10. Sguardi

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-Do you hear me, yeah?-

Jimin e Mi-Yeun presero posto lontano da Taehyung, ma non prima che Jimin fosse andato a salutarlo calorosamente. La stanza era calda a causa dei termosifoni, cosa che rese più che felice Taehyung, e sembrava anche stranamente piena grazie al tavolo della ex classe terza B, tutti i componenti presenti tranne Choyoung, che sarebbe arrivata quel sabato. Mi-Yeun sedeva accanto a Jimin, alla sua destra c'era Ji-Soo, che sembrava parecchio arrabbiata; continuava a lanciare occhiate verso la direzione di un ragazzo biondino circondato da ragazze che non dava l'impressione di essere lusingato da quelle attenzioni o felice di riceverle, più che altro sembrava che fosse la sua gentilezza a tenerlo inchiodato alla sedia. Mi-Yeun guardava curiosa Ji-Soo; sapeva che lei fosse la sua ex ragazza, ciò che non capiva era come mai sembrasse tremendamente seccata. Inoltre, ricordava bene che pochi giorni prima del diploma era stata lei a lasciarlo.
«Bah.» disse a se stessa mentre si portava alle labbra il bicchiere pieno di soju. C'era un vociare di persone che sembravano lontano, ma in realtà proveniva dal suo stesso tavolo. Guardò tutti i suoi ormai ex compagni di classe e non potè non notare quanto tutti in quegli ultimi anni fossero cambiati un sacco, nell'aspetto ovviamente. Alcuni, caratterialmente, erano rimasti tali e quali e, anche se le costava un certo sforzo ammetterlo a se stessa, Taehyung non era tra quelli. Ji-Soo era la solita bella ragazza, ma che per certi versi era davvero insopportabile; anche in quel momento, se fosse stato possibile a Mi-Yeun, l'avrebbe felicemente schiaffeggiata. Odiava quelle arie di superiorità che si era sempre data e che, sfortunatamente, non aveva cambiato col tempo.
«Che succede?» chiese Jimin guardandola curioso.
Mi-Yeun fece spallucce, riempiendo di nuovo il bicchiere.
«Mi sembra di essere tornata indietro di cinque anni. Alcuni non sono proprio cambiati.» rispose pensierosa. Jimin si guardò
«Taehyung è molto cambiato.» rispose lui bevendo il suo soju.
«Yah, mi sa che quello che si è innamorato di Taehyung sei tu? Ho per caso detto tutti? Ho per caso detto che Taehyung è tale e quale a prima?» sussurrò con una certa enfasi, facendolo ridere nuovamente.
«E perchè ti agiti tanto?» domandò divertito, facendo solo innervosire Mi-Yeun di più.
Ji-Soo stava torturando un tovagliolo di carta, gli occhi fissi su ciò che accadeva alla fine del tavolo.
«Allora, che ne avete fatto delle vostre vite da quando sono finite le superiori? Mmh?» chiese Ji-Soo in fine a tutti distogliendo lo sguardo da Taehyung, che alzò gli occhi sugli altri con un sorriso sincero. Mi-Yeun non riusciva a vederlo bene, ma da quella distanza aveva notato la luminosità che quasi scaturiva dal sul viso: quella sera aveva i capelli lisci, spostati di lato e che mostravano parte della fronte; indossava una camicia bianca semplice, al polso un orologio nero. Ji-Soo cercava di non guardarlo, ma si stava sforzando così poco che Mi-Yeun si accorse degli sguardi furtivi che gli lanciava non appena lui si distraeva.
«Io faccio la modella ultimamente.» aggiunse con un tono di voce alto quasi come, notò Mi-Yeun, volesse farsi sentire da Taehyung. Quest'ultimo l'ascoltava innocentemente, interessato quel poco che lo aveva portato a presentarsi a quella cena.
«So che sei diventato importante, Taehyung.» continuò lei, lo sguardo quasi tagliente puntato sul viso del ragazzo. Lui sorrise imbarazzato, grattandosi il collo.
«Sono solo a capo di un'azienda.»
«Ma ti ha fatto diventare ricco sfondato, no? Il mio capo vorrebbe che facessi qualche scatto per lui, per un articolo. Dice che essere così giovani ma già così importanti sia un grosso traguardo.» aggiunse ancora, facendolo sorridere.
Mi-Yeun alzò gli occhi su di lui e non potè che pensare a un modello: lo sguardo tagliente e il sorriso innocente che facevano un'accoppiata perfetta insieme. Non negava a se stessa che fosse diventato davvero bello, odiava solo capire che ancora una volta era più avanti, più importante di lei. Vide quasi tutte le ragazze guardarlo innamorate; è così che si sentivano tutte in sua presenza? Si chiedeva questo.
«Mmh, dici che dovrei fare qualche scatto?» chiese Taehyung alzando gli occhi verso il soffitto. Tutti erano concentrati su quella conversazione. «Vorresti dire di no?» Ji-Soo si mise più dritta.
«Essere ricchi è bello, ma ti crea anche abbastanza problemi.» cercò con lo sguardo Mi-Yeun; imbarazzata   trattenne il contatto visivo, e capì a cosa stava pensando. Era certa che non volesse che gli altri sapessero delle sedute. Ji-Soo passò lo sguardo da quello del biondo a quello di Mi-Yeun, ed era più arrabbiata di quanto non lo fosse stata quella sera. «Tipo?» chiese sgarbata.
Taehyung sorrise. «Tanti.»
Nessuno parlò più: la serata era comunque passata bene, tra risate e carne grigliata. Ji-Soo aveva cercato di sembrare spensierata, ma a Mi-Yeun aveva dato tutta un'altra impressione. Quando alcuni degli ex studenti uscirono fuori dal locale per fumare una sigaretta, al tavolo ne erano riamasti pochi. Taehyung si congedò da una delle ragazze che gli facevano il filo da tutta la serata e si avvicinò a Jimin e Mi-Yeun, che forse un po' troppo brilla, non faceva che ridere alle battute di Jimin.
«Dottoressa Jung.» le porse la mano, che lei afferrò imbarazzata e riluttante allo stesso tempo.
«Signor Kim.»
«Riguardo l'appuntamento, volevo sapere se piuttosto che mercoledì possiamo spostarlo a lunedì.» chiese. Mi-Yeun lo guardò dalla testa ai piedi: sembrava più che un modello, era una specie di sex symbol. Come aveva fatto a cambiare così tanto?
«B-be credo si possa fare. L'orario posso lasciarlo invariato?» 
«Va bene per le 16:00. Ora scusate, domani devo svegliarmi presto per una riunione. Godetevi il resto della sarata, Jimin. Dottoressa Jung.»
E così facendo fece un cenno a entrambi mentre tornava verso la sua sedia, prendeva la giacca e si avvicinava al bancone per pagare. Da lontano lo sguardo di Ji-Soo avrebbe anche potuto fulminare Mi-Yeun.

•Mr Kim• Où les histoires vivent. Découvrez maintenant