The Twilight Saga:...

Oleh HaxelC

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Renesmee Cullen, ormai è cresciuta. Ora ha diciassette anni ed è sfacciata, coraggiosa e molto impulsiva, div... Lebih Banyak

Che la festa abbia inizio! //parte 1
Che la festa abbia inizio!//parte 2
La famiglia è la famiglia, ma io sono fuori posto...
Quando viene Dicembre...
La Vita o La Morte? Questo è il dilemma....
Credo in te...//parte 1
Credo in te...//parte 2
Il Nemico Del Mio Nemico è Mio Amico
La Ferita
Nuove Senzazioni
La sentinella
Il messaggio di Seth
Uno strano presentimento...
Imprinting
Cosa vuoi di più?
Stiles. You're My Brother.
Risorto dalle ceneri...
You're not Human
Mi vuoi sposare? //parte 1
Mi vuoi sposare?//parte 2
...Deputy Jordan Parrish...
Isaac
Again
Tutti al completo
Meno 0
Il tempestivo arrivo dei Volturi
Una fine senza scampo
Passiamo al futuro...\\parte 1
Passiamo al futuro...\\parte 2

Teenagers

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Oleh HaxelC


-Renesmee! Dai su svegliati! - una voce famigliare si faceva spazio tra i miei sogni, una faccia che avrei ricordato per sempre, si faceva largo tra i miei pensieri, stanchi e assonnati...

-Che c'è? - la mia mano si alzò e andò a posarsi su qualcosa di morbido e caldo.

Non mi ricordo quasi niente della mia infanzia, come se ci fossero piccole sfumature del tutto mancanti, i miei ricordi... non connettono sempre bene con le esperienze dei miei genitori. Forse e semplicemente, non le ricordo, o magari qualche stramba caduta mi ha fatto perdere la memoria. Ma mi ricordo quelle manine piccole chiuse in pugni, che facevano solo il solletico, racchiuse in quelle più grandi di mio padre, quelle fredde e grandi mani pallide...

Stavo sognando, non riuscivo ancora del tutto a collegare la realtà con la fantasia, se di fantasia si può parlare...

-Devi andare a scuola! - la voce amara e allo stesso tempo dolce, di Jacob mi fece svegliare del tutto.

Aprii di scatto gli occhi, i miei occhi verdastri. Le pagliuzze marroncine si accesero, e con loro il mio cervello cominciò ad assimilare, la dose mattutina di ormoni che mi avrebbero seguito fino alla maggior età, misti a una ventata perenne di imbarazzo e indecisione.

-Oh mio dio scusa Jake! - le mie guance si trasformarono del tutto, da rosee-bianco latte, a rosso fuoco, in un paio di secondi, non avrei voluto posargli la mano sulla guancia....

-Niente Nessie...- disse ridendo lui, era così naturale, non si sentiva a disagio, come se lo avesse già fatto, beh... lo aveva già fatto.... molte e molte di quelle volte che perdo il conto.

- Poteva venire a svegliarmi mamma...- accennai un piccolo sorriso...

-Oggi ti dovrò portare io a scuola. Bella è andata a fare alcune commissioni...- ribatté lui accarezzandosi la nuca.

Quella mattina aveva addosso anche uno strano alone di mistero...

-Sempre giovane e bello... Ma non invecchi mai? Così fra qualche anno sarò io la più vecchia. - ironica.

Avevo osservato parecchie volte che la sua pelle, i suoi capelli, il suo fisico, non cambiavano, molto strano, visto che ero l'unica di quella casa a mutare, che bello se con questo compleanno finissi di invecchiare.

-Non fare così, stai diventando bellissima. - aveva una frase consolatoria per tutto; per anni era stata la mia prima cotta, poi avevo capito che tutti prendono strade diverse, e che non potevo stargli appiccicata per sempre, dovevo crescere.

-Vestiti su! - avevo appena finito di fare il letto, che la sua voce impaziente risuonò per tutta la stanza.

-Okay, aspetta un paio di minuti che scendo giù...- gli dissi già catapultata dentro al bagno.

-Le ragazze...- sospirò in procinto di andarsene.

-Capisco perché non sei ancora fidanzato! - urlai dal bagno

-Perché tu lo hai... intendo il ragazzo? - chiese lui titubante

-Sì. E tu? - esclamai dalla doccia col sapone negli occhi.

-Io no, no! - era piuttosto agitato, adesso. Era a disagio, il che mi faceva tenerezza.

-Dovresti uscire di più, come andare al cinema per esempio... Vuoi andare al cinema con me domani Jake? Tanto è domenica...-

-Certo Nessie. - odiavo quando qualcuno mi chiamava così, tranne quando lo faceva Jacob, lo pronunciava in modo strano, mi piaceva come suonava la S, come usciva dalle sue labbra, e come poi sorrideva, la mia era proprio una cotta, solo che non glielo avevo mai detto.

Uscii dalla doccia, e mi misi l'accappatoio, il mio accappatoio con i ricami gialli.

Mi diressi verso il letto, i capelli bagnati mi cadevano lungo la schiena, facendo penetrare gocce, dal sottile tessuto bianco.

-Che mi metto? - domandai

-Non so... guarda questo? - mi chiese lui a sua volta

-E ricordati di non prendere impegni oggi Nessie, c'è la festa del tuo compleanno, Alice la preparata nei minimi dettagli, e ci tiene che tu partecipi;

infondo è pur sempre il tuo compleanno. -

-Okay. - risposi

Poi mi voltai, e vidi un piccolo vestitino color carne, dimenticato da tutto e tutti. Era molto carino, e mi stava bene, perciò lo misi. Metteva in risalto tutte le curve al punto giusto, non ero magra e secca come le ragazze della mia età, ma piuttosto "piena di sorrisi".

Ai piedi misi dei sandali neri, col cinturino ricoperto di piccoli brillantini.

-Come sto? - dissi girando in tondo.

-Sei bellissima. - sorrise lui.

-Ma davvero non c'è l'hai la ragazza? - sgranò gli occhi.

-Beh...- esitò, ciò voleva dire NO...

-Se fossi stato un po' meno... adulto, avresti fatto una strage di cuori, dentro la mia scuola. - lo abbracciai, e mi travolse con il suo odore di bosco, di terra fresca e di salsedine, proprio nel giusto dosaggio. Faceva piacere, come quel profumo ti solleticasse il naso, come ti facesse sorridere...

-Dai su forza, andiamo. - ruppe bruscamente l'abbraccio e lo trovai piuttosto strano.

-Usiamo la moto? - mi chiese fermo e impalato fuori dalla porta.

-Certo che usiamo la moto! Guido io! - ero molto felice di averlo preso alla sprovvista, ma sapevo le funzioni basilari, me le aveva insegnate lo zio Emmett.

-Non sai guidare! - disse lui

-E chi te lo dice? - ribattei alzando il naso all'insù

Cavalcai la moto, stando attenta al vestitino. Poi mi voltai e gli feci segno di sedersi dietro di me.

Lui incredulo si sedette, e mi strinse forte a sé per prevenire ogni plausibile incidente, era molto protettivo nei miei confronti, e non capivo il perché, forse teneva molto a mia madre, e non voleva drammi.

-Acceleratore, freno e.... frizione. - sentivo le sue risatine soffocate, alle mie spalle.

-Devi metterti il casco...- partimmo a tutta velocità, mentre osservavo gli alberi scorrere affianco a noi.

-Vai piano Nessie! - esclamava lui, preoccupato, mi stringeva sempre più forte.

-Non ti preoccupare a quest'ora le macchine non passano. - risposi

Andavo così veloce che in pochi minuti, ci ritrovammo già a scuola.

Fermai la moto, mi guardai intorno, e vidi Mason, il mio ragazzo.

-Mas! - non si voltò.

-Non ti ha sentito vai più vicino. - mi sussurrò Jake, io scossi la testa in segno d'assenso.

Scesi dalla moto, mi misi bene il vestito un po' spiegazzato, e mi sistemai i capelli ribelli.

Camminai verso di lui a passo svelto, attenta a non inciampare. Fin quando non mi ritrovai davanti la maglietta azzurra di Mason, che non mi guardava affatto.

Sembrava volermi ignorare di proposito, ma non ci badai.

-Mas come va? Mi ascolti?!- gridai spazientita.

-Oh ma guarda la piccola Cullen. - era stranamente odioso, più di quanto mi fossi mai immaginata, e più di quanto lo fosse ogni giorno.

-Che ti prende?!- gli dissi arrabbiata.

-Sai che mi prende?! Solamente che ti ho visto accompagnata da un altro ragazzo tutto qui! - sorrisi felice che fosse geloso.

-Non c'è bisogno che ti arrabbi, lui è un amico di mia madre, andava alle elementari quando lei faceva il primo anno alle medie. - ma a pensarci bene, come faceva a essere più grande di me, solo di 2 anni, se era amico di mia madre...

- Beh, sai adesso anche io ho una nuova ragazza, e non è una verginella, che ha paura di dare il suo primo bacio al fidanzato. -

-Che vorresti dire?!- gli gridai in faccia; subito dopo notai che aveva una ragazza del terzo anno appiccicata alle costole.

-Sei una sgualdrina come tua madre. - disse sprezzante.

Riflettei rimasi lucida, ma non più del dovuto, perché malamente, ma anche inconsciamente gli stampai un profondo pugno in faccia, tanto che le mie nocche incominciarono a sanguinare. Ma non erano le uniche, i miei occhi avevano fatto scappare le prime lacrime di un cuore spezzato, che ora scendevano copiose insieme al mascara sfatto.

Mi voltai, appoggiai la borsa a terra, e ne tolsi fuori, un pacchetto di fazzolettini, che in seguito aprii, per toglierne uno fuori, e per levarmi il mascara residuo.

Vidi che Jacob mi guardava, con un'espressione mai vista. Era un misto tra odio e.... odio. Ma ovviamente non era rivolta a me, anche perché non gli avevo fatto niente...

Era rivolta piuttosto a Mason, che era ancora dolorante a terra.

-Jacob portami a casa...- gli implorai, e lui mi abbracciò. Notai che era più caldo del solito, sembrava che stesse prendendo fuoco.

-Che hai Jake? - gli chiesi preoccupata.

-Niente... Ora calmati non piangere più per quello lì. - mi consolò come solo lui sapeva fare, l'unico che mi ascoltava per davvero, e forse l'unico che si meritava di essere felice, tra tutti quelli che ancora non lo sono.

Subito dopo mi fece salire sulla sua splendida moto metallizzata, color argento.

-Quindi tuo padre ti ha proibito di baciare il tuo ragazzo? - mi chiese lui ancora abbastanza arrabbiato, con una cupezza nella voce che faceva quasi paura, sembrava stesse per massacrare qualcuno col pensiero.

-Non è stato mio padre, ma io. Secondo me il primo bacio si dovrebbe dare alla persona che ti piace, che ti fa battere il cuore... non so se mi spiego. - accennai io imbarazzata.

-Ti spieghi alla perfezione...- sussurrò lui. ignaro che io l'avessi sentito.

-E Mason? - mi domandò sperando di ottenere informazioni su dove abitava, che gli avrei fornito felicemente, dopo aver svuotato una cassetta intera di gelato al cioccolato, mentre guardavo un film demenziale.

-Niente, era uno dei soliti galletti antipatici, e stupidi, che...- mi bloccai

-Ti piaceva? - in quel momento era la copia perfetta di mio padre, Edward Cullen, il sanguinario. Tipologia di padre: Ossessivo Possessivo; Caratteristiche: Questa carta, da usare in attacco, è super efficace quando ci si vuole vendicare del proprio boyfriend, infatti lui succhia il cervello alle vittime, prevede ogni loro mossa e.... poi le impala.

-Te lo svelerò quando sarà il caso. - e con quello finimmo la conversazione. Anche perché eravamo arrivati a casa. Il mio cuore non smetteva di battere, ero ferma sulla porta come in catalessi, lui mi guardava divertito come se sentisse il rumore sgradevole del mio cuore, stavo facendo la figura dell'idiota, ero un peperone in un campo di zucchine...

Ma lui da perfetto gentiluomo, mi aprì la porta e con garbo mi fece entrare dentro.

-Nessie, ci vediamo dopo, devo prepararmi, e poi devo portare anche mio padre...- esclamò in seguito lui, e mi salutò con un movimento veloce della mano, e cavalcò la moto fino a scomparire tra la nebbia di Forks.

..................................................

-Mamma! - gridai dalla mia camera, lei si catapultò in camera.

-Che c'è Renesmee? - mi chiese accigliata, e indaffarata a truccarsi.

-Non so che mettermi...- sentivo di avere i rossetti alle guance

-Che hai? - mollo i trucchi e la crema per le mani.

-Credo di essere innamorata di qualcuno...- sussurrai a voce bassa.

-Sei innamorata di qualcuno?! E chi è ?!- urlò. Dei passi veloci e rumorosi arrivarono dal piano inferiore.

-Come è che è innamorata di qualcuno?!- mio padre urlava paralizzato, come se gli fosse appena caduta sul piede una roccia gigante da mosaico.

-Mamma abbassa la voce! - le gridai imbarazzatissima

-Chi è che ha un ragazzo?!- la zia Alice spuntò dalla porta con un vestitino corto e nero, tutto ricoperto di brillantini.

-Hai un ragazzo?!!- mio padre aleggiava alterato... incavolato per tutta la stanza, sbatteva i piedi per terra e continuava a ripetersi "cosa ho sbagliato".

-State zitti!!!!!!!!!!!!!- urlò all'improvviso zia Rosalie, con un'irruenza tale da far tremare le pareti. Tutto sommato lei era quella che mi capiva di più, ciò nonostante avevo una gran paura di quando tirava fuori così su due piedi la sua voce.

-Adesso tutti fuori finché Renesmee, non avrà finito di esprimere le sue ansie! - gli spinse tutti fuori una alla volta, così Alice appoggiò il vestito sul letto, e papà la uccise con lo sguardo.

-Tu alla mia bambina non lo fai mettere quello straccio! - le ordinò Edward.

-Non è uno straccio, e poi non è più una bambina! - replicò Alice

-Si che lo è! - gli impose quest'ultimo.

-Fuori!!!!!!!!!!- la zia Rose mi aveva salvato ancora una volta dalla terza guerra mondiale <<in famiglia>>.

Quando furono tutti fuori prese a pettinarmi i capelli, i miei capelli ramati, erano quasi tendenti al rosso, molto più chiari di quelli di mia madre, ma molto più scuri di quelli di mio padre.

-Chi è il fortunato? - mi chiese con discrezione fingendosi disinteressata.

- Mi prometti che non lo dirai a nessuno...- le dissi con tono abbastanza preoccupato

-Sì certo Renesmee...- mi sussurrò

-Mi piace.... Jacob. - abbassai così tanto il tono, che mi preoccupai di non averlo fatto sentire. Ma la sua espressione mi fece pensare tutt'altra cosa.

-Ti piace Jacob!!!!!!- non c'era speranza che almeno un singolo individuo in quella casa non urlasse, sbraitasse, gridasse, piangesse, si scorticasse, punisse, rotolasse, bisticciasse, cantasse, ballasse, fulminasse (con lo sguardo), sbavasse, cadesse, spiaccicasse, sporcasse, bagnasse, rompesse, spezzasse, sgretolasse, morsicasse, tranciasse, distruggesse, eliminasse, saltasse, sfondasse, scivolasse e.... basta?!!!!!

-Cosa!? Ti piace Jacob!!!!!- urlò papà.

-State zitti!!!!- zia Rose fece un passo indietro, coprendosi le orecchie, e papà si defilò immediatamente, sicuramente a dare la bella/brutta notizia alla mamma.

-Scusami Renesmee...- finì il discorso Rosalie, presa dal senso di colpa.

Il mio cuore batteva all'impazzata, non per la festa, tanto ci sarebbero venute tante persone che non conoscevo minimamente....

Ma più tosto all'emozione di intravedere fra tutti quegli invitati, proprio lui, il MIO Jacob...

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