The Rose sensation

By chiavestories

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Che cos'è l'amore? Il dizionario ce lo descrive così: /a·mó·re/ Dedizione appassionata ed esclusiva... More

To you.
A & D
0| Quando i battiti cessano
1| Ramificazioni familiari
2|Morsi dal passato e bellezza catarifrangente
3| Doveri e favori
4| Mancata attività fisica
5| Accoppiata sconvolgente
6| Le bugie hanno le gambe corte
7| Sensazioni non condivise
8| Un'anima rotta resta spezzata
9| Spalle gradevoli per uccelli
10| Scacco matto
11| Versione diversa di uno stesso individuo
12| La lettera dei perdenti
13| Bagno complice
14| Pugni e caos
15| Fuga dal paradiso
16| Ambiente familiare
17| La vera accoppiata sconvolgente
18| Non corro
19| Binomio confuso
20| Ah, si?
21| Caudute scomode ed amichevoli desideri d'omicidio
23| Un'anticonformista senza fotografie
24| L'omicidio dell'innocenza
25| Ally
26| Permaloso
27| Gli effetti di un'effusione scontata
28| Distruzione di massa
29| Ancora di salvezza e mare
30| Tuffo nel perché
31| Sarebbe stato meglio il contrario
32| Ormoni slegati
33| Stessi geni
34| Duplice aiuto
35| Tacos e autostrade
36 | Famiglia Landway
37| Climax discontinuo
38| Torta alla crema
39| Regali
40| Anche se
Epilogo
Ringraziamenti

22| Come ricucire due cuori

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By chiavestories

abbraccio
/ab·bràc·cio/
Dimostrazione d'affetto consistente nell'accogliere o nell'attrarre l'altra
persona fra le proprie braccia.

                            𝙰𝚒𝚕𝚒𝚜 𝙼𝚌𝙳𝚊𝚟𝚒𝚜

Udii Damien avvicinarsi ed il calore che emetteva la sua pelle si espanse sulla mia riscaldandola.

Lo sentii fermarsi a qualche centimetro dal mio corpo.

Ero stata forse troppo avventata a portare avanti una richiesta del genere a Damien? Probabilmente sì. In condizioni normali non lo avrei sicuramente mai fatto...ma il mio cuore tremava come le foglie mosse brutalmente dal temporale. Stavo male. Tanto male, e lui si era presentato lì in un momento sbagliato ma nella tempistica giusta.

Gli stavo dando le spalle, ma la sua titubanza nell'avvicinarsi a me mi fece voltare nella sua direzione per accertarmi che non mi stesse deridendo o avesse intenzione di alzarsi.

Lo trovai con lo sguardo corrucciato e le mani a mezz'aria. Come se non sapesse bene come muoversi; un cucciolo di pantera che osservava il paesaggio pluviale per la prima volta.

Sorrisi e feci uscire dalle labbra la prima frase a cui associai il suo esitante modo di fare, «Damien...» il mio sorriso s'ingrandì per i suoi gesti impacciati, «Hai mai dormito con una ragazza?»

Protese la mano fino a superare il mio corpo ed un sonoro buffetto sul culo mi arrivó fulmineo facendomi quasi spalancare la bocca, dovevo aver oltraggiato il suo ego con la mia domanda.

«Sai com'é, io di solito ci scopo sui letti insieme alle ragazze McDavis, non ci dormo.» asserì scoccando rudemente la lingua nel palato e rigirandosi nel letto non sapendo bene dove mettere le mani.

Risi piano facendolo meccanicamente irritare, «Non è che non ho mai dormito con una ragazza, piccola stronza che non sei altro, sto solo cercando la posizione giusta per evitare di farti sentire il mio cazzo sullo stomaco.» sorrise premuroso.

Si avvicinó di più e provó a cingermi la vita con le mani in una presa possente ma ricca di disagio e scomoda. Ci guardavano negli occhi e l'imbarazzo mescolato al tempestoso silenzio dei nostri volti vicini poggiati sui cuscini mi fece scoppiare a ridere, «Mi giro perché non riesco ad addormentarmi con la tua faccia davanti.» proruppi prima di spostarmi e dargli la schiena costringendolo a staccare le mani dai miei fianchi.

«Una sana visione celestiale di me dovrebbe solo renderti il sonno più piacevole.» ammise fiero lui facendomi scuotere la testa.

Mi allungai stiracchiandomi per spengere la lampada sul comodino e la maglia che indossavo s'incastró fra il materasso strusciando sul letto, alzandosi dalle mie gambe fino ad arrivarmi sopra la vita.

Sentii il corpo di Damien staccarsi completamente dal mio ed indietreggiare di un poco.

«Ma porca di quella puttana.» sentii grugnire Landway dietro di me.

«Indossi solo delle mutande sotto alla maglietta? Davvero? É sleale McDavis, del tutto sleale.» mi fulminó sottecchi.

«E pensa che non ho neanche il reggiseno.» mentii solo per vedergli lo sgomento prendere possesso dei suoi lineamenti.

«Non ci posso credere, non ci voglio credere. Sei impossibile, sei cazzo impossibile.» sbuffó contrariato mentre tentava di riavvicinarsi.

Percepii il corpo bollente di Damien appoggiarsi al mio, ogni parte del suo fisico marmoreo si adagió sulla mia pelle. Il suo petto nudo mi baciava la schiena, i suoi addominali si rilassarono contro la mia zona lombare e le sue mani si posarono sui miei fianchi. Inspirai rabbrividendo...se avesse avvicinato il suo volto alle mie orecchie ed avesse pronunciato una qualsiasi frase, avrei avuto seri problemi a ragionare lucidamente. Ero un fascio di tremori.

Appena mi mossi un istante per stare più comoda, Damien si allontanó di nuovo da me facendomi subito percepire un lieve freddo.

«Non ci siamo McDavis. Già, ho il tuo culo sul cazzo, se decidi di ballarci sopra la macarena non andiamo da nessuna parte.»

«Ma per favore, mi sono spostata solo di un millimetro per stare un po' più comoda.» mi giustificai.

Era un fallo-munito, ragion per cui la sua predisposizione ad essere coglione non mi stupì affatto.

Sbuffai, «Vieni qui. Abbracciami e dormi, imbecille.» proruppi seria.

Il maestoso temporale era solo teatro del nostro battibecco, ed il rumore della pioggia era solo una melodia stonata in sottofondo ai nostri insulti infantili. Mi piaceva l'atmosfera, non era stato piacevole un singolo minuto di pioggia da quando ne avessi memoria.

«Va bene, poi peró non ti lamentare della mia spranga che ti si appoggia sul-....»

«Quanto sei volgare.» lo interruppi sorridendo. «Sei così volgare che a volte non so davvero come risponderti.» ammisi.

«Non devi necessariamente rispondermi, puoi implicare l'uso della tua voce in maniere più utili, come ad esempio gemere il mio nome come hai fatto in Biblio-...»

«Damien!» Sbottai tappandogli la bocca, «Sai tenere un discorso che non sia prettamente sessuale?!»

«Frequento l'Università di economia di Fort Myers Ailis, se non sapessi tenere una conversazione al di fuori delle posizioni in cui vorrei metterti, non sarei più avanti di te con gli esami.» mi fece un occhiolino.

«Di nuovo, hai di nuovo alluso al sesso.» puntualizzai ridendo, era così impossibile parlare di qualsiasi cosa che non fosse quello?

«Non voglio sentirti parlare di sesso, parlami...che ne so...un po' di te, visto che non sei in grado di abbracciarmi perché ti viene duro come ad un tredicenne.»

Le sue iridi brillarono di rabbia e si abbassò per bloccarmi le natiche fra i suoi palmi ed avvicinarvici la faccia. Inspiró insolente e mi diede un morso sul culo.

«Ahia.» proruppi massaggiandomi la chiazza rossa con incisa la forma dei suoi denti.

«Lo faresti venire duro anche ad un neonato di quattro mesi essendo solo in mutande e con una stupida maglietta addosso McDavis, non sono io il problema qua.»

«Adesso passiamo agli insulti?» lo derisi.

«Stai zitta, dimmi solo cosa vuoi sapere.» si arrese incrociando le braccia al petto. «Ma hai solo tre domande a disposizione.» mi puntó il dito contro.

Sorrisi, «Mhh, bene... allora...hai qualche secondo nome?»

Scoppió a ridere, «Hai solo tre domande, di me potrai solo sapere tre cose...e la prima che mi chiedi è se ho un secondo nome?» rise infame.

«Volevo solo saperlo perché in quel caso ti avrei preso per in giro chiamandoti sempre utilizzando quello.» spiegai alzando gli occhi al cielo, di solito i secondi nomi sono brutti ed imbarazzanti.

Non gli avrei posto domande personali o intime...argomenti di quel calibro non dovevano essere forzati. Se mai un giorno avesse voluto parlarmi di cose serie sarei stata ben felice di ascoltarlo, ma di certo non glielo avrei irrispettosamente chiesto adesso mettendolo sicuramente a disagio.

«Che stronza.» ammise sorridendo incrociando le braccia dietro la testa, «Comunque no, non ho nessun secondo nome.»

«Mmh...domanda numero due allora, hai fratelli o sorelle?»

«Nessuno, ho diversi cugini però.»

Decisi quindi di stuzzicarlo sorridendo, «Ah si? E sono carini? Che età hanno?»

«Cardan e April sono gemelli poco più piccoli rispetto a noi. Agathe odia socializzare e Saint suona credendo di diventare famoso quando non sa neanche distinguere un Sol da un Re.»

«Deduco che i tuoi preferiti siano Cardan e April.»

«Lo sono, nonostante vivano in Connecticut ci sentiamo spesso.»

«Hai mai avuto una fidanzata?» mi scappó l'ultima domanda.

Le sue sopracciglia si arcuarono sornione, «Sei gelosa?»

«Oh no, provo solo un po' di tristezza per colei che sarà sicuramente stata tradita almeno un centinaio di volte.» risi divertita.

Un colossale blocco di gelo si schiantó con l'irruenza di un tornado sulla faccia di Damien.

Si scostó, «Non ho mai avuto una ragazza e mai l'avró, ma anche nella remota possibilità di averla in un futuro lontano di certo non ho intenzione di tradirla.» ammise tagliente.

Mi resi conto d'aver accidentalmente scavato in una roccia di rancore represso e scelto un argomento terribile.

Cominciai però a collegare episodi che lo riguardavano rilegando alcuni suoi atteggiamenti a questa frase. Forse si comportava sempre come una merda nei confronti delle ragazze perché una gli aveva spezzato il cuore, o meglio...perché una lo aveva tradito.

Come avevo fatto a non pensarci prima?
Doveva sicuramente essersi innamorato di qualcuna che doveva averlo fatto stare irrimediabilmente male, tanto da ostruirgli la normale visione delle ragazze.

Damien si era allontanato da me ed era teso come la più rigida corda di violino della Chicago symphony Orchestra.

«Non-...non dovresti generalizzare.» sussurrai balbettando piano. Volevo riuscire a parlagli senza farlo ulteriormente adirare.

«Cosa?» i suoi occhi gelidi saettarono verso di me.

«Hai subito pensato che fossi andata a letto con Travis non portando un minimo di rispetto per te. Le tue compagne d'Università sono solo carne in cui infilarsi e non vorrai mai un vero e proprio legame romantico...» mi fermai per osservare come stava prendendo le mie parole e continuai quando vidi il suo volto accigliato ma interessato in ciò che stavo dicendo.

Damien era immobile, come se stesse riflettendo o pensando a come io abbia fatto a notare e capire quelle cose. Il suo sguardo preoccupato m'invoglió solo a continuare perché quello che stavo dicendo stava coerentemente rispondendo alla realtà.

«...Quindi, pensi subito che le ragazze siano sempre pronte a farti male alle spalle, motivo per cui non hai mai avuto neanche una fidan-...» m'interruppi a causa del suo sguardo freddo.

Damien respirava così piano che temevo fosse morto, e di sicuro lo avrei pensato con certezza se non avesse avuto gli occhi aperti.

«Punto numero uno.» serró la mascella, «Non pronunciarti su cose che non sai. E punto numero due: non impicciarti delle mie cose, nella mia vita e nel mio passato.» mi fulminó spezzandomi il fiato.

Si alzó dal letto e capii d'averlo turbato, «Se avessi saputo che ti sei sentito tradito da me e da Travis quando ci hai visto uscire da quello sgabuzzino avrei saputo come reagire. Ti avrei parlato e convinto della verità. Mi sarei messa ferma un'ora e ti avrei spiegato tutto per eliminarti quell'idea dalla testa.»

«E perché faresti una cosa del genere?» balenó guardandomi male dal centro della stanza.

Balbettai titubante presa alla sprovvista dal suo tono glaciale, «Perché siam-siamo...amici no? Quest'anno insomma, ci siamo avvicinat-»

«Ci reputi amici solo perché ci siamo baciati? Dovrei essere il migliore amico di mezza facoltà allora.»

Ferito.
Damien era un animale ferito.
Uno di quelli sanguinanti che barcollava nel fango alla ricerca di un riparo sicuro.

E cosa fa un animale quando é ferito? Attacca.

Non so se credeva davvero in quello che diceva, ma non avrei buttato ulteriormente benzina sul già divampante fuoco. Mi aveva fatto male con quelle parole, ed anche se litigavamo spesso non schifavo davvero la sua presenza.

Ero ferita, ma non gli avrei urlato contro quanto mi avessero delusa le sue parole...ero venuta a conoscenza di una verità troppo spiacevole per essere egoista e pensare solo a me ed all'impatto del suo discorso. Attribuii la sua frase al suo meccanismo d'auto difesa.

Mi alzai dal letto e sentii i suoi occhi fissi su di me. Lo raggiunsi fino a posizionarmi in piedi di fronte a lui e lo abbracciai, esattamente come fanno i bambini, a braccia aperte e delicati.

Il modo in cui reagiva alle cose mi rattristava e non avevo le parole giuste da dirgli, avvolgergli le mani intorno ai fianchi ed appoggiargli la testa sul petto mi sembrava l'unica cosa corretta da fare.

Damien inspiró e tentó di sottrarsi,«Non mi piacciono gli abbracci.» elargì serio, a disagio. Di nuovo, non sapeva dove mettere le mani per ricambiare.

Ma aveva una famiglia che l'aveva mai abbracciato? Una mamma o un papà?

«È perché nessuno te ne ha mai dati. Devi solo abituartici.»

Landway boccheggiò alle mie parole, trepidante. Probabilmente gli stavo sbattendo in faccia così tante verità tutte insieme da sconvolgergli l'esistenza.

Stavo per staccarmi immaginandomelo con le mani a mezz'aria. Ma poi le sentii...le sue muscolose braccia si tesero ed aprirono per ricambiare l'abbraccio inglobandomi nella sua pelle nuda e caldissima. Adagió la testa sopra la mia ed incroció le braccia dietro la mia schiena appiccicandomi a lui. Non era un abbraccio da discoteca con le mani sui fianchi e non era uno di quelli rapidi e frettolosi...era un abbraccio vero, uno di quelli che ti s'infiltrava nel cuore.

Damien scostó la testa ed io alzai la mia per guardarlo, un insieme d'emozioni gli stavano divorando le pupille. Non sapevo cosa stesse provando di preciso, vedevo tanti sentimenti pugnalarsi e ballare insieme da non riuscire a capire se stesse bene o male.

La sua mano si mosse e prese ad accarezzarmi la guancia piano, come se fossi una pregiata urna Ottocentesca che rischiava di frantumarsi. Non ero io quella che stava crollando peró, i suoi occhi parlavano chiaro.

Avevamo le labbra vicine e ci stavamo respirando addosso, «È irritante.» ammise sussurrando.

«Cosa è irritante?»

«Il fatto che io non parli ma tu capisca lo stesso.»

Per un istante, per un misero, fulmineo e breve istante...credetti quasi che volesse baciarmi. Si era avvicinato così tanto a me ed era così preso dalle mie labbra che stavo per socchiudere gli occhi, quando lui invece con un rapido scatto sciolse l'abbraccio e si allontanó.

«Vieni, torniamo a letto.» disse calmo prima di camminare verso il materasso e sdraiarvisi sopra.

Era una visione il suo fisico seminudo illuminato dalla soffusa luce della stanza, ma mi sforzai a porci la minima attenzione.

Mi misi sotto le coperte dall'altra parte del letto dandogli le spalle e chiusi gli occhi, il temporale era molto meno chiassoso rispetto a qualche ora fa ed io ne ero terribilmente felice. Avrei potuto addormentarmi finalmente.

Non pretendevo che Damien dicesse o facesse qualcosa, probabilmente avevo aperto uno dei suoi vasi di Pandora.

Stavo male io ed adesso avevo fatto stare male anche lui. Non era giusto. Stavo per alzarmi e dirgli che avrei dormito sul divano per levarmi di torno quando sentii il letto cigolare ed un braccio possente mi prese da dietro chiudendomi in un abbraccio.

Mi ci volle poco per entrare nel dormiveglia, il calore dell'ambiente era così confortevole che mi rilassai tanto da addormentarmi quasi subito. Un'ultima cosa la sentii però, un piccolo, morbido e tenero bacio mi arrivó sulla tempia...ed io, per la prima volta dopo dieci anni, mi addormentai mentre fuori pioveva col sorriso.

—————————-🤍——————-
UNA TEMPESTA DI AMORE ODIO IMMENSA IN QUESTO CAPITOLO MAMMA MIA

Vi è piaciuto? ✨

Io amo il fatto che quella che stesse male fosse lei, ma decide di mettere da parte tutto per lui😭 e poi tranquille, quando Damien scoprirà la verità sui genitori di lei, collegherà tutto e starà così tanto male da volersi scuoiare vivo👍🏽😀

[🖤] Nei prossimi capitoli conosceremo Damien a fondo, preparate i fazzoletti.

💜Come state amori miei? Come avete festeggiato la fine della scuola?

Se avete la sessione universitaria o gli esami vi faccio i miei più grandi in bocca al lupo🍀 , e colgo l'occasione per dirvi che aggiorneró la prossima volta fra veramente tantissimo. Forse fra due/3 settimane e non sapete quanto mi dispiaccia. Voglio dedicarmi tanto a questa storia ma adesso ho una quindicina di giorni di fuoco in cui ho gli scritti della maturità, gli orali e l'esame della patente. Tutto in giorni troppi ravvicinati😭😭😭.

Buone vacanze estive amori miei! Divertitevi tanto, mangiate tanti gelati, andate in piscina ed al mare e fate tutto quello che vi va di fare...vivete!🤍

Alla prossima! Ig: @chenoialeggere, per qualsiasi dubbio o anche solo per parlarmi❤️

Vostra,
Chia.

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una storia sulla ship migliore di questa edizione, sarah x liljolie. non credo abbia bisogno di una descrizione, le conoscete fin troppo bene