Beh... Grazie

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Pov's Severus
Lunghi e morbidi boccoli mi scivolano tra le dita, mentre il suo regolare respiro mi aiuta a calmarmi.
Un'amara e sola lacrima scende sulla mia guancia, mentre un tuono rimbomba nel cielo.
Il suo petto si alza e si abbassa regolarmente, mentre piccole e forti goccie cadono, bagnano e scuotono le finestre.
Lì, quella ragazza, tanto coraggiosa quanto testarda, è stesa, sul mio letto.
Hermione Granger, una delle più brillanti streghe, riposa sotto lo sguardo attento dei miei occhi, mentre aspetto che si svegli.
Ricordo, con un sorriso, il momento in cui da topo è tornata ragazza e il suo viso era illuminato di una gioia, ormai nascosta troppo tempo.
Ero lì, dietro a dei cespugli, ad aspettarla e poterla portare a casa, salva.
Probabilmente, quando si sveglierà, mi urlerà contro, mi scaraventerà il suo odio addosso, ed io starò fermo, ad ascoltarla.
<Professore, grazie> ripete Potter, affacciandosi alla porta.
<Ma ora può lasciarla riposare, ora è finalmente salva, grazie a lei>, cerca di convincermi, portandomi un bicchier d'acqua.
Non voglio lasciarla, ma, dopo aver trasformato i miei occhi in due fessure, mi alzo, dirigendomi in laboratorio per cercare una fiala in grado di smorzare, almeno un po', il mio mal di testa.

Pov's Hermione
Mi sveglio, ancora scombussolata.
Mi alzo a sedere, con un capogiro, spaventata di ritrovarmi nella mia cella.
Con stupore, mi accorgo di non essere più ad Hogwarts, ma in una camera, stesa su un vero e proprio letto.
I colori attorno a me passano da un verde smeraldo a grigio.
L'aria nella stanza è stantia, odora di chiuso e... alcool.
Penso di aver capito dove mi trovo, penso, incerta su quale emozione provare.
Da un lato, sono riconoscente per i sacrifici che ha dovuto affrontare, ma dall'altro non riesco a fidarmi pienamente, non più.
Mi alzo dal letto, camminando incerta sulle gambe malferme, per dirigermi in salotto, dove provengono dei rumori.
Anche se la testa continua a pulsarmi, apro la porta e mi ritrovo in un corridoio, lungo e buio.
Lungo le pareti, si trovano porte di legno, che conducono a stanze diverse. In ogni cosa spiccano, fieramente, i colori dei Serpeverde.
Entro, con timore, nel piccolo salone, restando senza fiato.
È bellissimo. I muri, alti e polverosi, sono ricoperti, per la maggior parte, da librerie colme di libri antichi che, con il tempo, si sono ingialliti.
Ad una parete, per riscaldare la stanza, c'è un camino di pietra, con all'interno uno scoppiettante fuoco. Davanti, a rendere il tutto ancor più magico, si trovano un tappeto rosso e delle poltrone, anch'esse rosse.
Su un piccolo divano, steso, con la testa su un cuscino, c'è il mio migliore amico, intento a... leggere?
<Harry!> grido, felice di rivederlo. Corro, come posso, tra le sue braccia, per stringerlo. <Stai bene?> chiedo, affondando il volto nel suo petto. Sento la sua risata invadere la stanza e le sue mani scompigliarmi i capelli.
<Oh, Hermione! Dopo giorni di tortura, vieni tu a chiedermi come sto?!> risponde ridendo, prima di staccarsi da me.
Con un movimento fulmineo, noto che anche un'altra persona si fa avanti, con un giornale tra le mani.
<He-hermione?> domanda Piton, appoggiando l'articolo su un piccolo tavolo. Il suo volto è sconvolto e tanto stanco.
<Cosa fai in piedi?! Torna subito a letto!> mi ordina severo, mantenendo però un tono abbastanza gentile. <Non mi dia ordini!> urlo, proteggendo Harry con il mio corpo, a mo' di scudo.
Vedo il suo sguardo stringersi, mentre si siede su una poltrona. Noto che non mi toglie di dosso gli occhi, nemmeno per un istante.
Ad un cenno di Piton, Harry mi prende per mano e mi porta a sedere, sul divano.
<Herm, non giungere a conclusioni affrettate. Ti devo spiegare un po' di cose> comincia il moro, per poi fermarsi.
Con la coda dell'occhio, mentre il mio cervello cerca di elaborare una via di fuga, vedo il mio ex professore uscire dalla stanza ed entrare nel dedalo di porte.
<Bene, ora che siamo soli, spero che tu mi possa ascoltare> riprende, tenendomi le mani.
Fiumi di parole iniziano a scrosciare, mentre anni di ricordi, dolori e amori infranti passano tra le sue labbra.
Non so quanto tempo sia passato da quando Harry ha smesso di parlare, ma la stanza attorno a me non smette di vorticare.
Dopo minuti, passati in silenzio, elaboro tutte quelle informazioni, insinuate nella mia testa senza permesso. Non posso credere alle mie orecchie.
Severus Piton è un uomo buono.
Tiro un sospiro di sollievo, capendo che è dalla nostra parte.
Il mio amore, sotterrato volontariamente per giorni, torna ad esplodermi nel petto.
Non ho mai conosciuto un uomo tanto coraggioso, in grado di amare una donna per così tanto tempo.
Tutte le sue scelte, giuste o sbagliate, lo hanno portato sulla cattiva strada, ma, grazie a Silente, ha potuto finalmente capire il bene e il male.
E lui è il bene!
<P-posso andare da lui?> domando, alzandomi e dirigendomi nel corridoio.
Il mio istinto mi dice di entrare nella seconda porta, uno studio.
Già da fuori, proviene un forte odore di alcool.
Oh no, penso dispiaciuta, mentre apro la porta.
La scena che mi si para davanti mi mette i brividi.
A terra, sul tappeto e sulle fredde mattonelle, si trovano pezzi di vetri, bottiglie infrante, macchie di liquido e, per completare il quadro, Severus seduto su una sedia, in uno stato terribile.
<Granger, che ci fai qui?> chiede, biascicando le parole.
<P-professore, mi dispiace per le parole che gli ho detto> mi scuso intimorita.
<Te, dopo giorni di tortura, vieni a chiedere scusa a me?! A me?!> urla, voltandosi dalla parte opposta alla mia.
<Esci, non voglio che tu mi veda così. Per favore> implora, cercando la sua bacchetta.
<No, professore. Vada in bagno, si sciacqui il viso e torni qui. Voglio parlare con lei> mi impunto, andando in cucina per cercare un bicchiere d'acqua.

Pov's Severus
Incredibile!
Sono nel mio piccolo bagno, a bagnarmi la faccia, con le mani a forma di coppetta.
Mai, prima d'ora, avevo dovuto eseguire gli ordini di una comune ragazzina.
Ghigno, prima di ricordarmi che Hermione non è una semplice ragazzina.
Non lei che, coraggiosamente, aveva protetto il suo migliore amico a costo della vita, dopo giorni passati sotto le mani di Mangiamorte.
Inoltre, dopo tanti anni di dolore, è stata lei a scalfire nuovamente il mio cuore dolorante, donandomi un motivo per vivere e combattere.
Torno in camera e mi accorgo che pure lei è rientrata e stringe tra le sue piccole mani un bicchier d'acqua.
Finalmente, non leggo più odio nei suoi occhi, ma confusione e... orgoglio?
Mi accomodo su un piccolo divano nel mio studio, di color verde, accanto a lei.
<I-io professore, non so che dire. Intanto, beh... grazie. Grazie per avermi salvato da quell'inferno. Io, anche se può sembrare strano, provo una grande stima nei suoi confronti. Lei... è un uomo coraggioso, da stimare e... buono.
Lei, fin da ragazzo, ha dovuto sopportare tanto dolore, fino alla morte di Lily Evans, la mamma di Harry.
Lei, dopo tanto tempo, anche se... Lily aveva scelto un altro, continuava ad amarla> conclude, abbassando lo sguardo sul disegno delle mattonelle.
Una serie di emozioni mi invadono, mentre osservo i suoi movimenti.
<Sempre> rispondo, con una fitta al cuore.
In un momento di follia, la avvicino a me, appoggiando dolcemente le mie labbra sulle sue, trasformandolo in bacio pieno di parole, silenzi e amore.
Ma, in questo momento, il Signore Oscuro ha altri piani.
Mi stacco velocemente da lei, che rimane senza parole, tenendomi il braccio con aria dolorante.
<Il Signore Oscuro chiama> annuncio, prima di alzarmi.
Nel suo volto, prima sorridente, si crea una maschera di terrore.
<Stai attento> sussurra solo, dopo attimi di silenzio.
Annuisco prima di tornare nel salone, seguito dalla Grifona.
<Devo tornare ad Hogwarts> dico, prima di teletrasportarmi in quel luogo, dove aleggia la morte.
Prima o poi tutto questo finirà, penso, mentre digrigno i denti e mi addentro nei corridoi.
Nella Sala Grande, occupata da un unico e grande tavolo nero, si trovano la maggior parte dei Mangiamorte e, con aria arrabbiata, anche il Signore Oscuro.
Seduto, con il serpente al collo, aspetta pazientemente che tutti siano presenti.
<Bene, miei cari seguaci. Vi ho riuniti tutti qui per dirvi una cattiva e molto scomoda notizia> comincia, incrociando le mani davanti al volto e spostando lo sguardo su ognuno di noi. La mia maschera di indifferenza non lascia trasparire nulla, ma un brivido mi attraversa il corpo.
<Hermione Granger, uno degli ostaggi più importanti e migliore amica di Harry Potter, è evasa!> grida infuriato, accompagnato da un sibilo di Nagini.
Cerco di sembrare sconvolto, ma riesco solo a provare piacere, nel sapere che la ragazza è finalmente al sicuro.
<Siete riuscita a farla scappare!> continua, alzandosi in piedi.
Greyback continua a fissarmi, anche se non capisco il perché.
E se sapesse qualcosa?
No impossibile.
Scuoto la testa, prima di voltarmi, incuriosito come tutti gli altri, nella direzione dell'entrata della Sala, dove provengono dei rumori.
Con aria teatrale, ma spaventata, entra Lucius Malfoy, accompagnato da suo figlio, Draco.
<Ebbene, Lucius, evidentemente non sono abbastanza importante da accorrere ad una mia chiamata, non è così?> chiede arrabbiato il Signore Oscuro, rigirandosi la bacchetta tra le mani, con sguardo assente.
<Oh no, Mio Signore, al contrario. Mi scuso per il mio ritardo> improvvisa l'uomo, accomodandosi in una delle sedie vuote.
<Se tieni a sapere cosa è successo, sappi solo che non è una bella notizia> impreca Voldemort.
<Non potremo più carpire notizie su Potter perché: Hermione Granger è scomparsa!>.

Allora, potterheads! Come state?
Scusatemi per il capitolo corto, ma è abbastanza intenso.
Vorrei ringraziarvi per tutto il supporto che mi state dando, poiché mai mi sarei immaginata di poter raggiungere questi risultati.
Beh... grazie
Comunque, secondo voi, cosa faranno i Mangiamorte, ora che sanno che Hermione è scomparsa?

erikatomei05

Sarai mia... Sempre ❤️Onde histórias criam vida. Descubra agora