Fidarsi di nuovo, lasciarsi andare

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Capitolo 20: Fidarsi di nuovo, lasciarsi andare.

-Sdraiati sul letto- ordinò la regina ad Harry.

Il riccio mi guardava dolcemente, quasi volesse rassicurarmi. Abbassai lo sguardo bucando il mio braccio con le unghie.  Il sangue cadette per terra e la regina lo notò compiaciuta.

-Nervosa Elizabeth?- mi chiese Shila.

“Si, dannatamente tanto” ma non potevo ammettere la verità, non davanti a lei.

-No, non mi interessa- dissi togliendo le mie dita da dentro la mia pelle.

La ferita si rimarginò mentre sentivo lo sguardo deluso di Harry bruciarmi sulla pelle. Appena Shila si girò guardi negl’occhi Harry mimandogli “Non lo penso davvero”. A quelle parole un sorrisosi formò sul suo viso guardandomi e questo gesto fece infuriare Shila.

-Smetti di guardare lei! Guarda me!- ringhiò contro Harry.

-Puttana!- gridò lui guardandola

“No, cazzo no!” sgranai gli occhi per la paura. Shila rise malignamente buttando la testa indietro. Strappò  la maglietta ad Harry e graffiò forte il suo petto creando dei tagli profondi.
Shila era a cavalcioni sul corpo di Harry mentre io era stretta in un angolo inerme. Volevo correre da lui ed aiutarlo, fargli bere il mio sangue, guarirlo e giurargli che tutto andrà bene. Ma non potevo, non dovevo intromettermi.
Shila si alzò dal suo posto e corse verso di me. Fece uscire un paletto di legno dal suo vestito nero e lo piantò dritto nel mio petto. Cadetti a terra urlando, il dolore era troppo da sopportare. Fortunatamente non aveva preso il cuore, oppure sarei morta all’istante.

-Ti piace quello che vedi Harry? Prova a dire ancora una cosa del genere e la uccido- ringhiò strappandomi il paletto di dosso.

La ferita si rimarginò con difficoltà, tutte le ferite che si provocano vicino al cuore ci mettono sempre di più a rimarginarsi. Harry al mio urlo straziante sussultò.

-Non dirò più niente, ma ti prego, non fargli del male- pregò.

-Sto bene Harry- dissi poco convinta.

Mi alzai da terra trascinandomi. Mi sedetti su una sedia e rimasi lì in silenzio mentre Shila si rimetteva sopra ad Harry.

-Guarda ogni singola cosa Beth- sussurrò la regina.

Annuii massaggiandomi il petto. Non avevo mai avuto bisogno di massaggi dopo una ferita. Tutto il dolore sembrava molto più amplificato dopo che i miei sentimenti sono venuti a galla prepotenti.
Shila baciava il collo di Harry mentre le sue mani vagavano sul suo corpo. Harry si mordeva le labbra per non urlare. Aveva sul viso un’espressione ferita, delusa.. o forse era solo dolore quello che stava provando? “Non poteva essere” pensai

-Shila! Non morderlo!- ringhiai.

Ennesima stupida mossa pensai. Shila mi guardo provocandomi mentre la sua bocca era piena di sangue. Cominciò a ridere per poi sbottonare i pantaloni ad Harry e lasciandoli scivolare via dal suo corpo.

-Perché non dovrei Elizabeth?- mi provocò di nuovo.

-Perché lui è mio, mi appartiene!- gridai.

-Tuo? Bene, allora non lo morderò- disse sincera.

Questa era una specie di regola tra noi vampiri. “Non si tocca l’umano di un vampiro, non si morde”. Egoista da parte mia dire che Harry sia mio, dopo aver vomitato il suo sangue. Ma lui mi apparteneva, era mio e potevo sentirlo dentro di me, dentro le mie ossa.
Shila abbassò i boxer del riccio liberando la sua erezione prorompente. “No, dovrei essere io a fare questo”. Il mio cuore era distrutto mentre la mano di Shila faceva provocare diversi gemiti ad Harry che cercava di trattenerli mordendosi le labbra.

-Fai finire questa cosa in fretta- disse Harry.

Shila lo guardò stupita, non credo che fosse abituata a ricevere dei “No”. Non poteva soggiogarlo dato che lui era “mio” di diritto, perciò si limitò a levarsi le mutandine ad accoglierlo in lei. A quel gesto mi venne da vomitare, ma non avrei mai pensato di farlo, non ora. L’unica cosa che potevo fare era piangere in silenzio. Il sangue fluiva velocemente dai miei occhi senza il minimo singhiozzo o stridio. Mi trattenevo dal rendermi completamente vulnerabile.
Cominciò a muoversi e ad ansimare sopra il corpo del riccio. Vedetti Shila irrigidirsi così capii che Harry era venuto dentro di lei, la regina gli sorrise per poi continuare a muoversi, altre cinque spinte e venne anche lei accasciandosi sul corpo del MIO ragazzo. Fortunatamente tutto ciò durò pochi minuti. Shila aveva provato a baciare in bocca Harry che si era rifiutato più volte mostrandogli il collo  o le guancie rosse.
Usci da lei velocemente rivestendosi. Appena notò il mio viso pieno di sangue si spaventò notevolmente, venne vicino al mio corpo ed asciugò i miei occhi delicatamente. Appena levato tutto il sangue le sue braccia strinsero la mia schiena e dolcemente mi accarezzarono i capelli.

-Mi dispiace tanto, dannatamente tanto- sussurrò al mio orecchio

L’odore del suo sangue era evidente, notai i suoi graffi e capii che l’unica persona che doveva chiedere scusa ero io.

-è tutta colpa mia Harry, ti ho messo nei casini. Ora capisci perché è meglio che mi dim..- non riuscii a finire la frase che le sue labbra si scaraventarono sulle mie.

-Zitta! Non dirlo neanche per sogno. Non voglio dimenticarti, guardaci, siamo due disastri. Un vampiro senza cuore che finalmente l’ha trovato e un coglione che si è fatto mezza scuola prima di trovare una persona con cui vuole
davvero passare il resto della vita. Magari insieme facciamo molti danni, ma divisi siamo persi. Io non riesco a stare senza di te, e tu non puoi stare senza di me. Io ti amo, amo solo te e mi dispiace di essere stato così stronzo da non dirtelo prima, ma avevo paura di tutti questi nuovi sentimenti, è tutto nuovo per me. Scusami.- disse alla fine tenendo le sue mani strette sul mio viso.

Non volevo mi dimenticasse, non volevo perderlo. Posai le mie labbra sulle sue baciandolo dolcemente.

-Patetici!- ringhiò Shila appena finì di rivestirsi.

-Lascialo rivestire, vieni fuori con me, dobbiamo parlare- disse guardandomi.

Annuii alzandomi dal pavimento. Ero caduta dalla vistosa sedia in mogano mentre Shila spingeva forte il suo bacino contro quello di Harry.
Appena fuori la stanza la regina si sedette su uno dei divani in pelle e mi guardò curiosa.

-Andrò a Londra oggi stesso per fermare Jackie. Grazie per avermi riferito tutto- disse guardando disinvolta il giornale.

“Cosa? Tutto qui? Ti sei scopata il mio ragazzo davanti ai miei occhi, l’hai morso, mi hai conficcato un paletto di legno a un centimetro dal cuore e ora? Mi dici solo grazie?”. I miei pensieri erano coincisi. Volevo ucciderla e mi incolpai mentalmente di non averla lasciata morire novant’anni fa.

Harry uscì dalla stanza con addosso i suoi vestiti. Corsi verso di lui e morsi velocemente il mio polso.

-Bevi- dissi dolcemente.

Il riccio mi baciò delicatamente la pelle pallida per poi succhiare il sangue dal mio braccio. La ferita si richiuse dopo poco e notai le sue labbra sporche di sangue, era bellissimo in ogni modo, ma in quel momento una fitta trapassò il mio cuore. Pensai a lui come vampiro,come essere immortale. Non potevo essere così egoista da levargli la vita e tenerlo per sempre con me. “Non è vero, lo ero”.
Uscimmo dalla villa della regina velocemente sotto il suo sguardo attento. Era notte e le guardie fuori ai cancelli guardavano Harry come uno spuntino. Gli ringhiai contro guardandole male così il loro sguardo finì in un’altra direzione.

Feci salire Harry sulla mia schiena e in pochi minuti eravamo dentro casa, sopra il letto a baciarci dolcemente.

-Tutta questa velocità mi fa venir da vomitare- ammise.

-Sei un umano, non ne sei abituato- sorrisi.

Mi levai la maglietta seguita dai jeans. Rimasi in Intimo mentre sentivo lo sguardo di Harry su tutto il mio corpo. Notai il riccio alzarsi e togliersi i vestiti rimanendo anche lui in boxer. I tagli sul petto erano scoparsi ed ero felice che tutto di ciò che aveva passato non vi erano rimasti segni o cicatrici.

-Spogliati, ti prego- sussurrò

-Cosa? Harry.. Non credo tu sia pronto per un altro giro. Era un vampiro, ti farà..- anche questa volta fui interrotta da un suo bacio.

-Non voglio fare sesso, per quanto vorrei levarmi il profumo di quella puttana di dosso.. Vorrei solo farmi un bagno e dormire con te, completamente nudi. Voglio sentire la tua pelle sulla mia- si giustificò.

-Ma la mia pelle è fredda- ammisi.

-Prova a farla diventare calda, ti prego- sussurrò.

-Va bene, accendi l’acqua della doccia, io berrò qualche sacca di sangue, poi verrò a farti compagnia dentro la vasca- sorrisi.

Il riccio mi baciò dolcemente per poi scomparire dietro la porta del bagno.

The eyes of a VampireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora