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Quando aveva sette anni pensava che a dieci anni sarebbe morto. Quando aveva dieci anni pensava che non avrebbe superato i diciotto, probabilmente su sua iniziativa. Compiuti i diciott'anni, per mancanza di coraggio, aveva iniziato a riflettere sul tempo. La filosofia di Löwith l aveva completamente distratto. La diatriba sullo storicismo l aveva deconcentrato. Né l’una né l’altra, però, avevano impedito un giorno di arrivare a vedere che è la materia, che si decompone e basta.

Ogni cambiamento è organico. Ogni modifica è elementare. Il tempo non è altro che un garzone di bottega, il ragioniere dell’evoluzione, il calcolatore della dissoluzione. Ficchiamo ciò che avviene e avverrà in un calendario. Prendiamo decine di appuntamenti. Usiamo il tempo per organizzare la nostra agenda o per fingere di comprendere il passato. Avrebbe aggiunto che sembriamo tutti così limitati.
Dava poca importanza al tempo, il suo trascorrere non lo toccava minimamente e con se le sue faccende e ricordi.

Eppure,avvolto dal suo cappotto nero ancora non sfilato,avrebbe urlato se quel dannato minuto non scattasse più velocemente.
Sembrava paradossale come per anni si fece beffe del tempo e nel momento in cui avrebbe voluto sistemare quello che la confusione nella sua testa aveva creato,il tempo stesso lo stesse per tradire.
Visionò attentamente l orologio allacciato sul suo polso sperando almeno che jimin non avrebbe fatto ritardo.

Un minuto in meno,meno tempo aveva per risolvere qualunque fosse il problema del biondo.
Sentì un rumore,e lui alzando repentinamente il suo viso di scatto, si privò del tessuto caldo che lo copriva lanciandolo tra uno dei banchi indisposti che vi erano dietro di lui,sistemandosi i capelli arruffati.
Si sistemò l uniforme,commentando quella strana azione ridendo impercettibilmente.

Guardò poco dopo la figura che varcò la soglia della porta,attenta a canticchiare una delle loro nuove canzoni.
《Jimin...》
《Jungkook..》
Il biondo si sfilò le Sue amate cuffie rosse,posando la sua carpetta scolastica.
Parve accorgersi dell assenza degli altri membri,scaturendo in se dell ansia per quel ritrovo poco gradito con il moro.

《Dove sono tutti gli altri 》
《E-em...ritarderanno in verità》
Il biondo annuì,portandosi a sedere distante da lui mettendo a caricare il suo smartphone.
Jungkook prese un profondo respiro, sbilanciando il suo corpo e prendendo il passo di fronte al biondo,incominciando a parlare.
《Vorrei parlarti minnie》
《S-si dovremmo parlare teoricamente 》
Intervenne quest ultimo alzandosi di scatto dalla sua postazione stringendo i lembi della sua uniforme.

《Vorrei scusarmi per il mio atteggiamento di qualche giorno fa, volevo seriamente capire cosa provassi per te ed ho pensato che la miglior cosa fosse appunto provare a baciarti..mi spiace minnie se ho ferito i tuoi sentimenti》
《Hai capito quindi? Hai capito se ti piaccio?》
Lo sguardo del biondo risultò adorabile a detta del moro,qualche centimetro più alto di lui che sosteneva lo sguardo intimidito della sua figura.
Jungkook annuì, sorridendo impacciatamente grattandosi la nuca.

《Si jimin, non volevo che andasse così la cosa ma si, ho un certo interesse verso i tuoi confronti》
Si difese quest'ultimo incentivando il suo cammino verso la figura del biondo,indietreggiando un minimo.
Si ritrovarono come 2 giorni prima,jimin a sbattere contro il muro, imprecare visibilmente ed arrossire,e jungkook a bloccarlo con le proprie braccia.
《Spero non ti dispiaccia questo mio interesse 》

La voce del moro divenne più bassa,quasi provocatoria e poco contrastante a quella indifesa di pochi minuti prima.
Jungkook stava avendo ciò che voleva.
Le iridi del biondo di allargarono,spingendo il suo corpo più possibile sul muro guardando gli occhi luccicanti del moro.

《N-nemmeno ci conosciamo 》
《Potremmo sempre provarci, ti va?》
Chiese questa volta,in tono più calmo e rilassato,sorridendo al biondo impacciato.
Annuì, guardando la reazione felice del moro.

《Proviamoci..allora》

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