Sick attraction 1

By Sofiacuofano

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ATTENZIONE: SONO PRESENTI SCENE DI SESSO ESPLICITO! Lei sorride nonostante la vita sembra averle voltato le s... More

PROLOGO
CAPITOLO 1
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
CAPITOLO 6
CAPITOLO 7
CAPITOLO 8
CAPITOLO 9
CAPITOLO 10
CAPITOLO 11
CAPITOLO 12
CAPITOLO 13
CAPITOLO 14
CAPITOLO 15
CAPITOLO 16
CAPITOLO 17
CAPITOLO 18
CAPITOLO 19
CAPITOLO 20
CAPITOLO 21
CAPITOLO 22
CAPITOLO 23
CAPITOLO 24
CAPITOLO 25
CAPITOLO 26
CAPITOLO 27
CAPITOLO 28
CAPITOLO 29
CAPITOLO 30
CAPITOLO 31
CAPITOLO 32
CAPITOLO 33
CAPITOLO 34
CAPITOLO 35
CAPITOLO 36
CAPITOLO 37
CAPITOLO 39
CAPITOLO 40
CAPITOLO 41
CAPITOLO 42
CAPITOLO 43
CAPITOLO 44
CAPITOLO 45
CAPITOLO 46
CAPITOLO 47
CAPITOLO 48
CAPITOLO 49
CAPITOLO 50
CAPITOLO 51
CAPITOLO 52
CAPITOLO 53
RINGRAZIAMENTI
AVVISO
AVVISO

CAPITOLO 38

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By Sofiacuofano


ISABELLE

Avete presente quell'istante della vostra vita in cui vi passa tutta la vita davanti agli occhi e vi accorgete che prima di quel momento era tutto una beata merda? Ecco, in questo momento io ho appena rivisto il mio passato in passarmi davanti agli occhi in trenta secondi e mi sono resa conto che ha fatto seriamente schifo, e ad aggiungere letame su letame dopo la perdita dei miei fu anche la persona che ho ora davanti a me con un mazzo di rose in mano e dei cioccolatini presi sicuramente al discount dietro l'angolo.

Come sè non avessi più la capacità di parlare rimango imbambolata senza fiatare a guardarlo dalla testa ai piedi come sè volessi appurare da me che tutto ciò stia seriamente succedendo e non sia una visione, ma ne ho la conferma quando senza nemmeno aspettare che io ricambi il suo saluto mi avvolge le braccia intorno alla vita e mi solleva in un abbraccio come sè fossimo amici di lunga data che non si vedono da tanto; io non faccio nulla anzi probabilmente in questo momento sembro un cubetto di ghiaccio al Polo-nord, gelato e immobile. <<Piccola mi sei mancata un sacco.>> Sè prima ero un cubo di ghiaccio, quando mi passa le cose che aveva in mano per prendermi il viso e baciarmi divento direttamente una pietra, ma che cazzo sta facendo!? Mi stacco immediatamente, ancora prima di subito e non ho nemmeno il coraggio di voltarmi verso la tavola dove sono seduti i miei amici che sicuramente stanno guardando la scena scioccati quanto me, quando sento un tonfo sicuramente scaturito da un pugno scagliato da tutti noi sappiamo chi, che sta assistendo alla scena insieme agli altri. <<T-Tom che ci fai qui?>> Tom Jefferson nonchè mio unico fidanzato prima di Miller ovviamente, lui fu la mia prima eccezione alla mia vita libertina, mi spiego meglio, io sono sempre stata una ragazza che non si è mai fatta problemi ad andare con più ragazzi per una notte e via, mi sono sempre divertita senza privarmi di nulla, ma quando conobbi lui provai a cambiare, provai a dare una possibilità ad un'ipotetica relazione e così ci mettemmo insieme. Questa cosa tra di noi durò ben cinque anni, un lasso di tempo estremamente lungo sè calcoliamo che prima non passavo del tempo con un solo ragazzo per più di un'ora, ma con lui avevo creato un bel feeling, mi faceva ridere ed era bravo a letto anche sè nei modi era un po' appiccicoso, con lui soprannomi come "piccola" o "caramellina" o altre centinaia di cose imbarazzanti erano all'ordine del giorno, ma sorvolavo su questo particolare perchè con lui stavo bene. Probabilmente era l'unica persona che credevo mi volesse bene al di fuori delle mie amiche dopo la morte dei miei genitori, e forse fu proprio questo a fregarmi, mi attaccai al fatto che mi faceva sentire bene e per qualche istante smettevo di star male; non posso dire di averlo amato perchè direi un'enorme eresia, io per lui non provai mai un sentimento tanto profondo, non sentii mai quei brividi che sento ora anche solo ad uno sguardo fugace di Damon, ma stavamo bene insieme o almeno così credevo fino a quando un giorno non lo sorpresi a tradirmi quando mi presentai a casa sua per fargli una sorpresa e lo ritrovai avvinghiato nel suo letto ad una biondina, forse è per questo che sopporto poco le biondine.

Non nascondo che soffrii molto per questa cosa e non perchè lo amassi ma perchè sentivo come sè mi avessero sottratto quell'unica possibilità di sentirmi bene, mi sentii abbandonata persino da me stessa ma nemmeno in quella circostanza piansi, non versai una lacrima; cercò di farsi perdonare ma chiusi definitivamente ciò che c'era tra di noi e lui sembrò farsene una ragione.

<<Cole mi ha detto che stavi attraversando un brutto momento e ho pensato di venirti a trovare.>> Lancio un'occhiata al mio amico che in tutto ciò probabilmente vorrebbe sotterrarsi o scomparire, forse un po' per l'imbarazzo o forse per lo sguardo omicida che gli sta rivolgendo Miller in questo momento; lui e Cole erano amici d'infanzia, infatti conobbi Tom tramite lui quando andammo tutti insieme, e con tutti insieme intendo anche Max e le ragazze, a casa dei genitori di Cole per Natale a Londra, quando ci lasciammo loro due rimasero in buoni rapporti e ogni tanto sapevo che si sentivano ancora ma non pensavo che il biondino gli parlasse di me. Come sè si fosse appena accorto della presenza delle sette persone alle mie spalle sfoggia un sorriso educato e gentile ai miei amici avvicinandosi per salutarli, lanciandomi un occhiata sconcertata le ragazze mi domandano con gli occhi di come agire sè salutarlo o meno ed io alzo le spalle non sapendo nemmeno io cosa sta succedendo. Il primo ad alzarsi e a smorzare un po' la tensione è appunto Cole seguito da Max che lo salutano con una pacca sulla spalla in un movimento un po' meccanico, successivamente Tom passa a salutare le mie amiche con un abbraccio ma quando è il turno di Martina lei non la prende molto bene questa sua iniziativa. <<Levami le mani di dosso Tim.>> Loro due non hanno mai avuto un buon rapporto, di sono sempre odiati dalla prima volta in cui si sono visti probabilmente per via dei loro caratteri tanto diversi, fatto sta però che comunque Tom ha cercato in qualche modo di aver un rapporto tranquillo con lei ma Tina lo ha sempre tenuto a debita distanza, a maggior ragione quando ha scoperto del tradimento; assecondandola il ragazzo si scosta e finisce per voltarsi verso i due volti a lui nuovi, con la sua solita educazione Travis si alza per stringergli la mano, mentre il moro rimane seduto e quando Tom gli porge una mano per presentarsi gli regala solo un cenno con il capo, allora entro in gioco io per fare le presentazioni. <<Tom loro sono Travis e Damon, miei a-amici.>> A quelle ultime parole Miller si irrigidisce stringendo nella mano il tovagliolo talmente forte che sè quel povero oggetto in un mondo parallelo potesse respirare ora sarebbe già stecchito da ore.<<Ragazzi lui invece è Tom, il mio ex ragazzo.>> Sul volto del rosso appare un'espressione sorpresa come sè con questa mia rivelazione fosse finalmente riuscito ad attaccare tutti i pezzi che formano il suo puzzle mentale, sono consapevole che questa situazione stia toccando picchi d'imbarazzo fuori dal comune ma il silenzio che sussegue questa mia presentazione è a dir poco soffocante; come fosse a casa sua il ragazzo si siede a tavola proprio di fronte a Miller che continua a incendiarlo con gli occhi, è incazzato nero, lo sento e non posso biasimarlo, ora che li ho entrambi davanti mi rendo conto di quanto siano diversi: Damon è virile, possente, capelli corvino costantemente scompigliati ma nel suo casino perfettamente preciso, il viso squadrato e perfetto come fosse stato disegnato da un pittore, occhi neri e carattere difficile e scontroso; Tom invece è più magrolino ma dal finsico comuqnue prestate, capelli castani sistemati alla perfezione in un ciuffo, lineamenti più morbidi e un carattere più bonario e allegro, completamente gli antipodi. Cercando di salvare la situazione Max, Marisol e Sofia iniziano in qualche modo in dialogo con lui che fregandosene degli altri inizia a mangiare la pizza che ormai sarà gelida proprio come me. <<Scusate in secondo ma Damon e Cole, avrei bisogno di parlarvi un attimo.>> I due si alzano in contemporanea e stessa cosa fanno anche Travis e Martina che non avevo interpellato ma che ci seguono comunque in cucina, meglio, almeno sè il moro inizia a spaccare qualcosa almeno Trav lo blocca; con lo sguardo basso da cane bastonato e da colpevole Cole si siede ad uno degli sgabelli della cucina insieme al rosso e alla fidanzata mente Miller rimane in piedi appoggiato con le mani alla penisola in marmo senza fiatare una parola. <<Si può sapere cosa ci fa qui?>> Sbotto sottovoce, per non farmi sentire dal mio ex fidanzato nell'altra stanza, contro il mio amico che in tutto ciò è consapevole di aver fatto un enorme stronzata. <<Non ne ho idea, ogni volta che mi chiama mi chiede di te e l'ultima volta che mi ha chiamato voi due avevate litigato ed io gli ho solo detto che non era proprio un bel periodo per te, ma non sapevo che sarebbe venuto da Londra qui a Miami.>> In effetti e da malati mentali fare una cosa del genere per la tua vecchia ragazza con il quale hai chiuso da più di due anni, saranno settemila chilometri che equivalgono a nove ore e qualcosa di viaggio, una cosa simile è praticamente da idioti senza cervello; guardo Damon che annuisce incorporando le parole del biondino stringendo sempre di più i pugni, non è mai stato bravo a mentire Cole ma sinceramente non pensavo che sarebbe andato a dire al mio ex che stavo attraversando un brutto momento, almeno ha avuto la lucidità di non dirgli anche per colpa di chi perchè a quel punto la situazione sarebbe completamente implosa. Capendo la situazione il biondino sguscia via uscendo dalla cucina in cui un silenzio teso ha riempito interamente l'aria, fino a quando Trav non scoppia a ridere, almeno uno di noi la prende con filosofia. <<Cazzo che situazione, qualcuno qui è tornato per riprendersi la compagna.>> Di scatto Miller afferra un mestolo e glielo scaglia contro ma fortunatamente il cugino lo schiva ridendo, in effetti è divertente la versione di Damon geloso ma non dico nulla o qui finisce male, faccio cenno alla mia migliore amica di porta via il suo ragazzo e lei annuisce spingendo fuori Travis e chiudendo la porta della cucina per darci un po' di privacy. Ecco arrivato il momento che più temevo.

Faccio un sospiro avvicinandomi a Damon ma quando faccio per toccarlo si scosta immediatamente.

<<Non mi hai mai detto di quel coglione.>> Eccolo che incomincia, stiamo insieme da due settimane ed ormai Tom l'avevo completamente cancellato dalla testa da tempo immemore, non ho mai pensato di parlargliene perchè non ho mai pensato a Tom principalmente, è questo il punto.

<<Non ci ho pensato è stato una storia passata.>> Sbuffa passandosi le mani sul viso per riprendere la calma ed io ne approfitto per avvicinarmi, così lesta e furtiva avvolgo le braccia intorno al suo torace poggiando il mento sul suo petto con un sorrisetto angelico, non sa incazzarsi con me quando sorrido.

<<Quel bacio non mi è sembrato molto "passato".>> Ringhia ancora infastidito scimmiottando le mie parole ed io sogghigno divertita da questo suo comportamento infantile, è proprio un bambinone quando fa così. <<Non gli ho dato nemmeno peso quindi non dargliene neppure tu.>> Mormoro facendogli gli occhioni irresistibili a cui nessuno riesce mai a non cedere ed infatti ci casca anche lui, sbuffa alzando gli occhi al cielo esasperato per poi prendermi il viso e unire le nostre bocche in un bacio passionale e deciso che mi fa sentir come sempre quel brivido di piacere lungo la schiena che solo con lui sento.

<<Va bene, ma devi avere solo il mio sapore in bocca.>> Soffia sulle mie labbra ed un sorriso trionfante subito le increspa, non lo ammetterà mai ma è geloso e anche tanto, e per quanto mi possa piacere certe volte esagera; rimaniamo qualche secondo così, a guardarci cercando di captare qualcosa l'uno nelle iridi dell'altro ma alla fine le sue iridi notturne si scuriscono un'altra volta come sè gli fosse passata qualcosa per la mente.

<<Ora vai di là e gli dici che sè ne può tornare a Londra perchè sei fidanzata e sè ti si avvicina gli stacco il cazzo e glielo infilo in gola.>> Mi volta di spalle e inizia a spingermi verso la sala da pranzo dove stanno cenando ma io mi fermo prima di varcare la porta, come posso dirglielo così, di punto in bianco me ne esco dicendo: "Ah Tom comunque sono fidanzata e inutile che ci ritenti." Sembrerei una stronza, non che mi sia mai fatta problemi ad esserlo ma mi dispiacerebbe, ha comunque fatto parte del mio passato.

<<Ma pover->> <<O lo fai tu o lo faccio io con un batticarne.>> Sbuffo irritata annuendo e alla fine torniamo a tavola dove i ragazzi chiacchierano e ridono come sè niente fosse, tutti tranne Martina e Travis, lei sta palesemente cuocendo il mio ex fidanzato con lo sguardo mentre il rosso cerca di tenerla ferma per convincerla a non assalirlo con un coltello, me ne basta già uno che lo vuole morto, ci manca solo che ci si metta anche lei. Ci sediamo a tavola e visto che il mio posto era quello dove ora è seduto lui, Miller ne approfitta e mi tira facendomi sedere sulle sue gambe, avevamo concordato che prima glielo avrei detto, sta facendo come al solito di testa sua; cerco di alzarmi ma mi blocca stringendomi le cosce con le mani e alla fine mi arrendo rimanendo seduta su di lui, gesto che ovviamente fa insospettire Tom ma che non dice niente continuando a sorridere fintamente tranquillo. <<Per quanto tempo rimarrai qui a Miami?>> Gli chiedo smorzando la tensione e ricevendo uno schiaffo nascosto sulla coscia da Miller come sè volesse dirmi di smettere di temporeggiare o finisce male, ma non posso sganciare così la bomba, prima devo tastare il terreno, magari non è nemmeno venuto per me e lo stiamo mettendo in croce prima del dovuto.

<<Piccola penso una settimana, e proprio per questo non mi andrebbe di sprecare soldi per un hotel per sette giorni, infatti volevo chiederti sè potevo stare qui, così almeno passiamo più tempo insieme.>> Sé in questo momento non avessi la sensibilità alla coscia forse ridere di questa situazione, ma purtroppo ce l'ho e in questo momento le mani del moro mi stanno stringendo talmente forte da farmi quasi male, mi sta usando in pratica come sfogo peccato che mi stia facendo male, gli prendo le mani tra le mie alleviando il dolore alla gamba, peccato che passa a stritolarmi quelle fino a quando non gli tiro un calcio nello stinco.

<<Emh, Tom, forse dovresti sapere che->> <<Ma certo, rimani.>> Ci voltiamo tutti verso Sofia e penso che sè non gli stessi tenendo le mani Damon l'avrebbe già appesa al muro con il coltello, capisco che comunque gli stia simpatico ma questa casa non è un albergo, prima Will e ora lui, cosa ci ho scritto in fronte: "alloggio gratis per tutti gli sprovveduti che si fanno settemila chilometri come dei beati minchioni rimanendo senza casa"??? Purtroppo però come decisi io per Will, essendo anche casa di Sofia e di Marisol, sono libere di decidere chi ospitare ed io non posso obbiettare. <<Perfetto dopo prendo le valigie dalla macchina.>>

Non ho nemmeno il coraggio di incrociare lo sguardo del mio ragazzo anche perchè sicuramente mi stara incendiando con quei suoi carboni ardenti, "Il mio ragazzo" devo ancora metabolizzare questa cosa.

La cena prosegue e anche sè ogni tanto calano dei silenzi imbarazzanti fortunatamente la serata arriva ad una fine dopo che ovviamente ho deliziato tutti con la mia torta magnifica, sono davvero brava come cuoca, è piaciuta persino a quel dietologo di Miller che di nascosto se n'è mangiato due fette, spero solo che stando con me non perda quel bel muro di cemento che ha al posto degli addominali.

Quando arriva il momento fatidico di salutare la mia migliore amica sento gli occhi pizzicare ma non piango, anzi sorrido vedendola finalmente spiccare il volo, ha trovato chi la completa ed io sono felice per lei, ci stringiamo forte in un abbraccio e la sento singhiozzare emozionata, continueremo a vederci tutti i giorni ovviamente ma non sarà la stessa cosa di convivere giorno per giorno; successe anche quando ci dovemmo dividere per andare al college, continuammo a vederci tramite skype ma non era lo stesso, cresce insieme e poi dividerci, è come sè due sorelle arrivate ad un certo punto prendessero due strade diverse, continueranno a starsi accanto ma alla fine dovranno pur vivere due vite separate. In ogni caso la sua stanza rimarrà per sempre sua, non la toccheremo o occuperemo, in caso dovesse mai tornare e spero di no perchè vorrebbe dire che hanno litigato, quella stanza sarà lì pronta ad accoglierla. Saluto anche il mio amico e dopo qualche avvertimento stringo anche lui in un forte abbraccio, mi fido ciecamente di questo ragazzo e so che la tratterà come merita, lui è la sua persona.

<<Pensi che dureranno Travis e Martina?>> Siamo nel mio letto e stranamente ancora non abbiamo fatto nulla, siamo solo qui, stesi sul mio letto in intimo con la sole luce della luna che filtra dalla finestra, io sdraiata in mezzo alle sue gambe con la schiena appiccicata al suo torace mentre lui mi sfiora i capelli pensieroso; il fatto che il mio ex sia nella stanza accanto a dormire non lo tranquillizza per niente ed infatti è più teso del solito, già è molto irascibile di suo, ora alla minima parola sbagliata potrebbe letteralmente esplodere. <<Sì.>> Risponde distratto ed io sbuffo spazientita, è tutta la sera che mi risponde solo "sì" e "no" e scusate ma sono un po' stanca, non può godersi questo momento di quiete? Ne viviamo già pochi per via dei nostri caratteri testardi e sè spezziamo anche quei pochi che ci restano allora che senso ha tutto ciò? Mi giro verso di lui mettendomi a sedere a gambe incrociate pronta a parlare, cosa che intuisce e allora si tira su mettendosi anche lui seduto. <<Smettila di fare così.>> Non lo sopporto quando fa il broncio come i bambini, a volte è anche divertente ma ora sta durando anche fin troppo, non è colpa mia sè Tom è rimasto qui e non può prendersela con me. <<C'è il tuo ex nella stanza accanto e probabilmente sè non fossi qui si sarebbe introdotto in camera tua senza il minimo problema, e tu mi dici di smetterla?!>> Sbotta iracondo ed io sbuffo alzandomi dal letto, non volevo litigare ma alla fine concludiamo sempre per farlo, parla come sè io non avessi il cervello, come sè, nel caso in cui non ci fosse stato lui, io avrei sicuramente lasciato entrare Tom in camera mia, ha seriamente così poca considerazione di me? <<Ma ti senti? Non sono cretina, e sicuramente sono abbastanza intelligente da poter decidere con chi stare o meno ma a quanto pare la pensiamo in modo diverso.>> Ride sarcastico passandosi le mani tra i capelli come sè avessi detto l'eresia del secolo, mi tratta come sè fossi un oggetto, un qualcosa di inanimato che tutti possono passarsi di mano in mano e sinceramente non mi sta per niente bene. <<Sé fossi stata intelligente lo avresti cacciato di qui ma probabilmente ti fa anche piacere la sua presenza.>> Ma cos'è, la sagra delle cazzate? Sente quello che sta sparando o parla senza connettere bocca e cervello? In pratica mi sta dando della stupida, dell'imbecille che non sa decidere nulla in vita sua, che non sa prendere una posizione ma non glielo permetto, non l'ho mai permesso a nessuno. <<Sè pensi di poter dire stronzate solo perchè stiamo insieme ti sbagli, non ti permetto di darmi della stupida! E sè hai questa bassa considerazione di me puoi anche andare a farti fottere.>> Sbraito incollerita e priva di pazienza puntandogli un dito contro sotto il suo sguardo furioso, si alza sovrastandomi con la sua altezza ma non indietreggio, sono talmente incazzata che sè dice qualcosa di sbagliato gli tiro contro la lampada. <<Te ne fotti di quello che ti dico e poi fai la vittima? Vattene tu a fanculo Isabelle.>> La situazione sta degenerando, non sa più che cavolo sta dicendo e spero per lui che non sia serio perchè sono arrivata al limite, non lo sopporto quando fa così e non gli permetto di parlarmi come fossi una feccia umana. <<La vittima? Mi urli contro prendendotela con me per qualcosa di cui non c'entro, hai così paura che io possa tornare da lui? Allora forse non mi conosci per niente nemmeno tu!>>

Lo spintono e lui risponde spingendomi a sua volta più forte facendomi finire con la schiena contro il muro, dice tanto che sono io a non conoscerlo ma sè non capisce che io sono innamorata di lui e non di quel coglione nell'altra stanza allora non ho nient'altro da dirgli.

<<Sei la prima fottuta cosa bella che mi capita nella vita e scusa sè l'amara convinzione che puoi avere di meglio mi sta soffocando!>> Il mio cuore perde un battito a quella velata dichiarazione che mi scaglia contro da un soffio dal mio viso, respiriamo ansimanti entrambi accesi dalla rabbia che a poco a poco tramuta in desiderio carnale, ci perdiamo l'uno nello sguardo dell'altra e la tensione sessuale che aleggia nella stanza probabilmente si potrebbe tagliare con un coltello; siamo praticamente appiccicati, il suo respiro caldo si scontra con le mie labbra ed io sento una voglia irrefrenabile di averlo, ancora e ancora, fino a distruggerci a vicenda. <<Baciami.>> Ringhio contro la sua bocca spinta dalla libidine che entra in circolo nel mio corpo e lui non sè lo fa ripetere un'altra volta incastrando subito le nostre bocche, è un bacio ricolmo di passione e rabbia repressa, l'ira e l'odio che ci scagliamo contro ogni volta che litighiamo alla fine sfocia in desiderio sporco e carnale, in una sete di piacere che saziamo solo bevendo l'essenza dell'altro e a noi va bene così perchè quando ci basta questo, poterci sentire, per star bene veramente.

Mi spinge sul letto posizionandosi tra le mie gambe iniziando a baciarmi il collo con insistenza, mentre con la mano sposta il tessuto delle mie mutandine trovando bagnata per lui, latra roco contro il mio collo compiaciuto di questa cosa e togliendomi il fiato affonda dentro di me due dita iniziando a muoverle con movimenti calcolati ed esperti; gemo muovendo il bacino contro la sua mano per averne di più, sono dipendente dal suo tocco, è un'ossessione pura e semplice di cui non riesco a fare a meno. Ingoio un ansimo portandomi la mano alla bocca ma me la toglie immediatamente.

<<Gemi...gemi forte, quel bastardo deve sentire a chi appartieni.>>

 E lo faccio, inconsapevolmente mi sfugge un ansimo di lussuria vergognoso e quando aumenta la velocità delle dita mi aggrappo alle lenzuola come sè da un momento all'altro potessi crollare in una voragine di piacere.

<<D-Damon.>> D'un tratto quando sto per toccare l'apice del piacere tira via la mano e non ho nemmeno il tempo di protestare che affonda dentro di me riempiendomi completamente, un urlo estasiato scappa dalle mie labbra e questo non fa altro che accrescere il suo desiderio, infatti inizia ad assestare stoccate decise esce del tutto da me per poi affondare completamente sfacciato e deciso. <<Sei uno stronzo.>> Gemo contro la sua bocca ed una risata roca e baritonale risuona su quelle labbra gonfie e bagnate di crepuscolo.

<<Già, e tu ami questo stronzo.>>  


SPAZIO AUTRICE:

Ecco a voi il tanto atteso capitolo 38, a quanto pare dietro la porta si celava l'ex ragazzo di Isa, Tom. Per quelle di voi più attente e dalla memoria forte, probabilmente si ricorderanno che già nel primo capitolo accennai nella storia di lui, ma senza dargli troppo peso, sè non ricordate vi consiglierei di andare a ricontrollare ahahahah.

In ogni caso a quanto pare le cose iniziano a farsi più complicate, il nuovo arrivato sembra deciso a riprendersi Isa anche dopo che l'ha tradita più di due anni fa e a Damon tutto ciò non va molto a genio; la nostra coppia preferita infatti sta iniziando già a dare i numeri, e ragazze ahimè mi tocca dirvi che non sarà la prima e nemmeno l'ultima delle litigate che faranno sempre per colpa di Tom, anzi questa era solo la prima di una lunga serie, e cene saranno anche di peggiori.

In ogni caso se la storia vi è piaciuta, se vi va potete lasciare una stellina e scrivermi un bel commento, vi ringrazio per la lettura e al prossimo capitolo.

Ciauuuu <3

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