Scambio d'identità.

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Capitolo 42: Scambio d’identità.

-Aspetta!- disse fermandosi.

“Non ci credo! Spogliati e basta!”

-Chi sei tu, e se fossi un demone che vuole uccidermi?- chiese dubbioso.

-Sono Elizabeth Morgan, la tua presunta “protettrice” io non so perché tua madre ti abbia mandato da me, ma so per certo che tu sei in pericolo. Non posso dirti altro- guardai i suoi occhi verdi e non potetti fare a meno che vedere la somiglianza con lucifero.

-Sei davvero tu Beth?-

-Elizabeth, e si, lo sono. Chi è tua madre-.

-Rose, Green Rose-.

Sorrisi, conoscevo il nome di quella donna. Minuta, capelli biondi e occhi verdi. Vent’anni fa cercai di ucciderla, ma per qualche strana magia, diventammo amiche e la lasciai andare. Scoprì che cos’ero, ma non ne ebbe paura, anzi, mi donò un po’ del suo sangue.

-Tu devi esse Lucas- sorrisi.

-Si, mi conosci?-.

-Ti ho visto una volta, eri molto piccolo. Io e tua madre abbiamo passato dei bellissimi mesi insieme-.

Sorrise, alzandosi da terra.

-Ora puoi farmi vedere il fianco destro?- chiesi  gentile. Rose non sarebbe mai stata così stupida da mettersi con Lucifero… vero?

Si fece per alzare la maglia quando all’improvviso arrivò Niall.

-Beth, santo cielo, mi hai fatto correre fino a qui!- disse sfinito.

Si sedette per terra e si sistemò i capelli. La fronte era imperlata di sudore e le sue guancie erano diventate di un rosso vermiglio.

-Lui chi è?-chiese curioso.

-Lui è Lucas, credo sia un angelo- dissi guardando il ragazzo.

-Ah bene, e adesso che facciamo? Lo teniamo al sicuro e basta? Liam lo troverà e lo ucciderà-.

-No, lui non lo toccherà se non lo sa-.

-Tu chi sei?- chiese Lucas a Niall guardandolo curioso.

-Mi chiamo Niall, sono un amico di Beth, sono di…-

Ma non riuscì a finire la frase.

-No, intendevo che razza di essere sovrannaturale sei-

-Nessuna, sono un normale e semplice essere umano e fidati, non cerco di meglio- disse portandosi le mani dietro la testa.

-Non è vero, tu sei qualcosa. Un lupo, un vampiro, un angelo?-chiese guardandolo.

-No, non è nulla Lucas, ora è meglio che ti portiamo a casa, sarai infreddolito- dissi piano.

-Si, forse è meglio andare- disse Lucas senza mai togliere lo sguardo da Niall.

***

-Vuoi della cioccolata?- chiesi al ragazzo.

-No, ma ho bisogno di un maglione caldo, quest’altro si è rovinato nella caduta- disse piano.

-Certo.- gli portai un maglione caldo di Seth, dovevano avere la stessa taglia.

Cominciò a levarsi la giacca di pelle, poi la maglia nera e alla fine rimase in canottiera. I suoi muscoli tonici erano colmi di tatuaggi. Poi prese dalla tasca della sua giacca tre piccoli oggetti di ferro. Il primo lo mise sul suo labbro inferiore, il secondo sul sopracciglio e il terzo al naso, in mezzo alle narici, quasi fosse una mucca.

The eyes of a VampireWhere stories live. Discover now