s e v e n t e e n

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Oikawa «Akira...io sono innamorato di te».
Spalancai gli occhi nel sentire quella frase. Il cuore stava semplicemente esplodendo, e il fiato diventava sempre più pesante.
Come poteva essere possibile? Come?
Eppure sentirselo dire era...indescrivibile.
«Oikawa come....c-come può essere?».
Lo guardai con gli occhi che brillavano, l'unica frase che riuscii a dire era quella.
Sembrava tanto stupida quanto orribile nei suoi confronti.
Oikawa «Non ci credi?».
Scossi la testa in segno di negazione, per me era impossibile che qualcuno potesse mai provare sentimenti del genere per me,
una persona tanto solitaria e complicata.
Oikawa«E invece dovresti.
Akira...tu sei..sei semplicemente fantastica. E credimi se te lo dico. Vorrei poter trovare un modo per esprimere ciò che provo per te, un modo per farti capire quanto sei valida.
Dal primo momento in cui ti vidi schiacciare quella battuta...sentii il mio cuore mancare un battito.
Però prima di passare a tutte le smancerie,vorrei conoscerti meglio.
Forse non dovevo dirtelo così, forse non dovevo dirtelo ora, ma prima o poi dovevo farlo. Magari proprio questa era l'occasione giusta, perché voglio farti capire che non devi sopportare tutto da sola, non devi nasconderti in una misera palestra per sfogare i tuoi pensieri.
Perché 𝑂𝑟𝑎 ℎ𝑎𝑖 𝑚𝑒 𝑎𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑓𝑖𝑎𝑛𝑐𝑜».
Non trovai niente da dire o rispondere, stavo ancora metabolizzando tutto cercando di nascondere tutto lo shock.
Ma a quanto pare, non ci riuscii molto.
Oikawa «Capisco che posso averti lasciata senza parole, e non devi nemmeno dirmi niente.
Non mi aspetto che tu ricambi questi sentime-».
L'unico istinto e idea che il cervello riuscì a elaborare fu quella di baciarlo di nuovo.
Sentivo il bisogno di avere quella calda presenza premuta contro le mie labbra, che mi faceva esplodere il cuore e riscaldare tutto il petto. Ricambió stupito, e sinceramente lo ero anch'io.
Alla fine era quello che più negavo e meno mi aspettavo.
Si, alla fine, ero innamorata di Oikawa Toru.
Mi staccai per riprendere fiato, anche se credo che quello era il peggior bacio che mai potessi dare.
Mi buttai tra le sue braccia con ancora tutta l'adrenalina che circolava nel sangue, sperando di non essergli sembrata un'incapace.
Oikawa «Quindi sono davvero il rubacuori che dicono io sia eh?»
«S-sta zitto».

Oikawa«Akira...torniamo a casa. Siamo ancora seduti qui»
«Oh si...giusto».
Mi alzai e asciugai le ultime lacrime, e lo stesso fece il castano.
Oikawa«Senti...non voglio correre troppo, però comunque mi dispiace che tu passi le notti in casa da sola.
Ti va ecco...di passare la notte con me?».
Fece uno di quei sorrisi timidi e passó una mano dietro la nuca, facendomi quella domanda con uno sguardo così innocente e tenero.
«Poi disturbo insomma...»
Oikawa «Akira non disturbi mai. Sai che casa mia è sempre aperta».
Lo guardai, anzi guardai quel sorriso smagliante che solo lui sapeva fare.
E in qualche modo...mi aveva sciolto il cuore.
«Va bene...».
Sorrisi leggermente.
Oikawa «Ottimo allora! Ti farò passare una serata bellissima, te lo prometto! Farò di tutto pur di distrarti!».
Mi prese per mano e cominció a correre fuori come un pazzo.
«Oikawa la palestra!»
Oikawa«Merda!».
Tornó indietro e scoppiai a ridere, era così infantile certe volte.
Chiusi la palestra di fretta ancora tra le risate, e subito ricominció a correre verso la via delle nostre rispettive case.
Finalmente avrei passato una serata diversa, finalmente avevo una compagnia del genere. L'unico mio pensiero ora era di continuare a correre e di fregarmene di tutto il resto. Fregarmene di tutto, smettere di essere Katō Akira ed essere una persona qualsiasi.
Arrivammo di fronte casa sua e il castano aprí di fretta la porta, per poi tendere un braccio e inchinarsi lievemente.
Oikawa«Mia signora»
«Mio signore».
Feci uno di quegli inchini con una gonna immaginaria, e poi entrambi scoppiammo a ridere.
Ci fiondammo dentro casa anche perché fuori faceva un freddo da congelarsi il culo, ci guardammo seri per due secondi e continuammo a ridere.
Era semplicemente magnetico come compagnia, ed era un ragazzo spettacolare.
Anche col suo essere ingenuo e molte volte provocatorio, era una brava persona, anzi di più.
Tra le varie risate arrivammo non so come con le sue mani sui miei fianchi e le mie braccia attorno al suo collo.
Appena me ne accorsi lo guardai in imbarazzo, dopotutto questo era nuovo per me.
Si avvicinó al mio viso con uno dei suoi classici sorrisetti, quelli da prendere dritto dritto a schiaffi.
Oikawa «Ma che carina...imbarazzata per una cosa così piccola».
Si allontanó e inizió ridere, fin quando con una mano raggiunse le mie e intrecció le dita. Tese il braccio come la posizione del tango e arrivò fino in cucina così, lasciandomi poco dopo vicino al tavolo.
Oikawa«Allora, dobbiamo ricaricarti le batterie. Poverina ti sei stancata molto»
«Ha ha che gentile».
Feci una smorfia che lui ovviamente non aveva visto perché era di spalle, ma potevo immaginare la sua reazione.
Oikawa«D'accordo, vada per il brodo dell'altra volta».
Cominció a cucinare mentre io lo osservai curiosa, magari sarei riuscita a ricavare un po' di ingredienti così da capire almeno cosa ci mettesse per renderla così buona.
Dopo un po' finí e portó i due piatti a tavola con un sorriso smagliante, uno dei migliori che potesse fare.
D'istinto sorrisi anch'io, era una calamita.
Assaggiai il tanto rinomato brodo anche se già sapevo che fosse ottimo, e Oikawa mi stava guardando come quei bambini che fanno un regalo alla madre.
«Semplicemente eccezionale»
Oikawa«Lo sapevo!».

Angolo autrice
Ragazzi,non so voi ma io Oikawa lo vedo un tipo abbastanza comprensivo e disponibile,mischiato al suo carattere leggermente infantile e provocante.
Spero vi stia piacendo la storia,e ringrazio tutte le persone che stanno qui a leggerla!
Alla prossimaaa

𝑂𝑟𝑎 ℎ𝑎𝑖 𝑚𝑒 𝑎𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑓𝑖𝑎𝑛𝑐𝑜 -Oikawa Toru-Where stories live. Discover now