30. La fine o l'inizio? - II Parte

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«Credo di aver capito cosa intendi.»

«E quindi la risposta alla sua domanda è...» tornai a parlare. «È no, non penso che ci sposeremo a breve, ma se in futuro entrambi ci ameremo come adesso, e spero anche di più, sì, allora sarei pronto a fare un passo tanto importante.»

Il signor Hernan guardò con attenzione prima me e poi sua nipote, forse per studiare con i suoi occhi la reazione che invece avrei voluto vedere io.

«Ti ama tanto.»

«Molto.» Udii la sua voce emozionata, dolce, innamorata e se avessi potuto cancellare la distanza per poterla raggiungere e baciarla, probabilmente lo avrei fatto. Eravamo lontani, ma stranamente vicini, più vicini di come invece non lo eravamo stati in passato.

«Apprezzo la tua sincerità, Steven. Qualcun altro al tuo posto avrebbe potuto sviare o mentire.»

«Non sarebbe stato giusto, non su un argomento così serio.»

«Sono contento di aver scambiato qualche parola con te. Ti passo mia nipote, sono certo che vorrai guardare lei piuttosto che un vecchietto stanco e in pigiama» mormorò, fissandomi finalmente con più fiducia.

«Mi ha fatto piacere anche a me chiacchierare con lei...» Non feci in tempo a concludere la frase, che mi ritrovai il viso di Kristin sul telefono. La vidi alzarsi e cambiare postazione, uscire dalla camera e richiudere la porta alle sue spalle.

«Scusami per la domanda del nonno, credimi, non ne sapevo nulla» si giustificò con un'espressione buffa.

«Ma figurati, è normale che voglia conoscere le miei intenzioni.»

«Sì, ma sarebbe stato meglio evitare certi discorsi» ripeté imbronciata.

«Prima o poi ne avremmo dovuto parlare.»

«Sì, ma non adesso!»

Scoppiai a ridere, vedendola nervosa e agitata per qualcosa di bello.

«Secondo me, ti stai facendo più problemi di quanti me ne sia fatto io» constatai. Fece una smorfia di disappunto, poi tornò finalmente a sorridere anche lei.

«Le pensi davvero quelle cose che hai detto?» domandò, come se volesse leggermi negli occhi la stessa sincerità che aveva potuto vedere solo suo nonno.

«Sì, le penso. Voglio stare con te, Kristin, e non perdermi più nulla della tua vita» le dissi, desiderando ancora di più le sue labbra. Maledetto schermo, maledette barriere. Quanto l'amavo...

«Vorrei poter recuperare anch'io il tempo perso» sussurrò con i suoi occhi grandi e lucidi.

«Se solo tu fossi qui con me...» Quante cose avrei voluto fare in quel momento, più di tutto avrei voluto stringerla forte.

«Se tu fossi qui, mi farei abbracciare» disse, leggendo i miei pensieri. «E poi ti bacerei fino a perdere il respiro» bisbigliò con dolcezza.

«Se fossi lì con te...» affermai con il cuore che batteva sempre più veloce.

«Sarebbe bello» pronunciò quella frase con una lacrima sulle ciglia lunghe.

«Già, pagherei qualsiasi prezzo per stare lì con te adesso.»

«Ma non puoi, devi completare il tuo stage» mi riportò prepotentemente alla realtà.

«Lo farò, terminerò questo percorso» le promisi, avvertendo il peso di quel patto.

«Lo fai per te stesso?»

«Sì» le risposi titubante.

«Non mentire!»

Quella rosa tra i capelliKde žijí příběhy. Začni objevovat