- Wow!

Chuuya non riuscì a trattenere la propria meraviglia.
Come predetto da Dazai il posto era completamente deserto. Ai lati della spiaggia c'erano due alta scogliere che si richiudevano sul mare dando alla piccola baia la forma di una mezza luna. L'acqua era stranamente limpida e pulita, così come la spiaggia chiara sotto i piedi di Chuuya.

Il ragazzo si sfilò istintivamente le scarpe, era da una vita che non andava al mare sul serio. Certo gli anni precedenti aveva fatto qualche uscita con Tachihara e qualche amico in qualche stabilimento balneare vicino a Yokohama, ma non era niente in confronto alla bellezza di quel posto.

- Ehi, Dazai. Ma te come fai a conoscere tutti posti così belli?

- Ehhhh, io so tutto.

- Se se credici... Ma sai che mi sta proprio venendo voglia di fare un bagno!

Dazai ridacchiò e in tutta risposta tirò fuori due costumi dallo zaino scolastico e ne lanciò uno a Chuuya ridacchiando:

- Ne ho preso uno anche per te. Se non ti va bene puoi anche stare nudo per me non è un problema, eh.

- Ma stai zitto!

Si infastidì, allontanandosi di qualche decina di metri per cambiarsi in santa pace e lasciare Dazai fare lo stesso.
Fece appena in tempo ad infilarsi il costume che Dazai corse verso di lui lo prese in braccio e lo buttò in acqua ridendo.

Il contatto con l'acqua gelida lo fece trasalire e scattò subito in piedi imprecando, bagnato fradicio, contro Dazai che se la rideva di gusto dalla riva.

- Io. Ti. Ammazzo.

- Sì, per favore.

Chuuya ghignò poi uscì di scatto dall'acqua e saltò addosso a Dazai, bagnandolo a sua volta.

Sì, si prospettava decisamente una giornata bellissima.



Chuuya sbadigliò e si stiracchiò mentre si raccoglieva i capelli bagnati.

- Ahhh, sono esausto...

Erano ormai passate le quattro del pomeriggio, i due ragazzi avevano passato tutto il giorno in spiaggia tra bagni, impediti affogamenti, un tentativo di Dazai di farsi fare la respirazione bocca a bocca da Chuuya e un delizioso pranzo al sacco predisposto da Dazai in vista di quella giornata.

- Anche io, forse ora è meglio tornare... Se vuoi a casa ti aiuto a studiare, per farmi perdonare di averti fatto saltare questa giornata di scuola.

- Bravo, sarà meglio per te!

Disse Chuuya alzandosi e abbottonandosi la camicia della divisa scolastica sopra il petto nudo. Quando entrambi furono pronti si avviarono verso il sentierino che gli avrebbe condotti dove avevano lasciato la moto.
Erano quasi arrivati quando ad un certo punto uno strano rumore tra gli arbusti fece sobbalzare Chuuya.

- Ehi Dazai, cos'è stato?

Dazai fece spallucce e restò in silenzio, un attimo dopo il suono si ripetè. Sembrava quasi un lamento.

- L'hai sentito anche tu?

Dazai annuì e dopo un attimo di esitazione si infilò tra i cespugli alla ricerca della fonte di quel suono seguito a ruota da Chuuya.

Ad un certo punto, mentre erano fermi immobili, in completo silenzio, in attesa che il suono si ripetesse qualcosa urtò la caviglia di Chuuya facendogli tirare un grido da ragazzina.

- MA CHE CAZZO QUALCOSA MI HA TOCCATO LA GAMBA, PORCA PUTTANA IL MIO CUORE.

Dazai scoppiò a ridere e dopo aver immerso la mano in un cespuglio la tirò fuori tenendo per la collottola la cosa che aveva urtato la gamba di Chuuya.

- Un... Gatto?

Domandò Chuuya interrogativo, rimproverandosi per essere sclerato per una bestiola a così piccola.

- Già, è ancora un cucciolo e finora non ha avuto una vita facile, direi... Guarda com'è conciato male...

Osservò Dazai mentre cercava di calmare il gattino che tra le sua mani si dimenava e lo graffiava cercando disperatamente di liberarsi da quelle mani estranee. Chuuya storgendo il naso si avvicinò e osservò meglio la bestiola.

Il gattino era completamente nero tranne che per una piccola macchia marrone all'estremità della coda e un piccolo naso rosa al centro del muso. I suoi occhi attenti e spaventati erano di un verde brillante e le sue pupille andavano dilatandosi man mano che calava il buio. Quanto alle sue condizioni Dazai aveva ragione: il gattino aveva la gamba anteriore sinistra ferita, il taglio sanguinava ancora; teneva un occhio socchiuso come se gli facesse male: aveva l'estremità dell'orecchio sinistro attraversata da un taglio mal rimarginato e teneva la goda piegata in un'angolatura naturale.

- Bene, lo adottiamo!

Decise Dazai dopo un istante e come se la faccenda fosse chiusa si avviò verso la moto.

- Ehi, aspetta Dazai!

- Che c'è Chuuya-Kun... Non possiamo certo abbandonarlo al suo destino.

-No, lo so... Ma almeno potevi chiedermi o parlare al singolare, non farlo più: non parlare per me senza sapere cosa ne penso.

- Va bene, va bene...

- Bravo, ora come lo portiamo a casa?

Chiese Chuuya osservando la bestiolina che si dimenava con aria sempre meno convinta tra le mani di Dazai.

- Lo sistemo nella borsa, con il muso fuori e lo tengo io. Tu in compenso vai piano.

- Uff... E va bene sgombro, andiamo.

Dazai salì in moto dietro Chuuya e sistemò il gatto che traumatizzato dall'essere infilato in una borsa con costumi da bagno e libri scolastici miagolava a più non posso.

- Dobbiamo dargli un nome.

Disse Chuuya dopo qualche chilometro di assoluto silenzio.

- Già... Che ne dici di...

- No, shhh! Ho un'idea io, sta a sentire Dazai...

- Okay, okay... Sentiamo, anche se avrei tanto voluto chiamarlo Nerino, o Neretto, o Nero.

- Mi prendi in giro?

- Sì.

Chuuya inchiodò ad uno stop un po' troppo bruscamente.

- Guarda che ti lascio giù qui e a casa ci torni a piedi.

- Ahahah, va bene sentiamo la tua idea.

Chuuya sorrise.

Yoru.

Notte in giapponese.

Entrambi concordarono, non c'era nome migliore per una bestiolina salvata mentre la notte stava calando da due ragazzi che nella notte si erano trovati.

A. A.

AHHHH CHE BELLO CE L'HO FATTA A POSTARE.

Vi avviso che il prossimo sarà un altro capitolo speciale. Poi preparatevi che fra un po' arriveranno le cose brutte... Ma tranquilli piuttosto che finire male una storia io non la finisco. Interpretate questa frase nel modo migliore grazie. Ahah

E passata solo una settimana di scuola e già voglio morire.

Alla prossima...

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