Api Frizzole

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Pov's Severus
Mi sveglio d'improvviso, stanco più che mai.
Getto un'occhiata veloce al di fuori della finestra della mia camera da letto e quando la Luna mi fa capolino, illuminando il pavimento, capisco di essermi svegliato in tarda notte.

Non riesco a riprendere sonno, nemmeno dopo vari tentativi. Una strana sensazione si insinua dentro di me, quasi come avessi dormito per un'eternità, anziché poche ore.
Deciso più che mai a non sprecare il mio tempo prezioso, mi dirigo in salotto. Il rumore non è un problema, abituato ormai, dopo anni da spia, a mischiarmi con le ombre ed il silenzio.
Potter e la Granger dormono tranquilli, emettendo solo docili sospiri. Meglio così, penso con sollievo.
Se la risposta alle mie domande non posso trovarla a casa mia, vorrà dire che dovrò cercarla altrove.

Dopo essermi leggermente risistemato (ed essermi pentito di aver gettato uno sguardo al mio riflesso sullo specchio), ripasso mentalmente il mio piano.
A un'ora così insolita, poche dovrebbero essere le persone che si addentrano nei corridoi di Hogwarts, no?
Pop

Smaterializzandomi, sento l'ormai familiare senso di nausea e appena poggio i piedi per terra, mi incammino velocemente, ignorando il forte capogiro e il respiro affannato.

Come previsto, non incontro nessuno. Almeno nella prima parte del mio cammino.
Mi manca quasi la solita noiosa routine, in cui cammino sulla pietra dei corridoi e magari sottraggo pure una decina di punti a qualcuno.
Non avrei mai pensato di dirlo, ma mi manca pure l'annuale pensiero di disgusto nel vedere il treno arrivare e migliaia di studenti scendere.

La Biblioteca è piuttosto lontana, soprattutto perché le scale sono particolarmente in vena di scherzi.
I quadri, così come la scuola, sono silenziosi e spaventati, sobbalzando al mio passaggio.
Nei primi giorni di attacco, mentre i Mangiamorte si prendevano il tempo di sistemarsi, i quadri non facevano che urlare e insultare chiunque passasse, ma con l'andare avanti, con il passare monotono e sempre uguale dei giorni, avevano smesso, lasciandomi in una sincera delusione.

Tiro un sospiro di sollievo, quando varco l'imponente entrata della Biblioteca.
Non c'è nessuno dietro il bancone, né tantomeno a spolverare quei tomi millenari, alcuni scritti anche in lingua antica.
Sento una stretta la cuore, quando penso a quanto piacerebbe ad Hermione essere qui con me, in questo momento.
Non farti distrarre dal tuo obbiettivo. Ricorda perché sei qui.

Mi ammonisco severamente, mentre mi addentro nella Sezione Probita.
Poche volte erano stati i momenti in cui avevo accarezzato quei libri con lo sguardo, senza però trovare mai nulla.
Tutt'ora le mie ricerche sembrano vane...
<Buongiorno, Severus. Non è un po' presto per leggere?> una voce, proveniente da dietro di me, mi raggela il sangue, mentre mi immobilizzo, colto alla sprovvista. <Vuoi che ti dia una mano? Dimmi cosa stai cercando, lo troveremo insieme>.
La voce che fin da bambino mi aveva tormentato, ora mi rimbomba nelle orecchie, mentre una rabbia ceca si impossessa di me.
<Potrei fare la stessa domanda a te, Codalisca> rispondo, voltandomi velocemente verso di lui.
Più viscido che mai, accompagnato dalla sua solita faccia da ratto, mi rivolge un languido sorriso.
Alza le spalle, senza dividersi dalla sua solita faccia da ebete. <Non ho certamente bisogno del tuo aiuto. Toglimi la curiosità... Potter ti ha almeno insegnato a leggere?>.
Con questo riprendo il cammino, cercando di riportare la mia attenzione sui libri.
Digrigno i denti, appena sento i suoi passi avvicinarsi nuovamente a me.
<È acqua passata quella, Severus. Ora siamo dalla stessa parte. Ora siamo tutti uguali> inizia, ma il mio sguardo algido e tagliente lo spaventa, costringendolo ad indietreggiare.
<Noi non siamo uguali e mai lo saremo. Chiaro?> sussurro minacciosamente, scandendo ogni parola.
Annuisce, prima di allontanarsi spaventato e tornare nel suo buco da ratto.

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