33 - So consolare solo i bambini

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[87 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]

Chuuya stava attraversando il grande cortile della casa quando lo vide.

Il ragazzo era appena rientrato da un sereno pomeriggio dove aveva giocato con Kyoka e Yumeno e assistito ad un spettacolo che i due bambini avevano preparato per lui.
Si era divertito fino a dimenticarsi per un po' del bacio di qualche giorno prima e della tensione che provava tutte le volte che Dazai era nei paraggi.

Gli occhi di Chuuya balenarono alla sagoma lontana e alla corda che la teneva attaccata al ramo e reagì istintivamente, cominciò a correre verso quel grande albero e passando davanti al piccolo casotto con gli attrezzi da giardino, afferrò le cesoie abbandonate dal giardiniere sul muro esterno, accanto alla porta e, raggiunse l'albero.

Crack.

Tagliò la corda con un colpo secco poco sopra il sasso.

Fa che non sia troppo tardi.

Il corpo, privo di sensi o di vita, di Dazai cadde a terra con un tonfo sordo.

Chuuya sentiva il proprio petto alzarsi e abbassarsi velocemente, ansimava, un po' per la corsa un po' per la paura, i suoi occhi erano fissi su Dazai accasciato a terra, mollò le cesoie e quelle con un suono metallico caddero nell'erba accanto a Dazai.

Perché non si muove?

Dopo un secondo di panico Chuuya si accucciò accanto al corpo e mise una mano davanti al viso di Dazai.

Non respira... Perché non respira?

Sentiva già il terrore e la paura crescere dentro di lui... Che fosse troppo tardi? Stava per posare le mani sul petto di Dazai, in un ultimo disperato tentativo di trovarlo vivo, per controllare se il cuore battesse ancora, quando un colpo di tosse che assomigliava a un gemito scosse il corpo di Dazai.

Chuuya sobbalzò e allontanò le mani di scatto.

Dazai scosso dai colpi di tosse si mise seduto poi si piegò in avanti tenendosi la gola, alzò appena gli occhi su Chuuya.

Aveva uno sguardo talmente ferito che Chuuya si sentì crepare qualcosa dentro... Forse fu questo a farlo scattare si chinò all'altezza di Dazai e lo buttò per terra con uno spintone (Tutte le volte che lo vedeva tentare la morte gli veniva un irrefrenabile desiderio di picchiarlo), poi lo inchiodò al suolo, le mani strette sulla sua gola, un ginocchio che premeva sul suo petto.
Poteva sentire lo sforzo dei polmoni di Dazai nel trovare un po' d'aria.

- Chuuya-Kun...

- Cazzo, cosa cazzo stavi pensando di fare?

- Chuuya...

- E non guardarmi così! Cazzo.... Sei scemo!

Premette senza volerlo con rabbia un altro po' il ginocchio sul petto di Dazai.

- Chuuya-Kun...

Chuuya stava per urlargli contro, picchiarlo di brutto e prenderlo a pugni quando si rese conto che gli occhi di Dazai si erano fatti improvvisamente lucidi. Allora temendo di avergli fatto seriamente male lo lasció andare e rimase immobile ad osservare Dazai mettersi seduto di nuovo.

Ormai i colpi di tosse erano diventati singhiozzi.

- Dazai... Stai piangendo?

We are falling like the stars - SoukokuWhere stories live. Discover now