La Fine Di Una Grande Storia

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Pov's Hermione
Oh no, Ronald, penso con un sospiro.
Girato l'angolo del corridoio che portava al cortile, rimango a bocca aperta.
Ed io che speravo che fosse solo un'uscita tra amici, penso sconsolata.
Sull'erba umida a causa della rugiada, si trovano petali rossi di rosa, il mio fiore preferito. Il piccolo sentiero conduce ad un gazebo più grande, nel mezzo del giardino. La struttura è bianca, grande e bellissima, ornata da fiori rossi e bianchi.
Sotto, si trova un tavolo rotondo, occupato da piatti composti da ogni alimento: dal pesce alla carne, dalla frutta alla verdura, dal dolce al salato.
Ad illuminare il tutto, si trovano candele sparse in ogni angolo.
È tutto così romantico, ma anche tutto così sbagliato...
Accanto al tavolino si trova il rosso, vestito di tutto punto, con un sorriso imbarazzato stampato in volto.
<È-è tutto bellissimo> gli dico mio malgrado.
Il mio stomaco si torge e la gola si secca, impedendomi di dire altro.
Mi sento uno schifo, poiché di lì a poco dovrò dirgli la verità.
La dura e cruda verità: che non lo amo.
<Ciao Mione. Sono contento che tu sia venuta> saluta, rendendomi più nervosa.
<Vieni, accomodati qui> dice, spostandomi la sedia in modo tale che io possa sedermi.
Cerco di calmarmi, contando e respirando.
Davanti a me, la scena è comica. Ron, intento a non far pasticci, cerca goffamente di versarmi nel bicchiere del succo di zucca. Dopo aver terminato, si siede davanti a me, cominciando a guardarmi.
<Beh, grazie per l'invito. Dico davvero> comincio, cercando di intavolare una conversazione.
<Grazie a te di essere venuta. Mi fa molto piacere> conclude, cominciando a mangiare, in silenzio.
Non so cosa dire o come comportarmi, poiché la situazione mi crea parecchio disagio.
Perché tutte a me?, mi domando, silenziosamente.
<Co-con la scuola come sta andando?> chiedo, sempre cercando di rompere il ghiaccio.
Aspettando la sua risposta, comincio a mangiare del pesce. È molto buono, anche se non so cosa abbia fatto per presentare dei cibi così deliziosi. Non riesco a non notare la bellissima danza di lucciole che si è venuta a creare in torno a noi.
Con le loro piccole lampadine rendono l'ambiente ancora più magico.
Come vorrei che dall'altra parte ci fosse qualcun'altro, penso distrattamente.
<Tutto bene, dai. Apparte Pozioni, che come sempre, fatico a sopportare> risponde, con un sorriso. Annuisco con un breve cenno del capo, prima di chiedergli il motivo.
<Detesto Piton, sempre con la sua aria di superiorità con la quale si atteggia. Cento punti in meno a Grifondoro> continua, imitandolo. Cerco di restare calma ed evitare di fare una scenata.
<Sei bellissima, comunque>, sorride, prima di tornare ad abbuffarsi.
Fortunatamente, la cena giunge al termine, dopo risate e silenzi imbarazzanti.
<Era tutto buonissimo> concludo, prima di alzarmi. Con un moto di speranza, spero di poter tornare ai dormitori, ma invano.
<Vieni, ho sistemato un tappeto davanti alla riva del Lago Nero>. Con una piccola spinta mi conduce nel posto indicato, facendomi restare a bocca aperta. Accanto al tappeto, in precedenza descritto, si trovano anche candele e rose.
<È tutto stupendo> sussurro, senza fiato.
Ci sediamo accanto, rimanendo per qualche minuto in silenzio. Vedo che sta cercando le parole per dirmi qualcosa, poiché le sue orecchie diventano rosse come i capelli.
<Io- io stasera ho organizzato tutto questo per te, per noi. Volevo inoltre dirti alcune cose>. Le sue mani non fanno altro che tormentarsi, mentre sulla fronte si formano rughe di tensione.
Che situazione, penso, alzando gli occhi al cielo e accorgendomi della luminosità, quasi magica, delle stelle. Sopra di noi, si trova la Stella Polare, rendendo unico il momento.
<Dimmi tutto>, cerco di incoraggiarlo.
Le mie mani cominciano a giocare con i bordi del tappeto, cercando di calmarmi.
<Beh, tu- tu mi piaci, tanto. È dal secondo anno che non riesco a toglierti dalla testa e visto che non hai un fidanzato, pensavo che tu aspettassi qualcuno...> comincia, lasciandomi a bocca aperta.
Che ignorante! Che ne sa lui della mia vita!
<Io-io ti amo, Hermione Granger> conclude, avvicinandosi pericolosamente.
Scuoto la testa, notando le sue labbra troppo vicine alle mie.
<No, Ron! Io non riesco ad amarti in quel modo; tu per me sei il mio migliore amico. Io ti amo, ma a modo mio, come un fratello> concludo, alzandomi.
Vedo le sue gote tingersi di rosso e il suo viso contrarsi in una smorfia.
<Io pensavo mi amassi! Non mi interessa essere il tuo migliore amico! Io-io... te-te sei solo una Sanguesporco! Fai bene a stare con quelli come te!>.
Le sue parole sono equivalenti a pugnalate. Il disprezzo con cui ha detto quelle parole, aleggia ancora nell'aria.
"Sei solo una Sanguesporco".
Sento le lacrime pungermi gli occhi, cercando di uscire.
<Mi fai schifo! Me lo sarei aspettata da  Malfoy, da una serpe, ma non da te, mai!> urlo, prima di scappare via.
Sei solo una Sanguesporco".
"Sei solo una Sanguesporco".
"Sei solo una Sanguesporco".
Quelle parole, dette con ribrezzo, mi rimbombano nelle orecchie, mentre corro via, lontana da quel luogo.

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