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“Ehi, amore, ci sei?”
Due dita gli schioccarono davanti al naso, facendolo sobbalzare “C-Cosa?”
“Ti eri incantato” sorrise Mike, guardandolo con dolcezza.
“Oh, scusami …”
“Figurati! Ti stavo chiedendo se ti andava di andare al cinema, domani sera; o, non so, fare qualcos’altro … Sai che non usciamo quasi mai la sera?”
“Lo so” mormorò in risposta, abbassando lo sguardo sul proprio caffè.
“Blaine … Sei sicuro di sentirti bene?” La voce dell’altro si era fatta preoccupata.
“Io … Sì. Sì, sto bene.”
Gli occhi azzurri lo scrutarono con attenzione per qualche secondo “Forse è meglio se domani sera ti lascio con i tuoi amici …”
“No! No, no, affatto; davvero, mi dispiace, io … Sto bene; voglio uscire con te.” Gli accarezzò il dorso della mano appoggiata sul tavolino, cercando di convincere entrambi della veridicità di quelle parole.
Mike sembrò vagamente rassicurato “D’accordo, allora … Passo da te alle otto?”
“Blaine!”
Si voltarono entrambi di scatto verso la loro destra, le mani ancora intrecciate sul tavolino; il riccio ebbe un tuffo al cuore nel vedere Neal e, un passo dietro di lui, Kurt. Anche loro si tenevano per mano.
Ci fu qualche secondo di imbarazzante silenzio, finché Mike non si schiarì la voce, alzandosi con un sorriso cordiale “Piacere, io sono Mike … Voi dovete essere degli amici di Blaine …?”
“Ah, Mike! Il piacere è tutto nostro! Io sono Neal” gli strinse la mano “Lui invece è Kurt” l’altro ragazzo esitò un istante prima fare un passo avanti e rivolgergli un piccolo sorriso falso “Piacere” mormorò, evitando in qualsiasi modo lo sguardo accorato e ferito di Blaine.
“Allora, ehm … Vi sedete con noi?”
“Oh, no, non vorremmo interrompere …”
“Figuratevi! È un piacere conoscere qualcuno degli amici di Blaine! Unitevi a noi, insisto” Il sorriso di Mike era irresistibile, così Neal si sedette accanto a lui, costringendo Kurt a mettersi accanto al riccio.
Ci fu qualche secondo di silenzio imbarazzante.
“Quindi … Da quanto conoscete Blaine?”
“Io solo da qualche giorno, in verità … Mentre Kurt … Da quanto vi conoscete, voi due?” chiese, guardando gli altri due con uno strano luccichio negli occhi.
“Nove mesi” risposero, all’unisono. Si guardarono per un attimo, sorpresi, ma distolsero immediatamente lo sguardo.
Neal incurvò leggermente le labbra, prima di continuare “Tu e Blaine, invece, da quanto state insieme?”
“Poco più di un mese … Giusto amore?”
L’altro annuì cautamente in risposta, mordicchiando svogliatamente il muffin che aveva davanti.
“Tu e Kurt?”
“Oh, noi siamo … Una coppia aperta; vero, micetto?” Rivolse al castano uno sguardo innocente che stonava col ghigno divertito che gli si era dipinto sulle labbra; gli occhi di ghiaccio lo guardarono furiosamente, mentre Blaine tossicchiava pezzetti di muffin in ogni direzione.
“Tesoro, ti senti bene?”
“B-Benissimo” boccheggiò il riccio, la voce spezzata dai colpi di tosse; non poté fare a meno di lanciare un’occhiata veloce a Kurt, il cui volto era una maschera di impassibilità, e si sentì infinitamente triste.
“Caspita, se avessi saputo che le uscite a quattro sono così divertenti avrei cominciato a farle qualche anno fa!”
Nemmeno Mike riuscì a trattenersi dal rivolgere a Neal un’occhiata basita, prima di immergere il viso nella tazza di caffè, subito imitato dagli altri.
Sarebbe stato un lungo pomeriggio.

                                                                                                             ****

Blaine non era mai stato più contento di uscire da un bar in vita sua, e così anche gli altri –tranne Neal, che sembrava essersi divertito da matti.
Le due coppie si separarono, e Mike rimase stranamente in silenzio finché non arrivarono di fronte alla casa del riccio.
“Blaine …” sembrava esitante, e l’altro lo guardò senza vederlo veramente. Era stato vicino a Kurt tutto il pomeriggio, eppure non l’aveva mai sentito così distante; e questo gli faceva male. Poteva ancora sentire la sensazione bruciante nel proprio petto.
“Blaine.” Stavolta Mike reclamò la sua attenzione con fermezza, e il moro dovette metterlo a fuoco.
“Mh?”
Gli occhi azzurri lo scrutarono per un po’, addolorati “Pensi che potrò avere la tua piena attenzione? Almeno mentre ti lascio?”
Gli occhi ambrati si spalancarono per la sorpresa “Che cosa?!”
L’altro rispose con un sorriso amaro “Non fingerti sorpreso. Non sono certo cieco, Blaine.”
“Cosa … Cosa vuoi dire?”
“Voglio dire che non mi hai mai guardato come guardi lui.”
“Chi? Neal?! Ma sei pazz—”
“Ovviamente non stavo parlando di Neal” lo interruppe l’altro con una smorfia “Sto parlando di Kurt.”
L’altro non diede segno di voler ribattere.
“Già … Sai che lo guardi come se fosse l’unica cosa che davvero conta, per te? Se non lo cercano i tuoi occhi, è il tuo corpo che lo fa per te; ti muovi con lui, sei sempre … teso verso di lui. Non so cosa ci sia stato fra di voi, o perché non stiate più insieme, ma … E’ fin troppo evidente che non è finita. Per nessuno di voi. E per quanto tu mi piaccia … Non posso competere, Blaine. Non si compete coi sogni.”
E Blaine non riuscì nemmeno a negare.
Non avrebbe avuto alcun senso: era semplicemente la verità.
Anche se fra loro non era mai iniziato nulla, non davvero, era ovvio che non si erano mai lasciati davvero; non avrebbero mai potuto farlo.
Avrebbero potuto allontanarsi, non parlarsi, sforzarsi di non guardarsi nemmeno; sarebbero stati indissolubilmente legati. Poteva infuriarsi per questo, sentirsi in trappola e costretto, ma non avrebbe mai potuto avercela con Kurt: lui era sempre il suo porto sicuro, la sua ancora, l’unico che lo capisse al volo, l’unico di cui non si sarebbe mai stancato. Lui era sempre stato, semplicemente, l’unico. E lo sarebbe stato sempre.
Per questo si limitò a rivolgere a Mike uno sguardo mesto, chiedendogli di perdonarlo “Mi dispiace. Lo so, mi sono comportato malissimo, e … È tutto così complicato, non ci capisco niente nemmeno io. Mi dispiace.” Lo guardò, accorato, nel pronunciare quelle parole intrise di sincerità; avrebbe voluto raccontargli tutto, chiedergli consiglio, ma non poteva.
“Non preoccuparti” gli regalò un piccolo sorriso “Capita a tutti, no? Di avere paura di se stessi. Basta che ad un certo punto tu abbia il coraggio di affrontare quello che senti.”
Blaine avrebbe voluto dirgli quanto davvero capisse e sentisse quelle parole fin nel profondo, ma si morse la lingua, limitandosi ad annuire con gli occhi lucidi.
“Allora … Ci vediamo in giro, okay?” Mike si allontanò.
“Okay” rispose Blaine, un po’ troppo tardi.
Poi si precipitò in casa per prendere le chiavi della macchina.
C’era una cosa che doveva fare.

Being A Half - KlaineWhere stories live. Discover now