32. Litigio

1.9K 140 48
                                    

-Love you so bad.-

Ma la serata non era andata bene come avevano immaginato, purtroppo. Sì, la cena in compagnia di Ji-Ni e Jun era stata piacevole e Mi-Yeun e Taehyung avevano riso e scherzato per tutto il tempo, e di nascosto si erano anche scambiati qualche bacio e carezza affettuosa. Avevano consumato tre deliziose portate, tutte cucinate dalla cuoca, e avevano anche mangiato il dolce allegri e spensierati. Alla fine dei pasti i due erano saliti su un camera di Taehyung, portandosi dietro le leccornie che avevano comperato al negozio meno di un'ora prima, si erano messi sotto le coperte calde di Taehyung e avevano perso venti minuti buoni alla ricerca di un film che potesse piacere a entrambi, optando alla fine per un grande colosso del cinema, ovvero Harry Potter, che entrambi amavano; finalmente si erano rilassati, abbracciati e con le luci spente, guardando la tv in serenità e felicità.

Erano ancora trascorsi solo venti minuti dall'inizio del film quando il suono della notifica del cellulare di Mi-Yeun li distrasse. Taehyung, voltandosi verso di lei, la baciò sulla testa, sussurrandole che se voleva poteva anche controllare chi le aveva scritto, perché magari Jimin aveva bisogno di qualcosa. Così Mi-Yeun  afferrò il telefono e lesse il messaggio, e Taehyung, abbassando lo sguardo, si accorse della chat con Chan, aggrottando le sopracciglia.
«Perché stai parlando con Chan?» chiese sfilando il braccio da sotto il collo della sua fidanzata mettendosi a sedere sul letto.
Mi-Yeun in risposta si voltò verso di lui sbattendo le palpebre intanto che lui si portava le braccia al petto e la guardava in cagnesco.
«Be', in qualche modo dovevo dirgli che non m'interessava uscire con lui, così mi sono fatta dare il numero da Jimin e-»
«Ti sei fatta dare addirittura il numero da Jimin.»
Mi-Yeun non sapeva come comportarsi e guardandolo rimase in silenzio.
«Quindi mi stai anche dicendo che sei stata tu a inviargli il messaggio per prima, giusto?» domandò ancora, con la voce bassa ma notevolmente seccata.
Mi-Yeun annuì.
«Incredibile.» commentò ancora quando lei non rispose.
«Non ho fatto nulla di male, ho solo-» cercò di dire ma venne interrotta di nuovo dal suo ragazzo che, con una risatina malevola, si alzò dal letto per accendere la luce. Ecco i primi morsi di gelosia che attacca la maggior parte delle relazioni: si ha così paura di perdere la persona amata che si reagisce a qualsiasi situazione che vede l'altro in compagnia di un'altra persona in modo arrabbiato, portando così a una circostanza che ci fa litigare con la persona che più si ama. È uno degli effetti collaterali dell'essere innamorati.
«Hai solo mandato un messaggio a una persona a cui piaci e che ha continuato a risponderti nonostante tu avessi rifiutato.»
«Non pensavo ti desse fastidio.»
Era consapevole che la gelosia, nei limiti, possa essere una cosa accettabile... però non voleva litigare con il suo ragazzo, anche se lui sembrava alquanto irritato.
«Non pensavi che mi desse fastidio che la mia ragazza cercasse un altro ragazzo, che per giunta è innamorato di lei? Ti ha inviato dei stramaledettissimi fiori. Con che coraggio l'ha fatto?» era finalmente arrivato al punto che più gli premeva sapere, che più l'aveva infastidito da quella situazione. Odiava Chan perché ci provava con la sua ragazza, lo odiava perché le aveva inviato dei fiori prima che lo facesse lui, il suo ragazzo, e odiava che lei gli avesse inviato un messaggio. Era geloso; ma mica lo era di tutti i ragazzi che Mi-Yeun frequentava. Taehyung non era mai stato geloso di Jimin nemmeno un attimo, ma Chan gli dava l'impressione di una persona che avrebbe creato solo problemi alla sua relazione, e per questo non voleva assolutamente che avesse a che fare con Mi-Yeun.
«Non ho mica inviato il messaggio per dirgli che mi andava bene uscire con lui.» rispose e anche la sua voce iniziò a essere irrita; pensava che non aveva motivo di arrabbiarsi, che avrebbe avuto il diritto di farlo se gli avesse detto un sì. Ma lei aveva detto di no, che era fidanzata. Quindi perché mai doveva prendersela con lei, se non aveva fatto altro che rifiutare il suo invito?
«No, questo no sicuramente. Ma non cambia il fatto che tu gli abbia un mandato un messaggio.»
«In qualche modo dovevo dargli una risposta. Sai, non lavora di fianco a me.»
«Non posso mica licenziare Subin perché è innamorata di me. Se decide di andarsene lei è un altro conto, ma io non posso licenziare un mio dipendente per questo.»
«Ah già, sicuro di averle detto di no tu? Non sei quello che ha difficoltà a rifiutare gli appuntamenti?» domandò tagliente e questa volta fu lei a voltarsi dall'altra parte.
Taehyung rimase lì seduto con le braccia incrociate al petto e la sensazione di furia svanire piano a piano, ora era deluso delle parole di Mi-Yeun.
«C-cosa dici? Ovvio che le ho detto di no, dal momento in cui sei diventata la mia ragazza non posso permettermi di dire di sì a nessuno. Dubiti di quello che sono?»
«E tu invece? Dubiti che io possa avergli mandato quel messaggio perché m'interessa? I messaggi stanno lì, puoi leggerli se non ti fidi di me.» Taehyung la fissò. Aveva forse esagerato? Aveva così paura di perderla che aveva forse dato di matto senza motivo?
«Io non sto dicendo che non mi fido di te, ho solo-» stava dicendo, ma poi s'interruppe. Si sentiva stranamente male, come un dolore al cuore che non lo faceva respirare. Aveva solo paura di perderla, ma poteva dirglielo? Poteva rendersi così vulnerabile? Se si fossero lasciati, forse, non si sarebbe più ripreso. Ovviamente non credeva che l'avrebbe lasciato per una stupidata simile, ma se avesse conosciuto un altro? Se le fosse piaciuta un'altra persona? E se l'avesse abbandonato? Sarebbe tornata la paura, l'ansia e il malumore che aveva provato prima di mettersi insieme a lei, quando aveva avuto bisogno di uno psicologo per capire cosa fare, come comportarsi, e non voleva più ritrovarsi in quella situazione.
«Solo cosa?» chiese, anche lei con la voce più morbida alla vista di Taehyung che fissava il vuoto con un'espressione di dolore in faccia. Una lacrima brillò sul suo viso mentre cercava in tutti i modi di nasconderla da lei, anche se non c'era riuscito. «H-ho solo paura di perderti.»  «Taehyung voglio solo la tua felicità. Non mi perderai, se sto con te c'è un motivo.»
Taehyung agitò la testa, poi l'appoggiò sulle braccia e guardò il pavimento sentendo che il cuore poteva andargli a pezzi da un momento all'altro, realizzando che forse non sarebbe mai stato tranquillo come desiderava. «Le persone intelligenti non potranno mai essere felici» disse.
Mi-Yeun lo guardò e in quel momento decise di andare da lui e abbracciarlo. Si avvicinò velocemente e lo costrinse ad alzarsi dalla sedia, per poi avvolgere le braccia su di lui che triste si lasciò stringere dall'unica persona di cui aveva bisogno.
«Io non ti lascio da solo per una cosa così stupida. Solo voglio che tu non dubiti dei miei sentimenti e che comunque non sentirò più Chan. Se gli ho inviato un messaggio è stato solo per avvertirlo, punto. Non m'interessa di lui, l'unica persona di cui ho bisogno per essere felice nella vita sei tu.»
Mi-Yeun lo baciò, venendo subito ricambiata. Il viso di Taehyung era tutto bagnato a causa delle lacrime e respirò forte mentre le sue labbra incontravano ancora e ancora quelle della ragazza, sentendo il suo cuore aggiustarsi, ricomporsi, guarire. Perché l'unico modo per guarire le ferite dell'anima sono le persone che si amano e che ci amano allo stesso modo, che saranno lì per sempre, soprattutto quando lo si merita di meno, e di questo i due ne erano consapevoli. Mi-Yeun gli asciugò le lacrime con la mano e un sorriso apparse in entrambi i loro volti. «Scusa.» disse Taehyung tirando su con il naso mentre lei agitava la testa. «Non è successo niente. Continuiamo a guardare il film?»
Chiudendo gli occhi Taehyung annuì e si lasciò guidare sul suo letto, ma prima che potessero riprendere a guardare il film si voltò a guardarla, per poi sospirare imbarazzato un; «ti amo.»

•Mr Kim• Where stories live. Discover now