3°parte
Capitolo 16: selezioni -1°parte
Capitolo 16: selezioni -2°parte
Capitolo 17: tuono e fulmine -1°parte
Capitolo 17: tuono e fulmine -2°parte
Capitolo 17: tuono e fulmine -3°parte
Capitolo 17: tuono e fulmine - 4°parte
Capitolo 18: Alosia -1°parte
Capitolo 18: Alosia -2°parte
Capitolo 19: riflessi argentati -1°parte
Capitolo 19: riflessi argentati -2°parte
Capitolo 20: notizie inaspettate -1°parte
Capitolo 20: notizie inaspettate -2°parte
Capitolo 21: furia delle dune -1°parte
Capitolo 21: furia delle dune -2°parte
Capitolo 22: due passi in avanti -1°parte
Capitolo 22: due passi in avanti -2°parte
Capitolo 23: minuti -1°parte
Capitolo 23: minuti -2°parte
Capitolo 23: minuti - 3° parte
Capitolo 24: l'isola fiorita -1°parte
Capitolo 24: l'isola fiorita -2°parte
Capitolo 24: l'isola fiorita - 3° parte
Capitolo 25: testimoni -1°parte
Capitolo 25: testimoni -2°parte
Capitolo 26: l'arrivo -1°parte
Capitolo 26: l'arrivo -2°parte
Capitolo 26: l'arrivo -3°parte
Capitolo 27: Apatura Iris -1°parte
Capitolo 27: Apatura Iris -2°parte
Capitolo 27: Apatura Iris - 3° parte
Capitolo 28: Petali di Magnolia -1°parte
Capitolo 28: petali di Magnolia -3°parte
Capitolo 29: sulle note della libertà - 1°parte
Capitolo 29: sulle note della libertà - 2°parte
Capitolo 30: il giardino dei pavoni -1°parte
Capitolo 30: il giardino dei pavoni -2°parte
Capitolo 30: il giardino dei pavoni- 3°parte
Capitolo 31: pernice dorata -1°parte
Capitolo 31: pernice dorata -2°parte
Capitolo 31: pernice dorata- 3°parte
Capitolo 32: finchè avrò respiro -1°parte
Capitolo 32: finchè avrò respiro -2°parte
Capitolo 32: finchè avrò respiro- 3°parte
Capitolo 33: la prima mossa -1°parte
Capitolo 33: la prima mossa -2°parte
Capitolo 33: la prima mossa 3°parte
Capitolo 33: la prima mossa- 4°parte
Capitolo 34: margherita sfiorita -1°parte
Capitolo 34: margherita sfiorita -2°parte
Capitolo 35: i suoi occhi -1°parte
Capitolo 35: i suoi occhi -2°parte
Capitolo 35: i suoi occhi - 3°parte
Capitolo 36: pietra paesina -1°parte
Capitolo 36: pietra paesina - 2°parte
Capitolo 36: pietra paesina - 3°parte
Capitolo 37: la tisana di osmanto -1°parte
Capitolo 37: la tisana di osmanto -2°parte
Capitolo 38: leggendaria Nomade -1°parte
Capitale 38: leggendaria Nomade -2°parte
Capitolo 38: leggendaria Nomade -3°parte
Capitolo 39: l'ampolla
Capitolo 40: la biblioteca -1°parte
Capitolo 40: la biblioteca -2°parte
Capitolo 41: il bagliore -1°parte
Capitolo 41: il bagliore -2°parte
Capitolo 42: giorni contati
Capitolo 43: foglia di quercia
Capitolo 44: la parete ricoperta di rovi -1°parte
Capitolo 44: la parete ricoperta di rovi -2°parte
Capitolo 45: l'ultimo libro di leggende -1°parte
Capitolo 45: l'ultimo libro di leggende -2°parte
Capitolo 46: il quinto piano -1°parte
Capitolo 46: il quinto piano -2°parte
Capitolo 47: il segreto della chiave dorata - 1°parte
Capitolo 47: il segreto della chiave dorata -2°parte
Riconoscimenti

Capitolo 28: petali di Magnolia -2°parte

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Noemi lo seguì terrorizzata all'idea che il soldato l'accompagnasse all'uscita. Una ipotesi che divenne sempre più concreta man mano che procedette spedita sul vialetto. Solo quando Andrea le indicò un albero tirò un sospiro di sollievo.

«Provate a sentire il profumo che emanano i fiori di questa magnolia» esordì l'uomo incoraggiandola ad avvicinarsi alla pianta.

Ne era convinta. La stava mettendo alla prova e di certo non sarebbe mai caduta nel tranello. «Non posso. Il cartello vieta di farlo. Oltretutto per raggiungerla dovrei camminare sul prato. Non intendo infrangere alcuna regola» gli rispose decisa non muovendosi di un solo millimetro.

«In via del tutto eccezionale vi concedo di ignorare entrambe le regole. Le garantisco che non verrete punita per tali violazioni» la rassicurò rivolgendole un sorriso radioso.

Ciononostante la fanciulla non osò compiere alcun passo. Notando che stesse esitando, il soldato l'afferrò per una mano e l'accompagnò di fronte a un ramo. «Esegua senza timore ciò che vi ho chiesto di fare. Rimarrà un segreto fra me e voi.»

Prima lo guardò scettica. Poi ruotò il capo in diverse direzioni per assicurarsi che non ci fosse nessuno nei paraggi. Non c'era traccia di soldati e neppure del giovane avvolto dal mantello scarlatto. Sollevata gli annuì. Abbassò con riguardo un rametto e in seguito sfiorò con i polpastrelli i delicati petali bianchi. Quando poi si avvicinò a un fiore, un intenso profumo le fece girare la testa a tal punto che il vice capitano con scatto fulmineo la sorresse.

«Vi sentite bene?» le chiese preoccupato e al tempo stesso scosse la testa incredulo.

Per quanto si sforzò a trovare una spiegazione, Andrea non riuscì a capacitarsene. Conosceva alla perfezione le caratteristiche di ogni singola pianta del parco. Dalle più pericolose a quelle che provocavano leggeri capogiri. La magnolia che era di fronte a lui rientrava nella categoria delle specie innocue. Eppure ciò che si stava riflettendo nelle sue iridi non erano dei blandi effetti collaterali. Tremavano le mani della fanciulla e alcune gocce di sangue le fuoriuscivano dal naso. Se la tenne stretta a sé suggerendole di sedersi sui ciuffi d'erba. Nel mentre l'aiutò a tenere un fazzoletto compresso sul viso per evitare che il liquido scarlatto le sporcasse il vestito. Il pallore crescente sul volto di Noemi lo allarmò più dei passi rapidi che percepì alle spalle. Seppure era propenso a voltarsi per comprendere chi fosse, ignorò la curiosità dando la priorità a parlarle.

«Vi sentite bene?» le ripeté diverse volte per spronarla a rimanere sveglia. «Vi porterò subito dal cerusico» le disse un istante dopo iniziando a sollevarla di peso.

Mentre percepì sulle guance la rigidità e la freddezza dell'armatura di Andrea, si chiese se fosse stata l'ultima frase udita a impedirle di perdere i sensi. Oppure era il flusso di energia che si stava espandendo dentro di lei a darle la forza necessaria per reagire. Qualunque delle due ipotesi era l'artefice del suo miglioramento, poté constatare quanto fosse efficace. In un frangente di tempo avvertì le pulsazioni del cuore divenire regolari. La profondità dei respiri acquistare vigore. Quando poi dischiuse le labbra i passi che stavano echeggiando dietro di lei si bloccarono di colpo per poi dileguarsi nel nulla.

«Sto meglio. Non occorre che mi portiate dal medico» pronunciò la quindicenne toccandosi le tempie per il forte mal di testa che stava provando. «Per favore mettetemi giù» protestò agitando entrambe le gambe.

Non appena avvertì di aver posato le scarpette al suolo, Noemi mise subito il fazzoletto nella tasca del vestito. L'epitassi si era fermata, ma non la paura che con audacia proseguiva ad avanzare dentro di lei. La percepì strisciare sulla pelle, raggiungendo i muscoli delle gambe e prendendo il controllo di ogni suo nervo. Era il terrore a gestire i movimenti dei suoi piedi che compirono qualche passo indietro. Nonostante fosse ormai a debita distanza dalla magnolia la fissò allarmata. Temeva che le foglie la potessero sfiorare ancora, e che il profumo dei fiori la raggiungesse un'altra volta.

«Ora capite il senso dei cartelli che reputavate assurdi? Sebbene queste piante appartengono a famiglie innocue, sono comunque delle sottospecie da non sottovalutare» esordì Andrea tirando un sospiro di sollievo accorgendosi che il volto della fanciulla stava acquistando colorito.

Le fece cenno di riprendere a camminare sul vialetto, e notando che lo stava ascoltando con interesse proseguì la spiegazione. «In questa parte del giardino sono presenti arbusti urticanti, tossici e talvolta velenosi. Per questo motivo nessuno, compresi i soldati, si può avvicinare ad alcuna pianta ad eccezione dei giardinieri. Come avete potuto constatare si verrebbe esposti a degli effetti collaterali. Tenetelo bene a mente. Le regole della scuola del Sole non sono fatte a caso o dette per limitare la libertà delle persone. Ma per aiutarle a evitare nefaste conseguenze e proteggerle dai pericoli.»

Noemi gli annuì meditando sulle parole appena udite. Tuttavia quando passò di fronte a una betulla puntò il dito sulle pietre che contornavano il bordo di un'aiuola fiorita posta sotto all'albero. «Rimango dell'opinione che alcuni dettagli sono da abrogare. Sembrano dettati da un'eccessiva pignoleria. Ha senso aver numerato perfino queste pietre? Anche se i giardinieri le invertissero di posizione non cambierebbe nulla. Sono identiche fra loro. Non capisco quindi il motivo di averlo scritto in un cartello.»

«Perbacco voi siete davvero testarda! Non è un dettaglio. È una regola e come tale va rispettata» brontolò il vice capitano sbuffando.

«La rispetterò senza fiatare» lo rassicurò diverse volte fino a quando l'uomo smise a puntarla con sguardo severo. Poi fissandolo negli occhi, la fanciulla riformulò il suo punto di vista. «Sono concorde con voi. Le regole sono ideate per proteggere le persone dai pericoli, e per evitare che vadano incontro a nefaste conseguenze.»

«Però?» la interruppe intuendo che lei avesse da ridire sull'affermazione.

«Nessun però, ma solo un dubbio» gli rispose schietta indicandogli di nuovo il cartello posto a fianco all'aiuola. «È una regola perché eviterà agli studenti di imbattersi in spiacevoli conseguenze, giusto?» gli chiese attendendo che confermasse con un cenno del capo prima di proseguire. «È proprio questo il punto! Che io sappia i sassi non mordono e neppure sono velenosi» pronunciò protraendo un braccio per poi sfiorare con le punta delle dita la superficie di una pietra.

«È proibito toccarle!» sbraitò il soldato afferrandola per un polso.

«Il cartello vieta solo di spostarle» ribatté decisa. In seguito gli mostrò la mano. «Non ho bolle, eczemi, scottature e neppure effetti collaterali. Sto benissimo. Come supponevo non sono pericolose. Posso dunque sapere qual è la conseguenza se venissero spostate?»

«A-andiamo s-si è fatto t-tardi» balbettò impacciato indicandole un arco di rose a qualche metro di distanza.

«Forse ho capito! Sotto di esse si trova un tesoro!» esclamò la fanciulla con voce squillante.

«Perbacco! Voi possedete una fantasia smisurata» sospirò gesticolando con le braccia. «Se ci tenete proprio a saperlo sotto quelle pietre si nascondono degli scorpioni velenosi» le riferì la prima scusa che gli venne in mente di dire pur di nasconderle la verità.

La risposta della fanciulla fu più rapida di un battito di ciglia. «Capisco» lo pronunciò così piano che il vice capitano non lo percepì.

Mentre sollevava e abbassava le scarpette a ritmo sostenuto nel vialetto, Noemi si chiese che senso avesse continuare a dar retta al suo istinto. Il giardino non aveva nulla di inspiegabile. Niente per cui valeva la pena soffermarsi ancora a riflettere. La curiosità le diminuì d'intensità, e con essa anche il numero di parole che pronunciò calò frequenza. Tuttavia bastò un eco di passi per indurla a fermarsi di scatto. In pochi secondi, la distanza fra lei e Andrea raddoppiò a tal punto che l'uomo scomparve in un attimo dalla visuale. Si guardò intorno indecisa sul da farsi per poi direzionare lo sguardo nei punti del parco illuminati dalle fiaccole accese. Non poteva continuare a rimanere immobile nell'attesa di scorgere chi stesse passando nelle vicinanze. Forse era un domestico, oppure una guardia intenta a perlustrare i dintorni. In ogni caso doveva raggiungere quanto prima il vice capitano per evitare un rimprovero. Eppure l'ennesimo rumore di rametti spezzati. L'ulteriore successione rapida di altrettanti suoni la fece desistere dal proposito.

«Se desiderate restare nella scuola del Sole» udì una voce maschile proveniente dietro a un albero «non osate più infrangere alcuna regola. Neppure se il preside vi concederà il permesso di farlo» pronunciò un giovane uscendo allo scoperto.

Mentre avanzò verso di lei, le ombre che velavano l'aspetto del ragazzo si ritrassero facendo risaltare alcuni tratti del viso. Particolari che non passarono inosservati. Occhi verdi della stessa tonalità dei prati estivi. Intensi e brillanti come due piccoli smeraldi. Sopracciglia arcuate e una folta capigliatura castana. Non c'era traccia di barba, soltanto un accenno di sorriso che risaltava la forma sottile della bocca.

Noemi proseguì a fissarlo guardinga deducendo dai lineamenti che avesse più o meno la sua stessa età. Non lo reputò un malintenzionato, e neppure una persona cordiale per come la stava puntando e squadrando dalla testa ai piedi. Il capogiro che la colpì nel giro di pochi attimi lo sopportò meglio rispetto alla fitta che percepì subito dopo alle tempie. Non ci mise molto a capire l'origine del suo malessere. Tre erano i fiori stretti fra le dita affusolate dello sconosciuto. Altrettanti il numero dei petali di Magnolia che stavano svolazzando nell'aria infondendo leggere note di profumo.

Mentre le gambe le vacillarono dalla debolezza, la fanciulla rimase esterrefatta nel notare che il ragazzo non stava manifestando alcun effetto collaterale. Il suo passo era deciso. Il colorito del volto, di carnagione chiara, non presentava nemmeno un cenno di candore. Perché non sta male come me? si chiese respirando con affanno. Era sul punto di accasciarsi al suolo quando percepì che le forze le stavano ritornando. Anche la nausea si attenuò non appena avvertì che lo sconosciuto l'aveva afferrata con delicatezza per un polso. In un frangente di secondo un lembo scarlatto le sfiorò la mano, e solo allora direzionò gli occhi sul mantello appuntato sulle spalle del giovane. Non aveva dubbi a riguardo. Era lui. La stessa persona che aveva intravisto qualche minuto prima mentre le era mancata la voce.

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