1 - Impicaggione alternativa

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Chuuya guardò il suo riflesso nella vetrina del caffè sulla strada tra casa sua e la scuola con sguardo stanco.
Aveva proprio un aspetto terribile, la sua pelle sempre perfetta ora era segnata da due profonde occhiaie che davano agli occhi arrossati un'aria ancora più stanca e stravolta. Si passò una mano tra i ciuffi spettinati nel tentativo di sistemarli, quella mattina era talmente stanco che si era dimenticato di pettinarsi prima di uscire.
Prima di avviarsi strascicando i piedi e sbadigliando verso la scuola pregò di aver almeno preso i libri giusti per le lezioni, non aveva nemmeno voglia di fermarsi a controllare.

Era così distrutto e immerso nei suoi pensieri che andò a sbattere contro una persona che proprio in quel momento usciva da un edificio che dava sulla strada e finì per terra cadendo all'indietro e sbattendo il sedere sul marciapiede. Alzò lo sguardo verso la persona contro la quale aveva sbattuto, era un ragazzo. Aveva circa la sua età. Il ragazzo guardò Chuuya con uno sguardo di superiorità come se lo ritenesse un emerito cretino, i suoi occhi brillavano di una strana cattiveria, come se vedere il ragazzo, rannicchiato nello sporco del marciapiede lo rendesse in qualche modo felice. Arricciò le labbra in un ghigno e riservandogli sempre quello sguardo di gelido divertimento disse:

- Tu... Levati dai piedi.

Poi girò i tacchi e si avviò lungo la via, Chuuya era così stanco da non riuscire neanche a reagire o a farsi venire in mente un insulto decente da urlare dietro a quel piccolo deficiente. Si limitò a seguirlo con gli occhi, finché quell'altro non voltò l'angolo.
Solo a quel punto Chuuya si alzò, rendendosi conto di essere di nuovo in ritardo. Senza nemmeno spolverarsi la polvere che gli era rimasta attaccata ai vestiti, prese a correre velocissimo verso la scuola, dove lo aspettava la solita e noiosa giornata.

Entrò in classe ansimando stringendosi una mano sul cuore, per quanto atletico era, in quel periodo, per via di tutti i lavoretti pomeridiani che faceva, era decisamente fuori allenamento.
Buttò lo zaino mezzo vuoto sotto la sedia e, una volta seduto si accasciò letteralmente sul banco.
Nel giro di neanche un secondo qualcuno era già venuto a disturbarlo, impedendogli di godersi quei pochi minuti di riposo che gli restavano prima della campanella. Qualcuno gli tirò una ciocca. Alzò a malapena gli occhi, era Higuci.

- Giorno, Chuuya! -

Lo salutò lei con entusiasmo, e Chuuya non poté fare a meno di chiedersi dove la trovasse tutta quella energia la mattina.

- Ehi, Higuci...

- Cavolo, Chuuya-Kun... Che aria stravolta... Anche sta notte non hai dormito niente... Scometto Che hai giocato ai videogiochi fino a tardi... Vero?

Chuuya rispose con un grugnito poco convinto... Non aveva raccontato a nessuno dei suoi lavoretti part time e sinceramente non ci teneva che i suoi compagni di classe lo sapessero... Già a scuola non era un tipo troppo popolare e non voleva peggiorare la situazione.
Higuci fece per andarsene, poi tornò indietro dicendo:

- Ahn, Chuuya-Kun, hai sentito? Da oggi in classe nostra avremo un ragazzo nuovo!

La notizia non fece né caldo né freddo a Chuuya che chiese privo di interesse, senza nemmeno alzare la testa dal banco:

- Un... Ragazzo nuovo?

- Sì, e che tipo... Ho sentito delle voci... Cioè il cugino del ragazzo della migliore amica di mia cugina era in classe con lui e ho scoperto che è stato espulso dalla scuola più prestigiosa della prefettura perché ha cercato di impiccarsi con i fili della corrente durante l'intervallo.

- Impiccarsi? Con i fili della corrente? Un genio.

La conversazione si stava facendo interessante, Chuuya riuscì perfino a sollevare la testa per guardare Higuci, poi continuò:

- Scometto che puntava a fare un suicidio combinato, impiccarsi e fulminarsi contemporaneamente... Se ci pensi è una cazzata, ma ha terribilmente senso!

Higuci lo guardò ridendo e scuotendo la testa.

- Credo andrete molto d'accordo voi due!

- Non credo... Non simpatizzo con i cretini.

Higuci si lasciò sfuggire una risata, mentre Chuuya alzava gli occhi sull'orologio a parete di fronte a lui per constare che il professore Sakunosuke era in ritardo di qualche minuto.

- Non vedo l'ora di conoscerlo... Sempre questo tipo che era in classe con lui ha detto che è carino e simpatico...

Chuuya ormai non la ascoltava più, tutta la sua attenzione era indirizzata al ragazzino che era appena entrato dalla porta assieme al professore.
Aveva i capelli marroni leggermente lunghi attorno al viso, indossava la classica divisa della loro scuola: pantaloni scuri, camicia bianca e giacca. Era più alto di Chuuya. Sotto la giacca, all'altezza del collo e sui polsi spuntavano delle bende, ne aveva una identica sull'occhio destro e un vistoso cerotto sulla guancia sinistra. E poi io suoi occhi...
I suoi occhi erano pieni di cattiveria e di quella strana sicurezza di chi sa di essere migliore degli altri.
Chuuya storse la bocca seccato, quello era lo stesso ragazzo... Lo stesso ragazzo di quella mattina, contro cui era andato a sbattere.

Chuuya sospirò seccato e guardò da un'altra parte, certo che la sua sfortuna non aveva fine... Proprio quello stronzetto doveva ritrovarsi in classe.
Il professore salutò gli alunni con un sorriso, poi appoggiò con fare paterno la mano sulla spalla del nuovo arrivato, il quale si limitò ad irrigidire il collo e a tirare le labbra in un divertito sorriso di superiorità ai suoi nuovi compagni di classe, che non avevano occhi che per lui. Chuuya percepiva l'aria vibrare di curiosità e sentiva i sussurri e i commenti sul nuovo compagno volare di bocca in bocca.

Lui, al contrario, non era curioso né aveva nulla da dire, probabilmente quel ragazzo sarebbe diventato come tutti gli altri compagni di classe un perfetto sconosciuto.
Il professore invitò Dazai a fare un passo avanti, poi lo presentò:

- Buongiorno. Da oggi questo ragazzo sarà in classe con noi, perché non ti presenti alla classe?

Chiese poi a quel ragazzino, lui si limitò a distendere le labbra in un sorriso pieno di un divertimento che Chuuya non riuscì a interpretare né a comprendere.

- Sono contento di essere qui, spero di aver modo di conoscervi tutti con calma...

Detto questo osservò uno per uno tutte le persone presenti nella classe. Poi allargò le labbra in un sorriso ancora più grande e fece un inchino un po' impacciato.

- Io sono Osamu Dazai.

A. A.
Ed eccoci qui ragazzi con il primo capitolo. Forse questo incipit è un po' scontato ma avevo bisogno di un modo per introdurre Dazai nella storia. Poi scusatemi, ma non ho rispettato l'età di alcuni personaggi, infatti credo che Higuci sia più piccola di Chuuya. Ops. E nulla, vi ricordo di lasciare una stellina se il capitolo vi è piaciuto. Bye.

We are falling like the stars - SoukokuWhere stories live. Discover now