Rachel

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Percepivo un calore strano, diverso, confortante. Il profumo di muschio bianco mi inondava le narici e dei capelli ricciolini mi solleticavano il viso. Ero leggermente scomoda, la testa appoggiata alla spalla di qualcuno. Sorrisi al pensiero di avere Gar accanto. Avevo gli occhi chiusi, ero stanca.

E poi un incubo mi aveva messa particolarmente di cattivo umore, lo si capiva già solo dai miei occhi colmi di lacrime. Era così terribile? In quel momento mi sfuggiva.

Avevo solo qualche frammento confuso per la testa, mentre cercavo di ricordare cosa riguardasse quel sogno tanto brutto. Mi venne in mente Gar che mi stringeva tra le sue braccia, Dick che dava di matto e Jason che...piangeva. E poi c'era Kori che...

Kori!

Aprii gli occhi di scatto, la luce chiara dell'alba che stava per comparire nel cielo ancora stellato. Non feci nemmeno caso alle sfumature tra l'azzurro e il giallo mentre i ricordi della notte passata mi ritornavano come dei fulmini nella testa.

Mi guardai attorno, ma dove erano tutti?

Almeno avevo Gar al mio fianco. Sorrisi pensando a come mi aveva tranquillizzata la sera prima. Non era un sorriso raggiante, non con Kori scomparsa. Era più malinconico.

Alzai appena la testa, per rivolgergli uno sguardo di pura gratitudine. Peccato che non ci fosse Gar accanto a me.

Saltai via dal divano del soggiorno ad una velocità degna di Flash in persona. Cosa diamine ci faceva Jason nel divano con me? Mi guardai attorno disperata, se Gar ci avesse visto chissà cosa avrebbe pensato. Ma soprattutto, dove era Gar in quel momento?

Della notte prima non ricordavo tutto, ero troppo stanca e sconvolta. Probabilmente ero crollata una volta scoperta la notizia di Kori. Però, cosa ci faceva Jason lì? Da come eravamo messi sembrava che fossi io appoggiata a lui, notai che aveva addirittura le braccia incrociate. Per fortuna non eravamo nemmeno coricati.

Mi toccai le labbra senza un vero e proprio motivo, forse temevo di essere cascata tra le sue braccia un'altra volta. In fondo non mi avrebbe sorpreso, quando si trattava di Jason vacillavo sempre. E questo non andava affatto bene.

Guardai le enormi vetrate di fronte a me, l'alba era sorta e le luci più chiare penetravano rendendomi impossibile la vista chiara della città. Potevo solo distinguere le sfumature arancioni del cielo. Rimaneva uno spettacolo meraviglioso, per un mostro come me.

***

<<Spostati, mi copri la visuale!>> grida un bambino dietro di me. Io lo ignoro, mentre le sfumature chiare dell'alba mi fanno brillare gli occhi sempre così scuri.

Come risposta al mio affronto mi arriva una pietra dritta sulla nuca. Provo un leggero dolore in quel punto, ma rimango immobile e impassibile.

<<Mi hai sentito, mostro?>> un altra pietra mi colpisce, questa volta vicino all'orecchio.

Io non sono un mostro, mi ripeto nella testa.

Il migliore amico del bambino mi da uno spintone. Cado per terra senza fare storie, devo controllarmi se non voglio altre vittime sulla coscienza.

<<Tu non ti meriti di vedere un cielo come questo>> sghignazza il bambino. Ha una massa di capelli neri ribelli, il viso ricoperto dalla sporcizia e i vestiti strappati. Io sono un mostro, ma lui cos'è? Alla fine se vive per strada un motivo ci sarà. L'altro bambino ha i capelli rossi, lo chiamano Figlio del Diavolo, come se conoscessero davvero come un diavolo è.  <<I mostri non vivono nell'ombra?>>

<<No, ti sbagli>> grida un bambino biondo poco distante da noi. Lo guardo con occhi pieni di speranza. Sta cercando di...difendermi? <<Lei non si merita di vedere nulla>>. E detto questo lancia una pietra verso il mio viso. Sta per colpire il mio occhio destro, ma all'ultimo riesco ad abbassare la testa quel poco che basta da farmi colpire la fronte. Una goccia di sangue fuoriesce dalla ferita.

Calmati, Rachel, calmati, penso disperatamente. Ma ormai è troppo tardi. I bambini sono già stesi a terra privi di vita. Loro a differenza mia, sono ricoperti interamente di sangue e sono messi in posizioni innaturali.

Un'altra alba tinta di rosso...

***

Delle lacrime mi rigarono il viso, il ricordo soffocante di quel giorno mi faceva venire un grande mal di testa. 

Guardai Jason, che tranquillo dormiva ignaro del mio conflitto interiore. Chissà se anche lui, come me, aveva dei ricordi che lo tormentavano. Forse una volta me ne aveva parlato, ma non mi ricordavo un granché. Erano successe un mucchio di cose da quella volta all'hotel. Quel giorno avevamo passato tutta la notte a parlare di noi e del nostro passato. In realtà io avevo evitato di dirgli tutto, alla fine che fossi la figlia di un demone era chiaro, quindi perché raccontargli i dettagli riguardanti le vittime che avevo lasciato sulla mia strada? 

Forse ero stata troppo severa con lui, visto che il vero mostro ero io. Mi aveva fatta arrabbiare e aveva avuto degli atteggiamenti scorretti, questo era vero. Ma che diritto avevo io di giudicarlo?

Decisi che almeno per quel giorno la costante guerra tra di noi poteva prendersi una pausa. Mi rimisi sul divano con lui, appoggiai la testa sulla sua spalla e assaporai il profumo di muschio bianco che in qualche modo mi calmava. Chiusi lentamente gli occhi, mentre le mie mani si aggrappavano alla sua felpa nera. 

In quel momento non mi importava davvero se qualcuno ci potesse vedere, avevo bisogno di qualcuno che non mi avesse mai vista o trattata come un mostro. E per quanto lo detestassi, Jason era uno dei pochi. Sapevo che era un errore scegliere tra tutti proprio Jason, Gar non si meritava questo trattamento. Ma in quel momento Gar non c'era e alla fine non era un male stare così vicina ad un amico. Non che reputassi Jason un amico. A dire il vero non riuscivo molto bene a capire cosa provassi per lui. A volte avevo voglia di baciarlo, altre volte volevo prenderlo a schiaffi e altre semplicemente non avevo voglia di vederlo. Che nome avrei potuto dare a questi sentimenti così contrastanti? Quando parlavo con lui li definivo puro odio, ma il mio cuore mi dava segnali diversi.

Decisi che era meglio lasciare perdere quel discorso, vista la mia poca lucidità del momento. Ma sapevo che prima o poi sarei stata costretta ad affrontare quei sentimenti, che io lo volessi o meno.

Questa sarà forse l'alba più tranquilla a cui assisterò nella mia vita.

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SPAZIO AUTRICE

Hey guys🌻

Vi è piaciuto il capitolo?💛

So che ci ho messo una vita ad aggiornare, ma spero ne sia valsa la pena✨

Probabilmente molti mi chiederanno di aggiornare al più presto, ma ci tengo ad essere onesta con voi. Sto passando un periodo davvero brutto, difficile e stressante in famiglia. Faccio fatica a stare dietro alla scuola e non ho mai tempo da impiegare per me stessa o per le mie passioni. Per questo non credo aggiornerò molto presto...
So che molti ci resteranno male, e io stessa sono molto dispiaciuta di non avere tempo, ma soprattutto la testa, in questo periodo per continuare questa fanfiction. Ma vi assicuro che non la sto né sospendendo né abbandonando, semplicemente è una questione di priorità e benessere interiore (che a me ultimamente sta mancando).
Spero comprendiate la mia situazione e non ci restiate troppo male❤.

Detto questo chi preferireste narrasse il prossimo capitolo?

Fatemi sapere nei commenti💛

Bye🌼

New TitansWhere stories live. Discover now