35 - Dazai è un barbonicino

1.8K 209 100
                                    

[90 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]

Era giovedì sera, Chuuya rientrò dopo il lavoro in officina completamente sporco nel salone vicino a camera sua e a quella di Dazai.

Era di cattivo umore per vari motivi:
primo, era stufo di andare a scuola senza Dazai,
secondo, non era riuscito a sistemare una macchina che voleva sistemare,
terzo, in officina era scivolato in una macchia di olio motori e ora era completamente sporco.

Tornare a casa e trovare di nuovo Dazai seduto, o meglio accasciato, sul divano nero a fissare il cielo che andava macchiandosi di tramando fuori dalla finestra con sguardo vacuo come aveva fatto negli ultimi tre giorno non lo aiutò a farsi passare il nervosismo.

Si tolse la giacca e la gettò in testa a Dazai sperando inutilmente in una qualsiasi reazione da parte sua che ovviamente non arrivó.

- Adesso, basta mi hai propio stancato Dazai!

Disse togliendosi dal viso un ciuffo mezzo arancione mezzo nero. Era da lunedì sera che Dazai aveva una pessima cera, un po' per colpa dei due giorni di febbre alta che aveva passato, un po' per chissà cosa...

Rispondeva a monosillabi, fissava sempre il vuoto con occhi altrettanto vuoti e Chuuya l'aveva spesso trovato a guardare con desiderio vari oggetti taglienti e pericolosi che si trovavano in giro per casa: un coltello, un taglia carte, un ago, il tosaerba, lo gnomo da giardino senza braccio adagiato sotto l'olmo...

- Ora, mummia, io mi faccio la doccia tu intanto mangia, e fallo sul serio, non provare a nascondere il cibo nel condotto di aerazione come l'ultima volta. Che tanto ti becco. Ma soprattutto la smetti di fare il depresso!

Disse Chuuya con tono parecchio infastidito mettendo in mano a Dazai un panino bello grande che aveva recuperato dalla cucina passando. Poi, dopo averlo guardato male un ultima volta, si incamminò verso il bagno levandosi e gettando in un angolo la maglia macchiata e sudata.

Stava per entrare in bagno quando gli venne in mente una cosa e, a petto nudo, si affacciò dal balcone interno che dava sul salone:

- Ahn, Dazai, mentre mi lavo datti una sistemata... Vestito così mi ricordi il barboncino di peluche che mi avevano regalato a otto anni...

Disse alludendo al pigiama di qualche taglia di troppo violetto-azzurro con le nuvole che indossava Dazai e alle calze rosse con le strisce rosa salmone.

Poi con un sorriso un po' forzato Chuuya entrò in bagno per uscirne venti minuti dopo, con i capelli bagnati, vestiti finalmente puliti e un'espressione parecchio più rilassata.

- Chuuya.

La voce di Dazai vicinissima dietro di lui gli fece prendere un colpo, pensava fosse ancora sul divano...
Chuuya si girò di scatto trovandosi davanti Dazai, appoggiato alla stipite della porta della sua camera.

- Vado bene vestito così?

Chuuya scoppiò a ridere e constatò con un sorriso soddisfatto che l'amico si era effettivamente cambiato, ora indossava una felpa larga e grigia dalla quale spuntava una maglia bianca e aveva sostituito i pantaloni del pigiama con dei normalissimi jeans. Le calze rosse e rosa però erano rimaste...

- Sì molto meglio... Ora dammi un quarto d'ora che chiamo Fujio e mi asciugo i capelli.

- Chiami Fujio? Non vai sta sera al Lupin?

Chiese Dazai interrogativo, Chuuya non rispose e si chiuse in bagno per asciugarsi i capelli che ora gli arrivavano quasi alle spalle, dopo un po' uscì pieno di un'energia nuova.

Costrinse Dazai a mettersi scarpe e giacca, poi lo prese un polso, lo trascinò fino in garage lo obbligò a salire sulla moto dietro di lui e dopo partì velocissimo inoltrandosi nelle strade di Yokohama che nel mentre si erano fatte buie e pian piano si stavano accedendo di lampioni e insegne led.

Chuuya mentre prendeva con sicurezza una via dopo l'altra, sentiva Dazai dietro di lui. Sentiva il respiro contro la sua schiena e sorrise chiedendosi se fosse normale che il suo cuore corresse più velocemente della sua moto.

- Dove andiamo Chuuya-Kun?

Chiese Dazai dopo un po' sovrastando appena il vento e il rumore della moto.

- Vedrai, ma penso che lo stai già immaginando...

Percepì appena Dazai annuire dietro di lui e girò a destra, si stavano lentamente lasciando alle spalle, le case, la città, la periferia... Le macchine sulla strada cominciarono a diminuire mentre il silenzio aumentava.

Chuuya imboccò una stradina un po' dissestata che si inoltrava tra i prati.
Dopo un po' si fermò, scese e aiutò Dazai a fare lo stesso, poi prendendolo per un polso lo trascinò in uno dei prati lungo la strada.

- Perché mi hai portato qui?

- Non lo so... Istinto?

Chuuya intravide Dazai sorridere nel buio e ricambiò, l'aveva portato nello stesso prato dove erano stati poco meno di un mese prima a vedere le stelle. Chuuya aveva sentito il bisogno di cambiare aria e trovare un attimo di pace, così quella sera aveva dato buca a Fujio e aveva trascinato Dazai in quel posto sconosciuto al mondo.

- Grazie...

Sussurrò Dazai chiudendo gli occhi e respirando a pieni polmoni l'aria fresca della sera libera dall'inquinamento della città.

- Non c'è di che, ne avevamo bisogno entrambi...

Rispose Chuuya che si avvicinò, sbottonò la giacca di Dazai, come aveva fatto lui proprio in quel posto, gliela sfilò e l'adagiò nell'erba, per poi fare lo stesso con la proprio giacca. Poi si sedettero in silenzio, il viso rivolto al cielo.

Se non ci fosse stato il frinire dei grilli probabilmente si sarebbero sentiti il respiro a vicenda...

Chuuya rabbrividì portandosi le ginocchia al petto e abbracciandole, c'era freschetto e lui non aveva la felpa sotto la giacca.

- Hai freddo.

Constatò Dazai girandosi verso di lui.

- Già, un po'...

Dazai sorrise poi gli fece segno di sedersi accanto a lui sulla sua giacca e infilarsi la propria.
Chuuya sorrise, si alzò e si infilò il cappotto poi si sedette accanto a Dazai, stringendosi per riuscire a starsi.

- Grazie.

- Non c'è di che, ne avevamo bisogno entrambi...

- Mi stai prendendo in giro, eh Dazai?

- Forse...

Rise l'altro poi tra i due scese un piacevole silenzio, il cielo sopra di loro era meraviglioso, la luna, bassa sull'orizzonte stava tramontando e la sua luce non compariva quella delle stelle.
Ad un certo punto Dazai, sempre guardando il cielo ruppe il silenzio.

- Sai Chuuya-Kun... Credo di doverti delle spiegazioni...

- Credo anche io... Ti ascolto...

- Bene, allora...

A. A.

Muahahah ma quando mi diverto a interrompere i capitoli sul più bello... Non odiatemi pls... Anche se credo sia troppo tardi per chiedervelo... OoOoOops

A domani si spera (:

We are falling like the stars - SoukokuWhere stories live. Discover now