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“Quindi micetto … Dove pensi di andare, esattamente?”
Kurt si bloccò, irrigidendosi immediatamente, e strinse la presa sul borsone che aveva in mano.
Imprecò mentalmente, prima di girarsi.
Era buio, ma poteva distinguere chiaramente i tratti di Neal; sospirò, passandosi una mano sul viso.
“Io …”
Ma l’altro lo interruppe prima che potesse iniziare ad inventarsi qualcosa “Niente stronzate, Kurt.” Gli disse, serio come non mai “Per favore. Non offendere la mia intelligenza in questo modo. Ho visto che c’era qualcosa di strano in voi quattro, quando siete tornati, e mi hai evitato tutto il tempo ieri sera. Quindi non raccontarmi balle.”
Il castano si sentì immediatamente svuotato di ogni energia.
Era stanco di essere forte. Voleva solo chiudere gli occhi, tornare da Blaine, accoccolarsi di nuovo vicino a lui, stracciare quel misero bigliettino con cui l’aveva salutato. Ma non poteva. Non poteva perché lo amava più di se stesso, e così l’avrebbe protetto.
“Ho mentito” sussurrò, senza poterselo impedire; se non ne avesse parlato con qualcuno sarebbe esploso.
“Questo l’avevo capito” commentò Neal, avvicinandosi a lui; gli poggiò le mani sulle spalle, lo costrinse a guardarlo negli occhi “Kurt. Dimmi la verità.”
“Non è andata bene con gli Elfi, Neal” la sua voce era un mormorio appena accennato, venato di disperazione “Eridian ha detto che non ci avrebbe lasciati in pace, che avrebbe mandato un esercito al Castello … Che ci avrebbe fatti uccidere tutti. A meno ché … A meno ché io non avessi accettato di passare del tempo con lui.”
Neal cercò di mantenere la calma, respirando profondamente “Che vuol dire ‘passare del tempo con lui’?” Chiese lentamente.
Kurt dovette chiudere gli occhi “Ha detto di essere … Credo che …” Scosse la testa, sforzandosi di concludere la frase “Credo che sia attratto da me.” Trattenne bruscamente il fiato, e Neal con lui, come se avesse appena realizzato che cosa avrebbe comportato tutta quella situazione.
Essere toccato in quel modo da qualcuno che non fosse Blaine lo nauseò tanto che dovette prendere dei respiri profondi per calmarsi.
“E tu hai accettato?”
“Mi ha dato due giorni per pensarci, ma non c’è un’altra soluzione. Devo farlo.”
Neal socchiuse gli occhi, scrutandolo con attenzione “Santana, Nick e Sebastian lo sanno, vero?”
Kurt annuì brevemente “Sì. Ma sono riuscito a convincerli a non dire niente. Loro credono che aspetterò per capire se possiamo cercare un’altra soluzione, ma …”
“Ma tu non credi che ci sia un’altra soluzione.” Concluse l’altro al posto suo.
“Esatto.”
Rimasero in silenzio per qualche istante.
“È una follia.” Decretò alla fine Neal, piantando con durezza i propri occhi in quelli azzurri “Non puoi farlo. Non devi sacrificarti come se fossi un martire, troveremo davvero un’altra soluzione.”
“Neal.” La voce di Kurt era troppo calma, quasi stanca “Non ho intenzione di rischiare che facciano del male a Blaine, o a qualcun altro di voi. Lo capisci? Posso evitarlo, e lo farò.”
“Ti distruggerà.”
“No, non lo farà.” Ribatté il castano con forza, sforzandosi di tenere bassa la voce “Sono più forte di quanto tutti voi sembriate pensare. E vuoi sapere un’altra cosa?” Continuò, prima che l’altro lo interrompesse, cercando forse di convincere più se stesso che lui “Io ce la farò per lui. Perché pensare che potrebbe succedergli qualcosa quando avrei potuto facilmente evitarlo fa più male di qualsiasi cosa potranno mai farmi gli Elfi.”
“E non hai pensato a come reagirà Blaine? Dio, Kurt, non hai pensato al fatto che impazzirà, letteralmente? Avrà un’altra delle sue crisi e se non ci sarai non saremo in grado di calmarlo!”
“Credi sul serio che io non ci abbia pensato?” La voce di Kurt si ridusse improvvisamente ad un sussurro roco “Lui è stata l’unica cosa a cui ho pensato, Neal. Da quando è iniziata questa follia non sono riuscito a pensare ad altro. Quindi mi devi credere se ti dico che non ho trovato un’altra soluzione. E tu più di tutti dovresti sapere quanto mi fa male lasciarlo andare, dopo tutto il tempo che ci abbiamo messo a trovarci.”
Neal strinse le labbra abbassando lo sguardo, frustrato.
Avrebbe voluto trovare qualcosa da dire, qualsiasi cosa, ma sapeva che non sarebbe mai riuscito a convincerlo, non se Blaine fosse stato in pericolo.
Rialzò il viso, la bocca semiaperta per provarci comunque, perché lasciarlo andare così non era concepibile; ma Kurt se n’era andato.
Si morse le labbra quasi a sangue quando sentì il rumore degli pneumatici sul viottolo sterrato, e una lacrima gli attraversò lentamente una guancia quando si rese conto di non averci provato abbastanza.
Corse fuori; nemmeno lui sapeva per fare cosa. La macchina di Kurt non c’era più.
Si affondò le mani tra i capelli, sforzandosi di mantenere il controllo e di ragionare con lucidità: avrebbe trovato una soluzione, avrebbe svegliato Sebastian e Rachel, l’avrebbero riportato indietro e gli avrebbero fatto capire che quella era solo un’assurdità.
Ma un urlo terrificante squarciò il silenzio quasi surreale della notte.
Non ebbe nemmeno bisogno di chiedersi da quale camera provenisse.

Being A Half - KlaineWhere stories live. Discover now