The Twilight Saga:...

By HaxelC

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Renesmee Cullen, ormai è cresciuta. Ora ha diciassette anni ed è sfacciata, coraggiosa e molto impulsiva, div... More

Teenagers
Che la festa abbia inizio! //parte 1
Che la festa abbia inizio!//parte 2
Quando viene Dicembre...
La Vita o La Morte? Questo è il dilemma....
Credo in te...//parte 1
Credo in te...//parte 2
Il Nemico Del Mio Nemico è Mio Amico
La Ferita
Nuove Senzazioni
La sentinella
Il messaggio di Seth
Uno strano presentimento...
Imprinting
Cosa vuoi di più?
Stiles. You're My Brother.
Risorto dalle ceneri...
You're not Human
Mi vuoi sposare? //parte 1
Mi vuoi sposare?//parte 2
...Deputy Jordan Parrish...
Isaac
Again
Tutti al completo
Meno 0
Il tempestivo arrivo dei Volturi
Una fine senza scampo
Passiamo al futuro...\\parte 1
Passiamo al futuro...\\parte 2

La famiglia è la famiglia, ma io sono fuori posto...

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By HaxelC

-Vieni...- mi disse assente Alice. Non credevo ai miei occhi, speravo che non fosse successo niente a papà, non respirava, e Jake continuava a farmi stare calma, accarezzandomi i capelli.


-Stai tranquilla andrà tutto bene...- mi sorrise. Anche nella sua semplicità riusciva a farmi vedere tutto in un'altro modo. Meno buio e meno grigio.


-Grazie Jake...- affondai la faccia sul suo collo, e lui ebbe un sussulto, come se ne fosse stato sorpreso.


-Vieni Renesmee...- la mamma si trovava sulla soglia della porta, era piuttosto incavolata, tratteneva a freno il gorgoglio che tentava di uscire dal suo petto.


-Hai rovinato tutto Jacob! Non stai stare al tuo posto! Lei è la mia bambina...- avanzò verso di lui come una calamita. Oggi Jacob avrebbe dovuto affrontare tutta la famiglia Cullen?


-Sapevi che prima o poi doveva succedere! Non puoi tenermi lontano da lei, sai che siamo destinati ad amarci!- disse, ma le parole furono strozzate da un calcio volante della mamma....

Non ne potevo più, dovevano finirla di mettermi tutti i bastoni tra le ruote. Qualunque cosa fossero dovevano lasciare lo spazio che mi meritavo, mi sentivo soffocata...


-Mamma finiscila!!- niente. Come se avessi urlato parole al vento, come se non fossi presente. Mi sentivo fuori posto...


-Mamma ho detto di finirla!! Basta! Questa è la MIA VITA! Lui è il MIO RAGAZZO!- si fermò, però aveva le sopracciglia distorte, come se stesse per farmi l'ennesima predica domenicale.


-Ma senti come parli?!- mi gridò. Lanciò Jacob contro un'albero, e ci impiegò una forza incredibile. Sapevo che se al posto di mia madre ci fosse stato qualcun altro non si sarebbe mai risparmiato... Tutto il dolore che gli stavo arrecando lo tratteneva solo per me...


-Ma senti come parli TU! Mamma, non so chi o che cosa tu sia ma stai sbagliando, ti vedi? Stai impedendo a me di vivere la mia vita; di fare sbagli; di piangere tutte le mie lacrime per una cosa andata storta; di ridere a crepapelle per una cosa che non fa minimamente ridere; di farmi male, ma male veramente, quasi a bruciarmi col mio stesso fuoco... DI AMARE...- mi presi una pausa per me, e mentre pronunciai le ultime due parole guardai Jake, che ansimava col fiato corto, per tutte le botte che gli avevano inferto.


-... Vedi anche io vorrei avere una famiglia, un figlio, un uomo da amare. Magari con qualche litigio in più . Beh, sai questo è il mio desiderio, voglio provare tutto ciò che hai provato tu, e se non posso farlo questa non è vita, e TU NON SEI MIA MADRE...- pronunciai tutto questo discorso con tono aspro e amaro, due cose contrastanti ma in simbiosi l'una con l'altra. Aspro perchè nonostante tutto continuava a strattonare Jake. Amaro perchè avevo creduto per un secondo, uno stupidissimo dannato secondo, che grazie a quelle parole, avrei potuto ancora abbracciare la mia dolce, dolcissima mamma. E tornare di nuovo a essere ridicolizzata davanti a tutti, con i pomposi vestiti della zia Alice; gli abbracci consolatori dello zio Jasper; le battaglie con la pasta dello zio Emmett, che straordinariamente poteva stare un intero giorno senza mangiare...

Le litigate senza motivo col papà; le chiacchierate nonchalance con la zia Rose; e le ridicole ma tenere e dolci effusioni con Jacob...

IO LO DESIDERAVO, MA NON AVREI ACCETTATO DI PERDERE QUALCUNO PER STARE CON QUALCUN'ALTRO E SE DOVEVO PROPRIO SCEGLIERE , LEI SAPEVA CHE AVREI FATTO...


-Mamma... senti basta stai diventando ridicola... Vorrei sapere cosa faresti a Jacob, se magari tornassi a casa incinta?- li domandai per farle perdere la concentrazione.


-Non dire stupidaggini Reneè!Se facessi una cosa del genere, lo ucciderei fino a farti perdere il bambino con un'aborto spontaneo...-grugniti e nient'altro... e poi da quando io ero Reneè?!


-Se vuoi che stia ad ascoltare tutta la storia senza infuriarmi ulteriormente, ti prego di finirla...-


-Sai che lui era innamorato di me?! Sai che ha fatto di tutto per avermi?! Non aveva scrupoli! Mi ha pregato di amarlo; mi ha pregato di stare con lui. Ma io ero troppo presa da tuo padre per ascoltarlo. Reneè troverai di sicuro qualcun altro con cui dividere la tua vita! E Jacob non sarà uno di questi!- l'ignoranza con cui pronunciava quelle parole, che erano state sputate dalla sua bocca con l'accortezza completa di ferirmi nel profondo. Come se a me importasse che lei si fosse convinta che tutti vivevano per lei, che tutti respirassero grazie a lei, era imputridita da una mania di protagonismo incredibile... Incominciava a farmi schifo... anche perchè non sembrava più Isabella Swan...


-Credi che me ne interessi?! Credi che io mi faccia qualche scrupolo a tirarti via con la forza da sopra di lui?! Sai cosa vuol dire amare una persona con tutta se stessa?! Tu non sei mia madre, o almeno NON LO SEI PIU'...- mi avvicinai a lei, che era diventata pallidissima come un grande orso polare.

La presi per la spalla con la mia fragile mano rosea, poco dopo lei posò la sua sopra la mia e incominciò a stringere. Così strinsi anche io, ma la sua forza era sovrastante, e mi fece cadere in ginocchio. Una forte scarica di adrenalina mi oltrepassò le viscere fino ad arrivare potente come un tuono fino al cervello. Ma lei non si fermava, non vedeva come mi stava riducendo, anche se qualcosa mi faceva sospettare che non era del tutto lei a volere una cosa simile.


-Mamma mi stai facendo male...- le mie parole strozzate, non funzionarono. E tutto quel che mi rimaneva era sperare che qualcuno la fermasse, io le volevo bene, non volevo invece che poi si sentisse in colpa per quello che aveva causato.


-Bella fermati. Così le spezzi la mano!- papà era incredibilmente riuscito a muoversi, e stava cercando di fermare la mamma, mentre io trattenevo le urla ed i gemiti di dolore, per non dare a vedere che avevo visibilmente paura di quello che stava per succedere, ma poco mi riusciva.


-Edward così rischia di ucciderla, e non potremo salvarla con lei in questo stato...- disse indicando la mamma. Jacob era turbato, cercava in tutti i modi di fermare quell'essere che si era impossessato della mi fragile e mingherlina donna di casa, quell'adorabile donnetta che si dimostrava sempre più giovane e indecisa di me, come se il suo ruolo ed il mio fossero invertiti...


-Ah! Basta mi fai male!- papà vide che non c'è la facevo più e cercò di fermarla afferrandoli la mano.


-Bella la uccidi così...- la mamma lo prese con l'altra mano, e nessuno si decideva ad aiutarlo, come se stessero aspettando qualcosa.


Ad un tratto la mano mi faceva così male, che per un'attimo credetti di potercela fare, il dolore si era distribuito in tutto il corpo, e non ne sentivo più. In cambio avevo acquistato del vantaggio sulla mamma. Mi ero alzata in piedi, e spingevo la sua mano contro il tronco duro di un'albero. Papà restava a guardare impotente, e quando anche la mamma fu costretta ad alzarsi, Jacob la trattenne fissa a terra, la prese per il busto e la fissò come un chiodo, nello sterrato che costellava la piccola casetta "Cullen-Swan".


-Mi sento stranamente bene ora...- mi accorsi di avere intrapreso la strada verso un ghigno bruttissimo, perciò mi trattenni.


-Nessie stai calma...- Jake lasciò la mamma che cadde atterra, dietro ci fu subito papà che la sostenne. Stava sudando e non smetteva che dire parole a caso...



-Jake che ho fatto...- esclamai evidentemente pentita, come se adesso tutto il mio spirito fosse nella preoccupazione di essere un esperimento mal riuscito, e nella colpa di avere ferito mia madre...


-Senti... Bella se l'è cercata...- nemmeno lui sembrava convinto.


-Entrate dentro...- proclamò papà leggermente freddo, e per freddo intendo acido e antipatico più che mai..



....................................................................



-Renesmee, senti ti sembrerà strano all'inizio... ma credi a tuo nonno, siamo un po diversi da come pensi tu...- il nonno era gentile, pacato e calmo, ma in quel momento non ero in vena di discorsi pacifici.


-Credo che tu non te ne sia reso conto, ma mia madre a cercato di uccidermi...- gli risposi acida e intollerante.


-Credimi... tua madre ha perso il controllo, ma anche tu sarai così prima o poi, anche tu sei diversa.- mi disse questo come se sapesse già che sarebbe successo, ma io non volevo assolutamente diventare come loro, sarebbe stata la mia rovina e non me la sentivo, di cambiare me stessa per colpa della diversità che c'era tra me e la mia famiglia.


-Vedi per esempio.. tu da ora in poi non invecchierai più. Rimarrai così come sei ora, per l'eternità...- esclamò zia Alice, come se fosse una cosa del tutto normale e meravigliosa.


-Io non voglio diventare come voi... Io non voglio diventare un mostro che non si sa controllare, IO NON SONO UN MOSTRO, NE' SONO MORTA... e adesso con il vostro permesso vorrei dormire un po...- mi girai verso Jake. Lui sapeva che mi ero pentita, ma ero troppo orgogliosa per ammetterlo.


-Lui non va da nessuna parte...- affermò deciso papà.


-Questo lo credi tu...- esclamai arrabbiata.


-Lasciala stare Edward, non faranno niente mi fido di Jacob, piuttosto deve assimilare tutta la dose di cose poco credibili che le abbiamo appena detto, e che ha visto oggi.- terminò il nonno, sorridendomi dispiaciuto.


Anche se era poco carino e irrispettoso, continuai per la mia strada dritta verso la mia camera al piano di sopra. Jacob mi dette la mano, e io lo guidai spedita.


Entrammo in camera mia, che era stata risistemata dalla zia Alice, era una stanza azzurra, luminosa, sembrava attrarre i raggi del sole.


-Vieni.. siediti nel letto Jake...- gli sussurrai, e dopo che lui lo fece entrai in bagno e socchiusi la porta.


******************************


JACOB'S P.O.V


Mi sedetti tranquillo sul letto, e osservai per breve tempo le lenzuola viola, con le decorazioni floreali, per nessun motivo mi venne la voglia di aprire la porta del bagno e abbracciare Nessie.


-Nessie... cosa farai ora?- le chiesi indeciso. Ero un po in imbarazzo, in quanto ero entrato in quella stanza per la prima volta non come "L'amico di mia madre".


-Non lo so...- in quel momento sentii dell'acqua scendere, e posai lo sguardo verso la piccola fessura che sbadatamente Renesmee aveva lasciato, quando aveva socchiuso la porta.

Si toglieva la maglietta. Era di spalle, e feci di tutto per non guardare la sua schiena, fine e slanciata, ma mi risultava impossibile, come se l'imprinting avesse... non solo posseduto il mio cuore, ma anche gli occhi. E già da allora non mi bastava più vedere la sua schiena spoglia, sapevo che lei mi amava...

Allora che c'era a fermarci? La consapevolezza che sarei finito allo spiedo e dentro un congelatore, inclusa un'etichetta, con su scritto "spezzatino di Jacob"...

Oppure l'imbarazzo di un'approccio complicato e romanzesco, che mi pareva la soluzione meno plausibile. Ma continuavo a sperare che un giorno fortunato, la famiglia Cullen facesse una scampagnata per un paio di giorni e Nessie non volesse venire... così beh... sarebbe successo, quel che doveva succedere.



**************************


RENESMEE'S P.O.V


Jacob mi guardava sorridendo, e quando mai non lo faceva?


-Che hai da ridere? Questo pigiama è così ridicolo.- dissi io mentre visionavo il mio pigiama. Mi ero messa una canottiera fine e degli short corti, c'era un caldo bestiale in quella camera.


-No niente...- non mi sembrava molto in vena di monologhi sull'esistenza dei vampiri, ed il perchè dicessero che puzzava così tanto.


-Soffri il solletico?- gli chiesi giocosa io, che ero quasi sopra di lui con le mani in agguato.


-Mi serve qualcosa per distrarmi, e le tue risate sono l'ideale.- gli confermai.


-Beh io non lo soffro...- fece lo spavaldo


-... e tu?- con tono serio e terribilmente esilarante, si fece avanti, e si capovolse la situazione. Ora era lui sopra di me, e non finiva di farmi il solletico, tra le mie risate, e le mie maledizioni, lui si stava divertendo...


Era come un tira e molla, prima faceva il ragazzo misterioso e divertente, poi faceva il simpatico ragazzo irresponsabile, che era tornato all'età del primo pelo.


-Jake mi fai male così!- ridevo così tanto che mi si stava paralizzando lo stomaco, non riuscivo più ad emettere nessun suono.


-Va bene...- tirò subito le mani indietro come preso dal rimorso.


-Ehi che hai?- gli chiesi in attesa di risposte.


JACOB'S P.O.V


-Ehi che hai?- mi domandò lei. Come se le facesse piacere ciò che stavo pensando. E non potevo farne a meno, mi sentivo strano e insicuro. Non ero cambiato per niente dall'ultima fiamma, da quando mi ero innamorato di Bella, ma con lei tendevo a nascondere la parte sicura di me, che di solito tiravo fuori per pavoneggiarmi contro Edward; con lei mi sento diverso, meno sicuro di avere influenza su di lei, ma credo che debba per forza succedere così, non so di che parlare, non so di che ridere, quando e come io debba farlo...


-Senti Jacob baciami...- esclamò lei, guardandomi fissa negli occhi, quelle due perle che aveva, brillavano ora più che mai.


-Cosa?!- urlai io sorpreso, non me lo aspettavo, era piuttosto diretta la ragazzina.


- Ti ho chiesto di baciarmi Jacob.- mi ricordava una certa cosa; e avevo notato che pronunciava il mio nome per intero solo quando era arrabbiata e quando era seria.


-Se proprio vuoi allora...- quelle parole mi fecero acquistare più sicurezza, entrai in scena più sicuro di me, ed afferrai in una morsa indistruttibile, le sue labbra che parevano farfalle mosse dal vento, erano piuttosto morbide e sapevano di pesca.

Mi prese la mano e la mise proprio sopra il suo cuore. Quello pompava sangue a non finire; sotto a dove stavo toccando c'era carne e sangue, ma più di ogni altra cosa VITA. Ero molto felice di sapere che non ero l'unico ad andare in escandescenza, ogni volta , appena la vedevo, ogni qual volta mi prendeva la mano; invece di sembrare il prode cavaliere, adesso mi sentivo la principessina rinchiusa nella torre, ERA ORA DI MOVIMENTARE UN PO LE COSE...


RENESMEE'S P.O.V


Prese a baciarmi sempre più velocemente, come se stesse per perdermi, non volevo lasciare quella frenesia ma avevo anche qualche incertezza, non volevo essere presa in giro, e non volevo essere usata.


-Jacob, ascolta... ascolta...- finì di baciarmi il collo, e ci rimase leggermente male, ma volevo fare la fidanzatina innamorata per adesso; non so cosa mi prendesse ero disposta a tutto pur di vederlo felice, ma in quel momento non mi sentivo in vena. Volevo conoscerlo meglio, volevo sapere ogni cosa di lui.


-Che c'è?- mi chiese sorridente.


-Stenditi... non so che...- ero indecisa e continuavo a gesticolare.


-Va bene Nessie.- mi disse lui, come se avesse capito tutto al volo.

Posai la testa sul cuscino, i capelli mi finirono in faccia, e li tolsi vigorosamente dalla circolazione.


-Mi piacerebbe davvero... Sai di che parlo... ma adesso non me la sento, non so cosa mi sia preso, ma oggi preferisco restare abbracciata a te tutta la notte senza trasgredire troppo alle regole, sono fatta così, ci vuole un po di romanticismo... che pensavi fossi una facile?- risi, e lui con me.


Chiusi gli occhi, e sentii il respiro caldo di Jake che si avvicinava, in seguito mi stampò un bacio sulla fronte, e ne fui veramente felice...


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