39. Disastro la sera di Natale

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-Don't mess up my tempo.-

Taehyung si sentiva a disagio; per tutto il tempo della serata non aveva fatto altro che tenere stretta la mano della sua fidanzata sotto il tavolo, la gamba che gli continuava a tremare per il nervosismo. Quanto tempo sarebbe passato prima che finalmente sarebbe potuto tornare a casa? Se avesse potuto  tornare indietro e non presentarsi quella sera, l'avrebbe fatto.
La tavola era stata bandita a dovere; una lunga tovaglia rossa rivestiva il piano, i piatti della migliore ceramica erano stati adagiati davanti ogni individuo e al centro un candelabro dorato illuminava i volti di tutti i presenti, cioè, la famiglia Choi e Taehyung insieme a Mi-Yeun. Hyumi, che si trovava seduta nel posto davanti quello di Mi-Yeun, continuava a scoccarle sguardi taglienti, con un sorrisino malizioso in viso che non piacque per niente a Taehyung, che la teneva d'occhio come se avesse paura  che da un momento all'altro facesse qualcosa di sbagliato. Ma fino a quel momento si era limitata solo a degli sguardi furtivi, per cui stava iniziando a rilassarsi anche se accanto a lui la sua ragazza ricambiava lo sguardo dell'altra.
«Comunque, è un piacere conoscerti Mi-Yeun. Taehyung qui è ormai di casa.» disse Hoojong rivolgendole un sorrisino d'accoglienza che lei ricambiò allo stesso modo.
Di sicuro, pensava Taehyung, almeno Hoojong non avrebbe cercato in nessun modo di rovinare la quiete.
«Piacere mio.» rispose.
Taehyung cercò di calmarsi e si portò alle labbra la bevanda preferita di tutta la famiglia Choi, cioè lo champagne pregiato che anche lui adorava.
«Cos'è tutto questo silenzio? Oggi è festa e dovremmo essere un po' più felici. Taehyung, come va con il lavoro?» chiese il signor Choi
«Benissimo, la ringrazio.»
«Quante volte devo dirti di darmi del tu?» scherzò mentre Hyumi e Mi-Yeun si fissavano con gli occhi taglienti e duri. Taehyung sentì la pressione addosso, ma cercò di non farci caso fintanto che le due si limitavano a guardarsi. La signora Choi posò al centro della tavola il cibo e augurò una buona cena a tutti mentre rivolgeva uno sguardo stizzito alla ragazza di fianco Taehyung.
«Penso che al mondo non ci sia niente di più fastidioso di chi spezza gli equilibri.» disse dal nulla Hyumi guardando la madre che sorrise mentre Hoojong si serviva di arrosto e patate, lo sguardo leggermente contrariato anche se apparentemente senza motivo. Senza alzare lo sguardo, Taehyung mise una porzione di cibo davanti la sua ragazza per poi riempire il suo piatto sotto gli occhi di Hyumi che fissava ogni suo movimento. La testa di Taehyung era però in subbuglio: aveva la spiacevole sensazione che da un momento all'altro sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale.
«Hai proprio ragione figlia mia.» rispose sua mamma.
Mi-Yeun aveva per tutto il tempo ignorato quello che le due dicevano e non aveva nemmeno perso tempo per cercare di capire ciò che volevano dire. Anche lei nel profondo non vedeva l'ora di andarsene da lì e poter rimanere da sola insieme al suo fidanzato.
«Cibo squisito mamma.» s'intromise Hoojong gustandosi la cena.
Taehyung sorrise grato, perché  almeno lui l'avrebbe aiutato a scongiurare qualsiasi tipo di lite. Per alcuni minuti il silenzio fu rotto solo dal tintinnare delle posate e dei bicchieri, quando il signor Choi si schiarì la gola pulendosi gli angoli della bocca con il tovagliolo.
«Allora, a quando il matrimonio?»
Taehyung sorrise mentre mandava giù un pezzo di arrosto particolarmente grande e Mi-Yeun arrossì di colpo abbassando lo sguardo. L'unica cosa che voleva era quella di non apparire infantile agli occhi della persona che più in quel momento stava odiando; un bagliore che sembrava spettrale veniva riflesso dai bicchieri sul suo viso di Hyumi  per colpa dei brillantini del suo vestito. Mi-Yeun non poté non pensare ad una strega, sia per l'aspetto che per i comportamenti.
«S-stiamo insieme ancora da poco.» rispose lui. «Penso sia ancora un po' presto per pensarci.»
«E poi le cose possono sempre cambiare.» s'intromise Hyumi.
Aveva gli occhi fissi su Mi-Yeun, che non appena alzò lo sguardo non si preoccupò di abbassare anzi, sorrise sdegnosamente quando anche lei le rivolse uno sguardo. Taehyung guardò le due, sperando che Mi-Yeun non si facesse prendere dalla rabbia.
«E cosa dovrebbe cambiare?» domandò calma però lei.
Taehyung s'irrigidì subito nella sua sedia. Strinse la gamba di Mi-Yeun a mo' di rimprovero come per ricordarle delle indicazioni datele prima di entrare in quella casa, che lei sembrava ignorare completamente. Nel frattempo Hyumi aveva alzato un sopracciglio con un sorrisetto che urtò i nervi dell'altra.
«Be' tante, non sto mica qui a elencartele tutte le cose che potrebbero andare storte.»
«Io credo che niente andrà storto. A meno che qualcuno di molto insignificante non ci metta del suo.» 
Hoojong si strozzò con l'acqua cercando di trattenere una risata. Taehyung si portò una mano sugli occhi e sospirò mentre li massaggiava. Sarebbe stato molto meglio se quella sera fossero rimasti a casa a guardare i film come avevano deciso. Che utilità poteva avere quella cena? Hyumi era innamorata di Taehyung e avrebbe fatto di tutto per dare fastidio alla sua ragazza, e di questo ne era sempre stato convinto, quindi che senso aveva essere lì quella se correva il rischio di dover separare le due da lite certa?
«Mi-Yeun per favore-» sussurrò esasperato lui ma venne interrotto da Hyumi che si mise comoda sulla sedia.
«Penso che essere insignificanti non significhi quello che intendi tu. In amore e in guerra è tutto lecito, quindi se qualcuno dovesse provare a rubarti il fidanzato non gliene dovresti fare una colpa. C'è gente che merita solo il meglio dalla vita, e ci sono invece altri che credono di poterlo avere. Che poveri illusi.» sorrise malvagia.
La vena sulla tempia di Mi-Yeun pulsò fortemente e prendendo un respiro profondo cercò di risultare più tagliente e meno nervosa che poteva. Taehyung, a fianco a lei, la fissava supplicandola di lasciare perdere, ma Mi-Yeun non dava segno di voler stare zitta.
«Se qualcuno provasse a rubarmi il fidanzato non avrei niente di che arrabbiarmi perché primo, se il mio ragazzo sta con me c'è un motivo, e secondo non ho nulla di cui avere paura di una persona di facili costumi che stuzzica i fidanzati delle altre.» non riuscì a trattenersi e mentre gli occhi di Hyumi si spalancavano, insieme a  quelli del resto della sua famiglia, Taehyung intervenne attirando l'attenzione di tutti dalla sua parte. Quella era proprio la situazione che voleva a tutti i costi evitare, ma ormai il danno era stato fatto. Non avrebbe dovuto accettare l'invio e basta perché era consapevole che sarebbe successa una cosa come quella, e non poteva nemmeno prendersela con la sua fidanzata anche se le aveva dato delle indicazioni perché, quando qualcuno minaccia di rubarti qualcosa di importante non puoi startene zitto ed in silenzio.
«Non so per quale motivo ci avete invitato qui stasera, ma se non sei in grado di accettare la mia scelta sentimentale forse dovresti ignorarci e basta. Sono stato clemente fino a questo momento. Credi che non abbia mai saputo dei tuoi sentimenti nei miei confronti? Parli di situazioni che potrebbero cambiare e non dico che tu non abbia ragione perché è vero che le cose possano mutare con il tempo. Ma non pensare che a questi cambiamenti c'entri l'essere rubati da altre persone.»
Lo stomaco di Mi-Yeun si stava velocemente riempiendo di farfalle. Sentiva nelle sua parole una lealtà che la riscaldava dentro e la gratitudine di stare insieme a lei, di esistere nella sua vita, stava aumentando.
«Perché se non ci sei riuscita prima che ero single non vedo proprio perché ora riuscirai a farlo.»
Si portò il bicchiere di champagne verso le labbra e ne bevve un sorso mentre con gli occhi lucidi e arrabbiati Hyumi lo fissava.
«Chi ti dice che sia io la persona che potrebbe rovinare la tua relazione?»
«Parlo in generale. Qualsiasi persona che tenta di sabotare la mia relazione con giochi insulsi riceverà la mia ira. Non sono Dio, ma sono capace di tagliare fuori dalla mia vita chiunque cerchi di mettermi i bastoni tra le ruote.»
«Sarebbe una minaccia?»
«Io lo vedrei più come un avvertimento. Stasera sono venuto con tutte le buone intenzioni, quindi se adesso non ti dispiace vorrei evitare di litigare e godermi questa cena deliziosa.» sorrise, poi si voltò per dare un bacio sulla testa a Mi-Yeun e riprese a mangiare.
Hoojong sghignazzava nel suo piatto mentre Hyumi stringeva i pugni sotto la tavola.
La cena proseguì senza problemi dopo quella discussione che aveva animato un po' gli animi dei tre ragazzi, e Taehyung aveva parlato molto con il padre di Hyumi, ogni tanto prestando anche attenzione agli interventi di Hoojong, rilassandosi finalmente e godendosi per quanto poteva la serata. Fu alla fine che le cose si ribaltarono. Hyumi si offrì di andare a prendere il dolce quando...
«Ops scusa, non l'ho fatto di proposito, sono inciampata.»
La torta alla crema pasticciera era finita addosso a Mi-Yeun, sporcandola da capo a piede. Arrabbiato Taehyung si alzò di scatto dal tavolo (il signor Choi e Hoojong fecero lo stesso) mentre Mi-Yeun, umiliata e decisamente infastidita dalla sensazione appiccicosa del dolce addosso rimase in silenzio con la bocca spalancata.
«Suvvia, non è accaduto niente di grave.» sorrise la signora Choi mentre Taehyung afferrava il tovagliolo e cercava di pulire la fidanzata che, trattenendosi dall'alzarsi e picchiarla, stava respirando forte.
«Sei proprio inutile alla società.» disse Taehyung alzando gli occhi su Hyumi che sembrò ferita dalla sue parole e indietreggiò facendo scomparire dal suo viso il sorriso.
«Andiamo Mi-Yeun, dai.» poi si rivolse alla sua fidanzata buttando con noncuranza il tovagliolo sul tavolo, prendendola per mano e trascinandola fuori di lì, senza dare ascolto alle parole di scuse del signor Choi.

•Mr Kim• Where stories live. Discover now