t h r e e

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«Sono tornata!»
gridai appena aperta la porta di casa.
Sentii un flebile "bentornata" dalla camera di mio padre, così entrai nella stanza.
«Allora, come va?»
«Eh, sai com'è, sempre uguale»
«Mh».
Chiusi la porta e la guardai per un paio di secondi.
"Ti prego non andartene anche tu...".
Scacciai quel pensiero via e mi precipitai in cucina, morta di fame.
«Hmmm, vediamo... della soba va bene».
Preparai i noodles e portai il piatto al secondo componente di casa, mangiando il mio nella camera da letto.
Mi sedetti sulla coperta, e senza che me ne accorgessi, cominciai a pensare a qualcosa ,o meglio qualcuno, che mai avrei pensato di immaginare.
"Oikawa Toru...Perché non riesco a toglierti dalla testa?".
"Ah ma a che penso!".
Posai il piatto sulla scrivania, buttandomi con la schiena sul letto.
"Oggi mi sono allenata.
Mi sono stancata.
Ho incontrato il ragazzo più popolare della scuola dopo un mese che l'ho iniziata.
Giornata peggiore non poteva esistere".
Presi il telefono e accesi un po' di musica, così da liberare un po' la mente.
Buttai sulla sedia la tuta bianco-tiffany, mi diressi in bagno per una doccia veloce e infilai velocemente il pigiama, impaziento di sentire sulla pelle il morbido tessuto del piumone.

Come al solito: sveglia spenta, tragitto da zombie in cucina, té, stanza di papà, medicine, bagno e porta.
Non mi resi nemmeno conto che già fossi fuori alla porta di casa, come per magia avevo fatto tutto in tempo.
Infilai le cuffiette alle orecchie e cominciai a camminare tra le strade di Miyagi, pensando involontariamente ad alcuni dei momenti più belli della mia vita. Ai punti decisivi, i campionati vinti, le medaglie al collo, gli occhi fieri di mio padre mentre mi incoraggiava dagli spalti. Provavo una sorta di malinconia per quegli istanti li, quando tutto sembrava essere completo.
??? «Buongiorno miracle girl».
Saltai in aria sentendo la sua voce così vicina al mio orecchio, come aveva fatto a sfilarmi una cuffia senza che me ne accorgessi?
«Dio mio grande re!»
Oikawa «Sei più brava di quanto pensassi».
Lo guardai perplessa mentre osservava qualcosa dritto davanti a se.
«Uhm...che significa stavolta?»
Oikawa«Sei abbastanza brava a cantare»
rispose con normalità.
"Cantare?".
«Cantare? Io?
Oikawa, ti senti bene?»
Oikawa «Uh, mi hai chiamato per cognome!
Si, cantare, stavi cantando con le cuffie nelle orecchie»
«Perfetto...».
Semplicemente fantastico, io che canto davanti uno sconosciuto così, di punto in bianco, stonando tutte le note che il cantante si era tanto impegnato a scrivere.
Oikawa «Aallora-»
«No»
Oikawa «Ma non ho detto ancora niente!»
«Si vede dalla tua faccia che è qualcosa di brutto, quindi no»
??? «AKIRAA! AKIRA SONO QUI!».
Mi girai verso le urla che mi stavano chiamando, e in lontananza vidi qualcuno sbracciarsi, ma non riuscivo a vedere chi fosse.
«Merda non riesco a vedere chi è».
Assottigliai gli occhi per cercare di mettere più a fuoco, ma la miopia aveva la meglio.
Vidi il castano chinarsi in avanti con una strana smorfia.
Oikawa/Akira «Quanto vorrei i miei occhiali...».
Entrambi ci girammo verso l'altro, increduli di aver pronunciato le stesse parole.
Oikawa/Akira «Tu porti gli occhiali?»
Oikawa/Akira«Si»
«Oh, andiamo! Li indosso solo quando non vedo da lontano. E...tu?»
Oikawa«Lo stesso vale per me»
disse con un piccolo sorriso.
???«Akira! S-sono qui» disse recuperando il respiro.
«Atsuko! Eri tu?».
Mi precipitai preoccupata verso la poverina che si era appoggiata su un muretto cercando di respirare normalmente.
Atsuko«S-si...mi sono dimenticata che non ci vedi...»
«N-non preoccuparti...».
Non sapevo cosa dire o fare, così nel dubbio diedi una piccola pacca sulla spalla alla ragazza. La vidi riprendersi respirando finalmente in modo normale.
Atsuko«Ma aspetta...ODDIO!».
Vidi spostarsi il suo sguardo da me a Oikawa, e quando guardava quest'ultimo, arrossiva un grado di più.
Atsuko «Non mi avevi detto fossi fidanzata con lui» esclamò con un sorrisetto perverso.
«ATSUKO!».
Le tappai subito la bocca, con tutti gli sguardi degli studenti addosso.
«Ovviamente non sa quello che dice, lasciatela perdere».
Spinsi via Oikawa di qualche passo, giusto per sicurezza.
«Atsuko, dopo parliamo»
dissi mormorando minacciosa alla bruna.
«Scusa...».

Alla prossimaaa

𝑂𝑟𝑎 ℎ𝑎𝑖 𝑚𝑒 𝑎𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑓𝑖𝑎𝑛𝑐𝑜 -Oikawa Toru-Where stories live. Discover now