10. Ti fidi di me?

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Harry

Subito dopo aver varcato la soglia della hall, vengo trattenuto per un braccio da Mark, rischiando un infarto.

«Ma sei impazzito?!», lo guardo in modo confuso.

«No, ma ancora per poco. Ho bisogno che tu venga con me», sospira il mio amico.

«Cos'è successo?», chiedo preoccupandomi.

«Tu vieni.», ordina trascinandomi con lui.

***

Quando mi ritrovo davanti un banco pieno zeppo di diamanti e gioielli vorrei davvero prendere per i capelli Mark.

«E dov'era l'urgenza?», mi affretto a chiedergli non sicuro di voler sapere la risposta.

«So che non sei il tipo, ma avevo proprio bisogno di un aiuto e tu eri l'unico», spiega guardandomi di sottecchi.
Continuo ancora a non comprendere il perché di questa urgenza e rimango a fissarlo con una faccia interrogativa.
Lui sorride innocente fissandomi e dopo alcuni secondi sprofonda in uno sbuffo arreso.

«Ok. Ti spiego: voglio fare un regalo a Danielle e so che vorrebbe tanto sembrare una principessa il giorno del nostro matrimonio. So che non le manca nulla, che per lei è tutto perfetto ma...», sospira il mio amico, «voglio qualcosa che la colpisca».

Rimango in silenzio di fronte le sue parole annuendo leggermente con il capo. Capisco l'amore, capisco l'emozione e l'agitazione del matrimonio. Ma non basta tutto ciò che sta facendo per il loro matrimonio? È davvero un pazzo, follemente innamorato. E per quanto possa essere una cosa buona, ha anche i suoi lati negativi. Non bisogna mai dare il mille per mille a qualcuno, anche se questo è l'amore della tua vita.

«Dici qualcosa, Harry», mi sprona lui curioso di sapere la mia versione.

«Amico, sai come la penso sui matrimoni e tutto il resto...», inizio volendo andare a parare da tutt'altra parte di come alla fine concludo, «... ma se senti che sia la cosa giusta da fare, falla», lo incoraggio.

Alla fine dei conti io voglio il suo bene, la sua felicità. Ed è anche normale che, se dovesse prendere una delusione forte sarò lì a consolarlo e a porgergli la mia spalla.
I matrimoni fanno schifo. Come quello dei miei genitori. Pensavano di amarsi follemente quando ad un tratto l'amore è svanito mandando all'aria dieci anni di matrimonio. Certo, vanno ancora d'accordo e questo è positivo ma, io penso che quando ci si ama, ci si ama sempre.
Il mio amico mi sorride felice, come per ringraziarmi e di tutta risposta gli do una pacca sulla spalla.

«Cos'avevi pensato in particolare? Anello, collana, bracciale...», provo ad indovinare.

«In realtà ho pensato ad un diadema», afferma lasciandomi senza parole.

Cavoli, un diadema è davvero speciale per una donna nel giorno del suo matrimonio. Danielle è davvero fortunata ad avere Mark. Penso che nessuno avrebbe potuto trattarla meglio di come ha fatto e continuerà a fare lui.
Be', a parte Rose...
Ma non c'entra in questo momento!
Niente, un bel niente! Rose non deve essere nei miei pensieri. La situazione mi è sfuggita di mano. Anche se, più guardo questi gioielli e più mi chiedo come le starebbero addosso...
Oh, diamine!

«Bene! Diadema sia!», esulto cercando di spazzare via i miei pensieri.

***

𝐀𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐓𝐞𝐬𝐭𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora