20. Io non ti amo più, Sally.

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Rose

Il cuore inizia a battere all'impazzata e non riesco a muovere un muscolo mentre Harry mi fissa in cagnesco con ancora il mio telefono tra le mani.

«Vuoi parlare?!», tuona.

Vorrei, davvero. Vorrei spiccicare almeno mezza parola per poter giustificare l'accaduto ma non riesco. Ho i muscoli della bocca atrofizzati, o meglio, imbalsamati.
Inghiottisco groppi di saliva, cercando di recuperare coraggio e di ricordarmi come si faccia a parlare. Ovviamente con scarsi risultati. Mentre lui sbuffa sonoramente e si passa l'altra mano tra i capelli con fare nervoso.

«Porca puttana, Rose! Mi spieghi come mai Cole ti scrive? Perché vuole vederti? Da quanto tempo vi sentite?!», sbotta ancora più furioso e inizia a camminare a vuoto per la stanza.

È nervoso, arrabbiato, deluso. E io non so fare altro che starmene impalata. Devo spiegargli tutto, forse avrei dovuto farlo prima per evitare una scenata del genere ma sono stata troppo stupida da non farlo.
Ora ne pago le conseguenze.

«Harry...», riesco a sussurrare in modo fievole.

«Harry cosa, Rose?! Dammi una cazzo di spiegazione!». Il suo sguardo astioso saetta subito verso di me. Se fosse possibile, mi avrebbe già fulminata.

Il suo viso amareggiato, mi scuote qualcosa internamente e finalmente riesco però a trovare la forza di parlare.
Mi avvicino a lui lentamente, mentre mi tremano le gambe e mi sudano le mani.
Non faccio in tempo a raggiungerlo, però, che si blocca dalla sua camminata nervosa sporgendo una mano verso di me in segno di arrestarmi. Ed è proprio quello che faccio: mi fermo ad alcuni passi da lui e un'espressione più triste mi aleggia in volto.

«Harry posso spiegarti. Dammene solo l'opportunità».

«Cristo, Rose... come hai potuto?», ringhia deluso scuotendo la testa.

«Ok, lo so che puoi aver pensato male. Lo so. Ma non è come credi», rivolgo le mani verso di lui e tento di avvicinarmi ancora un po'. Lui stavolta non obietta ma si sposta di scatto, sedendosi nuovamente sul letto.

«Parla, perché davvero ho perso tutta la pazienza».

Appoggia i gomiti sulle sue gambe e, dopo aver abbandonato il mio telefono sul letto, si stringe i capelli tra le mani. Odio vederlo così, è la versione di Harry che non avrei mai voluto vedere. Eppure adesso, è così a causa mia. No, lo è a causa di Cole. Dannato Cole!
Mi viene subito in mente la domanda su cosa mi abbia potuto scrivere Cole da far scattare Harry così tanto.
Così, molto cautamente, mi avvicino al letto e mi siedo recuperando il telefono. Ovviamente non mi passa inosservato il fatto che Harry si sia spostato ancora un po' quando mi sono seduta e cerco con tutta me stessa di non iniziare a piangere.
Apro lo schermo e la chat di Cole si fa subito presente ai miei occhi.

Mi manchi davvero tanto, Rose. Quando possiamo vederci?

Viscido. Può essere definito solo così un essere umano che fa queste cose. Come può?
Ma non mi importa di lui, al momento. Il mio pensiero fisso ora è Harry, che attende ancora una mia spiegazione. Lo sento sbuffare varie volte, innervosito e ansioso di sapere. Per cui non perdo altro tempo.

«Harry, non è davvero come credi. È vero, Cole mi ha scritto ma io non ho mai risposto. Non voglio saperne niente, questo dovresti saperlo ormai».

𝐀𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐓𝐞𝐬𝐭𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora