30. Cambio di idea

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-Yeah I was going crazy all day all night.-

Taehyung si sentiva infastidito mentre parcheggiava l'auto di fronte la casa lussuosa della famiglia Choi, sentendo come una mancanza dentro al petto che lo faceva sentire vuoto; aveva appena lasciato a casa la sua ragazza e ora che non era più in sua compagnia gli mancava già. Sbuffando mentre chiudeva lo sportello della Porsche, in una mano una bottiglia di champagne pregiato come regalo, nell'altra il telefono mentre le scriveva un messaggio, Taehyung s'incamminò verso la porta di casa e si fermò, prima di suonare, per rileggere ciò che aveva scritto:

*amore mio sono arrivato, spero di finire subito. PS non vedo l'ora che sia domani sera. * e dopo aver sorriso lo inviò.
Fu Hyumi ad aprirgli la porta, lo salutò baciandolo in entrambe le guance e sorrise mentre lo invitava ad entrare. Taehyung era tentato di passarsi la manica della giacca sulla faccia ma era troppo cortese per farlo. «Buona sera.» disse asciutto, pochi sguardi e la voglia che quella serata finisse al più presto. Hyumi lo accompagnò nella sala da pranzo dove tutta la famiglia era già attorno al tavolo in sua attesa. Si alzarono per salutarlo e lui notò, con dispiacere, che gli unici due posti vuoti erano vicini, ciò significava che Hyumi si sarebbe seduta al suo fianco. Era a conoscenza dei suoi sentimenti e proprio per questo voleva evitare qualsiasi malinteso che avrebbe potuto portare alla ragazza a pensare che lui provava un minimo nei suoi confronti, la verità era invece che a parte per Mi-Yeun, per la quale provava un'amore grande, per gli altri provava semplice cortesia e gentilezza, a parte per i suoi amici a cui voleva davvero bene.
«È un vero piacere averti qui stasera.» commentò Hyumi prendendo posto accanto a lui e appoggiando la faccia sulla mano verso la sua direzione. In risposra Taehyung fissò suo padre seduto di fronte senza girarsi mentre faceva un sorriso forzato cercando di essere garbato.
«Grazie.»
HongJong soffocò una risatina malevola: sua sorella si doveva rendere conto che avrebbe fallito con il suo intento e di questo HongJong ne era sicuro al cento per cento.  Hyumi cercò di non dare peso all'indifferenza del ragazzo e accavallò una gamba sotto il tavolo. «Come vanno gli affari?» chiese il signore Choi sistemando il tovagliolo di stoffa posato accanto al piatto mentre la moglie serviva zuppa di pesce e crostini. Taehyung fece spallucce grato che almeno suo padre volesse parlare, così da tenere lontana dal discorso Hyumi, anche se si trattava della solita persona che pensava solo ed esclusivamente al lavoro.
«Bene, da qui a un anno è possibile che apriamo un'altra sede a Tokyo.»
Si portò in bocca una quantità minima di zuppa che gli bruciò la gola; i suoi occhi iniziarono a luccicare e cominciò a rimpiangere di non esser restato a cena a casa sua insieme a Mi-Yeun. Avrebbe potuto inventare una scusa per non essersi presentato e così avrebbe passato quella serata in compagnia della fidanzata.
«Interessante, vuol dire che la domanda di mercato sta aumentando.» rispose l'uomo e a sua volta si portò una quantità generosa di zuppa in bocca.
«Decisamente.» 
Hyumi stappò la bottiglia di champagne e sorrise mentre si versava il liquido pieno di bollicine nel bicchiere.
«Come facevi a sapere che questa è la mia marca preferita di champagne?» civettò.
«Non lo sapevo, è semplicemente anche la mia di preferita.»
HongJong fece un'altra risatina sommessa e lo sguardo di Hyumi iniziò a diventare tagliente di nuovo. «Abbiamo un'altra cosa in comune.» rispose forzando un sorriso.
Dopo essersi pulito gli angoli della bocca con il tovagliolo si versò un po' della bevanda costosa e la odorò con fare disinteressato.
«Le altre quali sono?» chiese in tono gentile, ma se il suo carattere lo avesse permesso lo avrebbe chiesto ridendo, come a sottolineare che non vedeva nient'altro in comune con lei; invece usò un tono di voce che lasciò credere che fosse solo curioso di sapere quali altre cose poteva accomunarli. Però forse qualcuno notò il sarcasmo anche se aveva provato a nasconderlo, e quel qualcuno era il fratello della ragazza che cercando di non farsi sentire rise sulla zuppa buttandosene un po' addosso.
«Be', la bellezza, il carattere, gli obiettivi magari.» rispose.
Taehyung bevve un sorso del liquido dorato e poi lo ripose sul tavolo.
«E gli obiettivi quali sarebbero? Io ne ho tanti.» 
«Quello principale è mettere su famiglia, sposarsi ed essere felice.» Taehyung sorrise a quella risposta, ma non perché trovava tenero che i due avessero lo stesso obiettivo, ma perché si era accorto che lei aveva letto l'articolo e diceva quelle cose solo perché credeva che così facendo lo avrebbe conquistato. A ogni modo lei sembrò abbastanza soddisfatta della sua reazione, inconsapevole però  di quello che realmente pensava.
«Sì quello sarebbe uno degli obiettivi che mi renderebbero felice.» 
«Ho letto che frequenti qualcuno, chi è la fortunata?» s'intromise HongJong beccandosi un'occhiataccia sia dalla sorella che dalla madre.
«Letto? Dove?» domandò Hyumi fingendo di non sapere niente dell'articolo, ma venendo ignorata sia dal fratello che da Taehyung, il quale iniziava a provare un po' di simpatia nei confronti di HongJong.
«In realtà è diventata ufficialmente la mia ragazza.»
«Be', è una bella notizia. E lei è...?»
«Una mia vecchia compagna delle superiori. Ci siamo rincontrati dopo cinque anni e ci siamo entrambi accorti che provavamo dei sentimenti.»
«Be', siete ancora giovani e le cose possono cambiare tanto. Non è amore, è solo la voglia di stare con qualcuno.» intervenne la madre facendo voltare i due ragazzi verso di lei.
«Crede che io sia così superficiale o narcisista di avere bisogno di qualcuno nella vita che non amo ma che accresca il mio ego?» domandò un po' irato, un sorriso sarcastico in viso. La signora fece un sorriso malefico, si appoggiò sul gomito e lo guardò interessata.
«No, non credo che tu sia così. Però credo che quando si è giovani magari non si sa bene cosa si vuole e si prova a stare con qualcuno per poi rendersi conto di avere bisogno di altro.» Taehyung si sforzò di non apparire troppo antipatico e sorridendo si grattò la testa infastidito. Sapeva che stava dicendo quelle cose perché la figlia era innamorata di lui e volevano fargli cambiare idea, ma lui non era privo di personalità da lasciarsi influenzare dagli altri.
«In realtà sono una persona che sa benissimo cosa vuole dalla vita.» rispose un po' aspro, la fame che ormai gli era passata e il pensiero di inventare una scusa e correre dalla sua fidanzata a mangiare insieme a lei.  Per lui quello era l'esempio perfetto delle persone che non voleva nelle vita.
«Ma sei giovane e puoi anche solo essere come dire, affascinato dall'idea che quella persona possa essere la ragazza della tua vita.»
«Giovane come sono ho un'azienda di proprietà che mi ha fatto diventare ricco e, indovinate un po', dalla vita volevo proprio questo e ci sono riuscito. Non faccio mai le cose per caso, quindi se ho scelto Mi-Yeun ci sarà un motivo.»
Avrebbe voluto aggiungere anche " al posto di sua figlia", ma era già andato oltre il limite per quello che lui definiva un carattere docile e gentile, e non avrebbe mai permesso che qualcuno lo facesse dubitare o mostrare quella parte di carattere che odiava in tutti, ovvero la cattiveria.
Hyumi e la madre lo guardarono infastidite dal suo atteggiamento, ma poi risero come per dire un silenzioso "vedremo chi ha ragione."

Taehyung cercò di mangiare altra zuppa, ma scocciato decise che avrebbe inventato una scusa per andare via da lì, per tanto colse al volo l'occasione quando il suo telefono iniziò a squillare. Lo sfilò dalla tasca e se lo portò agli occhi, leggendo il nome di Hoseok sullo schermo e subito portandoselo all'orecchio.
«Hoseok hyung?»
Il ragazzo lo aveva chiamato per avere dei chiarimenti su cosa organizzare per il meet che si sarebbe tenuto il lunedì, ma Taehyung si alzò dal tavolo fingendo che era successo qualcosa e dopo aver esclamato un «ti richiamo subito, aspettami.» chiuse la telefonata e si alzò dalla sedia.
«Mi dispiace dover andare via, purtroppo anche di sera il lavoro mi chiama.» s'inchinò.
Il signor Choi guardò moglie e figlia male, poi si alzò per accompagnare il ragazzo alla porta.
«È successo qualcosa di grave?» 
«No, solo che il mio segretario ha bisogno di dritte per un meet. È stato comunque un piacere cenare con voi.» sorrise e dopo un inchino s'incamminò verso l'auto. Chiamò Hoseok, che sicuramente confuso aspettava una delucidata, e gli spiegò cosa fare e perché aveva riposto che in quel modo, poi cercò il numero della sua ragazza e la chiamò per dirle che stava arrivando a casa sua con una cena di asporto che aveva fatto scegliere a lei, e dopo averle detto che avrebbe spiegato cosa gli era accaduto non appena sarebbe arrivato, comprò dei menù al McDonald e  si diresse verso la casa della sua amata.

•Mr Kim• Where stories live. Discover now