14. Sarcasmo

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STEVEN

Quando conobbi Kristin, credevo che stare con lei potesse farmi stare meglio, che non avrei sentito più quell'angoscia disturbarmi ogni notte, quell'assenza lasciata da Belle con la sua partenza. Credevo che stare con una ragazza allegra potesse illuminarmi le giornate e farmi tornare la voglia di vivere. Credevo che un giorno sarei stato meglio. Credevo di potermi innamorare e alla fine ci ero riuscito. Mi ero innamorato di quella donna, ma lei mi aveva cancellato e buttato fuori dalla sua vita, come un oggetto ormai rotto.

In quelle due settimane non avevo fatto altro che pensare a lei, a Kristin. Quando chiudevo gli occhi per dormire lei mi appariva in sogno, disturbando il mio già fragile equilibrio. Pensavo che sarebbe stato tutto più semplice e invece mi sbagliavo. La nostra rottura non aveva fatto altro che farmi capire quanto ormai lei contasse per me. E ora che non potevo più guardare i suoi occhi spensierati, il suo sorriso sfacciato, i suoi messaggi d'amore...era come se i battiti del mio cuore si fossero fermati in attesa di essere di nuovo rianimati.

Per la seconda volta nella mia vita avevo perso l'amore, l'avevo gettato io stesso a causa delle mie insicurezze, a causa della mia incapacità di amare nel modo giusto. Sempre che ci fosse un modo giusto per amare...

«Hai mai capito di amare qualcuno nel momento sbagliato?» esclamai quelle parole a Finn come un automa, lui si voltò a guardarmi perplesso, ma non giudicò la mia domanda improvvisa, si limitò solo a rispondere

«Ho confessato il mio amore nel momento sbagliato, ma mi sono innamorato di lei fin dal primo istante, solo che gliel'ho detto troppo tardi...»

Sorrisi con amarezza, potevo comprendere perfettamente quella sua confessione, avevo fatto lo stesso con Belle.

«Questo è capitato anche a me ed è finita male, poi ho incontrato Kristin, ma ero troppo impegnato a pensare al passato per amarla sul serio e ora che l'ho persa...»

«Cosa? Vi siete lasciati?» chiese sorpreso.

«Sì, è successo una sera di due settimane fa. Mi ha detto che doveva imparare ad amarsi prima di pretendere questo sentimento da un uomo. Io la rivoglio, Finn.»

«Uhm, non funziona così con le donne. Devi lasciarle i suoi tempi» mormorò, osservando pensieroso Samantha flirtare con un cliente.

«L'ho fatto, sono passate due settimane, lei mi manca. Ieri ho provato ad andare sotto casa sua, ma non ho avuto il coraggio di bussare.»

«Certo che stai messo male, tu hai bisogno di distrarti, te lo dico per il tuo bene.» Tornò a fissarmi con espressione irritata, probabilmente disgustato dall'atteggiamento svampito della nostra collega.

«Dovrei fare come lei?» risposi, indicando Samantha. «Buttarmi su un'altra donna per dimenticare la mia ex? Credo di averlo già fatto ed è andata a finire male!»

«Calma, calma, non ho detto che devi provarci con qualcuna, ma magari potresti uscire e divertirti. Hai diciannove anni, quando intendi farlo? A sessant'anni?»

Meditai per qualche secondo sui suoi consigli, forse aveva ragione, dovevo almeno provarci a distrarmi da quella situazione ormai insostenibile.

«Cosa posso fare? Tu pensi che io sia troppo chiuso in me stesso?»

«No, non penso questo, ma in effetti dovresti ampliare i tuoi orizzonti, lasciare perdere per qualche giorno l'amore e goderti quest'esperienza all'estero. A proposito domani sera hai da fare?»

La risposta era abbastanza scontata...

«No...»

I suoi occhi s'illuminarono improvvisamente e sul suo viso comparve un sorriso furbo, non volevo nemmeno immaginare cosa stesse pensando.

Quella rosa tra i capelliWhere stories live. Discover now