27. È il tuo momento, ricordi?

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2 anni dopo.

Harry

La vita riserva un sacco di sorprese e spesso, molte di queste, non sapevi fossero possibili. Quando i miei genitori si sono separati, tutto ciò in cui credevo ha smesso di esistere... è crollato. Credevo non fosse più possibile avere una vita normale o anche solo provare a costruire una famiglia. E fino a qualche tempo fa, era così. Non volevo saperne di sentimenti o smancerie varie; volevo il divertimento, quello puro e semplice, basato sul piacere e nient'altro. Ho lottato con tutte le mie forze per non cedere, ma Rose è una che comanda.

Mi ha fatto innamorare di lei e non so nemmeno il perché o come sia successo; ma è successo. So solo che i suoi occhi mi hanno incastrato, quegli occhi belli e sinceri che non mi hanno dato via di scampo. Mi ha talmente ammaliato che ho deciso di sposarla, di renderla felice per il resto della sua vita proprio come lei mi ha reso felice dal primo giorno in cui l'ho incontrata.

Non posso credere di stare per sposarmi. Avrei immaginato tutto, ma mai il matrimonio. Eppure sono emozionato, felice, nervoso...

Percorro la stanza avanti e indietro, in continuazione. Un ammasso di vestiti giacciono per terra, i quali non mi curo di mettere a posto da due giorni; perché proprio in questi due giorni ho realmente realizzato che oggi mi sposo.

Fa strano sentirlo...

«Harry, vuoi darti una calmata? Mi stai facendo venire il voltastomaco!», mi riprende mio padre mentre si allenta la cravatta. È evidente che sia nervoso anche lui, ma da buon padre tenta comunque di dare il buon esempio.

Si guarda allo specchio, passandosi una mano tra i capelli scuri come i miei e io lo osservo in silenzio. Siamo così uguali: i capelli ricci e scuri, la stessa corporatura slanciata, i lineamenti del volto... solo gli occhi sono come quelli di mia madre. I miei genitori sono tutto per me, ma ciò che hanno fatto mi ha traumatizzato più del tradimento di Sally. Come hanno fatto a passare dall'amore folle al semplice affetto? È questa la fine che farò anche io, con Rose? Io non voglio lasciarla, non ho intenzione di divorziare da lei.

È per questo che ho sempre odiato i matrimoni. Non voglio dare la colpa ai miei, ma sicuramente, il fatto di crescere con la presenza di un solo genitore e vedere l'altro una, due volte a settimana, non ha aiutato.

Perso nei miei pensieri, non mi accorgo che l'uomo, che poco prima guardava il suo riflesso allo specchio, adesso sta fissando me con uno sguardo indagatore.

«Cosa c'è?», mi chiede. D'altronde è mio padre: sa quando qualcosa non va. E nonostante non voglia dirglielo, la sua espressione non ammette bugie.

«È solo... sai, fa strano. Tra poco mi sposo, con una donna meravigliosa...», asserisco con tono agitato. Mi guardo in giro per la stanza, andando totalmente in crisi mentre realizzo pian piano.

«Ma? So per certo che c'è un ma», afferma mio padre incitandomi a continuare.

Ecco, come dicevo prima, è mio padre e mi conosce troppo bene. Per cui, non tento di mentire; prendo fiato per rilassare i muscoli.

«Ho paura che possa andar male, come è stato per te e la mamma», dico tutto in un fiato liberandomi di quel peso assurdo. Le mie parole, lo lasciano perplesso e sembra anche colpito dall'affermazione ma cerca di non farlo notare, tossicchiando per schiarirsi la voce.

Mi rivolge un'occhiata comprensiva e si avvicina a me a passo lento.

«Mi dispiace che tu abbia dovuto subire gli errori miei e di tua madre e avrei fatto di tutto purché tu non ne subissi le conseguenze. Ma la situazione era quella: non ci amavamo più come una volta. Ne abbiamo parlato a lungo, per cercare di non farti rimanere male e per fare la cosa giusta per te. Le opzioni erano due: continuare a stare insieme, far finta che andasse tutto bene davanti ai tuoi occhi per poi urlarci contro di nascosto, oppure, separarci per permetterti di vivere almeno un clima sereno in casa. Per quanto ne avresti sofferto allora, eravamo speranzosi che avresti capito diventando più grande e maturo. E so che lo capisci adesso, ma io e tua madre ci vogliamo bene. Tu e Rose no: voi due vi amate come io e la mamma avremmo dovuto fare», racconta con gli occhi lucidi.

𝐀𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐓𝐞𝐬𝐭𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora