e l e v e n

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«Ah non c'è la corrente, gusto».
Ci sedemmo entrambi sul divano di fronte la tv spenta.
Poggiai la ragazza sul mio petto: volevo in tutti i modi possibili farle dimenticare lo shock e farla stare bene, ma ammetto che non è poi così facile.
Non è facile per niente.
Non so nemmeno cosa fosse successo, come ci sia finito il padre in un'ambulanza.
Lei però non sembrava essere presente, divorandosi nei suoi stessi pensieri.
«Ti va di parlarne? Non riesco a vederti così, forse ti farà stare meglio».
Akira «Ti annoierei soltanto con i miei problemi e paranoie...».
Presi il suo piccolo volto nelle mie mani, costringendola a guardarmi negli occhi.
"Sembrano fatte apposta per tenere le sue guance".
«Akira...ma che dici. Non mi annoierei mai, sto cercando di non farti soffrire così. Nessuno meriterebbe quello che ti è appena successo...».
Era sull'orlo di scoppiare in un crollo emotivo, questo perché l'avevo costretta.
"Sono un coglione".
Akira «Ti prego non parliamone».
Un sussurro, così silenzioso, quasi l'avrei mangiata.
«Tranquilla...va tutto bene».
La feci stendere su di me poggiandole la testa sui pettorali, accarezzandole i capelli e cercando di accomodarla.
Dopo nemmeno due minuti si trovava nel mondo dei sogni, finalmente più tranquilla. Osservai la sua espressione molto più rilassata e serena, e studiai tutti i suoi dettagli.
I lunghi capelli neri le coprivano la schiena, una frangetta dritta e sottile caratterizzava il suo volto così minuto e delicato, con delle ciglia lunghe e delle labbra rossastre perfettamente chiuse. Le sue sopracciglia nere erano in contrasto con la sua pelle pallida e candida.
Era davvero bella, non potevo negarlo. Accarezzai le sue pallide e morbide guance, e lei strofinò il naso sui miei pettorali, facendomi sorridere come un ragazzino.
Mi guardai intorno, anche se era tutto buio, ma come per magia tornarono le luci, forse i medici avevano chiamato qualcuno, anche se ne dubito.
Succedevano cose sempre più strane.
Anche se sarei rimasto così per l'eternità, doveva dormire nel suo letto, e non volevo neanche approfittarne.
Così delicatamente la presi in braccio e cominciai a cercare la sua stanza. Dopo un paio di tentativi la trovai, molto semplice ma carina.
Feci spazio nelle coperte e la poggiai lí, per fortuna non si era svegliata.
Ero indeciso se rimanere o meno, da una parte sarebbe sarebbe stato scortese, ma dall'altra non volevo lasciarla sola.
"D'accordo, rimango qui".
Presi un piccolo cuscino che buttai a terra prima da sopra il letto e mi stesi sul tappeto. Non era molto diverso dal futon, poi oggi avevo dato il meglio, e così caddi in un profondo sonno.

1:07 di notte

Akita's pov
Mi svegliai nel bel mezzo della notte per un brutto incubo.
Sognai tutto quello successo oggi, dalla scena di mio padre che a malapena respirava, a come Oikawa mi aveva confortata.
Ancora leggermente scombussolata, mi alzai a sedere sulle coperte. Però la punta delle dita dei piedi toccò qualcosa, qualcosa di molto soffice.
Erano...capelli?
Guardai meglio e vidi che fosse la chioma di Oikawa.
"Ma un attimo, che ci fa lui qui?".
Mi alzai definitivamente e mi inginocchiai davanti al ragazzo che dormiva a terra con un solo cuscino sottile.
"Mio dio ma questo vuole uccidersi la schiena".
«Oikawa...».
Nessuna risposta.
Lo scossi un po' per le spalle.
«Oikawa...Oikawa svegliati».
Oikawa «Che è successo? Akira stai bene?».
Subito rispose pronto ad aiutarmi, neanche fosse la fine del mondo.
«Si...io-».
Solo ora mi resi conto che lui fosse rimasto lì per me.
Si era messo a dormire a terra per me.
Si preoccupava tanto per me.
«...sto benissimo.
Ma tu, ce la fai a dormire per terra?»
Oikawa«Certo, è anche comodo».
Disse girandosi dall'altra parte.
Non voleva dimostrare che in realtà stava mentendo.
Senza che il mio cervello pensasse a quello che stavo per dire, lo invitai a dormire nel letto.
«Vieni nel letto, è un matrimoniale»
Oikawa «Che c'è piccoletta, vuoi vantarti di aver dormito col famoso Oikawa Toru?»
«Si si e io sono una bella gattina nera.
Ora alzati, o ti faccio dormire fuori»
Oikawa «Si capo».
Si alzò ancora assonnato per poi buttarsi tra le coperte.
Lo osservai per un momento, era così carino coi capelli spettinati e un piccolo broncio di chi si fosse appena svegliato.
Mi girai per andare a dormire sul divano, ma qualcuno mi fermó per il polso.
Oikawa «Dove pensi di andare?».
Mi tirò verso il letto avvolgendo un braccio alla mia vita, trascinandomi di fianco a lui.
Il mio cuore subito cominciò a battere più forte e brividi di piacere percorrere la mia schiena a quel tocco così intimo e sicuro.
«S-stavo andando a dormire sul divano...».
Oikawa «Ma quale divano...tu devi stare q...».
Silenzio.
Respiri pesanti, si era addormentato mentre parlava.
Mi rassegnai visto che la presa era molto forte, ma non faceva male, anzi, non mi faceva sentire meno sola, colmava il vuoto appena lasciato da mio padre.
È così, mi addormentai lentamente anch'io.
"Grazie per essere rimasto...".

Angolo autrice♡'・ᴗ・'♡
Hello my friends,nuovo capitolo here.
E niente
Alla prossimaaa

𝑂𝑟𝑎 ℎ𝑎𝑖 𝑚𝑒 𝑎𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑓𝑖𝑎𝑛𝑐𝑜 -Oikawa Toru-Where stories live. Discover now