Chuuya e gli amici che grazie a lui ho conosciuto mi hanno fatto vedere la vita per quello che è davvero... Non come la credevo, non come me l'avevano fatta credere...

Aprì l'armadio, in fondo in un angolo c'era quello che cercava. Sorrise e lo prese con delicatezza, come se fosse fatto di un materiale prezioso.

È stato questo, questa vita che mi hai fatto conoscere, a distruggermi maggiormente. A distruggermi dall'interno, come un tumore.

Si incamminò lentamente verso la porta d'ingresso che portava in giardino, l'oggetto che teneva tra le mani pesava più di quanto si aspettasse.

La vita non è attendere la morte... Non molto tempo fa credevo questo, e ora so che mi sono sempre sbagliato.

Con delicatezza e sfiorando appena la maniglia di metallo, che gli lasciò uno strano senso di gelo sul palmo, uscì in giardino e si incamminò verso uno dei grandi alberi che crescevano in silenzio in uno degli angolo più tranquilli del cortile.
A casa a quell'ora non c'era nessuno...
Chuuya come tutti i lunedì, stava facendo il babysitter, la cuoca era andata a fare la spesa, il maggiordomo si era preso una settimana di pausa...

La vita va vissuta istante per istante, respiro dopo respiro... È una cosa completamente diversa dall'anonimo esistere nel quale sono sempre stato rinchiuso, nel quale mi sono rinchiuso.

Dazai raggiunse l'albero, si accucciò vicino ad una pietra abbastanza grande ai piedi dell'albero e mise giù la corda che teneva stretta in mano.

Chuuya sei stato la mia condanna, oltre che la risposta a una domanda che non sapevo di avere.

Legò per bene l'estremità della corda al sasso, fece passare l'altra estremità sopra uno dei rami più bassi della quercia, qualche metro sopra la sua testa.

Dopo che ho provato a vivere ne sono rimasto scottato. Probabilmente uno come me non sarai mai adatto a vivere felice.

Prese il sasso e ne saggió tra le sue mani la pesantezza, sentiva i muscoli delle braccia in tensione, si stavano stancando in fretta a tenere quel peso tra le mani.

Perché...

Dazai osservò l'altra estremità della corda, da tempo, in attesa di quel momento, della sua decisone finale, legata come un cappio, gli ricordava vagamente la forma di una lacrima... Chissà se qualcuno piangerà... Qualcuno forse sì.

Perché come si può vivere, quando si ha privato qualcun altro del dono stesso che è la vita?

Fece un passo avanti e con una mano, mentre l'altra sosteneva a stento il sasso, strinse con forza la corda.
Il suo cuore batteva all'impazzata, sembrava un uccellino chiuso in gabbia che ha capito che non vedrà il giorno seguente, e allora si dibatte in cerca di scappare.

Ho scoperto che non posso vivere, non potrò mai farlo...

Aveva lo corda attorno al collo, sentiva il materiale di cui era fatta sfregargli la pelle.

Non potrò mai farlo, perché ho ucciso.

Strinse con forza la pietra che ora teneva con tutte due le mani, pesava sempre di più, in un attimo di lucidità si chiese come aveva fatto a tenerlo in mano fino quel momento.

Sì, sono un assassino e ora sto per dare al mondo la giustizia che si merita... Non potrò mai vivere, perché la vita che mi era stata concessa è sparita con quella della mia prima vittima...

Lo sapeva, sarebbe bastato mollare il sasso, un gesto così semplice e liberatorio per liberarsi di quella misera parvenza di vita nella quale era incatenato...

Se devo limitarmi a esistere fino alla fine dei miei giorni, guardando gli altri vivere pienamente, preferisco di gran lunga la morte...

Pensò di essere un inguaribile egoista... Certo in parte non voleva rovinare Chuuya con i crimini che lui aveva commesso, ma prima di tutto cercava libertà, la vera libertà e la propria giustizia.
Sentì la pietra scivolargli tra le dita, come se le mani non fossero nemmeno sue.

Probabilmente per me dopo ci sarà solo nero.

La pietra toccò l'erba soffice del giardino con un tonfo sordo, attutito dalla terra morbida.
Dazai sentiva il suo cuore battere velocissimo, nient'altro. Non sentì la corda che lo tirava verso l'altro, il respiro che gli mancava, i polmoni che bruciavano, il collo dolorante...

Non sentiva nient'altro se non i suoi ultimi battuti del cuore.

Per me ci sarà solo nero.

I battiti del suo cuore lentamente furono cancellati dal buio totale, un nero inconsistente, proprio come aveva immaginato...

Dopo il nero arrivò un bianco accecante e per un attimo Dazai si permise di sperare.

Poi tutto fu nero di nuovo.


Nero...

Nero

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A. A.

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A domani o a sta sera (:

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