Vorrei solo starti accanto. (...

By Umi_Yume

95.4K 5.6K 3.2K

➡️ CONCLUSA ⬅️ ⚠️ATTENZIONE CONTENUTO YAOI (boyxboy). In questa storia sono presenti scene R18⚠️ -Daniel, un... More

1- Il Trasloco
2- Il teschio con la rosa.
3-Incantesimo
4- Sorriso.
5- Abilità.
5.5-Incompatibili.
6- Io non ti odio.
7- Le persone non sono tutte uguali.
8- Inspiegabile.
EXTRA.
9- Mr. Crush
10- Immune.
11- Calma.
11.5- Strano.
12- Vigilia di Natale.
13- Otto anni fa.
14- Capodanno.
15- Dimenticalo.
16- Semplicemente io.
16.5- Fanculo Daniel.
17- Punizione.
18- Mamma.
19- Dolcezza.
20- È tutta colpa tua.
21- Importante.
22- Solo lui.
23-Niente più segreti.
24- Sospesi.
25- Lavorare insieme.
25.5- Cambiato.
26- Il peso del giudizio degli altri.
27- Rimani qui con me.
28- Debole.
29- Legame.
30- Carlotta.
31- Qualcosa che ti turba.
32- La mia forza.
33- Il giorno della mostra scientifica.
34- Il giorno della mostra scientifica (seconda parte).
35- Danny.
36-Voglio solo che tu rimanga con me per sempre.
37- Non cambierà mai.
37.5- Pericoloso.
38- Ignorato.
39-"Lasciami Stare"
40- Un'altra rissa.
41- Una scena programmata.
42- Litigio.
43- Sospensione.
EXTRA 2- Nuovi Disegni ❤
44- BROKEN.
44.0- COLORS.
45- Vuoto.
46- Non innamorarti di me.
46.5- La cosa migliore.
47- Compleanno (prima parte)
47.5- Troppo tardi.
48- Compleanno (seconda parte)
49- Compleanno (terza parte)
50- Di nuovo insieme.
51- Piacevole.
52- Chiedere scusa.
53- Un nuovo inizio.
54- Volevo solo farmi notare da te.
56- Vorrei solo starti accanto
Ringraziamenti e Nuovi progetti!

55- Decisione Giusta.

1.1K 63 57
By Umi_Yume

Oggi è uno di quei giorni in cui non riesco proprio a rimanere concentrato sulla lezione.
Generalmente non è così, cerco sempre di prendere appunti il meglio possibile, per poi sistemarli meglio a casa con calma, ma oggi il mio cervello non ne vuole proprio sapere.
Il professore di storia continua la sua lezione su Carlo Magno gesticolando e segnando sulla lavagna le date e le parole chiave da ricordare, mentre io continuo a disegnare cerchi concentrici sul foglio a quadretti del quaderno.

Non riesco a concentrarmi...

Alzo la testa dal quaderno ed emetto poi un sonoro sospiro.

Siamo solo alla seconda ora...
Non posso rimanere in questo stato tutto il giorno...

Sposto lentamente lo sguardo alla mia destra, verso il banco ancora vuoto di Riccardo e sul mio volto si forma spontaneamente un'espressione triste.

Rick mi manca...

Dall'ultima volta che sono andato a casa sua per dargli sostegno durante il suo chiarimento con suo zio, io e Riccardo non ci siamo più visti.
Ovviamente, abbiamo continuato a sentirci attraverso messaggio e attraverso videochiamata su whatsapp ma non è proprio la stessa cosa.
Purtroppo in questi giorni o per una cosa o per l'altra non siamo ancora riusciti a vederci e ovviamente ora Riccardo mi manca molto.

Non possiamo nemmeno vederci a scuola fin quando la preside non avrà preso una decisione sulla sua sospensione...

Emetto nuovamente un sonoro sospiro e riporto lentamente lo sguardo sul mio quaderno scribacchiato.
In sottofondo, la voce del professore continua ad echeggiare per la classe.

Lucas...
Non ha ancora preso la sua decisione...

Sono passati altri due giorni dalla mia conversazione con Lucas a casa mia.
In questi due giorni non ho ricevuto nuovamente alcun messaggio da parte sua; Lucas è scomparso nuovamente.

Ha detto che ci avrebbe pensato...
Però...
Per quanto tempo?

Francesco continua a rimanere fermo sulla sua idea, in questi giorni mi ha ripetuto nuovamente di non fidarmi di Lucas e che dobbiamo trovare il modo di costringerlo a confessare.
Dall'altra parte, Riccardo ha deciso di non interessarsi a Lucas, mi ha semplicemente detto di aspettare e di vedere come andranno le cose.

Lucas...
Non voglio credere che lui sia uno stronzo come dice Fra...
Non so che pensare...
Forse...
Dovrei scrivergli...
No...
Non posso stressarlo...
Potrei ricevere l'effetto contrario...

I miei pensieri vengono disturbati dalla bidella che, dopo aver bussato alla porta, entra velocemente all'interno della classe con un bigliettino in mano.

«Buongiorno!» pronuncia poi la donna con la sua voce squillante.
«Le chiedo scusa per l'interruzione, professore... ma sono stata mandata qua dalla preside.»

Che?!
Dalla preside?!

La donna, dopo aver posizionato gli occhiali sul naso, posiziona il bigliettino davanti al suo viso e socchiude leggermente gli occhi per decifrare ciò che c'è scritto sopra.
«Chi è... Negrini, di voi?» chiede poi, portando nuovamente lo sguardo verso di noi.

Che?!
Io?!

Tutti i miei compagni di classe si girano spontaneamente nella mia direzione con fare sorpreso e cominciano a parlottare tra loro.

La preside vuole vedere me?!
Lei...
Ha già preso una decisione?!

Il professore fa calmare il brusio di sottofondo sbattendo ripetutamente la mano sulla cattedra e richiamando la classe all'ordine.

«Negrini...» pronuncia poi il professore portando lo sguardo nella mia direzione.
«Vai con signora Lucia dalla preside.»

«Ah... Ehm... Sì, professore...» emetto, alzandomi velocemente dalla sedia e avanzando poi per la classe; sento tutti gli sguardi dei miei compagni su di me.

Vedendomi arrivare, signora Lucia dopo aver salutato la classe con un "arrivederci", si dirige fuori dalla classe.
La seguo timidamente e, una volta uscito, la donna richiude la porta della classe e mi fa cenno di seguirla.

Ci avviamo per il corridoio a passo svelto ed arriviamo quindi alle scale.

«Mi sei sembrato un po' sorpreso...» pronuncia poi la donna, rompendo il silenzio.

«Eh?» emetto spontaneamente, voltandomi verso di lei.

«Non ti aspettavi di essere chiamato dalla preside?»

«Beh... Ehm... non esattamente...»

«Non essere spaventato, mi sembri un ragazzo tranquillo... non credo che la preside ti abbia fatto chiamare per rimproverarti.»

Mi limito a risponderle con un breve sorriso un po' forzato e rimango in silenzio.

Non mi sembra il caso...
Di iniziare una conversazione con signora Lucia sul perché la preside mi abbia mandato a chiamare...

Una volta salite le scale, signora Lucia riprende a camminare velocemente per il corridoio ed arriviamo quindi davanti alla porta della presidenza.

«Siediti pure lì.» pronuncia poi, indicandomi le sedie poste attaccate alla parete, dalla parte opposta rispetto alla porta della presidenza.

Annuisco con un leggero cenno del capo e vado quindi a sedermi su una delle sedie.

«Credo che ora ci sia qualcuno dentro con la preside...» continua poi, signora Lucia con la sua voce squillante.
«Immagino che dovremo aspettare un po'...»

«Va bene così... non riuscivo a concentrarmi in classe, quindi... mi sta anche bene aspettare qui...»

«Non credo che dovrai aspettare per molto in ogni caso... se mi ha mandato a chiamarti sicuramente staranno per terminare...» signora Lucia fa una pausa e si avvicina poi alla porta della presidenza.
«Vado a controllare... tu aspetta qui e non andartene in giro!»

«Ah... ehm... no no... non mi muovo, promesso...»

Signora Lucia dopo aver bussato alla porta, entra velocemente nella presidenza, pronunciando un sonoro "buongiorno" e richiude poi la porta.

Rimango quindi da solo nel corridoio; mi volto da una parte all'altra ma non vedo nessuno, il corridoio è completamente deserto.

Perché la preside mi ha mandato a chiamare?
Vuole...
Vuole sapere ancora qualcosa da me?

Emetto un sonoro sospiro, che echeggia per il corridoio vuoto, e appoggio bene la schiena alla sedia.

Spero non abbia già preso la decisione di sospendere Rick...
Lucas...
Deve ancora parlare con lei...

«Hey...»
Una voce proveniente dalla mia sinistra richiama la mia attenzione, facendomi voltare lentamente nella sua direzione.
«Sai se c'è qualcuno dentro la presidenza?»

Noto subito un ragazzo, molto alto e dal fisico ben piazzato che cammina per il corridoio e mi viene incontro; indossa una semplice camicia bianca e dei jeans, mentre ai piedi porta delle scarpe nere della Hogan.

«Eh?» emetto spontaneamente, assumendo un'espressione sorpresa.

Il ragazzo, dai capelli biondo cenere, rivolge i suoi occhi color ghiaccio verso di me e si ferma vicino alla porta della presidenza, appoggiandosi alla parete con la schiena.

«Sai se la preside è impegnata?» riprende a parlare il ragazzo, mantenendo lo sguardo su di me.

«Ah... Ehm...» faccio una pausa e riprendo subito dopo.
«Non so... Penso di sì... signora Lucia è entrata dentro proprio adesso per-»

Il rumore della porta che si apre attira la mia attenzione e quella del ragazzo e vediamo signora Lucia uscire velocemente dalla presidenza.

«La preside non ha ancora finito la sua conversazione con le persone che sono dentro, quindi credo che dovrai aspettar-» signora Lucia si interrompe, notando l'altro ragazzo e sul suo volto compare subito un ampio sorriso.
«Oh! Ciao caro!»

«Buongiorno, signora Lucia...» risponde il ragazzo con un sorrisetto.

«Sei qui per parlare con la preside?»

«Sì, esatto... Ho finito di scrivere i punti da discutere durante l'assemblea e volevo mostrarglieli.»

«Efficiente come al solito...» commenta signora Lucia, mantenendo un sorriso sul volto.

Chi è questo ragazzo?
Mi sembra...
Mi sembra di averlo già visto da qualche parte...

«Dovrete entrambi aspettare ancora un po'...» riprende a parlare signora Lucia, riportando lo sguardo verso di me.

«D'accordo...» rispondo timidamente, accennando un sorriso.

«Io devo andare a consegnare una circolare per le classi seconde...» signora Lucia fa una pausa e riporta lo sguardo in direzione del ragazzo.
«Siccome qui ci sei anche tu... Posso lasciare questo ragazzo con te?»

«Ok, tanto devo aspettare anche io qui...» risponde il ragazzo, rivolgendo nuovamente il suo sorrisetto a signora Lucia.

«Molto bene... allora vi saluto...»

Signora Lucia ci saluta con la sua voce squillante e si avvia poi velocemente per il corridoio, agitando il foglio che tiene in mano.

Nel corridoio cala quindi nuovamente il silenzio; sento lo sguardo del ragazzo fisso su di me e la cosa mi mette abbastanza a disagio.

Perché mi sta guardando?
Chi è questo ragazzo?

«Come mai sei qui?» riprende a parlare il ragazzo.

«Eh?»

«Ti ho chiesto come mai sei qui...» il ragazzo fa una pausa ed infila le mani nelle tasche dei jeans.
«Che hai fatto per farti convocare dalla preside?»

«Ehm... in realtà... niente...»

«Niente?»

Rimango in silenzio e mi limito ad annuire con un leggero cenno del capo.

«Sei uno di poche parole, eh?» commenta poi, rivolgendomi quel sorrisetto da sbruffone.

In primis non capisco perché stia parlando con me...

Mi limito a distogliere lo sguardo e continuo a rimanere in silenzio.

«In che classe sei?» chiede il ragazzo, continuando la conversazione.
«Ad occhio e croce... direi che sei uno di seconda, giusto?»

«In base a cosa?!» chiedo confuso.

«Boh... Ho questa sensazione.»

«No... sono in terza...»

Sul volto del ragazzo compare nuovamente quel sorrisetto.
«Beh... non ho sbagliato di tanto...»

Rimango nuovamente in silenzio e distolgo lo sguardo.

«Sezione?» continua con le domande il ragazzo.

«C... io sono in terza C...» rispondo, alzando leggermente lo sguardo.

Sul volto del ragazzo compare per un attimo un'espressione sorpresa che muta poco dopo, trasformandosi nuovamente nel suo sorrisetto.
«Mmmh... capisco...»

Cosa?!
Questo ragazzo...
È un tipo strano...

«Io sono di quinta... quinta G.»

In effetti...
Vedendolo...
Ha l'aria di uno di quinta...

Il ragazzo tira fuori il suo cellulare dalla tasca dei jeans e comincia a digitare qualcosa con i pollici.

Per qualche strana ragione...
Mi sembra di aver già visto questo ragazzo prima di oggi...
Ma...
Dove?

Il ragazzo percependo il mio sguardo su di lui, rialza per un attimo gli occhi dal cellulare e mi rivolge nuovamente il suo sorrisetto da sbruffone.
«Che guardi?»

Alla sua domanda, distolgo velocemente lo sguardo con fare imbarazzato e rimango poi in silenzio.

Per quanto ancora devo aspettare qua fuori con questo tizio?!

Il ragazzo emette una leggera risata divertita e riporta poi lo sguardo sul suo telefono.
«Terza C, eh...» pronuncia poi con fare pensoso.
«Quando torni in classe... salutami Olivieri...»

Che?!
Olivieri?!
Francesco?!

Sul mio volto si forma spontaneamente un'espressione confusa e sorpresa allo stesso tempo.
«Tu... conosci Francesco?!»

Sul suo volto si forma un leggero ghigno.
«Diciamo di sì...» pronuncia poi, alzando nuovamente lo sguardo dal suo cellulare.

Chi è questo tizio?!
Conosce Francesco?!
È un amico di Francesco?!
Non sapevo che Francesco conoscesse qualcuno di quinta...

«Beh... sai cosa? Credo che ti abbandonerò.» emette poi il ragazzo, stiracchiandosi ed emettendo un sonoro sbadiglio.

«Eh?» emetto spontaneamente, uscendo dai miei pensieri.

«Non mi va più di stare qua fuori ad aspettare... credo che passerò più tardi per parlare con la preside...»

Che?!
Se ne va?!

Il ragazzo infila il suo cellulare nella tasca dei jeans e stacca la schiena dalla parete del corridoio.
«In bocca al lupo... Se, come dici tu, non hai fatto niente, credo che la cosa sarà abbastanza breve...»

Il ragazzo si avvia quindi per il corridoio, allontanandosi lentamente da me.

«Aspetta!» emetto poi, spontaneamente.
«Chi sei?! Come fai a conoscere Francesco?!»

Il ragazzo si ferma per un attimo in mezzo al corridoio e si volta nuovamente nella mia direzione; sul suo volto è nuovamente presente quel suo sorrisetto.
«Foster.»

Foster?!
Dove ho già sentito questo cognome?!
Non riesco a ricordare...

«Per la seconda domanda...» il ragazzo fa una pausa e si volta poi nuovamente dall'altra parte, riprendendo a camminare lentamente per il corridoio.
«Fai prima a chiederlo direttamente a lui.»

Rimango in silenzio a osservarlo mentre si allontana, avviandosi per il corridoio.

Che tizio strano...
Foster...
Il suo cognome non mi è nuovo...
E poi...
Ha detto di conoscere Francesco...
Non sapevo che Francesco avesse amici al di fuori della nostra classe...
In generale...
Ci sono molte cose che non so su di lui...

I miei pensieri vengono bloccati dal rumore della porta della presidenza che si apre e riporto quindi di scatto lo sguardo davanti a me; dalla porta della presidenza, vedo uscire una donna, apparentemente sulla quarantina d'anni, con i capelli e gli occhi castani, ben vestita con in mano una cartella trasparente da cui si intravedono una serie di fogli.

«Tu dovresti essere Negrini, giusto?» chiede poi la donna rivolgendosi a me.

«Ehm... sì...»

«Vieni... Entra...» pronuncia poi, rientrando nella stanza e lasciando la porta socchiusa.

Mi alzo velocemente dalla sedia ed avanzo quindi verso la porta, per poi entrare all'interno della stanza.

«Buongiorno, Daniel...» emette la preside, appena mi vede.

«Buongiorno...»

Rivolgo lentamente lo sguardo in direzione delle sedie poste davanti alla cattedra e noto subito Lucas su una di esse.

«Lucas?!» emetto poi con tono sorpreso.

Lucas rimane in silenzio a darmi le spalle, mentre la donna di prima va a sedersi affianco a lui.

Lucas è qui?!
Lui...
L'ha fatto...
È venuto qui a parlare con la preside...

La porta alle mie spalle si apre nuovamente.

«Permesso...» pronuncia una voce familiare alle mie spalle.

Mi volto quindi velocemente in direzione della voce e vedo entrare nella stanza Riccardo e suo zio.

«Rick?!»

Riccardo vedendomi, assume un'espressione sorpresa e si avvicina velocemente a me.
«Dan... Perché ci sei anche tu?»

«A quanto pare, ora ci siamo tutti...» pronuncia la preside, richiamando la nostra attenzione.
«Accomodatevi...» continua poi, indicando le sedie libere davanti alla cattedra.

Riccardo rivolge lentamente lo sguardo in direzione di Lucas ed assume un'espressione seria.
«C'è anche lui...» commenta poi.

«Andiamo a sederci, Rick...» pronuncio prendendolo per mano e dirigendomi poi con lui verso le sedie.

«Buongiorno, Sandra...» emette lo zio di Riccardo avvicinandosi anche lui alla cattedra.

«Ciao, Fabio... accomodati anche tu.»

Ci sediamo tutti nelle sedie rimaste libere e rimaniamo poi in silenzio.

«Bene...» riprende poi a parlare la preside con tono serio.
«Per te che ancora non lo sai, Daniel... vi ho fatti venire tutti qui per comunicarvi la mia decisione sulla faccenda dell'ultima rissa avvenuta nel cortile...»

«Perché c'è anche Dan?» chiede Riccardo, con tono confuso.
«Lui non ha niente a che fare con questo...»

«Vi spiegherò tutto... andiamo per ordine...»

«Se Lucas è qui...» intervengo, assumendo un'espressione pensosa.
«Immagino... che lui vi abbia detto tutto...»

«Esattamente...» la preside fa una pausa e sposta lo sguardo in direzione della donna, seduta alla mia destra.
«Lei è Stefania, la preside del liceo linguistico... abbiamo avuto una lunga conversazione con Lucas e ci siamo consultate su come agire... E... siamo arrivate a prendere una decisione comune...»

«Gli studenti della mia scuola che hanno causato tutto questo disagio nella vostra scuola verranno sospesi per una settimana...» interviene la donna, dirigendo lo sguardo nella nostra direzione.
«Ho deciso di sospendere anche Lucas... ma ancora non ho deciso per quanto tempo.»

«Quindi... Rick-»

«Ho deciso comunque di sospenderlo...» mi interrompe la preside assumendo un'espressione dispiaciuta.

Che?!

Sul mio volto compare spontaneamente un'espressione sorpresa e confusa allo stesso tempo.
«Cosa?! Ma-»

«Mi dispiace, Danny...» interviene Lucas, interrompendomi.

Mi volto lentamente verso di Lucas e noto che ha assunto un'espressione malinconica.

Lucas...
Che significa?
Cosa gli dispiace?

La preside emette un sonoro sospiro e dopo essersi sistemata gli occhiali sul naso, riprende a parlare.
«Non fa piacere nemmeno a me dover sospendere mio nipote... ma non ho altra scelta...»

«Ma... Lucas ha confessato... ha detto come sono andate le cose...»

«Certamente... E lo ringrazio per la sua onestà... ma Riccardo ha preso parte per l'ennesima volta ad una rissa... non si è comportato bene... e non posso passare sopra a tutto questo... è giusto che tutte le persone che hanno preso parte alla rissa vengano punite... Io e Stefania ci siamo confrontate e abbiamo preso questa decisione insieme.»

«Non dirmi che tu...» pronuncia Riccardo, assumendo un'espressione attonita.
«Hai deciso di sospendere anche Dan?!»

«Eh?!» emetto spontaneamente con tono confuso.

«Non puoi sospenderlo!» continua Riccardo alzandosi di scatto dalla sedia.
«Dan non c'entra nulla in tutto questo!»

«Ha ammesso lui stesso di aver preso parte alla rissa... ha tirato un calcio a uno degli altri ragazzi, non è così?»

È vero...
In quella circostanza...
Ho anche detto alla preside che meritavo la sospensione pure io...

«E hai seriamente intenzione di sospenderlo per questo?!» emette Riccardo con tono rabbioso.
«Sospendi me! Ma non mettere in mezzo Dan in tutto questo!»

«Rick... stai calmo... ha ragione... quel calcio l'ho tirato volontariamente...»

«Non ha alcun senso! Non puoi sospenderlo!» continua Riccardo, alzando il tono della voce.

«Stai calmo, Riccardo... torna a sederti...» riprende a parlare la preside con tono serio.
«Non sospenderò Daniel... »

Riccardo si rimette seduto sulla sua sedia, mantenendo comunque un'espressione corrucciata sul volto.

«Tuttavia...» la preside fa una pausa ed emette un sonoro sospiro.
«Siccome è stato deciso che tutte le persone che hanno preso parte alla rissa dovranno essere punite... dovrò comunque punirlo...»

«Che stronzata...» commenta Riccardo con tono rabbioso.

«Io e Stefania a mio avviso abbiamo preso la decisione più giusta... Verrete tutti puniti come è giusto che sia... tu Daniel, te la caverai con una semplice nota disciplinare...»

Immagino che in questo caso la preside abbia ragione...
Non posso oppormi...
Almeno Riccardo non è stato l'unico ad essere stato punito...

«D'accordo...» emetto con tono serio.

«Stai punendo Dan ingiustamente.» continua a protestare Riccardo.

«Va bene così, Rick... lei ha ragione... La loro decisione è giusta... e siccome quel calcio l'ho tirato io di mia volontà è giusto che venga punito anche io...»

«Mi fa piacere vedere che hai capito la situazione, Daniel...» la preside fa una pausa e sposta lo sguardo verso Riccardo.
«Tu sei sospeso per una settimana a partire da oggi... spero di non dover più ricorrere a questo tipo di provvedimenti con te... Rick...»

Riccardo rimane in silenzio e sbuffa rumorosamente.

«Andrea e Francesco... non verranno puniti, vero?» chiedo con tono preoccupato.

«Loro due non hanno preso parte alla rissa, quindi non ho alcun motivo per punirli...» la preside fa una pausa e si alza poi dalla sedia, per poi spostarsi e dirigersi verso di noi.
«Se non abbiamo altro di cui discutere... possiamo anche salutarci qui...»

La donna alla mia destra e Lucas si alzano dalle loro sedie e la preside saluta entrambi, stringendogli la mano.
Anche lo zio di Riccardo si alza dalla sedia per andare a salutare la preside e fa cenno a me e Riccardo di uscire dalla stanza.

«Arrivederci...» emetto cordialmente, avanzando poi per la stanza seguito da Riccardo che rimane invece in silenzio.

Usciamo lentamente tutti dalla presidenza e richiudiamo quindi la porta.

La preside del liceo linguistico, si dirige lentamente in direzione dello zio di Riccardo, mentre Lucas rimane in disparte con lo sguardo basso.

«Vorrei chiedere scusa, a nome dei miei studenti che hanno creato tutto questo disagio, a lei e a suo nipote...» pronuncia poi la donna.

«Chiediamo scusa anche noi... spero che questo non ricapiti un'altra volta.» risponde lo zio di Riccardo rivolgendo un'occhiata severa in direzione di Riccardo.

Mi volto in direzione di Lucas e mi avvicino lentamente verso di lui.

«Lucas...» emetto poi attirando la sua attenzione.
«Grazie... per... aver detto la verità...»

Lucas mi rivolge un flebile sorriso malinconico ed emette un sonoro sospiro.
«Non è andata esattamente come avrei voluto...»

«Eh?»

«Tu non dovevi essere coinvolto in tutto questo...»

«È giusto così... mi ci sono messo io in questa situazione... e poi... è solo una nota disciplinare... non è niente di troppo grave...»

Lucas rimane in silenzio e rivolge lo sguardo in direzione di Riccardo.

«Lucas... io... lo sapevo che avresti preso la decisione giusta...»

«L'ho fatto per te... non per lui...»

«Lo so... e ti ringrazio...» emetto, rivolgendogli un leggero sorriso.

«Danny...»

«Mmh?»

«Mi ci vorrà un po' di tempo... ma ho deciso che non voglio cancellarmi dalla tua vita...»

«Te l'ho già detto... da parte mia non troverai una porta chiusa...»

«Lo so...» Lucas fa una pausa ed emette un sonoro sospiro.
«Ora... Dovresti tornare da lui...»

Lucas viene richiamato dalla sua preside e, dopo avermi superato, avanza per il corridoio rimanendo in silenzio.

La preside del liceo linguistico, ci saluta tutti cordialmente ed avanza poi per il corridoio, dirigendosi poi insieme a Lucas verso le scale.

Lo sapevo...
Sapevo che Lucas avrebbe preso la decisione giusta...

_______________________________________

NOTE DELL'AUTRICE.

Hey hey tesori belli 💕💕
Sono tornata con un nuovo capitolo 😌
E ho da darvi un notizia un po' triste...
Ancora non sono sicura ma molto probabilmente il prossimo capitolo sarà quello conclusivo ☹️❤
Ci tengo molto a questa storia e ai miei personaggi e mi sento un po' triste al pensiero di essere arrivata alla fine ☹️❤
Tuttavia, il fatto che farò uscire lo spin-off mi consola almeno un pochino 😅 anche se comunque sarà una storia un po' diversa 😌👀👀
Ho già in mente un sacco di cose per lo spin-off e so già che mi divertirò un sacco 😌❤

Comunque, ho voluto introdurre in questo capitolo un personaggio che si vedrà sicuramente molto di più nello spin-off con il nostro Francy 👀👀
Vi ho dato un indizietto su chi possa essere 👀👀💕 il resto spetta a voi capirlo 😌💕

Io per il momento vi saluto ❤
Vi ringrazio ancora veramente tanto per tutto il supporto che state dando a me e alla storia 💕 siete dei tesori 🥺❤
Se il capitolo vi è piaciuto vi invito come sempre a lasciami una stellina ⭐
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, lasciandomi un commentino 😌❤

Ci vediamo presto con (forse) il capitolo finale della storia 💕💕💕

Continue Reading

You'll Also Like

1.2M 48.6K 43
Sara è una normale adolescente, con un particolare talento per le figure di merda. Ma questa sua dote sembra aumentare in modo esagerato quando incon...
2.2K 206 7
"Hai un posto nel mio cuore che nessun altro potrà avere"
341K 9.5K 64
|Completa| Revisionata| 🌤 Madison Brown è una ragazza di 16 anni, solare e tranquilla, ama la sua vita, adora stare in compagnia dei suoi amici, asc...
197K 4.5K 59
Chiara, ragazza di 19 anni, con un passato burrascoso, decide di trasferirsi a casa di suo zio Roberto Mancini a Firenze per cambiare vita. Non sa pe...